Deposito ATM Precotto

deposito della metropolitana e della rete tranviaria milanese

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Il Deposito Precotto è un'infrastruttura di servizio del trasporto pubblico a Milano per la rimessa e la manutenzione delle vetture tranviarie e metropolitane dell'ATM.

Storia e caratteristiche

File:Deposito ATM Precotto, foto Roberto Cocchi 05.jpeg
Un convoglio all'interno dei capannoni del deposito, nel dicembre del 1977.
File:Deposito ATM Precotto, foto Roberto Cocchi 03.jpeg
Un convoglio composto da 149 + 1104 + 150, nel piazzale esterno del deposito, nel dicembre del 1977.

Il Deposito di Precotto venne realizzato nel novembre 1964 per il rimessaggio e la manuntenzione dei treni in servizio sulla M1[1], a partire da uno studio per un deposito vetture della metropolitana condotto dai BBPR fra la fine del 1962 e gli inizi del 1963.[2][3] Esso venne inoltre impiegato per diverso tempo anche per il rimessaggio dei convogli della M2, che disponevano al tempo del solo Deposito di Gorgonzola, al quale sarebbe poi seguito soltanto nel 1981 quello di Cologno. Il Deposito Precotto venne realizzato in un'area posta all'estrema periferia di Milano, a ridosso del confine con Sesto San Giovanni, fra le fermate Villa San Giovanni e Sesto Marelli (allora capolinea della M1), alle quali è allacciato.

In origine era raccordato (in superficie) anche alla ferrovia attraverso una bretella che lo metteva in comunicazione direttamente con la Stazione di Sesto San Giovanni, così da agevolare il passaggio dei convogli della metropolitana dalle due infrastrutture. Dall'anello interno presente nella parte nord dell'impianto, si staccava infatti un binario che impegnava la via Adamello fino in viale Edison, dove svoltava a destra seguendo il corso del viale, andandosi a unire coi raccordi già presenti della Falck e della Marelli. All'altezza della via Karl Marx svoltava a sinistra, impegnando il tracciato in sede riservata lungo la via Montanari, che proseguiva fino ad arrivare in via Mazzini, al termine della quale si immetteva nello scalo ferroviario della stazione. Tracce del raccordo, dismesso negli anni Novanta, sono ancor oggi visibili nella conformazione del muro di cinta del deposito che s'affaccia sulla via Adamello, negli spezzoni di binario che emergono qua e là sotto l'asfalto e lungo la via Montanari, e nella particolare conformazione che l'originale tracciato ferroviario ha lasciato impresso nella città fra quest'ultima e la via Mazzini.[4]

 
Le vetture 708 e 1724 accantonate all'interno del deposito.

Il deposito tramviario

Contemporaneamente alla realizzazione della metrotranvia 7, si pensò di ampliare l'impianto in modo da poter provvedere anche al rimessaggio e alla manutenzione delle vetture tramviarie. La struttura venne realizzata da Metropolitana Milanese su un'area fino ad allora impiegata come via di corsa per il ponte mobile delle officine di revisione, ora riorganizzate sulle restanti superfici. L'impianto venne inaugurato il 7 luglio 2007, in occasione dell'entrata in vigore dell'orario estivo e del prolungamento della metrotranvia 7 da largo Mattei al deposito stesso.[5] La rimessa per il ricovero delle vetture tramviarie consta di 26 binari passanti, con una capacità di 83 vetture di grande capacità (lunghezza ~35 m, conformemente ai Sirio di serie 7100); l'officina invece consta di 12 binari (9 passanti e 3 tronchi) dotati di fossa per la lavorazione, binari rialzati e ponteggi per la manutenzione e di un tunnel di lavaggio, con binario passante.[1]

Nel corso del 2009 il tetto del deposito viene rivestito di pannelli fotovoltaici, allacciati alla sottostazione elettrica a servizio della metropolitana. L'impianto viene inaugurato il 24 novembre 2009. L'energia solare prodotta fornisce il 10% dell'elettricità necessaria alla Linea 1 della metropolitana, con una produzione di 1,45 milioni di kilowaatt l'anno.[6]

All'interno del deposito vi è anche l'anello terminale dell'incompiuta interperiferica nord (linea 7).

Vetture tranviarie in dotazione

Il deposito ha in gestione l'esercizio delle linee 4, 7 e 31, esercitate con Sirio di serie 7100 (48 vetture, tutte in dotazione a questo deposito). Completano il quadro delle assegnazioni ordinarie le vetture di servizio 702 (sabbiera) e la 1877 (traino veicoli) e Il deposito è inoltre impiegato per il ricovero di diverse unità in fase di accantonamento o demolizione, alcune delle quali già accantonate a Famagosta. Fra queste si ricordano la Desio 44, la Littorina 124, alcune vetture della serie 700 (703, 708, 716, 717), numerosissime Ventotto (fra cui degna di nota è la 1908, già 1502, oltre alla 1955 e alla 1966), la 4500 (II) e alcune 4800 in attesa di demolizione.[7][8]

Immagini storiche di Roberto Cocchi (dicembre 1977)

Galleria fotografica

Note

  1. ^ a b Metropolitana Milanese - sito ufficiale
  2. ^ Casabella n°272 (febbraio 1963), pp. 32-36
  3. ^ Maurizio Grandi, Attilio Pracchi, Guida all’architettura moderna, Zanichelli, Bologna, 1980
  4. ^ Atlante Ferroviario d'Italia e Slovenia (Eisenbahn Atlas Italien und Slowenien), Hoepli (Schweers + Wall), 2010
  5. ^ Archivio ATM
  6. ^ Corriere della Sera (9 dicembre 2009) - Energia solare per il metrò Atm punta sul fotovoltaico
  7. ^ Photorail - Info ATM (tram urbani di Milano)
  8. ^ Photorail - Info ATM (tram interurbani di Milano)

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