Paglia (fiume)
Template:Infobox fiume Il fiume Paglia è il principale affluente di destra del Tevere. Nasce a circa 1.000 m s.l.m. alle pendici meridionali del monte Amiata (1.738 m) in località Pian dei Renaì (comune di Abbadia San Salvatore). Attraversa le province di Siena, Viterbo e Terni e sfocia nel Tevere a Sud-Est di Orvieto; è lungo circa 86 km ed ha un regime prevalentemente torrentizio.
Descrizione
Il fiume Paglia è il più importante affluente di destra del Tevere, in cui confluisce a valle del lago di Corbara, tra Orvieto e Baschi, dopo aver percorso circa 86 km attraversando da Nord-Ovest a Sud-Est le regioni Toscana, Lazio e Umbria. Il suo bacino idrografico confina a Nord con il bacino del fiume Orcia, ad Est con il bacino del Tevere, a Sud con il bacino del lago di Bolsena e ad Ovest con il bacino del fiume Fiora.
Fra tutti gli affluenti del Tevere, è quello a regime più torrentizio: presso Acquapendente, la sua portata varia da circa 0,3 m3/s in periodo di magra estiva, fino a 800 m3/s in massima piena; presso Orvieto ha una portata media di 12,4 m3/s. Questo suo regime estremamente torrentizio rende il Paglia determinante nella formazione delle piene lungo il Tevere.
Il fiume Paglia raccoglie lungo il suo corso numerosi affluenti; fra questi alcuni sono di scarsa importanza, mentre altri hanno una notevole portata e sono responsabili delle piene del fiume. In particolare gli affluenti di destra, provenendo dal ripido altopiano di origine vulcanica che sovrasta la sua riva, hanno una notevole pendenza e le loro acque acquistano notevole velocità, impedendone il regolare smaltimento. A sinistra l'affluente più importante è il Chiani, che si immette nel Paglia nei pressi di Orvieto.
Il fiume nasce con il nome di Pagliola, alimentato da vari rivoli e sorgenti nella zona delle Fonti dell'Acquapassante (1.050 m s.l.m.) e del Rifugio Amiatino. Da qui, dopo un ripido percorso di 15 km, scende ad una quota di 402 m s.l.m. dove confluisce nel torrente Vascio prendendo il nome di Paglia.
Nel 2005 il Medio corso del Fiume Paglia è stato proposto come sito di interesse comunitario[1].
Ambiente
Il Paglia presenta un andamento molto variegato del suo percorso che lo porta a passare da tratti in cui scorre fra ripide sponde, assumendo un carattere tipicamente torrentizio, a tratti in cui si allarga e scorre più lentamente.
Il fiume Paglia presenta una buona qualità del contenuto di ossigeno nell'acqua a causa di vari fattori ambientali: buona dotazione sorgiva di ossigeno, insediamenti di alghe (Diatomee, Chetophora, Chladophora) lungo il suo corso che producono grandi quantità di ossigeno, turbolenza delle acque che determina un buon rimescolamento aria-acqua.
Flora
Le specie floreali più interessanti della valle del Paglia sono:
- Gariga (Santolina etrusca): un piccolo arbusto endemico di Toscana, Lazio settentrionale e Umbria che predilige principalmente i corsi fluviali, ma è anche presente in ambienti rocciosi.
- Possono, inoltre, essere presenti radi esemplari di pioppo nero e salice rosso.
- Nelle zone fra i 600 m e i 900 m d'altitudine
- CERRETE: Principalmente boschi cedui, ma anche estese cerrete ad alto fusto. Tra le specie arboree che accompagnano il cerro troviamo: il sorbo, l'orno, l'acero campestre, con la presenza di un fitto tappeto di edera.
- Alle quote superiori gli 800 m
- CASTAGNETI: Tipicamente boschi cedui di castagno per la produzione di legname da lavoro e castagneti da frutto.
Fauna
- Mammiferi
- Uccelli
- Occhione(Burhinus oedicnemus), specie a rischio a livello continentale,
- Calandro(Anthus campestris), specie minacciata,
- Ortolano(Emberiza hortulana), raro e in declino,
- Succiacapre(Caprimulgus europaeus), uccello notturno.
- Pesci
- trota macrostigma (Salmo cettii)
- Anguilla(Anguilla anguilla)
- alborella(Alburnus arborella),
- barbo(Barbus plebejus),
- carpa a specchi e comune (Cyprinus carpio),
- cavedano(Leiciscus cephalus),
- pesce gatto (Ictalurus melas)
Note
- ^ Decreto 25 marzo 2005 (G.U. della Repubblica Italiana n. 157 del 8 luglio 2005) recante Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea, ai sensi della direttiva 92/43/CEE. Codice pSIC: IT6010001.