Botulf Botulfsson (Östby, ... – Uppsala, 8 aprile 1311) è stato un contadino svedese. Accusato di eresia, fu arso sul rogo. Il suo è l'unico caso accertato di un'esecuzione per eresia in Svezia.

Nell'autunno del 1303 il parroco di Gottröra, padre Andreas, riferì al vescovo Nils Allesson che un suo parrocchiano, il contadino Botulf Botulfsson, originario del villaggio di Östby, non credeva che il vino e il pane della comunione fosse realmente, e non soltanto simbolicamente, il sangue e il corpo di Cristo, contrariamente a quanto dogmaticamente sostenuto dalla Chiesa a partire dal 1215. Interrogato dal vescovo, Botulf confermò la circostanza ed espresse il suo pentimento, giustificandosi per non aver compreso la pericolosità dell'eresia nella quale era caduto. Condannato dal vescovo Allesson a sette anni di penitenze, solo dopo trascorso questo periodo egli avrebbe potuto ricevere nuovamente la comunione.

Sette anni dopo, nella primavera del 1310, Botulf si recò a Uppsala, dove il nuovo vescovo Nils Kettilsson lo liberò dalle penitenze. Il 19 aprile 1310 Botulf si trovò nella chiesa di Gottröra per ricevere la comunione dalle mani di padre Andreas. Alla precisa domanda di questi, però, Botulf rispose dimostrando di non aver cambiato idea sulla dottrina della transustanziazione, perché «se il pane fosse veramente il corpo di Cristo, questo sarebbe stato mangiato tutto da gran tempo». Mangiare il corpo di una persona non era permesso e avrebbe provocato la vendetta di Dio.