Hunaudières
L'Hunaudières è nel panorama dell'Automobilismo sportivo il rettilineo più famoso al mondo, è una porzione non permanente del Circuit de la Sarthe, cioè uno dei tratti normalmente aperti alla circolazione stradale in quanto fa parte della Route Nationale 158/D338 che collega Le Mans alla città di Tours, con una lunghezza di 6,75 km è anche il più lungo rettilineo al mondo tra tutti i circuiti stradali.

Storia
L' asse della strada riprende molto probabilmente quello della via romana che collegava Le Mans a Tours, il lungo rettilineo ricorda il caratteristico stile di costruzione delle strade proprio degli architetti Romani.
Verso la fine del milleottocento, il rettilineo faceva parte di una pista ippica, successivamente nei primi anni del millenovecento divenne la pista di decollo di Wilbur Wright, pioniere della aviazione che aveva proprio nei paraggi la sua fabbrica di biplani.
Con la nascita del primo Gran Premio dell'Automobilismo disputato proprio a Le Mans nel 1906, e con la successiva istituzione della 24 Ore di Le Mans sull'onda del successo ottenuto, le Hunaudières divenne parte integrante del nuovo Circuit de la Sarthe, nelle prime edizioni ospitava le tribune ed era usato come zona di partenza ed arrivo. Dal dopoguerra è divenuto famoso per l'elevate velocità di punta che le vetture anno dopo anno raggiunsero, uno dei tratti più conosciuti, segnato anche da numerose tragedie.
Descrizione
La conformazione attuale del rettilineo vede il suo inizio dopo la curva di Tertre Rouge, un lungo filare di platani ai bordi della pista segna l'ingresso in una delle porzioni più suggestive del circuito, dopo circa 2,5 km sia arriva alla prima chicane destrorsa, dove in staccata si raggiungono le velocità più alte, dopo altri 2 km la seconda chicane sinistrorsa, passata la quale c'è una leggera piega a destra e poco prima della fine si passa il dosso di Mulsanne ora addolcito rispetto al passato, superato il quale si arriva poi alla curva Mulsanne dove termina il rettilineo.
Il rettilineo non si estende su una superficie perfettamente pianeggiante, è infatti interessato da saliscendi e dossi di modesta pendenza chiaramente visibili osservando l'orizzonte.
Per motivi di sicurezza, è una delle zone del circuito interdette alla normale circolazione stradale e inaccessibili al pubblico quando sono in corso le prove, il warm-up e la gara.
Trattandosi di una porzione di una strada nazionale, la carreggiata presenta ovviamente la consueta segnaletica stradale orizzontale che divide in due corsie il rettilineo, durante la settimana della 24 Ore le porzioni nei pressi delle 2 chicane vengono riverniciate tracciando le curve per evitare che i piloti seguano il normale tratto rettilineo. La carreggiata è inoltre asfaltata con materiali di colori diversi: nel tratto centrale l'asfalto è scuro, mentre è rossastro nei bordi della carreggiata (accortezza usata normalmente per delimitare la pista ciclabile). Oltre il bordo della superficie asfaltata si estendendono delle fasce erbose delimitatate da guard rail a tripla lama, entro questo spazio per ragioni di sicurezza non vi sono cartelli stradali verticali.
Velocità
Un rettilineo così lungo ha spinto i progettisti nel corso degli anni a sviluppare soluzioni aerodinamiche sempre più evolute, perché a Le Mans la velocità di punta elevata paga a differenza di molti altri circuiti, dove contano maggiormente le velocità in curva. Con il progredire della tecnica, carrozzerie sempre più rastremate e affusolate, motori più spinti, hanno consentito alle vetture di raggiungere velocità estreme, già negli anni cinquanta si toccavano punte di 280 km/h, e continuarono a progredire fino al 1971 con la Porsche 917 in grado di arrivare a 362 km/h. Poi qualche cambiamento regolamentare frenò momentaneamente l'escalation, ma per poco visto che la Renault superò nel 1978 il record di velocità della Porsche.
Con gli anni ottanta si arriva al culmine delle prestazioni, i prototipi Gruppo C provvisti di aerodinamiche molto raffinate e motori molto potenti, infrangono anno dopo anno le punte velocistiche, sino ad arrivare a velocità prossime ai 400 km/h, e pure superarle come nel caso della WM-P88 con 405 km/h durante la corsa del 1988.
Dopo queste prestazioni, la FIA per motivi di sicurezza impose all'ACO di modificare questo tratto, pena l'esclusione dal campionato mondiale sportptototipi, perciò nel 1990 l'Hunaudières venne spezzato in tre tronconi mediante l'apposizione di due chicane, di conseguenza, da allora i prototipi più veloci non sono in grado di raggiungere i picchi di velocità degli anni ottanta, infatti i 3 rettilinei ottenuti dallo smembramento sono ora troppo brevi per lanciarsi, inoltre i regolamenti tecnici hanno ridotto considerevolmente le potenze massime indispensabili per raggiungere velocità elevate.
Le velocità più alte
La tabella sottostante riporta la progressione nell'incremento delle punte velocistiche registrate dalle vetture sul rettilineo delle Hunaudières a partire dal 1961 fino al 1989, ultimo anno prima dell'apposizione delle 2 chicane.
| Anno | Velocità massima in prova | Note | Velocità massima in gara | Note |
|---|---|---|---|---|
| 1961 | 280 km/h - Maserati | 265 km/h - Ferrari | ||
| 1962 | 295 km/h - Ferrari | 280 km/h - Maserati | ||
| 1963 | 302 km/h - Ferrari | 280 km/h - Aston Martin | ||
| 1964 | 310 km/h - Ferrari | 310 km/h - Maserati | ||
| 1966 | 320 km/h - Ford GT40 | 325 km/h - Ford GT40 | ||
| 1967 | 340 km/h - Ford GT40 | 343 km/h - Ford GT40 | ||
| 1971 | 359 km/h - Ferrari 512 M | 362 km/h - Porsche 917 | ||
| 1978 | 367 km/h - Renault Alpine A442B | 362 km/h - Renault Alpine A442B | ||
| 1983 | 371 km/h - Porsche 956 | 351 km/h - Porsche 956 | ||
| 1985 | 372 km/h - Porsche 956 | 348 km/h - Cougar C12-Porsche | ||
| 1986 | 374 km/h - Porsche 956 | 358 km/h - Porsche 956 | ||
| 1987 | 381 km/h - WM P87-Peugeot | 379 km/h - WM P87-Peugeot | ||
| 1988 | 391 km/h - Porsche 962C | 405 km/h - WM P88-Peugeot | Record in gara | |
| 1989 | 400 km/h - Sauber C9-Mercedes | Record in prova | 389 km/h - Jaguar XJR-9 |
Con l'attuale conformazione del rettilineo delle Hunaudières dotato di 2 chicane, la velocità più alta è stata raggiunta dalla potente Nissan R90 toccando i 366 km/h nelle qualifiche della 24 Ore di Le Mans del 1990, in gara invece la Jaguar XJR-12 raggiunse i 353 km/h nella medesima edizione della maratona francese.
Bibliografia
- La notte più veloce della luce, articolo di Mario Donnini, Autosprint, #21, maggio 2000.
Collegamenti esterni
- (EN) Tabella delle velocità massime su mulsannescorner.com
- (FR) Tabella delle velocità massime su les24heures.fr (anche dopo il 1990)
- (EN) Articolo su speedhunters.com
- (FR) Hunaudières, 20 ans déjà : Ils sacrifièrent le mythe
- (FR) Hunaudières, 20 ans déjà : Vraiment dangereuses ?
- (FR) Hunaudières, 20 ans déjà : Avis de pilotes...