Zdeněk Zeman

allenatore di calcio ceco con cittadinanza italiana

Zdeněk Zeman (Praga, 12 maggio 1947) è un allenatore di calcio ceco naturalizzato italiano, tecnico della Roma.

Zdeněk Zeman
NazionalitàCecoslovacchia (bandiera) Cecoslovacchia
Rep. Ceca (bandiera) Rep. Ceca (dal 1993)
Altezza181 cm
Calcio
RuoloRosicatore n.1
SquadraRoma
Carriera
Carriera da allenatore
197? Cinisi
197? Bacigalupo
197? Carini
197? Misilmeri
197? Esakalsa
1979-1983PalermoGiovanili
1983-1986Licata
1986-1987Foggia
1987-1988Parma
1988-1989Messina
1989-1994Foggia
1994-1997Lazio
1997-1999Roma
1999Fenerbahçe
2000Napoli
2001-2002Salernitana
2003-2004Avellino
2004-2005Lecce
2006Brescia
2006Lecce
2008Stella Rossa
2010-2011Foggia
2011-2012Pescara
2012-Roma
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.

Biografia

Zdeněk Zeman nasce a Praga, in Cecoslovacchia, il 12 maggio 1947. Il padre Karel era primario ospedaliero mentre la madre, Květuše Vycpálková, era una casalinga.[1] Sarà lo zio materno Čestmír Vycpálek, ex allenatore della Juventus, a trasmettergli la passione per lo sport.

Nel 1968 Zeman si trasferisce a Palermo dallo zio Čestmír, ma proprio in questo periodo l'URSS invade la sua patria:[1] decide allora di rimanere in Italia. Qui otterrà la cittadinanza italiana nel 1975, nonché la sua laurea (all'ISEF di Palermo con una tesi sulla medicina dello sport) con il massimo dei voti. In Sicilia conosce Chiara Perricone, sua futura moglie, che gli darà due figli, Karel, anch'egli divenuto allenatore, e Andrea.[1]

Zeman ha ispirato il cantautore Antonello Venditti, che nel 1999 ha scritto La coscienza di Zeman, contenuta nell'album Goodbye Novecento.

Nel 2009 esce il film-documentario Zemanlandia, con regia di Giuseppe Sansonna.

Viene chiamato giornalisticamente anche il boemo per via delle sue origini cecoslovacche.

Caratteristiche tecniche

Utilizza il modulo tattico 4-3-3,[2] offensivo e spettacolare[3] fin dal reparto difensivo che, schierato in linea, si muove a ridosso della linea mediana del campo.[4] I terzini effettuano sovrapposizioni a ripetizione,[4] mentre il centrocampista centrale è in grado di fare sia il regista che di inserirsi in area di rigore,[2] e anche gli altri due centrocampisti partecipano alla fase offensiva.[2] Le due ali, invece, si muovono liberamente su tutto il fronte d'attacco senza dare punti di riferimento.[2] Questo schema tattico è abbinato al ricorso a ripetute verticalizzazioni e alla palla giocata bassa.[4]

Carriera

Gli esordi

Le sue prime esperienze come allenatore avvengono in squadre siciliane dilettantistiche (Cinisi, Bacigalupo, Carini, Misilmeri ed Esakalsa) per poi prendere il patentino di allenatore professionista a Coverciano nel 1979;[5][5] grazie anche all'intercessione dello zio, è chiamato ad allenare le giovanili del Palermo, dove resta fino al 1983.[5]

Dopo delle buone stagioni a Licata, con cui vince il campionato di Serie C2, viene ingaggiato prima dal Foggia (Serie C1) e poi dal Parma in Serie B, dove durante il precampionato riuscirà a sconfiggere per 2-1 il Real Madrid per essere poi esonerato qualche mese dopo.[6] Zeman torna quindi in Sicilia alla guida del Messina, dove ha modo di lanciare in prima squadra Salvatore Schillaci.[5]

Zemanlandia: il "Foggia dei miracoli"

Dopo una stagione alla guida del Messina viene ingaggiato nuovamente dal Foggia, neopromosso in Serie B, alla cui presidenza c'è Pasquale Casillo.[5] Nasce quindi, nel 1989, il "Foggia dei miracoli",[5][7] caratterizzato da un 4-3-3 spiccatamente offensivo e da un gioco spumeggiante.[8] La squadra, dopo aver vinto il campionato di Serie B 1990-1991 con il contributo determinante del trio delle meraviglie composto da Francesco Baiano, Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi,[3] si salverà per tre stagioni nella massima serie, ottenendo un nono, un undicesimo e nuovamente un nono posto. Nel 1993-1994, l'ultima stagione prima dell'addio di Zeman, il Foggia sfiora l'ingresso in Coppa UEFA,[5] venendo poi sconfitto (0-1) dal Napoli all'ultima giornata di campionato.

 
Zeman ai tempi del Foggia

Le esperienze romane

Per la stagione 1994-1995 viene ingaggiato dalla Lazio. Con la compagine biancoceleste il tecnico boemo centra al suo primo anno il secondo posto, dopo aver battagliato per un certo periodo per lo scudetto, con vittorie con largo margine con Fiorentina (8-2) e Foggia (7-1), oltre alle vittorie contro Inter (4-1), Milan (4-0) e Juventus (3-0), che si alternano a sconfitte come lo 0-3 incassato nel derby d'andata contro la Roma. La compagine romana arriva fino ai quarti di finale di Coppa UEFA persi col Borussia Dortmund, mentre in Coppa Italia la squadra capitolina si fermerà in semifinale eliminata da una doppia sconfitta con la Juventus.

La seconda stagione sulla panchina della Lazio segue la falsariga della prima, con risultati come il 4-0 sulla Juventus campione d'Italia che permettono ai biancocelesti di giungere al terzo posto. In Coppa Italia i biancocelesti sono eliminati dall'Inter ai quarti di finale, mentre in Coppa UEFA dove la Lazio non andrà oltre i sedicesimi eliminati dai francesi del Lione.

Alla terza stagione, la Lazio non riesce ad esprimersi bene durante il girone d'andata e viene eliminata in Coppa Italia e Coppa UEFA da parte rispettivamente di Napoli e Tenerife. Dopo la sconfitta interna subita da parte del Bologna per 1-2, il 27 gennaio 1997, il tecnico boemo viene esonerato. In quest'esperienza ha lanciato Alessandro Nesta e Marco Di Vaio.[4]

Per l'annata successiva il presidente Franco Sensi gli offre la panchina della Roma e Zeman accetta di prendere per mano una squadra che l'anno precedente era arrivata dodicesima in Serie A salvandosi alla quartultima giornata battendo l'Atalanta. Ottiene il quarto posto e nel campionato 1998-1999, ancora alla Roma, Zeman giunge quinto non venendo poi confermato il 1° luglio 1999 per la stagione successiva perché secondo lui, in seguito allo scandalo del doping che aveva scatenato, il presidente Franco Sensi fu intimato: "o cacci Zeman o non vincerai mai lo scudetto".[9]
Con Zeman Marco Delvecchio e Francesco Totti sono autori di notevoli prestazioni.[4]

Dalla Turchia alla Campania

Dopo l'esperienza in Turchia con il Fenerbahçe di tre mesi, in cui conquista tre vittorie,[6] si dimette e ritorna in Italia per allenare il Napoli appena promosso in Serie A. Dopo due punti conquistati in 6 partite viene esonerato dal neo presidente Corbelli; a fine stagione il Napoli, guidato da Mondonico, retrocederà in Serie B. L'anno successivo Zeman torna in Serie B sempre in Campania, prima con la Salernitana (un sesto posto e un esonero)[10] e poi, nella stagione 2003-2004, con l'Avellino dove ritrova il presidente Pasquale Casillo e il direttore sportivo Peppino Pavone. Con gli irpini lancia l'attaccante bielorusso Vitali Kutuzaŭ e fa esordire da titolare il giovane centrocampista italiano Antonio Nocerino, al primo anno da professionista: la squadra retrocede in Serie C1 e il boemo lascia la panchina campana.

La prima esperienza a Lecce

 
Lo schema tattico preferito da Zeman: il 4-3-3.

Nella stagione 2004-2005 Zeman torna in Serie A sulla panchina del Lecce, ottenendo la salvezza e lanciando giocatori come Mirko Vučinić e Valeri Božinov (ceduto a metà campionato). Al termine della stagione il rapporto contrattuale non è rinnovato. Zeman conclude l'annata con il secondo migliore attacco del campionato, con un solo gol in meno della Juventus campione, anche se la difesa giallorossa risulta la più battuta del campionato italiano.

Parentesi bresciana e ritorno in Salento

Il 5 marzo 2006 Zeman assume la guida tecnica del Brescia, squadra di Serie B, dichiarando di voler giocare le restanti undici partite per vincere per portare la squadra a giocare i play-off per la promozione in Serie A.[11] Il boemo è chiamato a sostituire Rolando Maran, esonerato dal presidente Gino Corioni malgrado fosse reduce da una vittoria per 3-0 e nonostante la squadra si trovasse al quinto posto in classifica. Alla fine della stagione il Brescia guidato da Zeman resta in Serie B dopo aver mancato la qualificazione ai play-off.

Il 21 giugno 2006 il Lecce ufficializza l'ingaggio di Zeman, che ritorna così sulla panchina dei giallorossi dopo un anno. In Serie B, dopo aver chiuso l'anno solare nella seconda metà della classifica e dopo 10 sconfitte in 18 partite di campionato, la dirigenza salentina decide di esonerare il tecnico boemo alla vigilia di Natale, il 24 dicembre 2006, mentre si trova in vacanza a Praga. Al suo posto è ingaggiato Giuseppe Papadopulo, il quale conduce la squadra salentina ad una tranquilla salvezza. In questa stagione lancia Mirko Vučinić e Valeri Božinov.[4]

Stella Rossa

Il 17 giugno 2008 diventa allenatore della Stella Rossa,[5] subentrando ad Aleksandar Janković. I risultati sono deludenti:[12] la squadra non riesce ad accedere alla Coppa UEFA venendo eliminata dai ciprioti dell'Apoel Nicosia. In campionato la Stella Rossa, seconda e imbattuta nel campionato precedente, dopo tre giornate si trova ultima in classifica con un solo punto e zero gol segnati, posizione che conduce all'esonero di Zeman.[12]

Il ritorno a Foggia

Il 20 luglio 2010 il vecchio presidente degli anni della ribalta Pasquale Casillo e altri imprenditori riacquistano ufficialmente il Foggia,[13] richiamando come allenatore Zeman[14] e riformando il trio del "Foggia dei miracoli" con Giuseppe Pavone come direttore sportivo.[15]

Dopo aver concluso la stagione al sesto posto (con il miglior attacco, in larga parte conseguito con la coppia formata da Lorenzo Insigne e Marco Sau, e la peggiore difesa), sfiorando così i play-off, il 23 maggio 2011 dichiara in conferenza stampa che la sua avventura in rossonero è terminata, poiché deluso dai risultati conseguiti.[16]

Pescara

Il 21 giugno 2011 diventa l'allenatore del Pescara, in Serie B.[17][18] Il 20 maggio 2012 riporta la squadra abruzzese in Serie A dopo diciannove anni,[19] vincendo il campionato.[20] In questa stagione ha lanciato Ciro Immobile, Lorenzo Insigne (già allenato a Foggia) e Marco Verratti.[2][4]

Il ritorno alla Roma

Il 2 giugno 2012 annuncia l'addio alla squadra in una conferenza stampa e il conseguente passaggio sulla panchina della Roma[21] a partire dal 1º luglio 2012.[22] Con la società giallorossa, in cui ritorna a distanza di tredici anni, firma un contratto biennale[23]: nella sua carriera mai aveva firmato contratti di questa durata, ma solo accordi annuali.[24] Il suo staff tecnico consta di Vincenzo Cangelosi come allenatore in seconda, Giacomo Modica come collaboratore tecnico e Roberto Ferola come preparatore atletico.[22]
Dopo aver debuttato in campionato in casa contro il Catania (2-2), il 2 settembre ottiene un'importante vittoria a Milano contro l'Inter per 3-1 permettendo ai giallorossi di tornare a vincere in casa dei nerazzurri in campionato dopo 5 anni.

Il titolo mondiale

Nel 2012 continua a rosicare e vince il titolo di miglior rosicatore del mondo,aggiudicandosi la gomma d'oro che continuerà a rosicare per tutta la vita ai piedi della juventus

La lotta contro il doping e contro i poteri forti

Dopo un quarto posto in campionato con la Roma, nel luglio del 1998 Zeman lanciò la sua accusa di abuso di farmaci nei confronti del mondo del calcio:[25]

«Le esplosioni muscolari di alcuni calciatori? E' uno sbalordimento che comincia con Gianluca Vialli e arriva sino ad Alessandro Del Piero. Io che ho praticato diversi sport pensavo che certi risultati si potessero ottenere solo con il culturismo, dopo anni e anni di lavoro specifico. Sono convinto che il calcio sia tutto un altro tipo di attività, almeno il mio, che in una sola parola definirei positivo. Nel calcio non c'è ancora stato lo scandalo esplosivo. Ma tanto più uno sport è importante, tanto più si addensano i pericoli, tanto più conviene a tutti chiudere un occhio sugli aspetti negativi. So di molti medici passati dalla bicicletta al pallone, di molte società di Serie A che si avvalgono di farmacologi. Bisogna evitare che anche il calcio diventi come il Tour . Anche io ho ricevuto molti depliant pieni di farmaci. Farmaci che forse non provocano danni, ma chi può escludere che le conseguenze non si manifestino a distanza di anni? Il problema è che gli atleti sono condizionati dagli interessi del momento e non si preoccupano della salute. E i dirigenti pensano solo a sfruttarli al massimo, senza andare troppo per il sottile. Insomma, da un pò di tempo è sempre più difficile resistere alla tentazione della pillolina magica. Sarò anche romantico, ma non sono ingenuo. Sono certo che molti giocatori di Serie A, forse anche nella mia squadra la Roma, non sappiano rinunciare a certe sostanze. Il business prevale su tutto. Il mondo del calcio è dominato dalla finanza oltre che dalle farmacie.»

Subito Alessandro Del Piero (7 agosto 1998) e la Juventus (11 agosto) risposero querelando Zeman mentre Gianluca Vialli lo attaccò definendolo un terrorista e auspicando per lui un anno di squalifica mentre l'allenatore juventino Marcello Lippi (12 agosto) chiese per il boemo invece 5 anni di squalifica per aver accusato, secondo lui, tesserati senza avere prove.[26][27]

Le polemiche si estesero all'intero campionato italiano coinvolgendo lo stesso Zeman, al quale si imputò d'aver fatto assumere, per alcuni giorni, la creatina ai giocatori della Lazio mentre era tecnico del club.[28] Da tali dichiarazioni di Zeman nacque una indagine diretta dal pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello che coinvolse diverse squadre, tra cui, la Juventus, il Torino, la Roma e il Parma;[29][30] solo nel caso delle squadre torinesi fu aperto un processo in quanto erano originarie della giurisdizione di Guariniello.[31]

Il 12 agosto Zeman fu ascoltato dalla procura di Torino mentre il 29 agosto toccò al presidente della Federcalcio Luciano Nizzola; nel frattempo vennero sequestrate le cartelle cliniche dei giocatori della Juventus. Il 4 settembre si cominciò a parlare di irregolarità nei controlli antidoping e venne fuori che nei laboratori del CONI all'Acquacetosa gli esami del doping erano solo parziali e così fu sospeso il dottor Gasbarrone. Il 19 settembre il laboratorio dell'Acquacetosa dovette ammettere che era scomparsa una parte dei controlli antidoping riguardanti i calciatori. Due settimane dopo il presidente del CONI Mario Pescante si dimise. L'11 febbraio 1999 la commissione sanità del Senato approvò la legge che prevedeva da 1 a 3 anni di reclusione per chi somministrava o metteva in commercio sostanze dopanti. A fine maggio fu infine approvata questa legge: erano previste pene da 3 mesi a 3 anni.

Il 1° luglio a Zeman non fu rinnovato il contratto dalla Roma [32] secondo lui perché il presidente Franco Sensi fu intimato: "o cacci Zeman o non vincerai mai lo scudetto".

Il processo iniziò nel 2002: l'accusa fu di frode sportiva mediante somministrazione sistematica di EPO e attraverso l'abuso di altri farmaci. Tra il 1994 e il 1998, secondo l'accusa, la Juventus arrivò ad avere ben 281 tipi di specialità medicinali. Per la difesa ogni prodotto aveva una motivazione precisa. Il 31 gennaio di quell'anno il giudice Giuseppe Casalbore respinse tutte le eccezioni presentate dalla società bianconera. Nell'estate dell'anno successivo in tribunale inizia la processione di giocatori, dirigenti, medici e giornalisti chiamati in causa a testimoniare. Tra di loro i giocatori dell'epoca dei fatti contestati Fabrizio Ravanelli, Ciro Ferrara, Alessandro Birindelli, Nicola Amoruso, Paolo Montero, Angelo Peruzzi, Antonio Conte, Zinédine Zidane e proprio Gianluca Vialli. In aula quasi tutti dichiarano di non ricordare e ammisero di aver assunto soltanto medicine, antidolorifici e integranti.[33]

Il 26 novembre 2004 in primo grado Antonio Giraudo fu assolto perché il fatto nun sussiste mentre il dottor Riccardo Agricola fu condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione e viene riconosciuto colpevole di frode sportiva. Non vi erano prove reali che la società sapesse del fatto.
Il 26 aprile 2005, il Tribunale di Arbitraggio dello Sport (CAS o TAS) di Losanna, il massimo organismo mondiale giudicante lo sport, su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI il 7 marzo dello stesso anno, sancì che «l'uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari[34][35] [...]».
Il 14 dicembre 2005 si arrivò però all'assoluzione: la Corte stabilì che il fatto non era previsto come reato dalla legge.[36]
Il processo si chiuse [37] il 30 marzo 2007 con la sentenza della Corte di Cassazione che confermò l'assoluzione, pronunciata in Appello, degli imputati Riccardo Agricola e Antonio Giraudo dalle accuse legate al doping e che annullò la sentenza di assoluzione in secondo grado, circa l'abuso di farmaci, in quanto i giudici in tale grado guiridico non avevano tenuto conto di alcuni particolari, tanto che la Suprema Corte disse che sarebbe stato opportuno fare un nuovo processo basato solo sull'accusa di abuso di farmaci. Per quest'ultimo reato i termini di prescrizione erano nel frattempo scaduti e non venne quindi istruito un nuovo processo.

Il 20 novembre 2009 Zeman è intervenuto nel corso del processo di Calciopoli a Napoli affermando che Luciano Moggi, direttore generale della Juventus ai tempi dello scandalo del doping e definito dal boemo "il grande burattinaio del calcio italiano", gli avrebbe rovinato la carriera perché la sua colpa sarebe stata quella di aver innescato, con le sue affermazioni, il processo doping alla Juventus e così i vertici del "sistema" avrebbero fatto terra bruciata intorno al suo nome. Secondo il boemo sarebbero stati manipolati i suoi esoneri con il Napoli (ingaggiato con il consenso di Moggi e esonerato già alla settima giornata), la Salernitana e il Lecce (quando ebbe l'incarico, il vicepresidente dei salentini Moroni "fu rimproverato perché mi aveva preso" da Antonio Giraudo, allora dirigente bianconero); al Palermo e al presidente del Bologna Gazzoni Frascara fu vietato l'ingaggio di Zeman; al presidente dell'Avellino Casillo nel 2004 fu consigliato il suo esonero per evitare la caduta degli irpini in Serie C1 che poi puntualmente si sarebbe realizzata lo stesso a causa del "sistema". Si è inoltre soffermato su Lecce-Juvenus, che l'arbitro avrebbe fatto giocare nonostante a giudizio di Zeman il campo fosse impraticabile, e Lecce-Parma, quando "fino a mezz'ora dalla fine abbiamo giocato poi abbiamo smesso, anzi la squadra smise..." e lui per protesta si mise con le spalle alla panchina.[38][39]

Palmarès

Allenatore

Licata: 1984-1985
Foggia: 1990-1991
Pescara: 2011-2012

Note

  1. ^ a b c Biografia, su zeman.org. URL consultato il 20-04-2010.
  2. ^ a b c d e La storia di Zeman Super-calcio.it
  3. ^ a b Zeman: "Roma, un giorno tornerò" sport.notizie.it
  4. ^ a b c d e f g I grandi moduli del calcio: il 4-3-3 di Zeman Foggialandia.it
  5. ^ a b c d e f g h Carriera, su zeman.org. URL consultato il 20-04-2010.
  6. ^ a b Selcuk Manav, Fabio Licari, Zeman abbandona il Fenerbahce: «Ho fallito», in La Gazzetta dello Sport, 13 gennaio 2000, p. 16. URL consultato il 20-04-2010.
  7. ^ Fabio Monti, C'era una volta il Foggia dei miracoli, in Corriere della Sera, 23 luglio 1992. URL consultato il 22 giugno 2011.
  8. ^ Foggia torna Zemanlandia: Casillo di nuovo presidente, in Tuttosport.com, 14 luglio 2010. URL consultato il 21-07-2010.
  9. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  10. ^ Federico Magnifici, Salernitana:Zeman esonerato, in Tuttomercatoweb.com, 27 dicembre 2002. URL consultato il 29-05-2011.
  11. ^ Livia Taglioli, Zeman: "Basta col giardinaggio", in Gazzetta.it, 06 marzo 2010. URL consultato il 14-07-2010.
  12. ^ a b Stella Rossa ultima Esonerato Zeman, in Gazzetta.it, 7 settembre 2008. URL consultato il 21-04-2010.
  13. ^ Ufficiale: Zeman a Foggia, in corrieredellosport.it, 20 luglio 2010. URL consultato il 20-07-2010.
  14. ^ Ufficio Stampa, Zdenek Zeman è il nuovo allenatore del Foggia. Domani la presentazione, in USFoggia.it, 20 luglio 2010. URL consultato il 21-07-2010.
  15. ^ Lino Zingarelli, Casillo e Zeman si riprendono il Foggia. Con Pavone torna la «triade» da sogno, in CorrieredelMezzogiorno.it, 14 luglio 2010. URL consultato il 14-07-2010.
  16. ^ Zeman lascia il Foggia, non ho vinto, in CorrieredellaSera.it, 23 maggio 2011. URL consultato il 23 maggio 2011.
  17. ^ Ufficiale: Zeman sarà presentato sabato, in PescaraCalcio.com, 21 giugno 2011. URL consultato il 10 ottobre 2011.
  18. ^ L'ennesima ripartenza di Zeman Lo spettacolo ora è a Pescara, in Gazzetta.it, 22 giugno 2011. URL consultato il 22 giugno 2011.
  19. ^ Il Pescara sbanca anche Marassi:Zeman le regala la A dopo 19 anni, su gazzetta.it, 20-05-2012.
  20. ^ Serie B: Pescara vince e chiude primo, su gazzetta.it, 26-05-2012.
  21. ^ Zeman: "Allenerà la Roma" sportmediaset.mediaset.it
  22. ^ a b Comunicato Stampa (PDF), su asroma.it, Associazione Sportiva Roma, 4 giugno 2012. URL consultato il 24 giugno 2012.
  23. ^ Zeman nuovo tecnico della Roma. Firmato un contratto di due anni Lastampa.it
  24. ^ Calciomercato Pescara, UFFICIALE/ Zdenek Zeman è il nuovo allenatore della Roma Seriebnews.com
  25. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  26. ^ [http://www.repubblica.it/online/sport/zeman/querela/querela.html Zeman attacca, la Juve e Del Piero querelano] repubblica.it
  27. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  28. ^ Negro:"Zeman ci dava la creatina", in la Repubblica, 19-8-1998. URL consultato il 20-4-2010.
  29. ^ Doping, sospetti su due giocatori del Parma, in La Stampa, 2-10-1998, p. 11. URL consultato il 25-4-2011.
  30. ^ Sfilano i medici e Petrucci scrive, in La Stampa, 12-8-1999, p. 27. URL consultato il 25-4-2011.
  31. ^ Il Torino chiede una perizia sui farmaci nei giocatori, in La Stampa, 10-11-1999, p. 32. URL consultato il 25-4-2011.
  32. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  33. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  34. ^ Comunicato dopo il parere del TAS, in Comitato Olimpico Nazionale Italiano, 27-04-2005. URL consultato il 13-11-2010.
  35. ^ (EN) CAS 2005/C/841 CONI (PDF), in The Court of Arbitration for Sport, 26 aprile 2005, p. 27. URL consultato il 13/11/2010.
  36. ^ Herve Bricca, RAFFAELE GUARINIELLO e IL DOPING JUVENTUS, FISCHIO D'INIZIO, 6 dicembre 2011.
  37. ^ Per approfondire: La Cassazione chiude il processo per doping contro la Juve
  38. ^ Zeman: "Rovinato da Moggi - Incarichi bloccati e esoneri" La Gazzetta dello Sport, 20 novembre 2009
  39. ^ Zeman: "Moggi mi ha rovinato" tuttomercatoweb.com, 20 novembre 2009

Bibliografia

  • Nicola Berardino, Pino Autunno, Zèman o Zemàn, Mancosu, 1995.
  • Manlio Cancogni, Il mister, Fazi, 2000.
  • Stefano Marsiglia, Zeman. L'ultimo ribelle, Malatempora, 2005. ISBN 8884250978

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale
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