I Monti Lepini sono una catena montuosa appartenente all'Antiappennino laziale, contenuta interamente nel Lazio, sita a cavallo fra le province di Latina e di Roma e con una piccola estensione nella provincia di Frosinone.

Monti Lepini
Panorama dei Monti Lepini. In fondo, montagne del Subappennino centrale.
ContinenteEuropa
StatiItalia (bandiera) Italia
Catena principaleAntiappennino laziale (negli Appennini)
Cima più elevataLa Semprevisa (1,536 m s.l.m.)

Confinano a nord con i Colli Albani, ad est con la Valle della Ciociaria, a sud con i Monti Ausoni e ad ovest con l'Agro pontino. La vetta più alta è il Monte Semprevisa con i suoi 1536 metri.

Il nome pare derivare dalla voce latina lapis, cioè pietra composta da rilievi calcarei.

Descrizione

I Monti Lepini - tutelati dalle Comunità Montane dei Monti Lepini[1] - sono composti da due sottocatene principali: una sud-occidentale (la maggiore) e l'altra nord-orientale.

La prima, lunga 30 km, con andamento da nord-ovest a sud-est, ha origine ad oriente dei Colli Albani ed assume una sua definizione più netta a partire dalla vetta del Monte Lupone (m 1378); quindi prosegue lungo lo spartiacque (sud-est), con una serie di rilievi minori: Colle Piano, Il Monte, Colle la Costa, Colle Zappetella, Monte Gorgoglione (m 928), Monte Perentile (m 1022).

La sequenza altimetrica è interrotta dal Passo della Fota, valico mulattiero di comunicazione fra il versante pontino e quello interno della catena; quindi riprende quota con il Monte Belvedere (m 1258), il Monte Capreo (m 1356), il Monte Erdigheta (m 1336), dopo il quale si stende la Sella del Semprevisa (m 1536), che domina Camporosello. Da qui il crinale prosegue per fitte faggete culminando nella vetta della Semprevisa (m 1536) e ridiscendendo poi, verso il territorio di Roccagorga, con le cime più meridionali: Monte la Croce (m 1429), Monte Erdigheta (m 1336), Monte Pizzone (m 1313), Monte della Difesa (m 923).

La catena nord-orientale, lunga 25 km, procede da nord a sud. Si forma nella zona fra Sgurgola e Gorga, sul confine fra le province di Roma e Frosinone, e si definisce a partire da Monte Filaro (m 1230); procede quindi attraverso una densa teoria di rilievi: Monte Favilozzo (m 1283), Rocca San Marino (m 1387), Monte Alto (m 1416), Sprone Maraoni (m 1328), Monte Malaina (m 1480); e, proseguendo al di là del pianoro di Santa Serena: Monte Gemma (m 1457), Monte Salerio (m 1439), Monte Acuto (m 827), Monte Sentinella (m 1110), Monte Cacume (m 1095) e Monte Calvello (m 935).

Al di là di queste due sottocatene principali, vi sono dorsali meno rilevanti; in particolare alle propaggini meridionali della catena principale, verso la Pianura Pontina, si presentano numerose elevazioni minori: Monte Arrestino, Monte Forcino, Monte Fulcino, Monte Rotondilio, Monte Della Bufala e molti altri.

Conformazione

Da un punto di vista geomorfologico, queste montagne sono caratterizzate da pronunciati fenomeni carsici. Per questo motivo, su questo territorio non è infrequente trovare voragini, grotte e pozzi, che costituiscono motivi d'interesse speleologico fra i più rilevanti del Lazio e di tutta l'Italia centrale.

In particolare meritano menzione i seguenti:

Rilievi principali

Scorrendo in sequenza le due catene emergono:

Flora e fauna

La flora è molto varia in quanto sia la quota sia l'esposizione di questi monti sono altrettanto variabili. Mentre sui versanti più bassi ed occidentali abbonda la macchia mediterranea, nelle zone elevate ed esposte a nord (come la Sella del Semprevisa) si stendono fitte faggete. Particolare menzione merita la Selva di Cori, una bosco di essenze miste sito nella zona più nord-occidentale del comprensorio, tra Cori e Norba, nel territorio compreso fra il Monte Lupone e il Monte Arrestino. Infine, rinomata è l'Oasi di Ninfa, un magnifico e lussureggiante parco floristico, visitabile soltanto in periodi predefiniti.

Molto ricca è la fauna avicola, rappresentata dal falco pellegrino, dal corvo imperiale, dall'aquila reale, dal falco lanario e dall'avvoltoio capovaccaio.
È presente anche il lupo, le cui cucciolate sono state rese oggetto di una caccia spietata nella zona. Forse l'episodio culminante di questa opera distruttiva fu raggiunto nel 1983, quando un cucciolo di lupo (morto) fu barbaramente inchiodato da alcuni vandali sul portone del municipio di Carpineto Romano.


L'uomo

Questa zona storicamente fu abitata dai Volsci, fieri nemici dei Romani. Di epoca romana restano ben conservati, a Cori, il tempio di Ercole (89-80 a.C.) ed il tempio di Castore e Polluce (I secolo a.C.). Ricca di testimonianze è l'acropoli di Norba latina, fondata da Roma nel 492 a.C., di cui resta il tempio di Giunone, il Foro e l'intero circuito murario, che aveva lo scopo di proteggere la città. Sezze (l'antica Setia) conserva tratti di mura in opera poligonale. La città medioevale di Ninfa, già citata per l'oasi omonima, fu feudo dei Frangipane, distrutta dal corsaro barbaresco Khayr al-Dīn Barbarossa e abbandonata nel 1680 per poi essere ricostruita per scopi museali nel 1920. Sermoneta, amata da Virgilio, conserva intatto il centro storico medioevale.

Comuni

I Comuni interessati dai Monti Lepini sono:

Provincia di Latina:
Provincia di Frosinone:
Provincia di Roma:

Note

  1. ^ In particolare la XIII comunità comprendente i comuni della provincia di Latina (versante sud ovest), la XVIII della provincia di Roma e la XXI nella provincia di Frosinone (versante nord est)

Bibliografia

Collegamenti esterni