Automotrice FS ALe 540
L'automotrice ALe 540 è una automotrice leggera elettrica delle Ferrovie dello Stato Italiane costruita tra il 1957 e il 1960 in due serie con lievi differenze meccaniche e una terza serie con cassa e frontale del tutto differenti. La prima serie Ale 540.001-007 è strettamente imparentata con l'elettromotrice Ale 660 da cui differisce soltanto per il numero totale di posti (54 di prima classe anziché 60 tra prima e seconda classe).
Automotrice FS ALe 540 | |
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Automotrice | |
Anni di costruzione | 1957 (prima serie) 1958-1959 (seconda serie) 1959-1960 (terza serie) |
Anni di esercizio | 1957-2002 |
Quantità prodotta | 30 (7 di prima serie, 15 di seconda serie, 8 di terza serie) |
Costruttore | OCREN, Officine Meccaniche della Stanga |
Automotrici ALe 540.001-007 (prima serie) | |
Dimensioni | lunghezza: 27.400 mm larghezza: 2.900 mm altezza: 3.855 mm |
Capacità | 54 posti di 1ª classe distribuiti in tre ambienti |
Interperno | 17.800 mm |
Passo dei carrelli | 3.100 mm |
Massa aderente | 62.000 kg |
Massa vuoto | 62.000 kg |
Rodiggio | Bo'Bo' |
Diametro ruote motrici | 1.040 mm |
Rapporto di trasmissione | 25/58 |
Potenza oraria | 760 kW 698 kW (UIC fiche 614) |
Potenza continuativa | 600 kW 557 kW (UIC fiche 614) |
Velocità massima omologata | 150 km/h, poi limitata a 130 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea a 3 kV= |
Tipo di motore | 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 R5-100 FS |
Automotrici ALe 540.008-022 (seconda serie) | |
Dimensioni | lunghezza: 27.400 mm larghezza: 2.900 mm altezza: 3.860 mm |
Capacità | 54 posti di 1ª classe in ambiente unico |
Interperno | 17.800 mm |
Passo dei carrelli | 2.900 mm |
Massa aderente | 62.000 kg |
Massa vuoto | 62.000 kg |
Rodiggio | Bo'Bo' |
Diametro ruote motrici | 1.090 mm |
Rapporto di trasmissione | 25/59 |
Potenza oraria | 760 kW 698 kW (UIC fiche 614) |
Potenza continuativa | 600 kW 557 kW (UIC fiche 614) |
Velocità massima omologata | 150 km/h, poi limitata a 130 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea a 3 kV= |
Tipo di motore | 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 RSB-100 FS |
Automotrici ALe 540.023-030 (terza serie) | |
Dimensioni | lunghezza: 26.830 mm larghezza: 2.900 mm altezza: 3.860 mm |
Capacità | 54 posti di 1ª classe in ambiente unico |
Interperno | 17.800 mm |
Passo dei carrelli | 2.900 mm |
Massa aderente | 62.000 kg |
Massa vuoto | 62.000 kg |
Rodiggio | Bo'Bo' |
Diametro ruote motrici | 1.090 mm |
Rapporto di trasmissione | 25/59 |
Potenza oraria | 760 kW 698 kW (UIC fiche 614) |
Potenza continuativa | 600 kW 557 kW (UIC fiche 614) |
Velocità massima omologata | 150 km/h, poi limitata a 130 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea a 3 kV= |
Tipo di motore | 4 motori elettrici a corrente continua tipo 62 RSB-100 FS |
Dati tratti da:
Cornolò, Automotrici, p. 174; Sabatini, Pautasso, I disegni; Bloisi, Maria, Nascimbene, 50 anni, pp. 71-73. |
L'impostazione stilistica delle prime due serie è molto simile a quella dell'ALe 840 con il caratteristico frontale a bulbo in cui grandi pannelli frontali rimovibili celano l'intercomunicante e i mantici di accoppiamento tra le unità. Come nella ALe 840 le porte di salita sono le tradizionali porte a libro a 4 ante ad apertura pneumatica ma più spostate verso le due estremità. La terza serie è molto simile invece alle elettromotrici ALe 601 della prima serie, di cui in realtà sono le progenitrici.
I carrelli sono a due assi e portano due motori di trazione con sospensione baricentrica nella prima serie e appoggiate su asse cavo nelle successive. La sospensione primaria degli assi è con molle elicoidali, mentre quella secondaria è con molle a balestra; nella seconda e terza serie la sospensione secondaria è modificata con balestre triple.
I motori elettrici a corrente continua (con eccitazione in serie), all'avviamento vengono collegati tutti in serie e poi commutati in parallelo a gruppi di due (in serie tra loro) per la maggiore velocità. L'avviamento è di tipo reostatico con avviatore automatico e tre gradi di shuntaggio poi elevati a cinque.
La velocità massima in origine era di 150 km/h in ragione del tipo di servizio svolto per treni veloci di categoria elevata; venne abbassata a 130 km/h, in seguito all'avvento delle ALe 601, ed anche a causa di una certa delicatezza del sistema di trasmissione ad ingranaggi che ne rendeva onerosa la manutenzione, e le elettromotrici vennero impiegate per servizi viaggiatori locali.
Storia
La nascita delle ALe 540 fu determinata da circostanze estranee ai progetti delle Ferrovie dello Stato che nel 1955, mentre era in corso la costruzione della prima delle 22 coppie di elettromotrici e rimorchiate pilota ALe 660+Le 800 ordinate nel 1954, si trovarono di fronte alla decisione dell'Union Internationale des Chemins de Fer (UIC) di abolire la terza classe sui treni delle amministrazioni ferroviarie europee a partire dal 3 giugno 1956[1].
In questa circostanza le FS presero la decisione di dotare della sola prima classe una parte delle elettromotrici della commessa in corso e pertanto furono costruite solo 15 coppie di ALe 660+Le 800, mentre le restanti 7 furono allestite con ambienti di sola prima classe a 54 e 60 posti cambiando la disposizione delle poltrone da quattro a tre per fila, andando a costituire le unità della prima serie del nuovo gruppo ALe 540 e le relative rimorchiate Le 600[1].
Le ALe 540.001-007 entrarono in servizio nel 1957 senza modifiche alla disposizione degli ambienti, mantenendo in particolare il modulo destinato alle ritirate e al deposito valigie che sulle ALe 660 aveva la funzione di separare le due classi[1].
Mentre le coppie ALe 660+Le 800 non furono più replicate dopo le prime quindici unità, rimanendo gruppi a sé stanti fino al ritiro del servizio, nel 1956 e 1957 fu ordinata in due lotti la seconda serie di elettromotrici simili esternamente alle ALe 540.001-007, ma dotate di un nuovo tipo di carrelli a passo più corto con la sospensione dei motori ad asse cavo invece che baricentrica e con gli interni riprogettati spostando a ridosso della cabina di guida posteriore il modulo con le ritirate e il deposito valigie che non aveva più senso come separatore in un ambiente di sola 1ª classe, ottenendo un unico arioso salone per i viaggiatori[1][2].
Oltre alle 15 elettromotrici di seconda serie ALe 540.008-022, i lotti ordinati nel 1656 e nel 1957 comprendevano[2][3]:
- 5 rimorchiate pilota di 1ª classe Le 540.001-005;
- 10 rimorchiate pilota 2ª classe ALe 760.001-010.
Sempre nel 1957 fu ordinato un ultimo lotto di ALe 540 che, con la comparsa di una nuova testata semiaerodinamica con terzo faro di profondità superiore, segnò una loro ulteriore evoluzione che anticipò l'ormai prossimo avvento delle elettromotrici ALe 601[2].
Il lotto ordinato nel 1957 comprendeva[2][3]:
- 8 elettromotrici di 1ª classe Le 540.023-030 (terza serie);
- 10 rimorchiate pilota 2ª classe ALe 760.011-020.
Caratteristiche
Le trenta elettromotrici[4] ALe 540 sono suddivise in tre serie costituite dalle unità[5]:
- ALe 540.001-007, identiche alle ALe 660 salvo per il numero di posti (54 di 1ª classe contro 18 di 1ª classe e 48 di 2ª classe);
- ALe 540.008-022, con cassa simile a quella delle ALe 540.001-007, ma con disposizione posti razionalizzata, nuovi carrelli a passo accorciato e nuovi motori di trazione con sospensione ad asse cavo;
- ALe 540.023-030, con cassa semi-aerodinamica di nuovo disegno (anticipatrice delle future ALe 601) e parte elettrica e meccanica uguale a quella delle ALe 540.008-022.
ALe 540.001-007 (prima serie)
La cassa delle unità di prima serie ALe 540.001-007 era identica a quella delle elettromotrici ALe 660, ma con l'allestimento interno di sola 1ª classe[6] che, nell'impossibilità di riprogettare gli interni per le vicende che determinarono la nascita del gruppo, mantenne la suddivisione in tre ambienti a 18, 30 e 6 posti, funzionale per separare la 1ª dalla 2ª classe sulle ALe 660, ma irrazionale per un rotabile di sola 1ª classe[1].
L'arredamento era identico a quello degli ambienti di 1ª classe delle ALe 660, con poltroncine simili a quelle degli elettrotreni, illuminazione a lampade fluorescenti e, in origine, alzacristalli elettrici[2]. Gli impianti di riscaldamento e i servizi ausiliari erano gli stessi delle ALe 660[6].
La disposizione interna comprendeva i seguenti locali[6]:
- cabina di guida anteriore;
- compartimento postale con ripiano per le valigie;
- vestibolo anteriore con porte pneumatiche;
- ambiente di 1ª classe su tre moduli con 18 posti a sedere disposti con lo schema 1+2 (modulo sedili 1.800 mm);
- vano di servizio su un modulo con due ritirate sul lato sinistro e deposito valigie sul lato opposto;
- ambiente di 1ª classe su cinque moduli con 30 posti a sedere disposti con lo schema 1+2 (modulo sedili 1.800 mm);
- vestibolo posteriore con porte pneumatiche;
- ambiente di 1ª classe su un modulo con 6 posti a sedere disposti con lo schema 1+2 (modulo sedili 1.800 mm);
- cabina di guida posteriore.
La meccanica, identica a quella delle ALe 660, montava gli stessi carrelli M 1040 con i motori di trazione a sospensione baricentrica delle ALe 840, ma con il rapporto di trasmissione portato a 25/58 per ottenere un maggiore sforzo di trazione all'avviamento[7].
Anche i circuiti di comando e trazione erano gli stessi delle ALe 660, modificati rispetto a quelli delle ALe 840 con l'introduzione di un ulteriore grado di indebolimento di campo con i motori in parallelo, portando a undici il numero delle velocità economiche[8] e consentendo di mantenere la velocità massima di 150 km/h nonostante il rapporto di trasmissione accorciato[2][6].
ALe 540.008-022 (seconda serie)
Nonostante l'aspetto esteriore molto simile alla serie precedente, con l'introduzione del nuovo carrello R 1090 e dei motori di trazione con trasmissione ad albero cavo, le ALe 540.008-022 rappresentarono il passo più importante nell'evoluzione della seconda generazione delle elettromotrici FS, costituita dalle ALe 840, ALe 660 e ALe 540[9][10].
Con l'ordinazione nel 1956 del primo lotto di ALe 540 di seconda serie ci fu finalmente il tempo di riprogettarne gli interni, realizzando un unico e arioso salone al posto dell'anomala suddivisione in tre ambienti ereditata dalle ALe 660[1].
La cassa era distinguibile da quella, quasi identica, della serie precedente per la diversa sistemazione di alcuni finestrini a seguito della revisione degli interni e per l'imperiale più alto di 50 mm (differenza percepibile solo in composizioni con serie eterogenee) per il maggior diametro delle ruote del carrello R 1090[11].
Gli impianti di illuminazione e di riscaldamento e i servizi ausiliari erano identici alla serie precedente[11].
La nuova disposizione interna comprendeva i seguenti locali[11]:
- cabina di guida anteriore;
- compartimento postale con ripiano per le valigie;
- vestibolo anteriore con porte pneumatiche;
- ambiente di 1ª classe su nove moduli con 54 posti a sedere disposti con lo schema 1+2 (modulo sedili 1.800 mm);
- vestibolo posteriore con porte pneumatiche;
- vano di servizio con due ritirate disposte ai lati del corridoio centrale;
- cabina di guida posteriore.
L'innovazione più importante si ebbe nella parte meccanica con l'adozione del nuovo carrello R 1090, caratterizzato dalla struttura generale e dalle sospensioni primaria e secondaria derivate dal carrello sperimentale O 1040 provato sull'elettromotrice ALe 840.068 e dall'abbandono della sospensione baricentrica dei motori, adottata sui carrelli M 1040 delle ALe 840, a favore del ritorno alla trasmissione ad asse cavo delle elettromotrici anteguerra ALe 883, opportunamente migliorata per eliminare le cause che ne avevano determinato l'abbandono[11]. Il progetto di questa trasmissione anticipò la soluzione adottata pochi anni dopo sul carrello Z 1040, impiegato estensivamente sulle elettromotrici ALe 601 e sugli elettrotreni ETR 250 ed ETR 300 riqualificati[11].
I carrelli R 1090 furono equipaggiati con i nuovi motori 62 RSB-100 FS, che si differenziavano dai 62 R5-100 FS utilizzati sulla serie precedente per l'aggiunta degli avvolgimenti compensatori della reazione d'indotto e per la carcassa irrobustita ed adattata per ricavarvi la sede per l'albero cavo[11].
I circuiti di trazione e comando rimasero sostanzialmente gli stessi della prima serie; l'unica differenza degna di nota fu l'adozione fin dall'origine dell'interruttore extrarapido al posto del separatore D'Arbela per la protezione del circuito di trazione[11].
ALe 540.023-030 (terza serie)
Sulle otto unità della terza serie furono abbandonate le testate aerodinamiche a forma di bulbo a favore di un nuovo frontale semi-aerodinamico più facile da realizzare e che richiedeva mantici di intercomunicazione di minori dimensioni, ottenendo una cassa, più corta di 570 mm rispetto alle serie precedenti, il cui disegno anticipava a grandi linee l'aspetto estetico delle future ALe 601[12].
Il mantice di intercomunicazione era celato dietro a un portellone frontale, diviso orizzontalmente in due parti, di aspetto gradevole ma difficile da maneggiare per l'estrazione del mantice, il cui spostamento non era più assistito da servomotori elettrici come sulle serie precedenti[12].
L'allestimento interno e le parti elettrica e meccanica rimasero identici a quelli della seconda serie[12].
Note
- ^ a b c d e f Nascimbene, Pautasso, Elettromotrici, riquadro Le ALe 660 che diventarono 540, p. 21.
- ^ a b c d e f Nascimbene, Pautasso, Elettromotrici, pp. 20-21.
- ^ a b Pautasso, I numeri, p. 57.
- ^ Il termine "elettromotrice" equivale a "automotrice elettrica".
- ^ Pautasso, ALe 660, p. 37.
- ^ a b c d Pautasso, ALe 660, pp. 37-38.
- ^ Pautasso, ALe 660, pp. 35-36.
- ^ Le velocità economiche sono quelle corrispondenti ai regimi di rotazione dei motori con il reostato d'avviamento completamente disinserito.
- ^ Pautasso, ALe 660, p. 34.
- ^ Bloisi, Maria, Nascimbene, Pautasso, Sabatini, La generazione, p. 13.
- ^ a b c d e f g Pautasso, ALe 660, pp. 38-41.
- ^ a b c Pautasso, ALe 660, p. 41.
Bibliografia
- Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche ALe 660; ALe 540 e rimorchiate relative, in Automotrici elettriche. Dalle origini al 1983, (ristampa anastatica di Automotrici elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1985), Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2011, pp. 175-192, ISBN 88-95096-05-3.
- Francesco Bloisi, Francesco Maria, Angelo Nascimbene, Benedetto Sabatini, Sergio Pautasso, La generazione di mezzo. Presentazione ALe 840, 660 e 540, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. pp. 12-13, ISSN 1124-4232 .
- Angelo Nascimbene, Sergio Pautasso, Elettromotrici in evoluzione, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. pp. 14-21, ISSN 1124-4232 .
- Sergio Pautasso, Ale 660 e ALe 540. Le discendenti, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. pp. 34-43, ISSN 1124-4232 .
- Benedetto Sabatini, Sergio Pautasso, I disegni del Gruppo ALe 840/660/540 FS, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. inserto pieghevole di 8 pagine non numerate, ISSN 1124-4232 .
- Sergio Pautasso, I numeri dei rimorchi, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. pp. 52-57, ISSN 1124-4232 .
- Francesco Bloisi, Francesco Maria, Angelo Nascimbene, 50 anni di corsa, in Tutto treno, 24 (2012), n. 265, luglio-agosto 2012, pp. pp. 58-73, ISSN 1124-4232 .
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