Terremoto dell'Emilia del 2012
Con i terremoti dell'Emilia del 2012 ci si riferisce ad una serie di eventi sismici localizzati nel distretto sismico della pianura padana emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara e Mantova ma avvertiti anche in'area molto vasta comprendente tutta l'Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell'Austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale[3][4]. La scossa più forte, di magnitudo MI5,9 e Mw5,86[5] è stata registrata il 20 maggio 2012 alle ore 04:03:52 ora italiana (02:03:52 UTC), con epicentro in Finale Emilia, a una profondità di Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.[6][7].
Terremoto dell'Emilia del 20 maggio 2012 | |
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Data | 20 maggio 2012 |
Ora | 04:03:52 (CEST) |
Magnitudo Richter | 5,9[1] |
Magnitudo momento | 5,86 |
Profondità | 6,3 km |
Distretto sismico | Pianura padana emiliana |
Epicentro | Finale Emilia, Italia 44°48′00″N 11°11′31.2″E |
Stati colpiti | ![]() |
Intensità Mercalli | VII-VIII |
Maremoto | No |
Vittime | 7 |
Terremoto dell'Emilia del 29 maggio 2012 | |
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Data | 29 maggio 2012 |
Ora | 09:00:03 (CEST) |
Magnitudo Richter | 5,8 |
Magnitudo momento | 5,66 |
Profondità | 9,6 km |
Distretto sismico | Pianura padana emiliana |
Epicentro | Medolla, Italia 44°48′00″N 11°11′31.2″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
Stati colpiti | ![]() |
Intensità Mercalli | VII-VIII |
Maremoto | No |
Vittime | 20[2] |
Il 29 maggio alle 09:00, una nuova scossa molto forte di magnitudo MI5,8 e Mw5,66[8] è avvertita in tutto il Nord Italia[9][10][11], creando panico e disagi in molte città come Milano, Brescia, Piacenza, Parma, Verona, Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e soprattutto Modena, Ferrara, Reggio nell'Emilia, Bologna, Cremona e Mantova; l'epicentro è situato nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro. A quella delle 9:00 si sono susseguite altre tre scosse rilevanti sempre in data 29 maggio: una alle 12:55 di magnitudo 5,4, una alle 13:00 di magnitudo 4,9 e un'ulteriore scossa alla stessa ora di magnitudo 5,2[12].
Il 31 maggio alle 16:58, una scossa di magnitudo 4,0 con epicentro a Rolo e Novi di Modena[13], ha colpito la zona della bassa reggiana e dell'oltrepò mantovano, già molto provate dalle scosse dei giorni precedenti che avevano avuto come epicentro la vicina area della bassa modenese. Sempre la sera del 31 maggio alle ore 21:04 si è verificata una scossa di magnitudo 4,2 con epicentro a San Possidonio[14].
Queste scosse sono state seguite da uno sciame sismico con scosse di magnitudo variabile di minore entità scala Richter. Un'altra scossa di magnitudo 5,1 è stata avvertita in tutto il Nord Italia il 3 giugno 2012 alle ore 21:20:43 ora italiana (19:20:43 UTC), con epicentro in Novi di Modena.
Le accelerazioni di picco registrate dall'accelerometro di Mirandola durante le scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012 sono state rispettivamente di 0,31 g e di 0,29 g, valori che in base alla carte vigenti di pericolosità sismica renderebbero stimabile in circa 2500 anni il tempo di ritorno di ciascun evento nella medesima area[15].
I due eventi sismici principali hanno causato un totale di 27 vittime (22 nei crolli, tre per infarto o malore[2] e due per le ferite riportate), in maggioranza dipendenti di aziende distrutte. Il 4 giugno 2012 è stato proclamato giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto[16].
L'intensità massima dei terremoti, stimata come cumolo degli effetti della sequenza, è stata pari a 8, secondo la Scala Macrosismica Europea (EMS-98)[4].
Eventi sismici
La scossa del 20 maggio
Alle 04:03:52 un forte sisma della durata di 20 secondi di magnitudo del momento sismico pari a 5,86, preceduto qualche ora prima (esattamente alla 01:13 e alla 01:42) da due scosse di 4,1 e 2,2, si è fatto sentire in tutto il Nord e parte del Centro Italia, facendo risvegliare la maggior parte delle persone, con epicentro a Finale Emilia a 6,3 km di profondità (distretto sismico: Pianura Padana emiliana)[17]. Il terremoto è stato avvertito dai sismografi di tutta Italia, ma le regioni in cui è stato avvertito dalla popolazione sono: Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria.
Il sisma ha provocato 7 morti accertati, circa 50 feriti, 5000 sfollati e ingenti danni al patrimonio culturale a causa dei molti crolli di palazzi storici, aziende agricole e fabbriche[18][19]. Il sisma ha provocato fenomeni diffusi di liquefazione delle sabbie, che hanno interessato ampie aree a San Carlo di Sant'Agostino, Mirabello, Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Tali fenomeni si sono verificati anche a seguito delle scosse del 29 maggio nelle aree di Cavezzo e Moglia, causando il crollo di alcuni edifici anche di recente costruzione.
Successivamente ci sono state nuove scosse: di 4,8 (alle 04:06), di 5.1 (alle 04:07), di 4,3 (alle 04:11 e alle 04:12) e di 4,0 (alle 04:35 e alle 04:39). Una nuova forte scossa tellurica di 4,9 è stata avvertita a partire da San Felice sul Panaro alle ore 05:02 (ora italiana). Altre scosse di notevole intensità si sono avvertite alle ore 11:13, 15:18 e 15:21 rispettivamente di 4,2, 5,1 e 4,1 a Finale Emilia, Vigarano Mainarda e Bondeno. Alle 19:37 dello stesso giorno si è verificata inoltre una nuova scossa di magnitudo 4,5 con epicentro nei pressi di Bondeno. Un'altra scossa di 4,1 si è fatta sentire il 21 maggio alle 16:37 con epicentro in Finale Emilia. Il 23 maggio alle 23:41 un'altra forte scossa di magnitudo 4,3 fa tornare il panico tra la gente. Il 25 maggio alle 15:14, un'altra scossa più debole, di 4,0 della scala Richter è stata avvertita dalla popolazione.
Le scosse del 29 maggio
Una nuova forte scossa della durata di 30 secondi, di magnitudo 5,8 e definita superficiale (profondità ipocentro: 9,6 km) è stata registrata alle 09:00:03 del 29 maggio 2012[20][21]. L'epicentro è nella zona di Medolla e Cavezzo in provincia di Modena[22]. Un primo bilancio provvisorio riporta crolli in edifici anche di interesse storico-artistico, tra quelli già danneggiati dall'evento sismico del 20 maggio, 20 vittime (2 decessi avvenuti in data 5 giugno ed uno il 12 giugno)[2][23] e almeno 350 feriti. Gli sfollati salgono a circa 15.000[24]. Successivamente alla scossa delle 09:00 si sono verificate altre due scosse di entità rilevante: alle 12:55 di intensità 5,3 e alle 13:00 di intensità 5,2[25][26]. A Mantova è stato chiuso il Palazzo Ducale e a Pisa il Palazzo della Sapienza. Successivamente, una sessantina di scosse si sono registrate nella notte fra il 29 e il 30 maggio[27]. Il terremoto è stato avvertito in quasi tutta la Slovenia, in particolare nelle regioni occidentali del Paese, in Svizzera nel Canton Ticino e nell'Istria, in Croazia, ma senza provocare né feriti, né danni, come riferito dai media sloveni.
La scossa del 3 giugno
Una nuova forte scossa di magnitudo 5,1 alle 21:20 del 3 giugno 2012 con epicentro a Novi di Modena e avvertita in tutto il nord Italia ha nuovamente colpito tutta la zona della bassa modenese e dell'oltrepò mantovano. La torre dell'orologio di Novi di Modena è crollata durante la scossa[28].
Analisi geosismologica
L'area interessata dall'innesco del sisma è una delle tante aree sismogentiche prossime alle zone dell'Appennino, classificata a livello 3 della scala di riferimento del rischio sismico. Il complesso sistema di faglie che si diramano nella bassa pianura emiliana è quello della dorsale di Ferrara, che si raccorda a ovest con quella di Mirandola[29].
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) non ha escluso che la seconda scossa del 29 maggio, avvenuta a distanza di 9 giorni dal primo evento e di intensità di appena 0,1 gradi Richter inferiore, possa essere scaturita dall'apertura di una nuova faglia[30]. Secondo questa ipotesi non si tratterebbe di una forte scossa di assestamento del primo terremoto, bensì di un secondo terremoto.
Da un'analisi del meccanismo focale delle scosse di terremoto, risulterebbe che i processi cinematici di tutte le scosse registrate siano concordanti e che non ci siano state attivazioni di faglie discordi[31]. I terremoti sono avvenuti lungo piani di faglia orientati all'incirca in direzione Est-Ovest e con movimento compressivo con una significativa componente trascorrente[32] in direzione Nord-Sud[33]. Tale orientazione è concordante con le strutture regionali di tipo appenninico aventi, in questo settore di catena, un senso di trasporto con vergenza NNE[34]. In particolare la sismicità della sequenza dei terremoti dell'Emilia ha interessato i fronti compressivi più esterni, quali il Fronte Ferrarese ed il Fronte di Mirandola. Quest’ultimo è caratterizzato dalla presenza di una struttura anticlinale, detta appunto anticlinale di Mirandola. Il movimento delle faglie durante il terremoto ha provocato l'accavallamento delle falde appeniniche sepolte, al di sopra della placca adriatica, causando sollevamento del terreno e raccorciamento crostale[35]. Grazie alle immagini radar acquisite e utilizzando l'interferometria differenziale, è stato possibile valutare la deformazione del terreno dopo le scosse del 29 maggio. Con questi dati è stato possibile misurare che il suolo si è sollevato di massimo 12 centimetri nell'area epicentrale, mentre si è abbassato di circa 2-3 centimetri nella zona di Finale Emilia. Queste ultime deformazioni sono probabilmente imputabili a movimenti superficiali di acqua nel sottosuolo[36].
Per lo studio delle sorgenti sismogenetiche i geologi dell'INGV hanno utilizzato dati geomorfologici e geologico-geofisici con particolare attenzione allo studio dell'idrografia della regione, quest'ultima in quanto elemento sensibile ai più piccoli cambiamenti indotti dall'attività tettonica. Attraverso lo studio del reticolo idrografico sono state rilevate anomalie del drenaggio di origine certamente non antropica. Tali anomalie, confrontate con le strutture delle anticlinali sepolte note dalla letteratura geologica, hanno reso possibile di ipotizzare l'origine di parte di esse e di identificare le strutture attive nel sottosuolo. Dall'ulteriore confronto con le serie storiche relative ai terremoti avvenuti nell'area interessata si può concludere che queste strutture sono sismogenetiche, ossia capaci di generare terremoti. In diversi casi è stato possibile osservare la coincidenza tra la posizione di una anomalia del drenaggio, la presenza di una anticlinale sepolta e la localizzazione di alcuni terremoti riportati nei cataloghi. Una notevole anomalia del drenaggio in un’area priva di sismicità storica nei pressi di Mirandola fu messa in evidenza già dal 2000 rilevandone la correlazione con una importante faglia attiva sepolta. La sequenza sismica con i forti terremoti del 20 e del 29 maggio 2012 ha riattivato porzioni delle sorgenti identificate come ITCS050-Poggio Rusco-Migliarino[37] e ITCS051-Novi-Poggio Renatico[38]. Queste sorgenti si ipotizza che siano all'origine dei terremoti e che siano state la causa in passato del sollevamento delle dorsali di Ferrara e Mirandola che in passato causarono lo spostamento del corso dei fiumi Po, Reno, Secchia e Panaro[39]. In particolare i geologi dell'INGV ipotizzano che la scossa del 29 maggio sia stata originata dalla sorgente ITIS107-Mirandola[40].
Tutti i sette terremoti con M>5 hanno avuto epicentro posizionato lungo l'asse mediano della struttura tettonica attiva dal punto di vista sismico.
Sequenza delle scosse
Di seguito, la lista dettagliata delle scosse telluriche registrate dal 20 maggio 2012, escludendo quelle di magnitudo inferiore a 4.0; le scosse più forti (di magnitudo maggiore o uguale a 5.0) sono evidenziate in blu.
Nei primi due mesi dall'inizio dell'attività sismica sono stati oltre 2300 i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV. Di questi circa 2.000 sono avvenuti nel primo mese e quasi 300 - tutti con magnitudo modeste - nei successivi 30 giorni[41]. Quasi tutte le repliche registrate hanno avuto localizzazione ipocentrale nei primi 15 km di profondità e solo una minima parte a profondità maggiore[42].
Di seguito si riporta la distribuzione degli eventi nei primi tre mesi dall'inizio della sequenza[43].
Magnitudo | Terremoti dal 20 maggio al 19 giugno | Terremoti dal 20 giugno al 19 luglio | Terremoti dal 20 luglio al 19 agosto |
---|---|---|---|
5.0 ≤ M < 6.0 | 7 | 0 | 0 |
4.0 ≤ M < 5.0 | 27 | 0 | 0 |
3.0 ≤ M < 4.0 | 182 | 5 | 1 |
M < 3.0 | 1.465 | 361 | 124 |
La scossa del 6 giugno al largo di Ravenna
In data 6 giugno 2012 è stata avvertita un'altra scossa, di magnitudo 4,5, con epicentro al largo di Ravenna, in Romagna; tuttavia i sismologi hanno dichiarato che tale evento non risulterebbe correlato con la sequenza sismica del 20 e 29 maggio, in quanto i meccanismi focali risulterebbero diversi[44].
Danni e vittime
I terremoti del 20 e 29 maggio hanno causato pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, alle opere di canalizzazione delle acque, nonché agli edifici ed ai monumenti storici ed agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli. In particolare sono risultati seriamente danneggiati o parzialmente crollati gran parte dei monumenti e dei luoghi di interesse artistico compresi in un'ampia area, da Mantova a Modena a Ferrara, le cui rispettive province sono risultate essere le più gravemente colpite e danneggiate dagli eventi sismici. In alcuni casi sono stati danneggiati anche edifici ad uso abitativo di recente costruzione; tali danni sono spesso ascrivibili ai diffusi episodi di liquefazione delle sabbie.
Situazione in provincia di Modena
I terremoti hanno completamente devastato tutta la zona della bassa modenese: Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero hanno subito ingentissimi danni ad edifici pubblici e residenziali ed ai comparti rurali ed industriali. La prima scossa del 20 maggio ha colpito duramente sopratutto le aree di San Felice sul Panaro, Finale Emilia e Canaletto (frazione di Finale Emilia). In queste località l'intensità macrosismica rilevata è stata pari a 7[4]. Intensità macrosismiche superiori a 6 sono state rilevate anche a Cavezzo e Mirandola. Le forti scosse del 29 maggio si sono aggiunte a una situazione già drammatica[45]. Anche stavolta l'edilizia industriale e storica, insieme a quella rurale è stata la più colpita, venendo distrutti altri capannoni ed edifici storici. A Mirandola si sono avuti danni gravissimi al Castello dei Pico[46], al palazzo comunale[47], al duomo e alla chiesa di San Francesco[48][49], oltre agli ingentissimi danni subiti dal comparto biomedicale[50]. A San Felice sul Panaro si sono verificati crolli e lesioni serie alla Rocca Estense, al duomo ed alla torre dell'orologio[51], mentre a Camposanto si sono verificati grossi danni e crolli al centro storico ed alle strutture agricole. Conseguenze pesantissime si sono avute anche a Medolla, dove si sono verificati i crolli di diversi capannoni industriali[52], e a Cavezzo, dove sono crollati tre quarti del paese[53]. Gravi danni alle chiese e agli edifici del centro storico sia a San Possidonio[54] che a San Prospero[55]. A Concordia sulla Secchia è crollata la quasi totalità del centro storico[56], mentre a Novi di Modena è crollata la torre dell'orologio[57]. Nella provincia di Modena si sono avute il maggior numero di vittime, in totale 17.
Situazione in provincia di Ferrara
La zona nord-occidentale della provincia di Ferrara è stata duramente colpita soprattutto dal sisma del 20 maggio. Si sono verificate numerose lesioni e crolli parziali alla maggior parte degli edifici storici e crolli in vari edifici industriali, civili ed agricoli. Nei sismi successivi a quello del 20 maggio la zona è risultata meno coinvolta. I comuni in cui si sono verificati i danni più gravi sono stati Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico e Sant'Agostino. Le vittime dei terremoti in provincia di Ferrara sono state sei, delle quali due operai morti nel crollo della fabbrica di ceramica di Sant'Agostino[58], ed un operaio morto nell'industria plastica URSA di Bondeno[48]. I danni più gravi al patrimonio storico e artistico si sono avuti con il crollo e il grave danneggiamento della chiesa di San Paolo a Mirabello[59], il crollo della torre dell'orologio del Castello Lambertini a Poggio Renatico[60], ed il crollo di parte del Palazzo Mosti a Bondeno. Gravi danni anche a chiese e municipi: a Sant'Agostino parte del municipio è crollato in diretta tv[61], mentre a Bondeno le chiese delle frazioni di Scortichino, Burana, Gavello e Pilastri sono state fra le più danneggiate della zona, uscendo semidistrutte dal sisma del 20 maggio[48].
Situazione in Provincia di Mantova
Anche la Provincia di Mantova è stata duramente colpita dal sisma. Nei soli 14 comuni più colpiti sono stati registrati danni pari a un miliardo di euro. I comuni mantovani più danneggiati dal sisma sono Moglia, Poggio Rusco, San Giovanni del Dosso, San Giacomo delle Segnate e Quistello, nei quali si sono verificati ingenti danni sia ad edifici pubblici, sia all'edilizia residenziale che a quella rurale ed al comparto industriale. Il comune in assoluto più colpito dell'Oltrepò mantovano risulta essere Moglia, più volte epicentro di molte repliche del terremoto[62]. Nella fase successiva all'emergenza risultavano essere 3000 gli sfollati nella Provicia[63] di cui quasi mille solo a Moglia, 500 a Quistello e a San Giacomo delle Segnate, 300 a Gonzaga, 220 a Pegognaga e 120 a Poggio Rusco e altri suddivisi nei restanti comuni mantovani colpiti. 21 Campi sfollati sono stati aperti in 14 comuni dei quali i più grandi erano quelli di Poggio Rusco (in cui erano presenti 2 Tendopoli e una struttura coperta per un totale di 350 posti) che ospitarono circa 400 persone, Moglia in cui venne allestito un campo gestito dalla protezione civile regionale che ospitò un massimo di 360 persone, Pegognaga che ospito un massimo di 350 persone e San Giacomo delle Segnate dove nel campo gestito dalla Protezione civile delle varie Province lombarde sono state ospitate 300 persone[64]. Il patrimonio artistico e monumentale dei comuni colpiti ha subito danni ingentissimi: secondo la sovrintendenza numerose sono le chiese a codice rosso che rischiano la demolizione tra cui la Chiesa di San Giovanni Battista a Moglia, la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Quistello, le parrocchiali di Poggio Rusco, San Giovanni del Dosso, San Giacomo delle Segnate e Schivenoglia, la Chiesa di Quatrelle di Felonica, le Chiese di San Tommaso Apostolo e San Benedetto Abate nel comune di Gonzaga e infine il complesso Monastico di San Benedetto Po[65]. I centri storici, esattamente come in Emilia, si sono trasformati in zone rosse e con gravi danni alle attività commerciali situate in essi[66][67]. Gravemente colpito anche il comparto agricolo. Migliaia di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono cadute dalle scaffalature[68]; ingenti danni anche a stalle, fienili e aziende agricole[69]. Il comparto industriale è risultato meno colpito rispetto a quello emiliano e i danni maggiori si sono avuti nei comuni di Moglia, Gonzaga, Quistello e Poggio Rusco, comuni che ospitano zone industriali dove numerose aziende hanno denunciato danni e per alcuni mesi i capannoni sono risultati inagibili costringendo le aziende a ricorrere alle tensostrutture[70]. Le scosse hanno suscitato ripercussioni anche per quanto riguarda l'edilizia civile. Numerosissime case hanno subito crolli e altrettante sono risultate inagibili soprattutto nei comuni di Moglia (400 abitazioni), Gonzaga (350 abitazioni), Quistello (237 abitazioni), San Giacomo delle Segnate (200 abitazioni)[71] e Poggio Rusco (100 abitazioni)[72].
Situazione nelle zone lontane dagli epicentri
A Milano sono stati fatti evacuare numerosi palazzi del centro, compresa la sede della Regione Lombardia, il Pirellone e molte scuole, per ragioni di sicurezza poco dopo la scossa. Nel capoluogo lombardo, comunque, non si è segnalato alcun danno. A Venezia, invece, è crollata una statua nei giardini Papadopoli, sfiorando una donna. A Padova è stata lievemente danneggiata la basilica di Sant'Antonio. A Genova si sono prodotte alcune crepe nel palazzo San Giorgio[73]. La situazione è molto diversa a Mantova, in quanto ci sono stati dei danni alla basilica Palatina di Santa Barbara, palazzo Te, palazzo Ducale e altri edifici del centro storico, e in provincia si sono verificati alcuni crolli. Mentre i danni all'edilizia abitativa sono per fortuna scarsi, pesantissimi sono stati quelli subiti dalle costruzioni ad uso agricolo, con il settore già in crisi reputato in ginocchio. A Pisa è stato chiuso per motivi precauzionali il già lesionato palazzo della Sapienza, sede della facoltà di giurisprudenza.
Lista dei comuni più colpiti
Nella tabella in basso si riportano gli effetti ed i danni prodotti dal terremoto nei comuni e nelle località colpite. Nella colonna "intensità" è riportata l'intensità dei terremoti determinata secondo la Scala Macrosismica Europea (EMS-98). I dati sono estrapolati dal rapporto macrosismico definitivo elaborato dal QUEST (Quick Earthquake Survey Team) dell'INGV[4].
Per il sisma del 20 maggio l'intensità epicentrale Io=7 indica una generale buona risposta dell'edilizia residenziale. Le scosse del 29 maggio hanno causato i maggiori danni all'edilizia civile, probabilmente per la maggiore vicinanza dell'epicentro ad aree a maggiore densità abitativa. L'intensità epicentrale per l'intera sequenza è stata stimata Io=7-8[4].
Sia per la scossa del 20 maggio che per quelle del 29 maggio si osserva un’attenuazione molto decisa degli effetti soprattutto in direzione N-S[74].
Comune | Provincia | Danni | Vittime | Intensità |
---|---|---|---|---|
Cavezzo | Modena | Numerose costruzioni lesionate e parzialmente crollate. Molti crolli, anche in palazzi di recente costruzione, sono attribuibili ad episodi diffusi di liquefazione delle sabbie. Due morti, di cui uno nel crollo del mobilificio Malavasi[48][75]. Si valuta che circa il 75% degli edifici del paese abbia subito gravi danni[76]. | 3 | 8 |
Concordia sulla Secchia | Modena | Molti edifici nel centro storico hanno riportato gravi lesioni o sono parzialmente crollati[77]. Il centro storico è stato evacuato ed è stata istituita la zona rossa. Numerose costruzioni lesionate e parzialmente crollate. Sono morte 2 persone a causa della caduta di calcinacci. I danni maggiori sono stati provocati dalle scosse del 29 maggio; gli eventi precedenti avevano provocato lesioni agli edifici storici come la chiesa e il municipio con parziali crolli. | 2 | 7-8 |
Mirandola | Modena | Molti edifici nel centro storico hanno riportato gravi lesioni o sono parzialmente crollati[78]. Il centro storico è stato evacuato ed è stata istituita la zona rossa. Gravi danni sulla parete ovest del Castello dei Pico, dove la struttura portante risulta pesantemente compromessa[79]. Danni al Palazzo Comunale, con distacco del loggiato nord dal corpo di fabbrica principale, danni alle strutture portanti, al portico nord e crollo dei solai[80]. Crollate le volte della Chiesa del Gesù[81]. Crolli al duomo (copertura e navate) e alla chiesa di San Francesco (quest'ultima è crollata completamente, campanile compreso)[48][82]. Altri edifici storici e pubblici pesantemente danneggiati. Danneggiate il 70% delle aziende del distretto biomedicale[83]. Morto il titolare dell'Aries S.r.l.[48]. A San Giacomo Roncole è crollata parte della chiesa e numerosissimi crolli hanno interessato le aziende appartenenti al distretto biomedicale. Tre operai morti alla BBG S.r.l[48]. | 4 | 7-8 |
Moglia | Mantova | Gravi danni registrati nel centro storico dove si sono registrati crolli in numerosi edifici tra cui la chiesa e il Municipio che hanno costretto l'amministrazione comunale a creare una zona rossa. Crolli imponenti nella facciata della chiesa e nella parte superiore del municipio. Il campanile di Bondanello, gravemente danneggiato, abbattuto il 12 giugno per motivi di sicurezza.[84][85] Gravi danni alle scuole in particolare alla primaria e alla secondaria che hanno costretto l'amministrazione a ricorrere a container per ospitare gli alunni. Circa 400 le abitazioni inagibili che hanno comportato un numero di sfollati pari a quasi mille abitanti.[86] Episodi documentati di liquefazione dei terreni[87]. | 7-8 | |
Novi di Modena | Modena | Numerose costruzioni lesionate, crollate ed evacuate. Crollata la torre dell'orologio[88][89]. A Rovereto sul Secchia, frazione di Novi di Modena è morto il parroco a causa del crollo della chiesa e numerosissimi altri edifici sono stati interessati da crolli totali o parziali[48]. | 1 | 7-8 |
Finale Emilia | Modena | Numerose costruzioni storiche lesionate e parzialmente crollate. Crolli in vari edifici industriali. I danni sono occorsi principalmente il 20 maggio, nel sisma successivo il paese è risultato meno coinvolto[90]. L'edilizia abitativa ha fortunatamente resistito abbastanza bene al sisma. La popolazione ha evacuato spontaneamente le case nel timore di nuovi sismi. | 1 | 7 |
Reggiolo | Reggio Emilia | Alcune costruzioni lesionate. Danni alla Rocca del paese e alle strutture agricole. Si tratta del comune con più danni dell'intera provincia[4][91][92]. | 7 | |
San Felice sul Panaro | Modena | Istituzione di una zona rossa nel centro storico, preventivamente evacuato a causa di crolli diffusi. Parziali crolli e gravi lesioni alla Rocca Estense. Crollato il Duomo, il relativo campanile e gravi lesioni ad altre chiese e monumenti storici. Crollata la torre dell'Orologio[93]. Numerose costruzioni, anche di recente costruzione, lesionate e parzialmente crollate. Numerose costruzioni e capannoni industriali crollati o lesionati. Dislocato di circa 20 cm il cavalcavia della tangenziale[94]. Episodi di liquefazione delle sabbie (evidenti presso lo Stadio Comunale). Tre morti alla Meta S.r.l.[48]. | 3 | 7 |
Camposanto | Modena | Numerose costruzioni lesionate, crolli nelle campagne, molti edifici evacuati dagli occupanti, molto probabilmente alcune strutture urbane saranno dichiarate inagibili[95]. | 6-7 | |
Crevalcore | Bologna | Crolli al castello di Ronchi. Crolli al castello di Galeazza. Municipio inagibile. Centro storico considerato zona rossa, completamente evacuato: circa 3000 sfollati. Scuola elementare del capoluogo inagibile. Chiese del capoluogo e di tutte le frazioni inagibili. Nessun ferito[48]. | 6-7 | |
Mirabello | Ferrara | Numerose costruzioni lesionate e parzialmente crollate, parzialmente crollata e danneggiata gravemente la chiesa di San Paolo[96]. | 6-7 | |
San Giacomo delle Segnate | Mantova | Diverse costruzioni lesionate e alcune evacuate spontaneamente dagli occupanti per danni da verificare, danni alle attività agricole[97][98]. La Chiesa di San Giacomo ha subito gravissimi danni tra i quali il crollo del frontone sulla piazza antistante. Il campanile della stessa si è inclinato pericolosamente. Ingenti danni sono stati registrati anche alla Villa Arrigona. Gravi danni anche alle scuole: gravemente danneggiate la scuola materna e la scuola elementare che verranno ricostruite ex novo previo utilizzo di prefabbricato per ospitare gli alunni della materna[99]. | 6-7 | |
Bondeno | Ferrara | Diverse costruzioni lesionate. Varie strutture crollate parzialmente o totalmente, principalmente storiche ed industriali, un operaio morto nell'industria plastica URSA nella frazione di Stellata. Seri danni alle chiese delle frazioni di Scortichino, Burana, Gavello e Pilastri: in quest'ultimo, in particolare, anche l'edificio storico Palazzo Mosti è stato danneggiato seriamente. A Burana gravissimi danni alla chiesa e al campanile del paese [48]. Gravi danni anche a Pilastri soprattutto alla chiesa ma l'edilizia abitativa ha resistito bene alla scossa tellurica. Alcuni sfollati sono stati ospitati presso la palestra del paese [48]. | 1 | 6 |
Carpi | Modena | Alcuni edifici hanno riportato danni superficiali, più serie le conseguenze al patrimonio artistico con un crollo al locale duomo con la morte del parroco[100]. Diversi edifici sono stati evacuati volontariamente dagli occupanti in attesa dei controlli, ma l'edilizia abitativa non ha riportato danni pesanti, a parte 422 abitazioni private inagibili (dato non aggiornato fonte comune di Carpi)[101]. | 6 | |
Cento | Ferrara | Numerose costruzioni storiche ed agricole lesionate, conseguenze anche ad alcuni edifici industriali e in alcune frazioni, fortunatamente meno gravi i danni all'edilizia abitativa[102]. Molte abitazioni comunque evacuate volontariamente dagli abitanti prima dei controlli. Scuole inagibili. | 1 | 6 |
Medolla | Modena | Danni pesantissimi al comparto industriale, minori all'edilizia abitativa[103]. Quattro operai morti dal crollo dell'azienda biomedicale Haemotronic S.p.A.[48]. | 6 | 6 |
Poggio Renatico | Ferrara | Danni pesanti al patrimonio artistico locale, le strutture abitative non hanno riportato conseguenze ingenti ma molti edifici sono stati spontaneamente evacuati dagli occupanti prima dei controlli. Gravi danni al castello Lambertini (crollo della torre dell'orologio) e alla chiesa abbaziale di San Michele (danneggiamento del campanile e della cupola)[104]. | 6 | |
Poggio Rusco | Mantova | Danni seri alle abitazioni: dichiarate inagibili circa 100 unità abitative per un totale di 120 sfollati[105][106]. Per gli sfollati è stata allestita una tendopoli ospitante circa 250 persone e altri 100 posti erano disponibili presso la tensostruttura situata nei pressi dei campi da tennis[107]. La chiesa ha subito gravissimi danni soprattutto a seguito del terremoto del 29 maggio che ha causato lo spostamento del campanile e numerosi crolli all'interno che ne hanno gravemente compromesso la struttura[108], gravi danni al municipio e numerosi crolli alla torre Falconiera[109]. Chiuse numerose parti del centro storico a causa di lievi crolli sulla piazza antistante, chiuse scuole elementari in quanto dichiarate inagibili a seguito del terremoto del 20 maggio. Esse verranno ricostruite ex novo previo utilizzo di prefabbricati per ospitare gli alunni. In ginocchio le strutture agricole della zona e danni anche al comparto industriale che ha indotto le aziende colpite a ricorrere a tensostrutture[110]. | 6 | |
Quistello | Mantova | La Chiesa di San Bartolomeo ha subito danni ingenti ed è stata interessata da crolli[111]. Numerosissimi danni anche a svariati edifici del centro storico che insieme con la chiesa hanno causato la chiusura dello stesso e la creazione di una zona rossa[112][113]. I 500 sfollati, circa un decimo della popolazione comunale, sono stati ospitati nella tensostruttura messa a disposizione dalla Protezione Civile[114]. Gravi danni anche alle imprese della zona e alle abitazioni private: circa 220 quelle dichiarate inagibili[115]. Danni anche alle scuole del comune: l'asilo nido risulta essere la struttura maggiormente danneggiata dal sisma[116]. | 6 | |
San Possidonio | Modena | Crolli nel campanile della chiesa di San Possidonio Crolli importanti alla facciata e alle pareti laterali della Chiesa. Crollo parziale di Villa Varini, di Teatro Varini e dell'ex sede municipale. Danneggiato seriamente la palestra comunale e le scuole. Danni e crolli a numerosi capannoni (fra cui il magazzino comunale), abitazioni private e casolari di campagna. due tendopoli della protezione civile Toscana e Lazio oltre a numerosi accampamenti privati. [117]. | 6 | |
San Prospero | Modena | Diverse costruzioni lesionate ed evacuate, molti casolari di campagna distrutti[118]. Centro commerciale e condomini limitrofi inagibili. | 6 | |
Sant'Agostino | Ferrara | Diverse costruzioni lesionate e parzialmente crollate, prevalentemente industriali ed agricole, morti due operai nel crollo della fabbrica di ceramica del paese[119]. Crollato parte del municipio in diretta tv[120]. Episodi diffusi di liquefazione dei terreni con danni ingenti al manto stradale della frazione di San Carlo con rischio di sprofondamento dello stesso e delle abitazioni soprasatanti. | 4 | 6 |
Gonzaga | Mantova | Gravi danni agli edifici pubblici: il municipio è risultato essere inagibile ma anche la Chiesa parrocchiale di San Benedetto Abate ha subito gravi lesioni. La Chiesa più danneggiata del comune risulta essere quella di Bondeno che ha visto crollare tutta la sua parte superiore nella piazza antistante[121]. Ingenti danni riguardano le abitazioni: ben 35 abitazioni sono risultate inagibili per un totale di circa 300 sfollati. Per questi ultimi è stato aperto un campo ospitante un massimo di 150 persone[122]. Danni anche al comparto industriale e agricolo: il caseificio Venera Vecchia ha perso migliaia di forme di Parmigiano mentre milioni di euro di danni sono stato registrati nelle decine di aziende danneggiate dal sisma[123][124]. | 5-6 | |
Pegognaga | Mantova | Gravi danni alle abitazioni in quanto sono state dichiarate inagibili circa 72 unità abitative per un totale di 220 sfollati[125]. Ingenti danni sono stati subiti anche da edifici pubblici e da attività produttive soprattutto nel settore lattiero-caseario. Gravi danni alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo e al Teatro Anselmi. I danni maggiori del sisma riguardano il settore agricolo: solo nella latteria Vo' Grande sono crollate al suolo migliaia di forme di Parmigiano Reggiano che hanno comportato danni per migliaia di euro[126][127]. Danni anche alle scuole, in particolare alle elementari: il comune ha deciso di ricorrere ai container per ospitare gli alunni[128]. | 5-6 | |
Quingentole | Mantova | I danni maggiori si sono avuti agli edifici pubblici: Gravi danni alla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, ma anche municipio e teatro hanno riportato gravi danni[129]. Modesti danni anche alle abitazioni: sono state dichiarate inagibili circa 42 unità abitative ed è stato aperto un campo, gestito direttamente dal comune, ospitante circa 60 persone. Danni anche alle attività commerciali a causa della chiusura della piazza principale[130]. | 5-6 | |
Rolo | Reggio Emilia | Modesti danni alle abitazioni: risultano essere 54 le abitazioni inagibili per un totale di 102 sfollati che sono stati ospitati in un campo gestito dalla protezione civile.[4][131]. Per quanto riguarda gli edifici pubblici gravi danni sono stati riscontrati nella chiesa parrocchiale e anche alle scuole elementari tanto da obbligare il comune ad optare per la scelta dei container dove ospitare gli alunni nel nuovo anno scolastico[132][133][134]. | 5-6 | |
San Pietro in Casale | Bologna | Deceduta una persona per infarto a seguito del terremoto del 20 Maggio[135]. Sono state dichiarate inagibili circa 150 abitazioni ed è stato allestito un campo di accoglienza. Danni agli edifici religiosi soprattutto nelle frazioni[136] Scuole chiuse in quanto dichiarate inagibili.[137]. | 1 | 5-6 |
Sant'Agata Bolognese | Bologna | Lievi danni a costruzioni rurali o molto antiche come alla chiesa parrocchiale. Evacuata la ditta locale Lamborghini per motivi precauzionali[138]. | 5-6 | |
Bomporto | Modena | Gravi danni alle abitazioni: sono state dichiarate inagibili circa 140 abitazioni per un totale di circa 400 sfollati. Per ospitare gli sfollati è stato aperto un campo gestito dalla Croce di Malta[139]. Gravissimi danni agli edifici pubblici e al centro storico: la chiesa di Bomporto è risultata inagibile compromettendo la sicurezza degli edifici circostanti. Inagibile anche il municipio e interventi importanti sono stati effettuati sulla ciminiera di cui è stata ridotta l'altezza da 35 a 16 metri. Gravissimi danni anche alla pieve matildica di Sorbara. Danni pesanti anche alle scuole sia di Bomporto sia della frazione Solara che sono state dichiarate inagibili come pure quella di un altra frazione del comune, Sorbara[140]. | 5 | |
Castello d'Argile | Bologna | Lievi danni alle strutture abitative: 50 gli sfollati che richiedono assistenza. Danni più seri agli edfiifici pubblici: il municipio è stato dichiarato inagibile come pure la Chiesa di San Pietro[141]. | 5 | |
Castelmassa | Rovigo | I Danni maggiori si sono avuti agli edifici pubblici come municipio ma soprattutto la chiesa dove si sono verificati crolli di calcinacci[142]. Danneggiate anche le scuole elementari[143]. | 5 | |
Castelnovo Bariano | Rovigo | Danni in molti casi trascurabili a edifici già in condizioni critiche e a edifici antichi come chiese e casolari di campagna[144]. | 5 | |
Fabbrico | Reggio Emilia | Danni a diversi edifici residenziali e pubblici; 120 edifici inagibili fra cui la scuola elementare. Chiusa la via Piave per precauzione, danni ingenti alla chiesa di Santa Maria Assunta[145]. Allestite tende per gli sfollati nel centro sportivo e nei parchi comunali[146]. | 5 | |
Galliera | Bologna | Gravi danni al comparto industriale ed agricolo, transennate le piazze ed il centro storico per diverse lesioni agli edifici[147]. Inagibili la parrocchia della Coronella, l’asilo “Sacro Cuore”, la scuola media inferiore San Venanzio, e le ditte Window Automation Industry S.r.L. e I.L.S.A. S.P.A.[148]. | 5 | |
Nonantola | Modena | Danni a diverse strutture agricole, crepe in qualche edificio, alcuni dei quali evacuati a livello precauzionale. Chiusa l'abbazia per precauzione[149] in seguito alle numerose crepe che hanno provocato danni per un milione e mezzo di euro[150]. Danni anche alla torre dell'Orologio. | 5 | |
Pieve di Cento | Bologna | Gravi lesioni al patrimonio storico ed artistico: crollata la cupola della chiesa di Santa Maria Maggiore[151]. Danni gravi anche alla scuola elementare De Amicis e alla Rocca del paese[152]. | 5 | |
Ravarino | Modena | Danni lievi a edifici già in condizioni critiche e casolari di campagna[153]. | 5 | |
Sala Bolognese | Bologna | Danni a diversi edifici residenziali e pubblici: evacuata una palazzina dichiarata inagibile[154]. | 5 | |
San Benedetto Po | Mantova | Danneggiato seriamente il patrimonio agricolo ed industriale: crollo di una corte agricola settecentesca, lesioni al monastero del Polirone[155]. | 5 | |
San Giorgio di Piano | Bologna | Danni e lesioni di vario tipo ad edifici residenziali, civili ed al comparto agricolo-industriale[156]. | 5 | |
San Giovanni in Persiceto | Bologna | Danni alle strutture più vecchie del centro storico, diverse costruzioni rese inagibili, dieci persone evacuate da uno stabile[157]. Chiuso anche il Centro per l'impiego a causa dei danni subiti[158]. | 5 | |
Sermide | Mantova | Diverse lesioni e danni al patrimonio storico ed artistico, lesioni importanti alle chiese del paese[159]. Chiuso e il centro storico, messe in sicurezza la torre dell'albergo Caval Marino e la torre civica[160]. | 5 | |
San Giovanni del Dosso | Mantova | Diverse costruzioni lesionate e parzialmente crollate, prevalentemente industriali ed agricole. In ginocchio le strutture agricole della zona e danni anche al comparto industriale che ha indotto le aziende colpite a ricorrere a tensostrutture[161][162]. | n.o.c. | |
Felonica | Mantova | Tre chiese inagibili, famiglie evacuate, danni a palazzo Cavriani e agli edifici più vecchi del paese[163][164]. | n.o.c. | |
Magnacavallo | Mantova | Lesioni e crolli a chiesa parrocchiale e centro storico[165]. | n.o.c. | |
Schivenoglia | Mantova | Danni a scuole e municipio, una casa ed una R.s.a. inagibili[166], crollata la chiesa principale del paese, centro storico evacuato[167]. | n.o.c. | |
Villa Poma | Mantova | Danni ingenti in due caseifici[168], crollato il campanile di Ghisione[169]. | n.o.c. | |
Correggio | Reggio Emilia | Danneggiamento diffuso su tutto il patrimonio storico. Lesionata la Torre civica e l'attigua Basilica di San Quirino[170], la sala del Consiglio Comunale, la chiesa di Santa Maria della Misericordia, la chiesa di Santa Chiara e il santuario della Madonna della Rosa. Lesionate molte abitazioni private storiche o realizzate negli anni 60-70 del Novecento[171]. | n.o.c. | |
Campagnola Emilia | Reggio Emilia | Crepe e lesioni importanti in molti edifici, specie nel centro storico[172]. | n.o.c. | |
Novellara | Reggio Emilia | Gravi crepe alla rocca dei Gonzaga, dichiarate inagibili la Collegiata di S. Stefano, la Chiesa di S. Bernardino e quella di S. Maria[173]. | n.o.c. | |
Rio Saliceto | Reggio Emilia | Seriamente danneggiati alcuni edifici pubblici e le chiese. Inagibili il teatro comunale e il cimitero del paese[174]. | n.o.c. | |
Vigarano Mainarda | Ferrara | Danni ingenti al comparto industriale del paese[175]. | n.o.c. | |
Ferrara | Ferrara | Danni a diverse strutture, principalmente superficiali. Più pesanti i danni agli edifici storici e alle abitazioni del centro storico. Numerose strutture pubbliche completamente inagibili. Danni al patrimonio artistico e storico della città quantificabili in svariate decine di milioni di euro[176]. | n.o.c. | |
Modena | Modena | Crepe superficiali in diversi edifici, con alcune strutture evacuate spontaneamente in attesa di controlli[177]. Danni al palazzo della Prefettura[48] e alla Chiesa del Voto in via Emilia, dalla cui facciata è caduta una palla in pietra del peso di circa 800 chilogrammi. Dichiarati completamente inagili l'istituto d'arte Adolfo Venturi e il liceo Sigonio. Danni diffusi anche in altri edifici scolastici. | n.o.c. | |
Soliera | Modena | 33 edifici dichiarati inagibili, 155 persone sfollate. Lesioni e danni al centro storico[178]. | n.o.c. | |
Bastiglia | Modena | Molti edifici gravemente lesionati, transennato il centro del paese[179]. Inagibili la chiesa parrocchiale, il Museo della Civiltà contadina ed alcune abitazioni. Chiuso anche il Santuario della Madonna di San Clemente[180]. | n.o.c. | |
Ficarolo | Rovigo | Crollato il tetto della chiesa del Carmine[181], danni ingenti alle vie del paese. La ciminiera dell'ex zuccherificio si è spezzata[182]. | n.o.c. | |
Calto | Rovigo | Lesioni gravissime alla chiesa parrocchiale[183]. | n.o.c. |
Fasi dell'emergenza
Misure immediate
L'evento nell'immediato ha comportato un dispiegamento notevole di forze di polizia, mezzi di soccorso aerei e terrestri di vigili del fuoco, protezione civile ed esercito.
Per quanto accaduto è stato dichiarato il lutto nazionale per il 4 giugno 2012.
Diffusione mediatica
I media hanno offerto un'ampia copertura dell'accaduto con le reti televisive nazionali e locali che hanno presentato in diretta gli avvenimenti poco dopo le varie scosse. Insieme al terremoto dell'Aquila del 2009, il terremoto dell'Emilia del 2012 rappresenta uno degli eventi sismici meglio seguiti e documentati in Italia, dovuti all'ampia diffusione di notizie, filmati, interviste, report fotografici via web grazie alla rete Internet.
Effetti economici
Oltre ai danni materiali su edifici pubblici, privati e storico-artistico, si aggiungono danni rilevanti di natura economica all'impianto produttivo regionale, in primis riguardo la produzione del Parmigiano-Reggiano[184]. Si stimano danni globali intorno ai 500 milioni di euro[185].
Il 30 maggio 2012 il Consiglio dei ministri ha varato le misure d'emergenza: rinvio a settembre dei versamenti fiscali, aumento di 2 centesimi di euro dell'accisa sulla benzina, deroga al patto di stabilità per i Comuni[186].
La conta dei danni riporta all'ordine del giorno il tema della prevenzione. Secondo la Protezione civile prevenire avrebbe un impatto economico decisamente meno oneroso rispetto al costo della riparazione dei danni[187].
Sciacallaggio
Nei giorni successivi al disastro si sono verificati alcuni episodi di sciacallaggio[188]: alcune persone si sono finte membri della protezione civile per potersi introdurre nelle abitazioni.
Azioni di solidarietà
Aiuti dall'Italia
Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha annunciato che, dalle ore 19:00 del 29 maggio 2012, è attivo un servizio SMS che permette di donare 2 euro, inviando un messaggio al numero 45500[189].
Il 22 maggio il governo annuncia lo stanziamento di cinquanta milioni di euro per i danni causati dal terremoto[190].
Con il decreto legge 74/12 il Governo istituisce il Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012 per un importo minimo di 2,5 miliardi, di cui:
- 500 milioni reperiti tramite aumento delle accise sui carburanti pari a 2 centesimi di euro al litro;
- 2 miliardi reperiti tra il 2013 ed il 2014 tramite riduzioni delle voci di spesa per l'acquisto di beni e servizi, per il funzionamento della pubblica amministrazione come previsto dagli allegati 1 e 2 della legge 225/92[191].
Inoltre si prevede che nel fondo confluiscano anche gli stanziamenti del Fondo di solidarietà dell'Unione Europea e i risparmi derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dei movimenti politici[192].
Domenica 10 giugno, la CEI ha promosso una colletta in tutte le parrocchie italiane, da destinare alla Caritas Italiana per gli aiuti ai terremotati[193].
Per il 25 giugno è stato organizzato il Concerto per l'Emilia.
I ricavi delle vendite del brano Se il mondo fosse, interpretato da Emis Killa, Club Dogo, J-Ax e Marracash, sono stati destinati alla ricostruzione dell’Istituto Superiore Galileo Galilei di Mirandola.[194][195] Parte dei proventi del singolo L'italiano balla di Fabri Fibra, verranno destinati alla ricostruzione della scuola media di Sant'Agostino (FE)[196]
Aiuti internazionali
Il governo non era intenzionato a chiedere aiuti all'estero, anche se ci sono state offerte da parte di Francia, Grecia, Ungheria e Svizzera[197].
Sua Santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, che aveva già donato 50.000 dollari alla sezione emiliana della Croce Rossa, durante la visita a Mirandola del 24 giugno 2012 ha annunciato di voler fare un'ulteriore donazione di 50.000 dollari.[198]
Lo Stato d’Israele, in persona del vicepremier e ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, ha donato a Mirandola 50.000 euro e quattro casette mobili destinate a neomamme e ai loro neonati, in attesa del ripristino della struttura dell’ospedale cittadino.[199]
La società calcistica Bayern Monaco ha donato 100.000 euro al comune di San Felice sul Panaro.[200]
Gestione dell'emergenza abitativa
La protezione civile ha attrezzato alcuni centri di accoglienza per gli sfollati nei comuni prossimi all'epicentro del sisma, mentre svariate strutture alberghiere della Romagna hanno offerto la disponibilità ad ospitare gratuitamente gli sfollati[201].
Dubbi sollevati sull'origine dei terremoti
Subito dopo la prima forte scossa del 20 maggio si sono iniziati a diffondere, tra la popolazione colpita, dubbi sull'origine del terremoto, considerato anche che la zona epicentrale era classificata a basso rischio sismico, sulla base delle mappe pubblicate dall'INGV.
In particolare nell'area colpita (precisamente nella frazione Rivara di San Felice sul Panaro) è da tempo in progetto la realizzazione di uno stoccaggio sotterraneo di gas naturale in acquifero[202]. Inoltre, l'epicentro del terremoto del 29 maggio (ore 9:00) si trova esattamente in un punto di estrazione del petrolio sfruttato fino agli anni '50 dalla SPI - Società Petrolifera Italiana[203], mentre il sisma del 3 giugno si trovano intorno ai pozzi petroliferi denominati Centro Olio Cavone[204] di Novi di Modena, tuttora funzionanti al momento del sisma.
L'intera area bassa modenese è sfruttata per l'estrazione del gas naturale[205] e del petrolio[206] e continua ad essere oggetto di attività di prospezione e di ricerca di tali risorse. In particolare l'opinione pubblica ha sospettato che vi fosse una correlazione tra le attività di carotaggio e di sperimentazione, propedeutiche alla realizzazione dello stoccaggio di gas naturale (che peraltro non sono mai iniziate)[207], e l'origine dei terremoti. Tali sospetti hanno trovato un fondamento scientifico a seguito degli studi condotti all'estero sulle tecniche di fracking, che sarebbero operazioni capaci di indurre terremoti con ipocentro superficiale. In particolare il fracking e le attività di estrazione petrolifera e di gas naturale, secondo uno studio pubblicato e riportato dalla rivista Scientific American, sarebbero state responsabili negli Stati Uniti d'America di terremoti anche con magnitudo intorno a 5,0[208].
Tuttavia, nonostante questi sospetti, non sono mai state condotte nella zona attività di perforazione, né tantomeno prove preliminari per la realizzazione del deposito di gas. Nessuna di queste ricerche o sfruttamenti avrebbe potuto essere svolta di nascosto perché avrebbe richiesto impianti costosi e visibilissimi[209].
La ricostruzione
A poche settimane dalla prima scossa sono iniziati i primi interventi di ricostruzione. In particolare sono stati fatti interventi di puntellamento degli edifici pericolanti e sono stati demoliti alcuni edifici (o parte di essi) che non potevano più essere recuperati.
Sono iniziati anche i lavori di consolidamento strutturale di edifici danneggiati. Particolare rilievo riveste l'intervento di consolidamento e di salvataggio iniziato sulla Rocca Estense di San Felice sul Panaro, gravemente danneggiata dalle scosse del 20 e 29 maggio. Per cercare di salvare il monumento (ed in particolare la torre principale) si è provveduto a riempire le profonde fessure causate dal sisma con poliuretano e calce e a rinforzare la struttura con cavi di acciaio da 15 millimetri[210].
Note
- ^ Magnitudo(Ml) 5.9 - EMILIA-ROMAGNA - MODENA, su cnt.rm.ingv.it, ingv.it. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ a b c Sale a 27 la lista delle vittime del sisma, 12 giugno 2012. URL consultato il 12 giugno 2012.
- ^ Terremoto: trema il nord Italia Paura a Milano, scuole evacuate, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ a b c d e f g Rapporto Macrosismico sui terremoti del 20 (ML 5.9) e del 29 maggio 2012 (ML 5.8 E 5.3) nella Pianura Padana Emiliana (PDF), in INGV, 3 luglio 2012.
- ^ Rilevazioni TDMT, Time Domain Moment Tensor, INGV (PDF).
- ^ Terrore in Emilia, un centinaio di scosse, 20 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Pagina dell'evento sismico nel sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Rilevazioni TDMT, Time Domain Moment Tensor, INGV (PDF).
- ^ Il terremoto torna a colpire l'Emilia: vittime, dispersi e distruzione, in repubblica.it, 29 maggio 2012. URL consultato il 29/05/2012.
- ^ Terremoto: trema il nord Italia Paura a Milano, scuole evacuate, in agi.it, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Terremoto, forte scossa avvertita al Nord Sisma da 5,8 gradi in Emilia: vittime, in Il Messaggero.it, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Terremoto in Emilia: altre forti scosse, su ingvterremoti.wordpress.com.
- ^ Terremoto: ultima scossa di magnitudo 4.00, in agi.it, 31 maggio 2012. URL consultato il 31 maggio 2012.
- ^ Alessandro Tomaselli, La sequenza sismica padana, in Informazionesostenibile.info. URL consultato il 16 settembre 2012.
- ^ Terremoto Emilia: mai così in 2500 anni, in classmeteo.com, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Oggi lutto nazionale, Il Cdm ha dedicato il 4 giugno alle vittime del terremoto in Emilia, in www.ilsalvagente.it, 3 giugno 2012.
- ^ Terrore in Emilia, un centinaio di scosse, 20 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Terrore in Emilia, un centinaio di scosse, 20 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Il Fatto Quotidiano, "Terremoto in Emilia: 7 morti, 50 feriti e 5 mila sfollati. Ancora scosse nella notte.", in ilfattoquotidiano.it, 20 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Magnitudo 5.8 - EMILIA ROMAGNA, su cnt.rm.ingv.it, ingv.it. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Il terremoto torna a colpire l'Emilia:vittime, dispersi e distruzione, su repubblica.it. URL consultato il 29/05/2012.
- ^ Terremoto: 16 morti e 350 feriti, Monti: «Lo Stato farà tutto il possibile», 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Morte due donne: 26 le vittime del terremoto. Delocalizzazioni, la Regione avverte le imprese, 5 giugno 2012. URL consultato il 5 giugno 2012.
- ^ Terremoto, i morti salgono a 17. Nuove scosse, inchiesta sui crolli, in Repubblica.it, 30 maggio 2012. URL consultato il 31 maggio 2012.
- ^ INGV terremoti, su ingvterremoti.wordpress.com. URL consultato il 29/05/2012.
- ^ Terremoto: 16 morti e 350 feriti, Monti: «Lo Stato farà tutto il possibile», 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
- ^ Nella notte 60 scosse in Emilia: le vittime sono 17, il Cdm decide sugli aiuti, 30 maggio 2012. URL consultato il 30 maggio 2012.
- ^ Emilia, scossa di magnitudo 5.1 avvertita in tutto il Nord, su tg24.sky.it. URL consultato il 03/06/2012.
- ^ Faglie sismiche della Pianura Padana (PNG), 31 maggio 2012. URL consultato il 31 maggio 2012.
- ^ Emilia, forse aperta una nuova faglia. URL consultato il 31 maggio 2012.
- ^ Terremoto Emilia, Ingv: “lo sciame sismico potrebbe durare anni, con scosse forti come quella di ieri”, in meteoweb.eu, 30 maggio 2012. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Terremoti del Modenese e del Ferrarese, in Protezione civile di Trento, 21 maggio 2012. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Terremoto in Pianura Padana Emiliana: meccanismi focali e magnitudo, in ingv, 5 giugno 2012. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Aggiornamento terremoti nel modenese e nel ferrarese, in Protezione civile di Trento, 4 giugno 2012. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Approfondimento: i meccanismi focali e le faglie, in INGV, 18 giugno 2012. URL consultato il 14 luglio 2012.
- ^ Terremoto in Pianura Padana Emiliana: spostamento del suolo dovuto al terremoto del 29/05/2012, visto dal satellite italiano COSMO-SkyMed, in ingv, 7 giugno 2012. URL consultato il 14 luglio 2012.
- ^ (EN) DISS 3.1.1: Seismogenic Source ITCS050 - Poggio Rusco-Migliarino, in DISS, INGV, 7 settembre 2007. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ (EN) DISS 3.1.1: Seismogenic Source ITCS051 - Novi-Poggio Renatico, in DISS, INGV, 30 agosto 2007. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Terremoto in Pianura Padana: l’individuazione geologica delle sorgenti sismogenetiche, in INGV, 19 giugno 2012. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ (EN) DISS 3.1.1: Seismogenic Source ITIS107 - Mirandola, in DISS, INGV, 19 settembre 2007. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Terremoto in Pianura Padana Emiliana: alcuni dati dei due mesi di attività sismica, in INGV. URL consultato il 23 luglio 2012.
- ^ Aggiornamento Terremoti in Italia settentrionale, in Protezione civile di Trento. URL consultato il 13 luglio 2012.
- ^ Bollettino Sismico, in ISIDE, INGV. URL consultato il 19 agosto 2012.
- ^ articolo sulla scossa del 6 giugno, su ilsalvagente.it. URL consultato il 7 giugno 2012.
- ^ Terremoto, le vittime salgono a 17, La Protezione civile: "15 mila assistiti", in la Stampa, 30 maggio 2012.
- ^ Danni al Castello dei Pico di Mirandola, in Comune di Mirandola.
- ^ Danni al Palazzo Comunale di Mirandola, in Comune di Mirandola.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n Emilia, forte scossa alle 9.00 "Almeno undici i morti accertati" "Persone coinvolte nei crolli dei capannoni", in la Repubblica, 29 maggio 2012.
- ^ Danni alla Chiesa di San Francesco di Mirandola, in Comune di Mirandola.
- ^ Mirandola in ginocchio dopo il sisma tra macerie e danni alle imprese, in la Repubblica, 29 maggio 2012.
- ^ Terremoto: a San Felice sul Panaro crollata la torre dell'Orologio, in Il Tempo, 29 maggio 2012.
- ^ Terremoto in Emilia, sette morti e 3.000 sfollati. Feriti, crolli e danni enormi. URL consultato il 16 settembre 2012.
- ^ Terremoto Emilia Romagna: Cavezzo sventrata dal sisma, crolla il 75% del paese. A Cento cede il Teatro Comunale., in Bologna tg 24., 29 maggio 2012.
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Voci correlate
Altri progetti
- Wikinotizie contiene l'articolo Terremoto del sesto grado in Emilia-Romagna
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Collegamenti esterni
- Sito della Protezione Civile sull'emergenza
- Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
- Folco Claudi, Sisma in Emilia: un evento per nulla inatteso, in Le Scienze.it, 6 giugno 2012. URL consultato il 6 giugno 2012.