Attilio Prevost (fotoreporter)

ingegnere e imprenditore italiano

Attilio Prevost sr (Torino, 6 settembre 1890Milano, 3 maggio 1954) è stato un ingegnere e imprenditore italiano. Pioniere della cinematografia, è noto per aver fondato nel 1913, con la moglie Elena Lanzoni Prevost, (1878 – 1965) le OFFICINE PREVOST MILANO, fabbrica di apparecchi cinematografici di fama mondiale. Ancora oggi, nel pieno della rivoluzione del cinema digitale, è possibile trovare i proiettori Prevost nelle cabine di proiezione delle sale cinematografiche di tutto il mondo, mentre si può dire che la storia del cinema italiano (e non) sia passata attraverso le moviole Prevost.

Biografia

Figlio di Giuseppe Prevosto e di Maria Maddalena Giraudi, fu Attilio a chiedere il permesso al re di potere usare il cognome nella sua antica dizione di origini francesi, mentre i suoi fratelli e parenti piemontesi preferirono tenere quella italianizzata, più gradita al regime fascista.

Anni ‘10

Nel 1910 conosce a Milano il documentarista Luca Comerio, altro grande pioniere della cinematografia italiana, e mette a punto la macchina da presa “Prevost 35mm” che ottiene molto successo. Con questo apparecchio documenta la spedizione in Libia (1911-12). Nel 1912 Attilio e Elena si conoscono a Milano presso la ditta di Luca Comerio, lui è impiegato come ingegnere progettista e lei in amministrazione. Presto si innamorano, e nel 1913, dopo un anno di lavoro fianco a fianco, decidono di tentare la fortuna da indipendenti, iniziando insieme la progettazione e la costruzione di proiettori, moviole, lanterne, stampatrici e accessori vari. Attilio era l’ideatore e il progettista della produzione e Elena l’amministratrice dell’azienda. Per quarant’anni sempre insieme, uniti in un’avventura molto importante, fondarono un’industria onore e vanto imperituro d’Italia. Nel 1915 nasce la "Astra Film" di Attilio Prevost , casa di produzione cinematografica, con la quale Attilio produrrà i primi film muti per i quali sarà anche direttore della fotografia. La Prima Guerra Mondiale è alle porte, il 10 maggio 1915 Attilio Prevost, prima di partire per il fronte, con mandato generale nomina e deputa propria mandataria la sua futura moglie Elena Lanzoni che diventerà il suo Alter ego in tutte le sue attività imprenditoriali. Il 24 maggio scoppia la Prima Guerra Mondiale. Durante gli anni della Grande Guerra (1915-1918), e mentre Elena gestisce la piccola azienda “Prevost” con l’aiuto di pochi operai, Attilio viene inviato presso la Grande III Armata comandata dal Duca Emanuele Filiberto d’Aosta, al Comando Supremo come operatore cinematografico e fotografo di guerra. Agli ordini del Comando Strategico, filma e fotografa il campo di battaglia, prima e dopo l’attacco nemico. Scatta migliaia di immagini in bianco e nero, filma i campi di prigionia e le prime linee durante l’assalto, l’ingresso trionfale a Trento e Trieste appena liberate dagli austriaci e le trincee sul Carso e lungo il Piave. Fotografa le visite al fronte di Arturo Toscanini, dell’attore Armando Falconi e del vate Gabriele D'Annunzio. E’ una documentazione sensazionale, commovente e a lungo secretata dal Ministero della Difesa. Le fotografie sono conservate oggi in grandi album depositati presso il Ministero della Guerra di Roma. Negli anni di guerra Attilio utilizzò anche la macchina da presa Prevost “Splendor”. In data 1 gennaio 1919 viene registrata la “E. Lanzoni Films Cinematografiche” di Elena Lanzoni per il commercio di pellicole cinematografiche (con sede a Milano in via Boccaccio 45 e corrispondenti ad Atene, Barcellona, Lima, Londra, Mosca, Buenos Aires, Parigi, Il Cairo e Rio de Janeiro). In Europa, grazie ai fratelli Lumière, il Cinema si sta espandendo e diventa fenomeno sociale sempre più rilevante. Elena, prototipo femminile di indipendenza, emancipazione ed imprenditorialità, si reca spesso a Parigi con l’Orient Express ad acquistare per la sua società i primi film muti da noleggiare.

Anni ‘20

Nel 1920 la società Prevost ha sede in via Ripamonti 43, Milano. E' dei primi anni '20 la produzione del proiettore cinematografico muto 35 mm modello “Splendor” con avanzamento della pellicola a mano a 16 fotogrammi al secondo. Nel 1927 Nasce il cinema sonoro (Il cantante di jazz fu il primo film in cui si ascoltarono le voci degli attori) e la Prevost produce il proiettore "Rex" con avanzamento della pellicola a 25 fotogrammi al secondo. Nel 1928 la società Prevost trasferisce la sua sede in via Leopardi 26, Milano. L’organico annovera una trentina di dipendenti.

Anni ‘30

Negli anni Trenta la Prevost realizza e produce la prima moviola al modo con piano di lavoro orizzontale e scorrimento della pellicola con moto continuo che utilizzava per la proiezione un sistema brevettato da Attilio Prevost senior. Vengono prodotti anche la macchina da stampa per suono e immagini 35 mm. ed il proiettore P30 che leggeva sia la colonna sonora ottica che magnetica. Nel 1934 la società si trasferisce in via Forcella 9, e apre un negozio in via Vittor Pisani 9, Milano. Nel 1936 Attilio e Elena si sposano ed inizia la costruzione del nuovo e definitivo stabilimento in via Desenzano 2, Milano. Vengono aperti negozi per esposizione a Torino e Genova. Nel 1937 viene aperta una filiale a Roma in via Magenta, 19. Il 16 marzo 1939 viene dichiarato il trasferimento nella definitiva sede di via Desenzano 2, Milano. Nel 1939 inizia anche la costruzione del proiettore professionale P16 per pellicole 16 mm con avanzamento intermittente a croce di Malta (meccanismo).

Anni ‘40

Il 10 giugno 1940 anche l’Italia entra nella Seconda guerra mondiale. Lo stabilimento Prevost è diventato grande e conta molte decine fra operai, impiegati e rappresentanti. La notte fra il 12 e il 13 agosto 1943 il terribile bombardamento di MIlano distrugge gran parte delle Officine Prevost e tutto l’archivio storico. Attilio e Elena arrivarono da Magreglio (piccolo paese del Triangolo Lariano) dove stavano trascorrendo la settimana di ferie di Ferragosto. Attilio, visti andare in frantumi tutti i suoi sogni, si sedette sul marciapiede e pianse amaramente. Gli operai, giunti alla spicciolata, lo consolarono e gli promisero che avrebbero fatto di tutto per ricostruire l’Officina nel più breve tempo possibile. Dopo un mese il lavoro in fabbrica poté ricominciare. Il 18 giugno 1944 i Tedeschi occupano le Officine Prevost. I nazisti impongono la presenza di un loro addetto militare della Wehrmacht che aveva il compito di controllare che le spedizioni di proiettori fossero fatte puntualmente, secondo gli accordi che rimasero in vigore fino alla fine del conflitto. I proiettori venivano spediti alle truppe germaniche per proiettare pellicole che sollevassero loro il morale.

Il Dopoguerra

Nel dopoguerra il cinema ha un forte sviluppo, e grazie anche all’ottimo lavoro della filiale di Roma diretta da Luigi Lanzoni, fratello di Elena, e alle richieste di apparecchi provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa e da Cinecittà, le Officine Prevost si impongono tra le aziende leader del mercato. Grande successo continua ad avere il proiettore “Magnus”, fiore all'occhiello della produzione. A Milano si aprono ben 90 sale cinematografiche che proiettano con impianti Prevost, mentre si può dire che tutti i più grandi registi che hanno fatto la storia del cinema italiano (e non solo italiano) abbiano lavorato sulle moviole Prevost.

Anni ‘50

Nel 1951 Attilio Prevost sr. viene eletto sindaco di Magreglio (località che scelse per trascorrere la villeggiatura). E’ il primo sindaco del dopoguerra, dopo il podestà di Civenna che, durante il ventennio fascista, amministrava Lasnigo, Barni e Magreglio. Mantenne l’incarico per tre anni, fino alla morte. Con una petizione firmata dai magregliesi l’amministrazione comunale gli dedicò la via adiacente la sua villa.

Il Fotocoagulatore

Nel 1952 l'Ing. Attilio Prevost sr. ideò e costruì sotto la guida professionale dell’oftalmologo Prof. Emilio Raverdino il Fotocoagulatore, un apparecchio oftalmico dotato di raggi luminosi per curare il distacco della retina. Questo apparecchio fu molto richiesto in tutta Europa da cliniche e ospedali, e rimase nella produzione Prevost per parecchi anni. Attilio si interessò al fotocoagulatore per gratitudine verso il Prof. Raverdino. Infatti, in seguito ad un malriuscito intervento di cataratta eseguito da un altro oftalmologo, sua moglie Elena perse la vista nell’occhio sinistro. Quando dovette affrontare la stessa operazione all’altro occhio la preoccupazione che diventasse cieca era grande, ma l’intervento del Prof. Raverdino fu eseguito alla perfezione. Nel 1953 arriva dall'America il CinemaScope, sistema che prevede l’ espansione su grande schermo dell'immagine proiettata attraverso lenti anamorfiche e la lettura sonora stereofonica su quattro piste magnetiche. Le Officine Prevost realizzano il proiettore "Cinescope" che fu molto apprezzato nell’ambiente cinematografico e dagli operatori di cabina.

La morte

Il 3 maggio 1954 Attilio Prevost muore improvvisamente per un edema polmonare a soli 63 anni. Lo stesso giorno viene recapitata in ditta una lettera di entusiastiche e commoventi felicitazioni a lui indirizzata dall'operatore di cabina Enrico Casella e dal personale del cinema di Livorno, per il magnifico funzionamento degli impianti Prevost CinemaScope. In quei giorni si proiettava infatti La Tunica (di Henry Koster, 1953), il primo film girato in CinemaScope.

Dopo Attilio e Elena

Le Officine Prevost (di cui Elena Lanzoni Prevost sarà Amministratore Unico fino alla morte nel 1965) continuano la produzione sotto la direzione tecnica del nipote Ing. Attilio Prevost junior (Torino 1918 – Milano 2010) figlio di Augusto Prevosto, fratello di Attilio sr. Scomparsi i fondatori storici Attilio ed Elena, dal 1965 diventa titolare dell’azienda la nipote Annamaria Lari Prevost (1934), che nomina suo procuratore generale il marito Franco Mojana (1931 – 2008). Gli anni del boom economico vedono le "Officine Prevost Milano" guidate dai soci Franco Mojana (amministratore delegato) e Attilio Prevost jr (direttore della produzione), che metteranno la ditta in liquidazione volontaria nel 1991.

Voci correlate

Bibliografia

  • Rif. 1 La materia dei sogni. L'impresa cinematografica in Italia - Vincenzo buccheri e Luca Malavasi (Carocci editore, 2005)
  • Rif. 2 C'era una volta La Prevost - Annamaria Lari Prevost (Eikonos Arte, Milano, 2012)
  • Rif. 3 Buio in sala. Vita, morte e miracoli dei cinema in Emilia-Romagna - Riccardo Marchesini (Minerva Edizioni Bologna, 2011)
  • Rif. 4 Luca Comerio. Milanese, Fotografo, pioniere e padre del cinema italiano - Paolo Pillitteri e Davide Mengacci (ed Spirali, Milano, 2012)