Diego I Cavaniglia

conte di Montella e Troia e condottiero italiano

Don Diego I Cavaniglia (Napoli, 1453Copertino, 1481), è stato un nobile e condottiero italiano.


Diego I Cavaniglia
File:Monumento sepolcrale Dieg I Cavaniglia.jpg
Jacopo della Pila, monumento sepolcrale di Diego I Cavaniglia nel convento di San Francesco a Folloni a Montella, fine XV secolo
Conte di Montella e Troia
In carica1477 –
1481
SuccessoreTroiano I
TrattamentoDon
NascitaNapoli, 1453
MorteCopertino, 1481
SepolturaConvento di San Francesco a Folloni, Montella
DinastiaCavaniglia
PadreGarzia I Cavaniglia
MadreGiulia Caracciolo dei conti di Melfi
ConsorteMargherita Orsini dei duchi di Gravina
Religionecattolicesimo

Morto nella battaglia di Otranto e sepolto nella chiesa di San Francesco a Folloni a Montella, il 1º marzo 2004 è stato ritrovato il suo scheletro che conservava parte dell'abbigliamento funebre, comprendente la giornea, che ad oggi rappresenta l'unico originale di questo indumento mai ritrovato[1]

Note biografiche

Era figlio di Garzia I (1395 ca. - 1453)[2], nobile giunto dalla Spagna al seguito di Alfonso V d'Aragona e appartenente alla stirpe dei Cabanillas di Valenza, conte di Troia e barone di Montecorvino, e della contessa Giulia Caracciolo di Melfi (1420 - 1487), nipote di Sergianni Caracciolo, gran siniscalco del regno.

Cresciuto alla corte degli Aragona, discepolo prediletto di re Ferdinando I, fu da questo nominato nel 1477 conte del feudo di Montella[3], già possesso del padre Garzia.

Ebbe, sembra, una relazione giovanile con la principessa Eleonora[4], poi duchessa di Ferrara. Sposò nello stesso anno Margherita Orsini dei duchi di Gravina (1460 - 1521). Vissero a Montella, nell'ormai scomparso palazzo comitale.

Dal matrimonio con Margherita nacquero due figli: Troiano (1479 - 1528), poi Troiano I conte di Montella e di Troia[5], che fu regio consigliere e mecenate, che ospitò nel palazzo di Montella gli accademici pontaniani tra cui Giovanni Cotta e Jacopo Sannazzaro, che gli dedicò due egloghe, e Nicolina (1480 -1546), che non si sposò e visse tra la corte di Montella e quella di Napoli.

All'inizio dell'estate del 1481 il conte Diego I partì da Montella con i suoi uomini al seguito di re Ferrante alla volta di Otranto assediata dai Turchi. Verso gli inizi di settembre venne colpito, sembra, da una freccia al ginocchio. Morì pochi giorni dopo nel castello dei principi Castriota di Copertino dove aveva trovato accoglienza.

La salma fu riportata a Montella e inumata nella chiesa di San Francesco. Fu poi trasferita nel sarcofago realizzato dallo scultore Jacopo della Pila per volere della vedova[6]. La contessa vedova, nonostante fosse stata costretta a risposarsi, alla sua morte volle essere sepolta accanto al primo marito, ai piedi del suo sarcofago (la lapide della contessa venne poi spostata a seguito dei lavori del XVIII secolo e posizionata nell'ala destra del transetto, dove si trova attualmente). Per questo il sarcofago è stato adottato a monumento degli innamorati[7].

Il ritrovamento

Nel 2004 grazie alle ricerche di Fra' Agnello Stoia, guardiano del Convento, si viene a conoscenza del fatto che nel 1980, durante i lavori di consolidamento successivi al Terremoto dell'Irpinia, alcuni operai avevano rinvenuto uno scheletro nei pressi del sarcofago che avevano avvolto in una busta di plastica e riposto in una cavità del muro retrostante il monumento di Diego I. La busta con i resti e con gli indumenti funebri viene ritrovata nello stesso posto in cui era stata riposta. La notizia ha grande risalto e si avvia una campagna di ricerca per accertare l'appartenenza dei resti al Conte Diego I. Il restauro degli indumenti affidato alla dottoressa Lucia Portoghesi rivelò che si trattava di una giornea e di un farsetto del XV secolo, confermando l'enorme importanza a livello internazionale della scoperta[8]. Lo studio dello scheletro venne affidato alla Divisione di Paleopatologia dell'Università di Pisa: l'analisi delle ossa, incrociata con altri dati, incluse alcune analisi del DNA dei componenti della corte aragonese, ha confermato che lo scheletro apparteneva un trentenne prestante e di altezza prossima ai 175 centimetri, permettendo di attribuirlo proprio al conte Cavaniglia[9].

Voci correlate

Note

  1. ^ Convento e Museo di San Francesco a Folloni - Architettura - Montella - Avellino - InCampania
  2. ^ Garzia I sul Dizionario biografico Treccani.
  3. ^ Atto ufficiale di nomina, 13 settembre 1477 (da Salvatore Moscariello, Diego Cavaniglia - Tra storia e leggenda)
  4. ^ Eleonora D Aragona Duchessa Di Ferrara in Dizionario Biografico – Treccani
  5. ^ Troiano I sul Dizionario biografico Treccani.
  6. ^ Salvatore Moscariello, Diego I Cavaniglia - Tra storia e legenda, Montella, 1995
  7. ^ http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2009/09/197449.shtml
  8. ^ ::::: Diego Cavaniglia - l'uomo, il tempo, il territorio :::::
  9. ^ Università di Pisa - Anagrafe della Ricerca
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