Mario Merola

cantante, attore, compositore, musicista e personaggio televisivo italiano (1934-2006)
«Viaggiare nel mondo è trovare sempre Napoli»

Mario Merola (Napoli, 6 aprile 1934Castellammare di Stabia, 12 novembre 2006) è stato un cantante, attore e compositore italiano.

Mario Merola
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Mario Merola in una foto degli anni sessanta
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Canzone napoletana
Periodo di attività musicale1959 – 2006
StrumentoVoce
EtichettaPhonotris, Zeus Record, Hello, Arlecchino, Storm, Edibi, Deafon
Sito ufficiale

La sua attività artistica non si è limitata all'interpretazione vocale di brani del repertorio della Canzone Classica Napoletana, ma ha anche giocato un ruolo nella rivalutazione del genere musicale-teatrale della sceneggiata (di cui è considerato il Re), in auge ai primi del Novecento. Ed è uno tra gli artisti italiani che ha venduto il maggior numero di dischi, anche se le stime di vendita dei suoi dischi non sono precisate nella loro globalità.

Biografia

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Mario Merola con la moglie Rosa, i tre figli Roberto, Loredana e Francesco e tre nipoti

Mario Merola, figlio del ciabattino del quartiere Sant'Erasmo, nasce a Napoli il 6 aprile 1934 alle 19:00. Dopo una breve esperienza sportiva nelle giovanili del Napoli, intraprende il lavoro di scaricatore di porto; in quella occasione inizia a sviluppare la passione per il canto con l'aiuto del collega Salvatore De Lillo. Con gli incassi delle prime esibizioni canore riesce a sposare Rosa Serrapiglia, il 5 aprile 1964, dalla quale avrà tre figli: Roberto (organizzatore di eventi musicali), Loredana (casalinga) e Francesco, cantante anche lui, che negli ultimi anni ha accompagnato il padre in moltissime occasioni, tra queste l'esibizione al Festival di Napoli nel 2001, dove vinsero il primo premio con il brano L'urdemo emigrante.[2] Proprio Francesco è stato battezzato dal grande amico di Mario, Franco Franchi, di cui porta anche il nome.[3] Mario Merola era un grande appassionato del Festival di Sanremo, infatti faceva parte del pubblico ogni anno.[3].

Carriera

Anni sessanta

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Mario Merola con Enzo Romano durante la sceneggiata 'O primmo attore.

La prima esibizione in pubblico di Merola avviene per caso, agli inizi degli anni sessanta: da poco era suonata la sirena della pausa pranzo al porto di Napoli e Merola, insieme a dei colleghi scaricatori, si diresse nella piazzetta nei pressi della chiesa di Sant'Anna alle Paludi per assistere alla festa in occasione del festeggiamenti della Madonna. Il cantante che si doveva esibire, Mario Trevi, arrivò alla manifestazione con una decina di minuti di ritardo. In quell'attesa i colleghi di Merola lo invogliarono a salire sul palco ed esibirsi, per la prima volta, d'innanzi a un pubblico.[4] Nel 1962 Mario Merola incide il suo primo disco, Malufiglio (testi di Alfonso Chiarazzo e musiche di Renato Matassa raggiungendo una certa fama. Lascia definitivamente il lavoro al porto e, con i primi guadagni, si presenta al Teatro Sirena di Napoli interpretando la sceneggiata Malufiglio. Con l'etichetta discografica Phonotris, incide, nel 1963, il '45 giri' So nnato carcerato ("Sono nato carcerato"), di Sciotti, Cardinale e Mallozzi, con cui vince la seconda edizione del festival Pulcinella d'oro[5]. Con questo duo d'autori Merola registra altri brani nel biennio 1963-1964. La canzone colpisce il pubblico popolare perché tratta da un vero fatto di cronaca: la vendetta di una moglie che uccide l'assassino del marito. Arrestata in stato interessante, la donna partorisce alcuni mesi dopo in carcere. Dal successo della canzone viene anche tratta una sceneggiata, in due tempi e cinque quadri, portata in scena a Napoli con Liliana (figlia del musicista Cannio e sorella di Anna Walter), con Enzo Vitale e con la partecipazione di Tecla Scarano. In un'intensa attività lavorativa nel corso degli anni sessanta, Merola realizza dischi, si esibisce in spettacoli, matrimoni e feste di piazza, arrivando ad essere anche un "talent-scout" (contribuisce tra l'altro alla prima popolarità del giovane Massimo Ranieri). Durante uno spettacolo all'Arena Fledeo il grande Totò gli chiese di prendere la chitarra e di cantargli un po' di canzoni.[6] Nel 1964 debutta al Festival di Napoli con la canzone Doce e' 'o silenzio, in coppia con Elsa Quarta. L'anno successivo sarà la volta di T'aspetto a maggio con Achille Togliani e Tu stasera si pusilleco con Enzo Del Forno. Nel 1966 continua la sua partecipazione al Festival di Napoli con le canzoni Femmene e tamorre e Ciento catene, nel 1967 con Allegretto ma non troppo, nel 1968 con Cchiu' forte 'e me e Comm'a 'nu sciummo, nel 1969 con 'O masto, Ciente appuntamente (di cui è autore della musica) e Abbracciame e nel 1970 con 'Nnammurato 'e te! e Chitarra rossa. Dopo l'interruzione del Festival nel 1971, quest'ultimo verrà ripreso trent'anni dopo, nel 2001. In quest'ultima edizione Merola, insieme al figlio Francesco, si esibirà con il brano L'urdemo emigrante, arrivando ad un totale di otto partecipazioni.[3]

Anni settanta

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Mario Merola durante uno spettacolo teatrale degli anni settanta

Tra gli anni settanta e ottanta rilancia, in televisione e nelle 'tournée' fuori Napoli, la tradizionale sceneggiata, un canovaccio teatrale ispirato a una canzone del repertorio popolare e di solito basato sul triangolo "isso, essa e 'o malamente" (lui, lei e il mascalzone). Parallelamente inizia un'attività di attore cinematografico in produzioni ispirate a storie di cronaca nera (Sgarro alla camorra) o alle consuete sceneggiate (Lacrime napulitane).

Si cimenta anche come compositore, infatti è autore della musica di alcuni brani tra i quali: Ciente appuntamente (1969), Passione eterna (1972) e Eternamente tua (1973), tre dei suoi cavalli di battaglia. i cui testi furono scritti da Enzo di Domenico. Mario Merola nella sua carriera collaborò molto con Di Domenico, infatti quest'ultimo per Merola scrisse molti brani, tra cui Spusalizio 'e marenaro, 'A dolce vita, 'E brillante d' 'a Madonna, 'O segno e Zorro 'O Puveriello 'A canzone de Rose e tanti altri.

Debutta al cinema nel 1973 con il film Sgarro alla camorra, con la regia di Ettore Maria Fizzarotti. Continuerà dal 1978, quando verrà chiamato dal regista Alfonso Brescia e da Ciro Ippolito per interpretare tre film: L'ultimo guappo, Napoli... serenata calibro 9, e Il mammasantissima, film d'azione che intrecciano il nuovo filone del poliziottesco alla tradizione della sceneggiata napoletana. Interpreta i ruoli del boss e del guappo, mentre nei drammi più tradizionali incarna le figure di padri e mariti alle prese con tradimenti di vario genere, come in Napoli... la camorra sfida e la città risponde e I contrabbandieri di Santa Lucia diretti da Alfonso Brescia e Sbirro, la tua legge è lenta... la mia no! e Da Corleone a Brooklyn, dove fa coppia con Maurizio Merli.[7] Gli schiaffi che Mario Merola dava nei suoi film erano per la maggior parte veri; per esempio, in Giuramento Merola dà uno schiaffo al "malamente" Ricky, facendolo schiantare tra delle casse di Coca Cola.[7]

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Mario Merola e Gloriana durante uno spettacolo teatrale

Le sue cine-sceneggiate, oltre ad avere avuto successo in Italia, hanno avuto successo internazionale arrivando ad essere doppiate in inglese, francese, arabo, turco, tedesco.[7] Nel 1977 Mario Merola ed altri artisti italiani, tra cui Luciano Pavarotti, vengono ricevuti alla Casa Bianca da esponenti politici statunitensi tra cui il presidente Gerald Ford e il segretario di stato Henry Kissinger. Era una festa ufficiale, Merola rappresentava la Canzone Classica Napoletana e si esibì con le più belle canzoni napoletane per un'ora. Lo stesso Merola raccontò che durante il viaggio in pullman da New York a Washington si sedette vicino a Luciano Pavarotti, e i due iniziarono a parlare di musica napoletana; Pavarotti disse a Merola che, tornati in Italia, avrebbero inciso insieme un disco di canzoni napoletane che avrebbero cantato ad un suo concerto a Modena. Il tutto saltò perché i due artisti, pur non sapendolo, per la festa alla Casa Bianca avevano preparato le stesse canzoni, e quindi Pavarotti che si esibì subito dopo Merola si trovo in difficoltà. Da quel momento in poi i due non si incontrarono mai più.[8] Sempre negli Stati Uniti partecipa anche al concerto tenuto dal suo grande amico, il cantante e attore Claudio Villa.[9] Nel 1978 a Mario Merola fu chiesto il Pizzo dalla Camorra, dopo il suo rifiuto, i camorristi spararono sul portone di casa sua. In questa occasione fu aiutato dai Contrabbandieri.[10][11]

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Mario Merola - Zappatore
Zappatore

Tra le sceneggiate portate in teatro da Mario Merola quella che ha lasciato un'impronta di rilievo nella carriera dell'attore è Zappatore, rappresentazione originaria del 1930, diretta da Gustavo Serena, tratta dal brano omonimo scritto da Libero Bovio e musicato dal maestro Ferdinando Albano. Esattamente 50 anni dopo, lasso di tempo in cui la sceneggiata ebbe alterne fortune, il regista Alfonso Brescia decide di riportare al cinema la sceneggiata dirigendo il film Zappatore con Mario Merola, Regina Bianchi e Aldo Giuffrè. Il film registrerà un incasso di sei miliardi di lire.[7]

Anni ottanta

 
Mario Merola durante uno spettacolo a Milano nel 1982

Proseguono le apparizioni televisive, nel 1981 è ospite al Festival di Sanremo dove canta, il brano Chiamate Napoli 081 e dove sarà ospite anche nel 1983 e in un'altra occasione e gli spettacoli all'estero, in Europa e Nord America, in particolare per il pubblico di origine italiana. Negli anni ottanta riscuote successo il brano Chiamate Napoli 081, scritto dal maestro Eduardo Alfieri, inseritosi tra le canzoni con cui il pubblico lo identifica, insieme a Guapparia e Zappatore. Nel 1980 recita in teatro nella sceneggiata Zappatore che viene registrata da Napoli Canale 21 che, nel 1981 per la prima volta in assoluto la mandera in onda in prima serata riscuotendo ottimi ascolti, oltre allo stesso Merola fanno parte del cast artisti come Gloria Christian, Gianni Schember, Ernesto Mahieux, Rosa Miranda e Tilde De Spirito. Nello stesso periodo continua l'attività di attore portando al cinema Lacrime napulitane, in coppia con Angela Luce, questo film è considerato la sceneggiata Capolavoro per eccellenza. Nel decennio seguiranno film come La tua vita per mio figlio, Carcerato, Napoli, Palermo, New York il triangolo della camorra (ultimo film del genere Poliziesco/Sceneggiata), I figli... so' pezzi 'e core, Torna e Guapparia (ultimo film cinematografico di Mario Merola sino al 1999); a questi si aggiungono Tradimento e Giuramento che vedono come protagonisti la coppia Mario Merola - Nino D'Angelo. Nel 1989, l'anno in cui Mario Merola festeggiò 30 anni di carriera, la RAI aveva pensato di realizzare un programma intitolato I 30 di Merola - la Storia, la Musica, per festeggiarlo. Il progetto fu accantonato perché in quell'anno Merola, fu accusato di associazione mafiosa, successivamente fu prosciolto da ogni accusa, ma il progetto non fu più ripreso.[10][11]

Anni novanta

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Mario Merola, Johnny Dorelli e Catherine Spaak

Nel 1992 in occasione del 42º Festival di Sanremo, Umberto Balsamo scrisse il brano Stupidi da far presentare a Mario Merola. Quest'ultimo, visto le polemiche che circondavano il Festival quell'anno decise di non presentare il brano.[11][12] In occasione del Festival di Sanremo 1994, insieme a Nilla Pizzi, Wess, Wilma Goich, Manuela Villa, Tony Santagata, Jimmy Fontana, Gianni Nazzaro, Lando Fiorini, Rosanna Fratello e Giuseppe Cionfoli, fa parte del gruppo Squadra Italia, cosituitosi per l'evento, e interpreta il brano Una vecchia canzone italiana, incideranno un disco dall'omonimo titolo contenente 12 brani tra cui 1 cantato insieme e gli altri singolarmente da ogni membro del gruppo, Merola per l'occassione incidera un brano inedito Acqua salata blu. Nel resto degli anni novanta è vicino alle prime esperienze canore di Gigi D'Alessio, il quale gli dedicherà poi la canzone Cient'anne! ("Cento anni!"), scritta con Vincenzo D'Agostino, e interpreta, nel 1992, il brano Futteténne ("Fregatene") insieme al cantautore Cristiano Malgioglio, la canzone scritta da Roberto Carlos fu adattata in italiano dallo stesso Malgioglio. Nel 1995 fa parte del cast del film tv Corsia preferenziale e dall'anno successivo partecipa alla soap opera Un posto al sole, nel ruolo del boss Tommaso Morraca. Negli anni novanta riprende la sua figura di "talent-scout" aiutando giovani cantanti facendoli esibire con suoi successi, ai suoi concerti: Valentina Stella, Ida Rendano, Giovanna De Sio, Luca Nasti, Lello Fiore, Tony Colombo, Flavio Fierro, Gianni Di Giovanni, Veronica Li Causi. Nel 1997 Merola partecipa alla conduzione, insieme ad Enrico Montesano, Giancarlo Magalli, Milly Carlucci, Fausto Leali e Amii Stewart di Fantastico Enrico/Fantastico chi?/Fantastico 13 su Rai Uno. In tale pogramma, abbinato alla Lotteria Italia, Merola insieme ad Enrico Montesano e a Milly Carlucci recita in delle piccole parodie della Sceneggiata napoletana, dove i tre invitavano gli spettatori ad acquistare i biglietti della Lotteria Italia. Nel 1999 ritorna al cinema dopo 15 anni interpretando il film Cient'anne, insieme a Gigi D'Alessio, diretto da Ninì Grassia. Merola ha rivelato in pubblico che nel cinema il suo regista di fiducia fu Alfonso Brescia, con cui fece 13 film.

Anni duemila

 
Mario Merola e Maurizio Costanzo

Nel 2000 partecipa come attore al film di Roberta Torre Sud Side Stori, interpretando il ruolo di Re Vulcano e "duellando" musicalmente con Little Tony, quest'ultimo nel ruolo di King of Rock'n Roll. Nel 2001 prende parte al Concerto di Primavera tenutosi al Taj Mahal Casinò di Atlantic City, insieme al figlio Francesco, Anna Calemme, Mino Reitano e Little Tony.[13] e presenta il programma Piazzetta Merola sull'emittente satellitare Napoli International, ripreso poi dalla fine dell'ottobre 2004 sino alla scomparsa. Sempre nel 2001 partecipa e vince al Festival di Napoli, con il figlio Francesco Merola, con la canzone L'urdemo emigrante.

Nel 2003 dà la voce al personaggio di Vincenzone nel film di animazione Totò Sapore e la magica storia della pizza di Maurizio Forestieri. In questi anni si esibisce in tutto il mondo insieme al figlio Francesco, anch'egli interprete e musicista. Verso la fine del 2004 ritorna, dopo 20 anni, a interpretare una sceneggiata: debutta infatti a Napoli con I figli di Libero Bovio. Il 26 novembre del 2005, insieme ai colleghi Bruno Venturini, Mario Trevi ed Antonello Rondi, viene nominato Cavaliere dell'Ordine di Malta[14]. Nello stesso anno è ospite in molte puntate di Buona Domenica dove recita alcune brevi sceneggiate, si esibisce con Rita Siani nel brano Cu mme e presenta Il suo libro Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, scritto con il giornalista Geo Nocchetti. Affiancato ancora dal figlio Francesco, è a teatro con il recital Il lungo viaggio continua, una rivisitazione del grande repertorio della canzone napoletana. La tournée del "lungo viaggio" prosegue nel 2006 prima di interrompersi per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute.

40-45-70 e Merola Day
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Mario Merola con Mauro Nardi

Il 5 aprile 2004 Mario Merola festeggia i suoi 40 anni di matrimonio, 45 anni di carriera ed il suo 70º compleanno ripreso dalle telecamere. I festeggiamenti si svolgono al Grand Hotel La Sonrisa (luogo dal quale viene trasmesso ogni anno il programma Napoli prima e dopo) e vi prenderanno parte colleghi ed amici che si esibiranno in vari brani napoletani. Tra gli invitati artisti che si esibiranno vi sono Raffaella De Simone, Mariano Apicella, Antonio Ottaiano, Mauro Nardi, Gigi Finizio, Giovanna De Sio, Mario Da Vinci, Flavio Fierro-(Figlio del Grande Aurelio Fierro), Mario Trevi e Valentina Stella. Per l'occasione viene premiato dalla Regione Campania per essere stato uno dei più grandi interpreti della Canzone classica napoletana.[15] I festeggiamenti continuano il 19 settembre dello stesso anno con il concerto Merola Day, condotto da Mario Merola, Mariano Piscopo e Silvia Grassi, tenutosi alla Stazione Marittima di Napoli, con la presenza di circa 100.000 persone, ripreso dall'emittente televisiva Napoli Canale 21 e trasmesso radiofonicamente da Radio Kiss Kiss Italia. Per l'occasione sono presenti vari colleghi del mondo dello spettacolo: il figlio Francesco Merola, Gigi D'Alessio, Luca Nasti, Flavio Fierro, Raffaella De Simone, Giovanna De Sio, Antonio Ottaiano, Yamila, Mauro Nardi, Valentina Stella, Antonello Rondi, Il Giardino dei Semplici, Mario Da Vinci, Tullio De Piscopo, Mariano Apicella, Luca Sepe, I Corleone, Giacomo Rizzo, Leopoldo Mastelloni, Alessandro Siani, Gloria Christian, Mirna Doris, Lara Sansone, Vincenzo D'Agostino. Per l'occasione saranno presenti esponenti politici campani come il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, l'assessore al Turismo e Spettacolo del Comune di Napoli Teresa Armato ed il Presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma.[16][17]

La scomparsa

Il 7 novembre 2006 Mario Merola viene ricoverato in rianimazione dopo aver mangiato delle cozze crude presso l'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il 12 novembre morirà per arresto cardiocircolatorio, nello stesso ospedale.[18] I funerali si svolgono due giorni dopo nella Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore (la stessa dove Merola si era sposato e anche la stessa in cui venne celebrato nel 1967 il funerale di Totò). Presenti le autorità politiche, i colleghi e, nella piazza antistante la chiesa, circa 40.000 persone, almeno la metà delle persone presenti seguirà in processione il feretro fino al Cimitero Monumentale di Napoli dove l'artista è sepolto. Sui manifesti funebri affissi nelle strade di Napoli (quasi subito staccati dai muri dagli ammiratori del cantante) si è potuto leggere: «È mancato l'artista del popolo, il grande Mario Merola». Mario Merola è sepolto nella cappella privata accanto ai genitori di Gigi D'Alessio, per volere del cantante poiché l'aveva sempre considerato un suo familiare. Anche se a Napoli si dice che le sue condizioni economiche non gli permettevano una cappella funebre intitolata a lui.

I precedenti ricoveri

Già in passato parenti e ammiratori di Mario Merola avevano temuto per la salute del cantante. Nel 1997 Merola entrò in coma farmacologico quando fu ricoverato per tre settimane presso l'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Quello fu l'episodio più preoccupante dal momento che una crisi cardio-respiratoria fece temere il peggio. In quell'occasione, per la prima volta, gli fu indotto il sonno tramite farmaci. Merola, in quell'occasione, si riprese. Nel maggio del 2001 e poi nel 2005 ci furono altri due ricoveri. In occasione dei suoi 70 anni, festeggiati con un concerto al porto di Napoli, il 19 settembre del 2004, fu lo stesso cantante ad ironizzare sui suoi frequenti ricoveri in ospedale: "Una festa da vivo, per fortuna - disse in quell'occasione - anche perché‚ se ero morto che sfizio c'era? Meglio che me lo prendo ora questo premio, no?".

I Festival di Napoli

 
Mario Merola
  • 2001
    • L'Urdemo Emigrante (V. Campagnoli - G. Campagnoli - M. Guida - G. Quirito) con Francesco Merola, 24º Festival della Canzone Napoletana - 1º Posto/Vincitore

Festival di Sanremo

Critiche, vizi e vicende giudiziarie

Come da lui stesso dichiarato nella sua autobiografia Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Merola ebbe il vizio delle donne[19] e del gioco d'azzardo: dal 1975 al 1995 dichiara di aver perso una somma che si avvicina ai quaranta miliardi di lire.[20] Nel 1989, Giovanni Falcone inviò un avviso di garanzia, a lui ed al collega Franco Franchi, nell'ambito dell'inchiesta che avrebbe portato al cosiddetto Maxiprocesso quater: sia Merola che Franchi erano accusati di associazione mafiosa. In seguito i due artisti furono prosciolti.

Discografia parziale

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Mario Merola

33 giri

45 giri

CD

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Mario Merola

Raccolte parziali

Singoli

Filmografia

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Mario Merola con uno dei più grandi attori del Cinema italiano Vittorio Gassman
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Mario Merola con il suo grande amico l'attore Franco Franchi

Cinema

Tv

Speciale

Doppiaggio

Doppiatori italiani

Mario Merola, pur essendo italiano, è stato doppiato, però soltanto in 4 film, da:

  • Giuseppe Rinaldi in: L'ultimo guappo, Napoli... serenata calibro 9, Il mammasantissima, Da Corleone a Brooklyn

Conduzioni televisive

Onorificenze

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— Roma, 2 giugno 2011[21]
«Carica Speciale per la Cultura e la Carità»
— 26 novembre 2005

Libri

Note

  1. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... il mio lungo viaggio, Sperling & kupfer, (2005)
  2. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 1 Malufiglio
  3. ^ a b c Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005)
  4. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 2 Fronte del porto, pag. 13
  5. ^ http://www.albertosciotti.it/festival_di_pulcinella.htm
  6. ^ You Tube Mario Merola: 'a sceneggiata (1973)
  7. ^ a b c d Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 Merola e il cinema
  8. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, "Napoli solo andata... il mio lungo viaggio", Sperling & Kupfer (2005), capitolo 4 "Felicissima sera" pag. 43
  9. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, "Napoli solo andata... il mio lungo viaggio", Sperling e Kupfer (2005)
  10. ^ a b You Tube - (Il Portalettere) Chiambretti incontra Mario Merola
  11. ^ a b c Facebook Pagina: Mario Merola - Il Re della Sceneggiata - (Il Portalettere) Chiambretti incontra Mario Merola
  12. ^ You Tube (il Portalettere) Chiambretti incontra Mario Merola
  13. ^ locandina dell'evento
  14. ^ "I Cavalieri Crociati approdano al Gran Hotel La Sonrisa" La Repubblica, 29 novembre 2005, pag. 14
  15. ^ DVD - 40 45 70 - Mario Merola :: Mario Merola :: NAPOLI BIG :: CD - Cantanti Napoletani :: MusicaNapoletana.com
  16. ^ DVD - Mario Merola Day :: Mario Merola :: NAPOLI BIG :: CD - Cantanti Napoletani :: MusicaNapoletana.com
  17. ^ √ A Napoli si festeggia il ‘Merola day’ - Rockol
  18. ^ Enzo D'Errico, «Merola 1934-2006», Corriere della Sera, 13 novembre 2006.
  19. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo 'E femmene
  20. ^ Mario Merola - Geo Nocchetti, Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio, Sperling & Kupfer (2005), capitolo Il gioco, pag 104
  21. ^ web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Merola, Mario, di Fabrizio Zampa, pagg. 1058-1059
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, edizioni Panini, Modena, alla voce Squadra Italia, pag. 909

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