Massimo d'Azeglio

nobile, politico, patriota, pittore e scrittore italiano (1798-1866)
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Massimo D'Azeglio

Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio, (Torino, 24 ottobre 1798 - 15 gennaio 1866) fu uno scrittore, pittore, patriota ed uomo politico italiano.

Marchese e uomo politico di orientamento liberale moderato, cugino di Cesare Balbo, fu primo ministro del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852. Durante la sua vita si dedicò anche alla pittura ed alla letteratura, sia in veste di scrittore politico che di romanziere. Sposò Giulia figlia di Alessandro Manzoni.

Tra le sue opere più famose si possono citare Ettore Fieramosca o Lo disfida di Barletta (1833), che ottenne un grandissimo successo, e Niccolò de' Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni (1841). A lui si deve anche lo scritto politico Degli ultimi casi di Romagna(1846), nel quale espone le riforme necessarie alla formazione del nuovo stato italiano. Durante gli ultimi anni della sua vita, trascorsi sul Lago Maggiore, si dedicò alla scrittura delle sue memorie, pubblicate postume col titolo I miei ricordi nel 1867.

Molti dei suoi quadri, soprattutto paesaggi d'ispirazione romantica, sono conservati nella Galleria d'arte moderna di Torino.

D'Azeglio morì a Torino nel 1866.


Curiosità

Il nobile, vero e proprio bohemien, si guadagnò fra le sue dame di corte il nomignolo di "sporcaciun", sporcaccione. Divenuto primo ministro di Vittorio Emanuele II, fu invece definito da Cavour suo "empio rivale"; in seguito, quest'ultimo lo costrinse a dimettersi.

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