Eduard Roschmann
Eduard Roschmann (Graz, 25 agosto 1908 – 10 agosto 1977) è stato un militare austriaco.

Comandante delle SS, fu il responsabile del ghetto di Riga, dove erano rinchiusi numerosi ebrei. Famoso come "il macellaio di Riga",[1] Roschmann è stato condannato per i crimini di guerra in contumacia e rimase un fuggitivo per il resto della sua vita post-bellica. Nascondendosi per la maggior parte in Argentina, Roschmann è generalmente ritenuto un leader dell'organizzazione ODESSA.
Biografia
Non riuscendo a diventare un avvocato, Roschmann lavorò presso una fabbrica di birra e divenne un membro attivo nel Partito nazista austriaco.[2] Dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania nel 1938, Roschmann così entrò nelle Schutzstaffel (SS) e in seguito promosso al rango di hauptsturmführer.
Ghetto di Riga
Nel 1941, Roschmann fu nominato comandante in seconda del ghetto[3] a Riga, in Lettonia, che conteneva gli ebrei tedeschi durante la seconda guerra mondiale. È stato riferito che Roschmann ha deciso l'immediata eliminazione di molte donne, bambini e anziani direttamente al loro arrivo al campo, dato che risultavano più preziosi da morti: i vestiti, capelli e otturazioni in oro dei morti venivano trattati infatti come un bene di cassa. Durante il suo incarico, si stima l'uccisione di un quantitativo di circa 35 000 persone.[3] Nel campo di Riga i detenuti lavoravano tra l'altro diciotto ore al giorno, con una fatica fisica aggravata dalla fame e freddo. Roschmann pare fosse solito mettere in riga i prigionieri legandoli con i loro stessi vestiti e fucilarli insieme. Egli anche voleva che i cani si nutrissero dei corpi dei prigionieri mentre ancora respiravano. La durezza delle condizioni del campo e il sadismo delle esecuzioni gli fece guadagnare il famoso titolo di "Macellaio di Riga".
Fuga e morte
L'avanzata dell'armata rossa sovietica convinse Roschmann di spostare a ovest la sua unità di SS, con la scusa di trasportare i detenuti del campo. Questa ritirata costò la vita di migliaia di detenuti, che praticamente non usufruivano di beni alimentari o di abbigliamento adatto e che furono costretti a marciare attraverso la neve, a pieno carico, in rotte freddissime. Con l'avvicinarsi della sconfitta della Germania, Roschmann fuggì al controllo delle autorità alleate e sovietiche fingendosi un caporale dell'esercito. Protetto da amici in Austria, fu fermato per ben due volte dalle autorità alleate, ma riuscì a scappare entrambe le volte.[4] Riuscì a prendere contatto con l'organizzazione delle SS latitanti, ricevendo ospitalità a Roma, un grande nascondiglio sotto l'egida del monaco Alois Hudal.[5]
Così Roschmann si recò in Argentina, dove il governo di Peron, favorevole agli anti-comunisti, gli diede la cittadinanza dopo qualche anno. Lì egli avviò un'impresa di import-export di legno che lo portava ad avere contatti in Germania. Roschmann venne costretto a lasciare l'Argentina nel 1977 dopo che la Germania occidentale chiese la sua estradizione. Partito per il Paraguay, Roschmann morì di un attacco di cuore più tardi nel corso dello stesso anno.
ODESSA
Si ritiene che Roschmann rimase attivo nel contesto di ODESSA, che aiutava le SS rifugiati e, dopo, cercava di infiltrare elementi tra le istituzioni della Germania moderna. Egli divenne noto al grande pubblico per il romanzo di Frederick Forsyth, The Odessa File, in cui l'autore supponeva la sua esistenza in Germania, successivamente diventato un film nel 1974. Lui fu interpretato dall'attore austriaco Maximilian Schell.[6] Il romanzo descriveva molto di Roschmann, descrivendo realisticamente la vita e i misfatti; l'utilizzo del personaggio fu suggerito dal cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal, che credeva che il libro di Forsyth potesse contribuire a rintracciare il fuggitivo.[6]
Note
- ^ Roschmann hiding in South America
- ^ Frederick Forsyth, The Odessa File, Viking Press, 1972, p. 126.
- ^ a b Eduard Roschmann in the SS
- ^ Frederick Forsyth, The Odessa File, Viking Press, 1972, pp. 152-56.
- ^ Frederick Forsyth, The Odessa File, Viking Press, 1972, p. 172.
- ^ a b Wiesenthal suggests use of Roschmann in novel
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