Luca Osteria
Luca Osteria noto anche come Dottor Ugo Modesti abbreviato in Dottor Ugo (Genova, 19 dicembre 1905) è un agente segreto e questore italiano, fu l'ideatore per il controspionaggio della finta organizzazione antifascista "Terzo Fronte".
| Luca Osteria | |
|---|---|
| Nascita | Genova, 19 dicembre 1905 |
| Morte | Genova, 1988 |
| Dati militari | |
| Paese servito | |
| Forza armata | Regio esercito Esercito Nazionale Repubblicano |
| Corpo | SIM |
| Reparto | Ufficio Missioni Estere |
| Grado | Questore |
| Guerre | Seconda guerra mondiale |
| Campagne | Campagna d'Italia |
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Gioventù
Rimasto orfano di guerra in seguito alla morte del padre, caduto della Grande Guerra, giovanissimo fu assunto come garzone. Nel 1926, richiamato per il servizio militare, fu destinato alla Marina ad un Corso per Sottufficiali ad Anzio dove conobbe l'ammiraglio Costanzo Ciano per il quale svolse alcuni incarichi riservati[1]. Ciano, rimasto impressionato dall'abilità del giovane lo inviò da Ernesto Gulì, capo dell'Ufficio informazioni il 28 settembre 1928.
I servizi segreti
Osteria, secondo la propria testimonianza entrò in servizio ufficialmente il 10 ottobre 1928[2]. Da quel momento Osteria agì come agente segreto e spia, presso la questura di Genova svolgendo missioni principalmente all'estero, soprattutto in Francia e Svizzera infiltrandosi nel Partito comunista d'Italia. Nel marzo del 1929, dopo essere entrato nelle grazie del dirigente comunista Palmiro Togliatti, che era desideroso di inviare ad una assise del partito comunista a Berlino un operaio dei "Lavoratori del Mare" di Genova scelse proprio Osteria da poco entrato nel SIM[3] Osteria ebbe così l'opportunità di entrare in contatto con alcuni dei massimi leader comunisti europei e ritornato a Parigi da Togliatti gli riferì con dovizia di particolari le proprie impressioni. Togliatti fu così convinto della fede comunista del giovane Osteria che gli consegnò diversi documenti segreti che avrebbe dovuto consegnare al PCI clandestino di Genova autenticandoli con la propria firma "Ercoli"[4]. I documenti così ottenuti furono poi deposti alla questura di Genova e permisero di disarticolare il Partito comunista genovese con una cinquantina di arresti[5] ed ad aggiornare il Casellario Politico Centrale di Roma. Su l'Unità clandestina pubblicata a Parigi[6] Osteria fu individuato come "spia" a partire dal gennaio 1930, con tanto di foto[7] e di didascalia: "Luca Osteria detto Ugo è un truffatore ed una spia. Si presenta come marinaio appartenente alla organizzazione comunista di Genova. Abita in questa città, in via Lagaccio 37/1. Frequenta porti stranieri: Marsiglia, Barcellona, ecc. Si offre per portare materiale e soldi in Italia".[8]. In seguito si infiltrò anche tra le linee di Giustizia e Libertà[9]
Il "Terzo Fronte"
Nel 1939 alle prime avvisaglie dello scoppio della guerra il SIM aveva iniziato a studiare alcuni piani sergreti da attuare contro la Gran Bretagna. Osteria che dirigeva all'epoca una sezione speciale denominata "Ufficio Missioni Estere", da una esperienza analoga, ipotizzò la creazione di una organizzazione antifascista fasulla denominata "Terzo Fronte" da mettere in contatto con i servizi segreti britannici. La proposta incontrò il benestare del capo divisione Affari Riservati Guido Leto che la inoltrò ai superiori. Il vantaggio stava nel fornire ai servizi segreti britannici una organizzazione antifascista già strutturata evitando quindi che ne fosse creata un'altra all'effettivo servizio britannico e che al contempo fornisse all'avversario informazioni pilotate.
Un emissario di Osteria a Marsiglia avvicinò l'ex deputato socialista Filippo Amedeo convincendolo ad entrare nell'organizzazione "Terzo fronte"[10]. Amedeo, realmente convinto di avere a che fare con un'organizzazione antifascista indicò nel direttore del giornale svizzero "Libera stampa" Piero Pellegrini come il ponte con i servizi segreti britannici. Pellegrini, inm buona fede, iniziò a collaborare attivamente con la nuova rete e organizzò due servizi di collegamento avvalendosi della collaborazione di alcuni elementi fidati che dalla Svizzera facevano confluire le informazioni direttamente in un negozio di Chiasso. Per circa un anno "Terzo Fronte" si limitò esclusivamente ad attività meramente politica in modo da crearsi una certa credibilità davanti agli inglesi e in questo periodo raccolse l'adesione di molti antifascisti espatriati tra cui Ignazio Silone[11].
I tigrotti
Dopo circa un anno di attività "Terzo fronte", con l'intento di prevenire ogni possibile richiesta britannica[12], decise di dotarsi di un braccio armato denominato "I tigrotti". Tramite il canale a suo tempo aperto con la Svizzera "i tigrotti" iniziarono ad inviare agli inglesi notizie rielaborate[13]. Secondo lo stesso Osteria, fino al 1943 tranne casi nella Regia Marina gli inglesi non riuscirono ad abbozzare reti autonome in Italia ed un tentativo attuato in Sicilia venne rapidamente disarticolato dal tenente colonnello dei carabinieri Candeloro Di Leo[14]. Al fine di acquisire maggior credibilità davanti agli inglesi tutte le prefetture italiane fu ordinato di segnalare con la massima priorità qualunque incidente anche casuale che fosse occorso ad industrie impegnate nel settore militare al SIM[15]. Gli incidenti che potevano assomigliare a degli effettivi atti di sabotaggio furono segnalati a Osteria. A quel punto una squadra guidata da Osteria si recava in loco e nel caso aggiungevano indizi che facessero propendere per un atto di sabotaggio lasciando schegge di bombe o tracce di fosforo[16]. Spesso la creazione di un atto di sabotaggio avveniva sfruttando un deragliamento di un treno[17].
Gli invii inglesi
A questo punto gli inglesi iniziarono a finanziare "Terzo Fronte" tramite il canale svizzero di Pellegrini finchè nella primavera del 1943 proposero di inviare un carico più importante tramite un sommergibile carico di materiale all'avanguardia[18]. Il materiale secondo le richieste inglesi avrebbe dovuto essere utilizzato per danneggiare le vie comunicazione tra la Sicilia e la Calabria fornendo ai servizi segreti italiani un avvertimento circa l'intenzione di effettuare uno sbarco in Italia. Un mese più tardi avvene in effetti l'Operazione Husky[19]. Osteria decise quindi di farsi autorizzare a compiere un viaggio in Svizzera per incontrare Pellegrini e avere conferma del messaggio inglese. Avutane conferma pose come condizione di poter fissare il punto in cui il sommergibile inglese avrebbe effettuato la consegna[20].
Rientrato in Italia Osteria avvisò SuperMarina richiedendo di fissare il punto di incontro. Fu scelta una insenatura tra Peschici e Vieste e in Svizzera fu mandato un nuovo agente per confermare agli inglesi la disponibilità di "Terzo Fronte" e per farsi comunicare la data dell'invio che fu il 15 giugno. Il carico fu recapitato e alcuni modesti incidenti ferroviari lungo la linea Salerno-Reggio Calabria fatti passare per atti di sabotaggio avvenuti nelle settimane seguenti convinsero gli inglesi che le azioni fossero state effettivamente svolte[21]. Un nuovo invio fu effettuato poco tempo dopo e Osteria scelse come punto d'incontro presso Finale Ligure tra l'Isola Gallinara e Vado Ligure[22]. Gli inglesi inviarono un sommergibile che depositò il materiale sul fondo segnalandolo con gavitelli. L'operazione però fallì perché dei pescatori trovarono il materiale e lo segnalarono alla capitaneria di porto provocando anche l'uscita in mare della squadra navale italiana[23]. Il fallimento dell'operazione fu segnalato ai britannici che non dubitarono comunque di "Terzo Fronte"[24]. Nel frattempo si avvicinava l'8 settembre e l'armistizio.
Nella Repubblica Sociale
Alla costituzione della Repubblica Sociale Italiana, a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, Osteria si trovò al nord. Pertanto si pose alle dipendenze del suo vecchio capo Guido Leto per conto del quale costituì una squadra di polizia formata da diciasette elementi, denominata "squadra Ugo" che trovò ospitalità presso l'hotel Regina a Milano dove era il comando SS[25]. Dalla sua nuova posizione Osteria continuò a mantenere i contatti con i servizi segreti inglesi. Verso la fine del 1944, quando la guerra volgeva nettamente a favore degli Alleati si prodigò per favorire la liberazione di alcuni antifascisti come Ferruccio Parri[26]. Secondo Franzinelli invece passò tra le file antifasciste nella primavera del 1944 per "una crisi di coscienza"[27]. Secondo altri autori al fine di conquistare benemerenze presso gli Alleati[28]. Secondo lo stesso Osteria la sua attività di doppiogioco nei confronti dei tedeschi, secondo quanto dallo stesso rivelato nel dopoguerra in memoriale appositamente scritto per Ferruccio Parri il 20 luglio 1945, fu determinato dal desiderio rendersi utile "alla causa della liberazione in quanto che, poco prima della metà di febbraio del 1944, il comandante delle SS aveva richiesto che gli uomini dell’Ispettorato di polizia venissero messi a disposizione del comando germanico per una serie di operazioni contro patrioti anti-fascisti che lottavano per la libertà"[29].
In ogni caso ebbe importanza l'incontro con Ferruccio Parri che conobbe all'Hotel Regina dove era stato tradotto prigioniero[30] dopo esserne stato incaricato degli interrogatori[31]. Il suo cambio di campo permise la liberazione o il mancato arresto di diversi ricercati[32]. In seguito Osteria favorì anche l'espatrio in Svizzera di Indro Montanelli il 14 agosto 1944[33] dopo averne organizzato la finta fuga il 1° agosto[34][35] in accordo con Theodor Saevecke[36].
Nel febbraio 1945 ottenne dal capitano Theodor Saevecke di potersi recare a Berna in Svizzera. A Berna Osteria si incontrò con McCaffery, responsabile dei servizi segreti britanici in Svizzera che lo invitò a cena e la sera tra il 25 e 26 febbraio 1945 durante una cena gli somministrò un brodo drogato con oppiacei e lo prese prigioniero[37] che lo tennero prigioniero fino alla fine della guerra quando fu liberato a Roma[38].
Il dopoguerra
Liberato dalla prigionia, Osteria nel luglio 1945 fu introdotto presso Ferruccio Parri[39] che lo incaricò di dirigere alcuni uffici dislocati in alcune importanti città come Torino e Milano con il compito di infiltrare alcuni ambienti politici, in particolare il Partito Comunista Italiano[40], incarico che mantenne fino alle dimissioni di Parri l'8 dicembre 1945. In seguito i contatti tra i due si diradarono a causa secondo Parri del "marcato anticomunismo" di Osteria[41]. Nel 1951 Osteria fu avvicinato dai Servizi segreti britannici offrendogli di passare al loro servizio ma declinò[42].
Note
- ^ http://www.ilgiornale.it/news/quando-togliatti-fu-beffato-quella-spia-dell-osteria.html.
- ^ http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6t.file&Obj=@Insmlif.pft&Opt=search&Field0="=A00/01119/00/00/00000/000/000"
- ^ http://www.ilgiornale.it/news/quando-togliatti-fu-beffato-quella-spia-dell-osteria.html.
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- ^ http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri70.htm
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- ^ http://www.storiaefuturo.com/pdf/1466.pdf
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- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.116
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- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.119
- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.119
- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.119
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- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.120
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- ^ http://www.storiaefuturo.com/pdf/1466.pdf.
- ^ http://books.google.it/books?id=MKnyYcMgY-MC&pg=PA249&lpg=PA249&dq=luca+osteria+dottor+ugo&source=bl&ots=QHkfOxYilj&sig=DaXst2HCcTdtxT3U0K55nBSYWsU&hl=it&sa=X&ei=R76VUOVpyfSyBu3FgbgE&ved=0CD4Q6AEwBzgU#v=onepage&q=luca%20osteria%20dottor%20ugo&f=false
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- ^ http://www.centrorsi.it/notizie/Informazioni-e-curiosita-editoriali-librarie/Il-soggiorno-elvetico-di-Montanelli-agosto-44-maggio-45.html.
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- ^ Franco Fucci, La beffa del Terzo Fronte, su Storia illustrata n° 281 dell'aprile 1981, pag.120
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