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Il clima di Genova è secondo la classificazione di Köppen clima subtropicale umido (Köppen: Cfa) e clima caldo mediterraneo (Köppen: Csa), a seconda delle varie zone in cui si estente la vasta superficie territoriale.

Tramonto dal Monte Fasce in una limpida giornata

Data la peculiarità del territorio cittadino infatti si può affermare che ogni quartiere di Genova goda, all'interno di questo quadro generale, di un microclima che lo contraddistingue dal resto della città per temperatura, umidità, piovosità e insolazione.

In linea di massima, sulla costa in inverno, le zone di Voltri e Sampierdarena presentano temperature più rigide delle zone limitrofe del litorale perché maggiormente esposte a correnti settentrionali provenienti dai modesti valichi appenninici.

Temperature decisamente miti si riscontrano invece nella delegazione di Pegli e tra Quarto e Nervi, riparate dall'elevata altitudine dei rilievi immediatamente retrostanti.

Sempre in virtù dell'orografia del territorio, la Val Bisagno risulta meno fredda e ventosa rispetto alla Val Polcevera perché non possiede facili accessi diretti al bacino padano come nel caso del Passo dei Giovi.

Escursione termica

L'escursione termica fra il giorno e la notte è assai limitata, specialmente nei quartieri che si affacciano direttamente sul mare, e si attesta mediamente attorno ai 6 °C in tutte le stagioni.[1]

L'escursione termica annuale media è di circa 16 °C.

Le stagioni

La stagione invernale è caratterizzata da temperature generalmente miti lungo la fascia litoranea, comprese a gennaio tra +5,4 °C di media minima e +11,3 °C di media massima. È un fatto raro che le temperature, almeno sulla costa, scendano al di sotto dello zero; viceversa, nei quartieri collinari e nelle vallate non è anomalo registrare minime negative.

Il record del freddo sulla fascia costiera, misurato nel gennaio del 1891, è di -8,5 °C.[2] Alcuni termometri dei quartieri collinari e delle più interne vallate cittadine hanno diffusamente registrato temperature di -11/-12 °C durante il freddissimo gennaio 1985. Cronache antecedenti l'utilizzo dei moderni termometri riferiscono che le acque del porto di Genova gelarono in diverse occasioni, l'ultima delle quali nel 1709.

Tipica dell'inverno è la tramontana, che aumenta notevolmente la sensazione di freddo anche con temperature relativamente miti.

 
Nebbia da avvezione al termine di una giornata primaverile[3]

L'inizio della primavera presenta spesso una variabilità accentuata: a giornate soleggiate e con temperature superiori ai +20 °C si alternano periodi perturbati, che in alcuni casi hanno comportato nevicate tardive, più raramente perfino sulla costa, l'ultima delle quali il 3 marzo 2005. Nei mesi di aprile e maggio le giornate tendono ad essere più stabili, con temperature a volte tipicamente estive.

A conclusione delle prime giornate tipicamente primaverili, può verificarsi un fenomeno raro ma suggestivo: dal mare per avvezione una fitta nebbia (in genovese caligo) avvolge dapprima la costa per poi risalire i rilievi e posizionarsi all'altezza dei quartieri collinari. Più frequente della nebbia è però il fenomeno della macaia, che si caratterizza per la presenza di nubi basse costiere in presenza di condizioni anticicloniche.

In estate prevalgono le brezze di mare, che mitigano fortemente la calura specialmente nella prima parte della stagione, quando il mare è ancora relativamente freddo. Le temperature medie di luglio e agosto oscillano tra i +20,8/20,9 °C della media minima ed i +27,2/27,5 °C della media massima. L'elevata umidità, soprattutto notturna, causa non di rado una sensazione d'afa molto pronunciata, pur in presenza di temperature non particolarmente elevate.

Quando un anticiclone si pone a nord delle Alpi inibendo le brezze di mare, si possono avere giornate molto calde, con temperature diurne superiori ai +30 °C, ma associate a tassi di umidità bassi. Durante una di queste situazioni, il 5 luglio 1952 venne registrata dalla stazione meteo di Genova Università la temperatura più alta mai raggiunta ufficialmente nel capoluogo ligure: +37,0 °C.[4] Secondo l'archivio dati NOAA il giorno precedente (4 luglio 1952) si raggiunsero i +100 °F, equivalenti a +37,8 °C, presso la stazione del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, che all'epoca era ubicata presso l'idroscalo di Sampierdarena.[5]

Nella prima parte dell'autunno prevalgono le giornate soleggiate, con temperature gradevoli ed un basso tasso di umidità; l'unica eccezione riguarda la storica ondata di freddo dell'ottobre 1974. L'autunno è però anche la stagione più piovosa dell'anno. Il mese di novembre, a seconda degli anni, può trascorrere come il resto della stagione, all'insegna del clima mite, oppure può dar vita ad un anticipo d'inverno, con temperature minime prossime allo zero.

La tabella riporta le temperature medie massime e medie minime registrate dalla stazione meteorologica di Genova-Sestri Ponente dell'Aeronautica Militare, così come le temperature estreme massime ed estreme minime registrate presso la medesima stazione meteo.

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,312,114,417,020,824,227,227,524,320,315,312,311,917,426,320,018,9
T. min. media (°C) 5,46,08,210,714,518,020,820,917,914,29,66,45,911,119,913,912,7
T. max. assoluta (°C) 20,322,523,528,232,334,035,435,432,927,522,920,822,532,335,432,935,4
T. min. assoluta (°C) −8,5−5,0−3,63,46,67,313,910,79,05,11,1−3,6−8,5−3,67,31,1−8,5

Perturbazioni

Al generale clima mite invernale fanno eccezione i giorni in cui soffia la cosiddetta tramontana scura, vento freddo che si incunea dalla Pianura Padana lungo i bassi valichi che si aprono tra i monti alle spalle della città, per catapultarsi a gran velocità verso le vallate genovesi e che porta sovente, oltre ad un repentino e sensibile calo delle temperature, pioggia o neve. La zona di Pegli e dell'estremo levante cittadino, da Quinto a Nervi, è immune dall'effetto di tale vento.

Genova è soggetta anche alla cosiddetta Genoa Low, una depressione che si crea sottovento all'arco montano ligure quando una corrente d'aria fredda, scendendo velocemente dal nord-Atlantico attraverso la valle del Rodano, incontra la superficie più calda del mare. Tali perturbazioni comportano il calo repentino delle temperature ed il coinvolgimento di tutto il territorio cittadino. Anche i venti provenienti dai Monti Balcani (grecale e maestrale) sono portatori di freddo: in questo caso però si hanno giornate secche e soleggiate.

Le piogge sono presenti in quantità diverse durante l'anno: più rare e prevalentemente a carattere temporalesco durante i mesi estivi (luglio è il mese più secco con una media di 27 mm), raggiungono l'apice della frequenza e dell'intensità tra ottobre e gennaio (è proprio ottobre il mese più piovoso con 153 mm di media), quando di norma scende di latitudine il flusso delle correnti perturbate atlantiche.

La tabella seguente riporta la piovosità media registrata presso la stazione meteo dell'Aeronautica Militare di Genova Sestri:

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
Nuvolosità (okta al giorno) 4,34,34,44,74,54,13,03,33,63,84,54,24,34,53,54,04,1
Precipitazioni (mm) 10695106857653278199153110812822671613621 072
Giorni di pioggia 7788753668862023142279

La piovosità annua, in media 1240 mm,[6] è soggetta a forte variabilità, dipendente dall'intensità dei fenomeni: negli ultimi 10 anni si va da un minimo di 925 mm registrati nel 2004 ad un massimo di 1967 mm registrati nel 2002.[7]

La città infatti, a causa dell'esposizione ai venti umidi da sud che impattano contro i gruppi montuosi alle sue spalle, è soggetta non di rado a violentissime precipitazioni concentrate in poche ore. Tra le ore 19 del 7 ottobre e le ore 17 dell'8 ottobre 1970 a Bolzaneto, quartiere periferico in Val Polcevera, caddero 948 mm di pioggia. Si ipotizza che sui rilevi collinari alle spalle della città quel giorno le precipitazioni possano aver sfiorato i 1100 mm di pioggia in 22 ore.

 
Corso Italia durante la nevicata del 3 marzo 2005

Non sono rare sul territorio genovese nevicate più o meno abbondanti. Si presentano con una discreta frequenza, anche più di una volta l'anno, colpendo prevalentemente i quartieri collinari o quelli più interni delle valli del Polcevera e del Bisagno. Non mancano tuttavia di imbiancare, rendendola particolarmente suggestiva, la fascia litoranea ed il centro cittadino, come accaduto nel marzo 2005 e nel gennaio 2006.

Solitamente, gli accumuli di neve al suolo nel capoluogo ligure svaniscono nel giro di pochi giorni, se non di poche ore, grazie soprattutto all'azione compensatrice dei venti più caldi provenienti dal Mar Ligure, che prendono il sopravvento non appena cessano gli influssi gelidi della tramontana.

Negli anni novanta la frequenza delle nevicate è notevolmente diminuita, al pari della tendenza in atto in tutto il nord Italia: in città si sono registrati solamente due fenomeni di rilievo, nel 1991 e nel 1996. Negli anni duemila il numero e l'intensità delle nevicate sono nuovamente aumentati.[8]

Note

  1. ^ Tutti i dati sulle temperature sono stati calcolati in base alle rilevazioni effettuate nel periodo dicembre 1958 - Ottobre 2007 dalla stazione meteo dell'Aeronautica Militare a Genova Sestri. Per informazioni [1]
  2. ^ http://www.archive.org/stream/annuariostatist03statgoog#page/n44/mode/1up Annuario Statistico 1902-1905, Climatologia, pag. 23-24.
  3. ^ Foto http://www.stefanome.it/
  4. ^ http://www.annali.isprambiente.it/site/it-IT/annali
  5. ^ http://www7.ncdc.noaa.gov/CDO/ NOAA Global Summary of the Day
  6. ^ Piovosità media annua nel periodo 2002-2012 registrata dalla stazione meteo dell'Aeronautica Militare a Genova Sestri.
  7. ^ I dati sulle precipitazioni degli ultimi anni sono relative alla stazione meteo del DIAM - Genova Albaro.
  8. ^ Episodi nevosi di rilievo, che hanno interessato i quartieri collinari e interni nonché la fascia litoranea, anche con una certa intensità, sono stati registrati negli anni: 2001, 2003, 2004 (2 volte), 2005, 2006, 2008 (3 volte), 2009.