Schecter
Schecter Guitar Research è un'azienda produttrice di chitarre e bassi elettrici, che da tempo conta due diverse sedi dislocate negli Stati Uniti (a Burbank, in California) e in Giappone,tuttavia non hanno ufficialmente rapporti imprenditoriali diretti fra loro[1],bensì unicamente di condivisione nominale del marchio (alla divisione Giapponese fa capo la ESP Japan). Recentemente è stata aperta una nuova sede,sempre californiana,a pochi chilometri da Burbank,a Sun Valley.
Storia
Gli anni del Custom Shop, 1976–1983
L'azienda apre i battenti nel 1976 per mano di David Schecter, fondatore della stessa, a Van Nuys, in California, impostandola inizialmente come un negozio adibito alla riparazione di strumenti elettrici proponendo pezzi propri di svariato tipo, dall'hardware alle parti in legno, senza mai però assemblare chitarre complete.
Questo avviene nel 1979, anno in cui la Schecter propone per la prima volta delle chitarre elettriche complete, sostanzialmente delle repliche delle Fender di quegli anni, costruite a mano da un apposito Custom Shop, quindi altamente performanti e costose e vendute in modo molto esclusivo in tutto il territorio nazionale.
L'esclusività degli strumenti targati Schecter era data da alcune caratteristiche peculiari che distinguevano il marchio in quegli anni:
- l'utilizzo di legni esotici per la costruzione dei body (koa, mogano, bubinga, paduak, zebrawood...) e dei manici (koa, acero figurato, cocobolo, pau ferro, purple heart...) degli strumenti, senza l'applicazione di una finitura solida coprente (e quindi il vantaggio estetico del legno "vivo" che gli strumenti portavano con loro). Sempre per evitare qualsivoglia copertura del legno esotico, i manici erano composti da un singolo pezzo di legno, quindi senza l'incollaggio separato della tastiera;
- l'hardware in ottone, al fine di incrementare la vibrazione delle corde, prerogativa propria di pochi costruttori dell'epoca;
- pickups più potenti di quanto proposto da altri marchi, pur mantenendo un'alta dinamica sonora; tra questi il modello F500T utilizzato per un certo periodo dal chitarrista Mark Knopfler dei Dire Straits; questi magneti furono particolarmente apprezzati in tale periodo anche per il loro abbinamento con alcuni battipenna che venivano proposti "con elettronica Schecter", cioè costruiti con mini toggle switches multipli per una maggiore fruibilità dei magneti stessi (erano switch a 3 posizioni, cioè con possibilità di avere ciascun pickup utilizzato in full, in tapped ed escluso). Tali set di originali battipenna-pickups sono anche oggi molto apprezzati quali rarità e venduti a cifre molto elevate.
Fu in questi anni che si affermò la definizione di "Dream Machines" per gli strumenti che uscivano dal custom shop Schecter, dovuta all'ingente valore dei pezzi venduti. Le stesse Schecter possedute da Mark in quegli anni (tra cui la Stratocaster con finitura Candy Apple Red presente in diversi live - tra cui l'Alchemy Live - e nel video di Tunnel of Love, una sunburst con battipenna dorato, una colore Daphne Blue e una Telecaster rossa) sono note essere delle Dream Machines.
Il marchio fu in quegli anni aiutato nella propria proliferazione da famosi endorser del calibro di Pete Townshend (cui la Schecter dedicò un modello, oggi riproposto dalla serie coreana Diamond, nota come "PT", una Telecaster con due Humbucker) e il già menzionato Mark Knopfler.
La vendita e il calo qualitativo, 1983-1987
Nell'anno 1983 l'azienda fu venduta officialmente a un gruppo di investitori texani a causa delle limitate vendite che stavano portando l'azienda al collasso (questo a causa dei prezzi imposti agli strumenti). Non è ben noto quali vicende coinvolsero la casa, nel frattempo trasferita a Dallas, quegli anni (vi sono voci che parlano di affari loschi da parte degli investitori stessi); noto fu solo che in quel periodo i prodotti Schecter subirono un calo qualitativo rispetto al passato, ed è ciò che contraddistinse gli strumenti di nuova produzione, oggi noti come "Dallas Schecter". In particolare questi ultimi sembra utilizzassero parti costruttive provenienti da differenti fonti a causa di un grosso furto subìto nella sede dell'azienza di Dallas che penalizzò ulteriormente la produzione.
Tuttavia, la Schecter continuò a produrre strumenti di alto livello (per quanto non all'altezza degli originali custom shop) e in quantità molto maggiore rispetto a prima. Pare che tra gli utilizzatori in questi anni potessero contare comunque di chitarristi del calibro di Yngwie Malmsteen; noto è infatti che venne realizzata per un breve periodo di tempo una sua signature, denominata Schecter YM-1, una Stratocaster comprensiva di hardware dorato, manico avvitato con tastiera in palissandro e tasti "scalloped", come consuetudine del chitarrista. Al pari di tale signature vennero realizzate anche la Schecter John Norum, una Strato con humbucker al ponte e single coil al manico, ma priva di quello centrale e la Schecter Jimi Hendrix, anch'essa Strato ma con la particolarità della paletta invertita, così come il single coil al ponte, anch'esso invertito poiché inclinato dalla parte delle corde più gravi anziché delle più acute (si noti, comunque, che questa signature era una chitarra-tributo in quanto mai realmente utilizzata dal chitarrista).
Le Dallas Schecter di produzione regolare vennero marchiate con nomenclature distintive dalle precedenti "Dream Machines": rispettivamente le Stratocaster furono denominate Schecter Mercury (o talvolta, a seconda del modello, Scorcher), mentre le telecaster Schecter Saturn.
In questi anni si stabilì anche una produzione di chitarre di stampo più economico, le Schecter Strategy e Genesis. Particolarità di queste era il montare hardware di grande qualità, presente anche sulle controparti di legno ben piu pregiato.
L'acquisizione orientale e la produzione di massa, 1987-presente
Nel 1987 gli investitori texani vendettero la Schecter Guitar Research a Hisatake Shibuya, già allora possessore del marchio chitarristico ESP, che trasferì nuovamente la casa americana alla sede californiana (non più Van Nuys bensì Burbank), restituendole il ruolo originale di marchio dedito alla costruzione a mano di strumenti di alto livello e in più implementandone un mercato più proteso alla produzione di massa, portando al vertice della ditta l'attuale presidente Mike Ciravolo, il quale puntò alla costruzione di chitarre in Sud Korea, come molti marchi già si erano apprestati a fare e denominando tale produzione "Diamond Series"; essa, tuttavia si staccava ampiamente dai canoni del marchio, proponendo anche chitarre e bassi tuttora molto usati in ambito estremo.
La "sorte" di Dave Schecter
Benché dal lontano 1984 non intrattenga più alcun tipo di rapporto imprenditoriale con il marchio da lui stesso creato, Dave lavora tutt'ora nel settore della musica: rifacendosi ai suoi progetti originali (i pickups F500 e 400 T ed N) costruisce ancora oggi magneti per chitarra elettrica a Tucson, in Arizona, sotto il nome di Ozone Guitars
Alcuni celebri utilizzatori di Schecter in passato
- Mark Knopfler (Dire Straits)
- Adrian Vandenberg (Vandenberg, Whitesnake)
- Pete Townshend (The Who)
- Ian Anderson (Jethro Tull)
- Yngwie Malmsteen
- Lou Reed
- Prince
- Andy Taylor (Duran Duran)
- Steve Lukather (Toto)
- John Norum (Europe)
- Michael Landau
- Eddie Vedder (Pearl Jam)
- Peter Frampton
- Michelle Meldrum
- Dee Dee Ramone (Ramones)
- Maestro Alex Gregory
Alcuni utilizzatori attuali di Schecter
- Jeff Loomis (Nevermore)
- Ivo Henzi (Eluveitie)
- Jerry Horton (Papa Roach)
- Matthew Mills
- Pete Dee
- Marco "Maus" Biazzi (Lacuna Coil)
- Flattus Maximus (GWAR)
- Vince Neil (Motley Crue)
- Tommy Lee (Motley Crue)
- Luigi Schiavone
- Synyster Gates (Avenged Sevenfold)
- Zacky Vengeance (Avenged Sevenfold)
- Dan Donegan (Disturbed)
- Chris Poland (ex Megadeth, Ohm)
- Robert Smith (The Cure)
- Porl Thompson (The Cure)
- Simon Gallup (The Cure)
- Kenny Hickey (Type O Negative)
- Gary Holt (Exodus)
- Attila Voros (Nevermore in sede Live)
- John DeServio (Black Label Society)
- Robert DeLeo (Stone Temple Pilots)
- East Bay Ray (Dead Kennedys)
- Chuck Wright (Quite Riot)
- Sami Yli-Sirniö (Kreator)
- Anders Nyström (Katatonia)
- Dez Cadena (Misfits)
- Robin Zander (Cheap Trick)
- Shawn Milke (Alesana)
- Giacomo Castellano
- Zakk (Black Tide)
- Robin Finck (Nine Inch Nails)
- Shaun Morgan (Seether)
- Geddy Lee
- Kay Brem (Eluveitie)
- Enrico Ruggeri
- Federico Puleri (Vision Divine)
- Giuseppe Scarpato
- Fabrizio Palermo (Enrico Ruggeri)
- Federico Poggipollini
- Chris Garza (Suicide Silence)
- Grant Lee Philips
- Dug pinnick (ex King's X)
- Shinichi Kobayashi
- Ed Sloan (Crossfade)
Nomenclatura delle "Superstrat"
Per quanto non sia mai stato un concetto particolarmente enfatizzato dalla Schecter per alcuni dei suoi modelli più celebri, il nome proposto per alcuni dei modelli di Superstrat partoriti dalla casa è un segno distintivo indicante le peculiarità dello strumento.Più precisamente:
- Sunset/Sunset Custom: sono i modelli di superstrat con top piatto non figurato;
- Sunset Classic: modello a top bombato non figurato;
- Hollywood Custom: avente top figurato e piatto;
- Hollywood Classic: avente top figurato e bombato;
- CS-1: tipico delle superstrat del Custom Shop, con top bombato o piatto, sempre e comunque costruite con legni esotici.
- Per quanto concerne il mercato esclusivo Giapponese, le chitarre vengono nomenclate spesso con riferimenti agli stati Americani; ad esempio la serie NV deve il suo nome allo stato del Nevada, la SD al South Dakota.
Vi sono poi nomi più tradizionali quali, appunto, la serie TRAD per Traditional, PW per Platinum Wood, PT per Pete Townshend.
Signature Italiane
- È attualmente in commercio, come esclusiva per il territorio italiano, una signature costruita su specifiche del chitarrista Luigi Schiavone: la Schecter LS-1; essa è sostanzialmente una S-1 con Seymour Duncan JB/'59, top in acero fiammato ambrato e binding in abalone a contornare corpo e tastiera.La chitarra è inoltre provvista di un sistema push/pull utilizzato per splittare i due humbuckers.
- Sempre come esclusiva per l'Italia è stata prodotta una signature anche per Giuseppe Scarpato,essenzialmente una telecaster in frassino fiammato massello con humbucker al ponte,single coil centrale e minihumbucker al manico,costruita su personale scelta del chitarrista.L'humbucker è un Seymour Duncan JB,al centro il single coil è un SSL-6,mentre al manico è situato un JBjr minihumbucker.
Curiosità
- Vi è un distretto di Schecter noto come Schecter Japan che lavora anch'esso sotto la direzione di Shibuya, pur non essendo collegato con la Schecter Guitar Research stessa.
- Schecter Guitar Research ha sempre negato qualsiasi collegamento di tipo commerciale con la stessa ESP; è comunque possibile notare molteplici analogie tra diversi modelli delle due case.
- I rinomati liutai James Tyler, Tom Anderson e John Suhr iniziarono la propria carriera come costruttori(o comunque stretti collaboratori) Schecter (in particolare Tom Anderson creò l'archetipo dei pickups Schecter Monstertone, attualmente ancora utilizzati, e James Tyler modellò una Strato per Michael Landau).
- Molteplici furono i legami e le collaborazioni commerciali tra Schecter e Charvel alla fine degli anni '70.Considerato che Schecter,agli albori della propria storia,era un marchio che principalmente costruiva pezzi sostitutivi e non strumenti finiti,e che era uno dei (pochi) marchi a produrre hardware in ottone,non è da escludere che rifornisse marchio maggiori come Fender con alcune tipologie di pezzi,tra cui l'hardware stesso(presente su alcuni modelli Fender dell'epoca).
- Schecter fu il primo marchio chitarristico ad applicare sui propri strumenti un hardware Nero Cromato (usato ampiamente ancora oggi). Analogamente propose sul mercato i primi pickups "tapped" (gli Schecter F500T per l'appunto).
- Per un certo periodo di tempo, su una delle stratocaster Fender di Ritchie Blackmore furono montati dei pickups Schecter F500T, analoghi a quelli di Mark Knopfler. In seguito utilizzò dei Quarter Pound, celebri pickups prodotti dalla Seynour Duncan, modellati sugli stessi F500T.
- Attualmente Schecter è uno dei pochissimi marchi sul mercato a cui è legalmente concesso proporre chitarre con paletta simil-Fender. Questa caratteristica, presente sin dai tempi del Custom Shop, è ancora oggi utilizzata, perlopiù nelle produzioni Schecter Japan,e va ad alternarsi alla paletta originale Schecter Strat;su questa è basato il design delle palette Tom Anderson e Suhr.
Collegamenti esterni
Note
- ^ http://www.schecterguitars.com/content/f-a-q.aspx Schecter Site F.A.Q.,vedere appunto a fondo pagina.