Ghat (Libia)
Ghat città | |
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غات | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Fezzan |
Distretto | Ghat |
Territorio | |
Coordinate | 24°57′N 10°10′E |
Altitudine | 692 m s.l.m. |
Abitanti | 18 000 (2005) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Ghat (Arabo:غات), o Gat, è una città-oasi della antica regione del Fezzan, nell'estremo sud-ovest della Libia presso il confine con l'Algeria. È il capoluogo della Municipalità di Ghat. E situata a ovest del Uadi Tanezzuft, nella valle fra il massiccio del Tadrart Acacus e l'altopiano del Tassili n'Ajjer.
A circa 50 km a nord di Ghat si trova il Jabal Idinen, conosciuto come la montagna degli spiriti. Per anni, le guide tuareg locali si sono rifiutate di accompagnare turisti sulla montagna, perché ritenevano che sul Jabal Idinen dimorassero esseri malvagi.
Storia
In epoche storiche, Ghat fu un importante terminale di carovane per il commercio trans-sahariano. Fu per lungo tempo una roccaforte dei tuareg Kel Ajjer (una confederazione estesa nel sudovest della Libia fino a Ubari, Sebha e Ghadames e nel sudest dell'Algeria: Djanet e Alezi), e si mantenne sostanzialmente indipendente fino a quando, nel 1875, venne occupata dai Turchi che vi stabilirono un Kaimakam. Nel 1913 la città venne occupata dall'Italia, vincitrice della guerra italo-turca, ma il controllo fu per diverso tempo precario, dal momento che in quell'epoca era molto forte la presenza attiva della confraternita della Senussia, al punto che il ribelle tuareg Kawesan nel 1915 fu "governatore" di Ghat per conto della Senussia. Per difendere le proprie posizioni, gli italiani completarono la costruzione di un forte turco (eretto nel XIX secolo) che domina la città dalla collina di Koukemen. Il forte tuttora in piedi costituisce una meta turistica della città'.
Nel corso della seconda guerra mondiale, Ghat venne occupata dai Francesi nel 1943.
Negli anni duemila Ghat è divenuta un'importante meta turistica per via dell'esistenza, nei monti vicini del Tadrart Acacus e del Tassili n'Ajjer, di pitture e incisioni rupestri, oltre alla bellezza naturale del deserto circostante.
Villaggi e oasi secondarie di Ghat
Villaggi vicini
Lingua di Ghat
A Ghat è parlata la tamadjeq, una varietà di berbero molto affine al tuareg. Di essa si possiedono a tutt'oggi descrizioni molto incomplete e antiquate: il testo più esteso è quello di Nehlil (1909), scritto con materiale raccolto nel sud tunisino presso un solo locutore che vi si era trasferito dal alcuni anni.
Come piccolo campione della lingua di Ghat, si riporta di seguito la denominazione dei mesi del calendario islamico in tamadjeq (Nehlil 1909: 70):
Nome arabo | Nome in tamadjeq | |
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1 | muḥàrram | sebibai |
2 | sàfar | tayurt "Piccola luna" |
3 | rabìc al-àwwal | elmedàh |
4 | rabìc al-thàni | awjim "cucciolo di gazzella" |
5 | jumàda al-ùla | awjim ilkemen "cucciolo di gazzella seguente" |
6 | jumàda al-thania | sarat |
7 | ràjab | tcinadjajin "le pellegrine" (?) |
8 | shacban | tajezum |
9 | ramadàn | azum' "il digiuno" |
10 | shawwàl | tcisessi "le libagioni" |
11 | Dhu l-qàcda | muhden "le preghiere" |
12 | dhu l-hìjja | tafeski "(la festa del) sacrificio" |
Voci correlate
Bibliografia
- Gottlob Krause, Proben der Sprache von Ghat in der Sahara, Leipzig 1884
- Nehlil, Etude sur le dialecte de Ghat, Paris, Leroux, 1909
Altri progetti
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