Breda Ba.65

assaltatore Breda

Template:Aereo militare

Il Breda Ba.65 Nibbio era un monoplano d’assalto Italiano sviluppato negli '30. Prestò servizio nella Regia Aeronautica durante la guerra civile spagnola e nella prima fase della seconda guerra mondiale. I Ba.65 conobbero un certo successo nell’esportazione venendo impiegati da diverse aeronautiche.

Il progetto

Progettato dagli ingegneri Antonio Parano e Giuseppe Panzeri era una un'evoluzione del Breda Ba.64, monoplano da assalto espressione delle teorie sull'aviazione d'assalto (o da attacco al suolo, o da appoggio ravvicinato) di cui fu principale sostenitore il colonnello Amedeo Mecozzi. L’aereo manteneva le stesse caratteristiche del suo predecessore: monoplano ad ala bassa a sbalzo, struttura a traliccio in tubi di acciaio saldati, con rivestimento in lamiere di duralluminio, tranne che per i bordi di uscita dell’ala rivestiti in tela. L’impennaggio era monoderiva con controventature. Il carrello aveva le gambe anteriori retrattili in gondole subalari (che lasciavano parzialmente scoperti i pneumatici), mentre il ruotino posteriore era fisso. Il pilota disponeva di un abitacolo chiuso, dotato di cappottina vetrata scorrevole. L’armamento era di 4 mitragliatrici installate nelle ali (notevole per gli standard italiani dell'epoca), più una brandeggiabile per l’osservatore nella versione biposto. Disponeva di un vano bombe interno e attacchi subalari. Queste caratteristiche che lo rendevano, al momento del primo volo (1935) un velivolo decisamente all'avanguardia.

Il prototipo, monoposto e motorizzato da uno stellare Gnôme-Rhône K-14, prodotto su licenza dalla Isotta-Fraschini, compì il primo volo nel settembre 1935. Le positiva impressioni portarono ad un immediato ordine di 81 velivoli, monoposto e con la stessa motorizzazione del prototipo.

Del Ba.65 venne anche realizzata una versione biposto, inizialmente con postazione aperta per il mitragliere, e in seguito, per un piccolo numero di esemplari, una torretta dorsale Breda L per un'arma difensiva da 12,7 mm (con un aumento di peso pari a 500kg circa, e a una diminuzione della velocità di 20 km/h).

A partire dal 82° esemplare venne adottato il più potente motore Fiat A.80 RC.41 da 1000 CV. Questo propulsore, come già su altri aeroplani di discreta qualità, come il bombardiere medio Fiat B.R.20, si rivelò di scarsa affidabilità, creando notevole disparità di prestazioni rispetto agli esemplari equipaggiati col migliore K-14.

La produzione dell’aereo, che venne costruito anche presso la Caproni Vizzola, terminò nel 1939.

Impiego nella Regia Aeronautica

Il battessimo del fuoco del Ba.65 avvenne con un primo lotto di 13 esemplari della prima serie equipaggiata con il motore Gnôme-Rhône K-14. I velivoli vennero inquadrati nella 65a Squadriglia Assalto, che faceva parte del XXXV° Gruppo Autonomo B.V. dell'Aviazione Legionaria Italiana.

Inizialmente si riteneva che il Breda Ba.65 potesse ricoprire un ampio ventaglio di ruoli: caccia, ricognitore e bombardiere leggero. Le prime missioni avvennero proprio in questo ruolo, impiegandoli come bombardieri in quota (in formazione coi bombardieri Fiat B.R.20, anch'essi in "sperimentazione"), ma ben presto i Ba.65 iniziarono ad impiegati in missioni più consone al progetto, come attacchi a bassissima quota o attacchi in picchiata (il robusto assaltatore era in grado di picchiare con inclinazione di 80°, nonostante l’assenza di freni aerodinamici) con due bombe da 100kg. Celebre rimase la distruzione del ponte di Flix sul fiume Ebro (via di rifornimento essenziale per le truppe governative, durante l'offensiva in Aragona del 1938), da parte di una pattuglia di tre soli Ba.65.

Nel 1938 venne inviato un secondo lotto di 10 velivoli: 6 Ba.65 motorizzati Fiat e 4 Gnôme-Rhône.

L'esperienza spagnola dimostrò quanto l’ aeroplano fosse valido nel ruolo di assaltatore, anche se i piloti provenienti dalla caccia, legati alle tradizioni "acrobatiche" italiane, ne lamentarono il "difficile pilotaggio", mentre i piloti provenienti dal bombardamento lo apprezzarono molto. Forse proprio la valutazione dei piloti della caccia contribuì a lasciare nell’ombra questo velivolo, rispetto ad altri aerei più noti.

Nonostante in Spagna il Ba. 65 avesse dimostrato di essere un buon incassatore, e fosse più veloce di uno Junkers Ju 87, era evidente che non potesse ricoprire il ruolo di un aereo da caccia e anzi era troppo poco maneggevole per potersi difendere dalla caccia avversaria. Inoltre, nonostante si trattasse in origine di un progetto moderno, era invecchiato presto, e nel giro di un paio d'anni si poteva dire largamente superato, in particolare era privo dei freni aerodinamici di picchiata.

Dopo l’impiego iniziale nell’Aviazione Legionaria, il Breda Ba.65 venne ben presto assegnato alla Brigata d'Assalto, costituita da 5° e 50° Stormo. Alla vigilia del conflitto mondiale la Regia Aeronautica aveva in carico 167Template:Rif Ba.65, di cui ben 118 motorizzati con il Fiat A.80. Il Ba. 65, in carico a diversi reparti d'assalto, ne vide solo uno immediatamente operativo all'inizio delle ostilità: la 159a Squadriglia, su undici macchine, dislocata sull'aeroporto di Sorman, in Libia.

L'evoluzione delle operazioni in Africa Settentrionale, e il disastroso esordio nelle missioni di appoggio tattico dei bimotori Breda Ba.88, preda fin troppo facile anche per i superati biplani Gloster Gladiator, e le scarse prestazioni dei Caproni Ca.310, portò nel novembre 1940 a bloccare la radiazione dai reparti dei vecchi Ba.65 e a richiedere con urgenza il trasferimento in Africa di tutte le macchine disponibili con motore K-14 (Richiesta paradossale in quanto queste macchine erano già tutte in Africa). Questo nonostante fin dall’inizio il Ba.65 si fosse rivelato poco efficiente nell’impiego in zone desertiche.

Comunque le poche macchine ancora adatte all’impiego operativo vennero rintracciate un po’ dappertutto e trasferite in voli diretti e a tappe in Libia. Qui furono attivissime nel contrasto dei mezzi motorizzati britannici, con l'impiego anche dei non apprezzati Ba.65 con motore A.80. Nel dicembre del 1940 erano presenti solo venticinque macchine, e entro il febbraio del 1941 il personale superstite del 50° Stormo Assalto venne rimpatriato, dopo l'abbandono delle ultime macchine ormai logorate, e non più idonee al servizio, nei campi d'aviazione della Cirenaica.

Tuttavia, il contributo dato da questa macchina nel rallentare le colonne di blindati e di autocarri del generale Wavell in marcia verso la Tripolitania fu notevole, e senz'altro più efficace di quello dato da altri apparecchi, per lo più caccia ormai superati come il Fiat C.R.32, trasformati in improvvisati assaltatori, o gli stessi Savoia Marchetti S.M.79 certo inadatti all'attacco al suolo, ma ugualmente gettati nella mischia per far fronte al rischio tutt'altro che remoto della perdita della Libia.

Per il Breda Ba.65, aereo ormai superato (già in lista per la radiazione) che doveva lasciare il posto a macchine più moderne,(che si rivelarono inadatte o tardarono ad arrivare), la conclusione della carriera operativa fu più che onorevole,e rimase l'unico aereo della Regia Aeronautica progettato appositamente per l'aviazione d'assalto ad avere una vita operativa degna di nota. Il futuro dell'aviazione d'assalto italiana nel conflitto fu affidato, giocoforza, a macchine come il Fiat C.R.42, il Fiat G.50 , e più avanti il Macchi M.C.200, che, superati e ormai non più competitivi come caccia, vennero adattati al trasporto di bombe da 50 o 100kg per l'attacco al suolo; si trattava in verità più di caccia-bombardieri che di assaltatori veri e propri. Solo nel 1943, con il Reggiane Re.2002 , si ebbe un caccia bombardiere moderno e temibile.

Altri operatori

  • Iraq : 25 esemplari biposto con motore Fiat consegnati nel 1938. Due erano addestratori bicomando, mentre gli altri montavano una torretta Breda L.
  • Cile : 20 esemplari dotati di motori Piaggio P.XI C.40 venduti alla fine del 1938. Di questi 17 erano monoposto e 3 addestratori bicomando.
  • Spagna : Al termine della guerra civile vennero ceduti 11 velivoli superstiti dei 23 inviati.
  • Unione Sovietica : 10 esemplari.
  • Portogallo: 10 esemplari biposto nella versione con motore Fiat e torretta Breda L. Consegnati nel 1939.
  • Cina nazionalista : interessata ad un ordine ne provò un esemplare motorizzato con un Pratt & Whitney R-1830 nel giugno 1937, ma non ci fu alcun seguito.

Bibliografia

  • ALI D'ITALIA N°7,Breda Ba65, Apostolo Editore
  • Dimensione cielo Immagini A1 Caccia assalto (CR.32, Ba.65, Ba.88, G.50)

Note

  1. Template:Note linea di volo della Regia Aeronautica al 10 giugno 1940. Di cui 154 velivoli in Italia, di questi solo 12 di pronto impiego.