Automotrice FS ALn 668.3100
Le automotrici FS ALn 668.3100, note anche come serie 3100, fanno parte della terza generazione del gruppo ALn 668, che comprende in ordine cronologico le serie 1900, 1000, 1200, 3000, 3100 e 3300[1].
Automotrice FS ALn 668.3100 | |
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Automotrice | |
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Anni di costruzione | 1980-1983 |
Quantità prodotta | 150 |
Costruttore | FIAT Ferroviaria Savigliano, Omeca |
ALn 668.3101-3250 | |
Dimensioni | lunghezza: 23.540 mm; larghezza: 2.878 mm; altezza: 3.698 mm. |
Capacità | 68 posti a sedere: 8 di 1ª classe, 60 di 2ª classe. |
Scartamento | 1.435 mm |
Interperno | 15.940 mm |
Passo dei carrelli | 2.450 mm |
Massa aderente | 19.300 kg |
Massa vuoto | 37.000 kg |
Rodiggio | (1A)(A1) |
Diametro ruote motrici | 920 mm |
Tipo di trasmissione | giunto idraulico, frizione bidisco e cambio meccanico FIAT a 5 marce. |
Rapporto di trasmissione | al ponte: 2,39 |
Potenza continuativa | 2 x 147 kW (3101-3210), 2 x 170 kW (dalla 3211), taratura portata in seguito a 170 kW per tutte. |
Velocità massima omologata | 130 km/h |
Alimentazione | gasolio |
Autonomia | circa 600 km |
Tipo di motore | 2 motori Diesel sovralimentati IVECO 8217.32 |
Dati tratti da:
Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, pp. 124, 127-128 |
Costruzione
La serie 3100 fu prodotta in 150 unità suddivise in tre successivi scaglioni di cui il primo, costituito dagli ultimi 80 esemplari previsti inizialmente nella serie 3000[2][3], fu così suddiviso[4]:
- ALn 668.3101-3130, consegnate dalla FIAT Ferroviaria Savigliano tra il 1980 e il 1982;
- ALn 668.3131-3180, consegnate dall'Omeca tra il 1981 e il 1982.
Alcuni avanzi di spesa delle FS consentirono poi il finanziamento di altri tre scaglioni[2] comprendenti le seguenti unità[4]:
- ALn 668.3181-3205, consegnate dalla FIAT Ferroviaria Savigliano tra il 1980 e il 1981;
- ALn 668.3206-3210, consegnate dalla FIAT Ferroviaria Savigliano nel 1981;
- ALn 668.3211-3250, consegnate dalla FIAT Ferroviaria Savigliano tra il 1982 e il 1983.
I primi 80 esemplari della serie 3100 differivano dalla 3000, come già detto, unicamente per l'introduzione del comando multiplo in tripla trazione[5], mantenendo in particolare la taratura dei motori a 147 kW, successivamente portata a 170 kW a cura dei depositi locomotive, come avvenne per le serie precedenti 1900, 1000 e 3000[6][7].
A partire dalla ALn 668.3181 – la prima del secondo scaglione – la potenza di taratura fu elevata a 170 kW direttamente in fabbrica[6][7] e fu introdotto il pavimento integrale in acciaio inossidabile per evitare l'insorgere di fenomeni di ossidazione e semplificare la manutenzione della cassa[3][8].
L'esigenza del comando multiplo di tre automotrici nacque dall'aumento delle composizioni dei treni affidati alle ALn 668; la sua introduzione fu resa possibile dall'ammorbidimento dei sindacati, inizialmente sfavorevoli nel timore di riflessi negativi sull'impiego del personale di macchina[3].
La sua adozione, a causa dell'estrema compattezza del banco di manovra esistente, costrinse a sistemare i comandi e le indicazioni della terza macchina, in una posizione piuttosto scomoda, su due pannelli posti sul montante sinistro dell'intercomunicante[9], inconveniente che fu risolto solo sulle ALn 663 con la riprogettazione del banco di manovra[10].
Esercizio
Accantonamenti e radiazioni
L'automotrice ALn 668.3173 fu ritirata dal servizio commerciale dopo un incidente avvenuto in Toscana nel 1996 e ristrutturata per essere impiegata come sezione motrice del treno diagnostico «Galileo» dell'allora Divisione Infrastruttura delle FS (poi RFI), costituito dalla suddetta unità accoppiata permanentemente con la rimorchiata Ln 668.1408, ricavata dalla demotorizzazione dell'automotrice ALn 668.1408[11][12].
Modelli derivati per le ferrovie in concessione
Diverse ferrovie regionali e concesse presentano automotrici costruite sulla base delle serie 1200-3000, 3100-3300. La FER possiede alcuni modelli costruiti secondo la 3000: la serie 1014-1015, costruita nel 1983 per le FP, la serie 2463-2466, acquistate nel 1980 dall'ACT Reggio Emilia e la serie 611-613, ex ADn 661-663, composta da elementi costruiti nel 1981 per conto della SV ed impiegati da questa sulla Bologna–Portomaggiore. Sempre della serie 3000, la MetroCampania Nord Est possiede le 668.19-113, ex FABN, costruite tra il 1981 e il 1982 e ora rinumerate nella serie 005-009. Nel parco rotabili del GTT si trovano le ALn 668.D11-D12, di provenienza SATTI, costruite nel 1979 e nel 1980 sulla base della 1200.
Le ALn 668.124-126 del parco rotabili LeNord sono delle automotrici della serie 3100 acquistate nel 1983 dalla SNFT[13].
Note
- ^ Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, pp. 70-73.
- ^ a b Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, p. 16.
- ^ a b c Nascimbene, La maturità (I), pp. 34-36.
- ^ a b Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, pp. 127-128.
- ^ Mingari, Dalla littorina, p. 23.
- ^ a b Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, p. 43.
- ^ a b Nascimbene, La maturità (II), p. 32.
- ^ Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, p. 17.
- ^ Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, p. 46.
- ^ Garzaro, Nascimbene, FS-Italia, pp. 24-25.
- ^ Patelli, I rotabili, p. 23.
- ^ Di Iorio, Le "quattordici", pp. 18-19.
- ^ In origine, questa serie SNFT si componeva di quattro elementi: l'unità 123 è stata radiata nel 1997 a seguito di incidente.
Bibliografia
- Antonio Costantini, Automotrici ferroviarie con motore a combustione interna, 2ª ed., Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 1959, ISBN non esistente.
- FIAT, Automotrici ferroviarie (stampato n. 1662), Torino, FIAT – Stampa e Propaganda, non datato (1960 circa).
- FIAT, Materiale ferrotranviario (stampato n. 2134), Torino, FIAT – Stampa e Propaganda, non datato (1968 circa).
- Franco Di Majo, Carlo Racca, ALn 668 - Un successo della ingegneria ferroviaria italiana, in Ingegneria ferroviaria, vol. 35, n. 2, febbraio 1980, pp. pp. 103-117.
- Attilio Di Iorio, Vomeri per un'automotrice, in I treni oggi, vol. 2, n. 15, dicembre 1981, pp. pp. 28-29, ISSN 0392-4602 .
- Angelo Nascimbene, Un volto nuovo per le ALn 668 (ma si chiameranno ancora così?), in I treni oggi, vol. 3, n. 20, maggio-giugno 1982, pp. p. 8, ISSN 0392-4602 .
- Angelo Nascimbene, Si chiude l'era delle ALn 668 (ma la tradizione continua), in I treni oggi, vol. 4, n. 31, luglio-agosto 1983, pp. pp. 24-29, ISSN 0392-4602 .
- Stefano Garzaro, Angelo Nascimbene, FS-Italia. Automotrici ALn 668 e rimorchi, collana Monografie ferroviarie n. 13, Torino, Edizioni Elledi, 1983, ISBN 88-7649-014-0.
- Michele Mingari, Originalità delle ALn 668.2400, in I treni oggi, vol. 9, n. 84, luglio-agosto 1988, pp. pp. 19-22, ISSN 0392-4602 .
- Vittorio Cervigni, Panoramica sulle ALn 668, in I treni oggi, vol. 13, n. 129, settembre 1992, pp. pp. 20-28, ISSN 0392-4602 .
- Michele Mingari, Dalla littorina al pendolino - Un autobus su rotaia, Milano, Gribaudo, 1996.
- Mingari, Vallucci, ALn 668 e ALn 772 alla ribalta, in La rivista della ferrovia, n. 1, pp. p. 8.
- Attilio Di Iorio, Commiato dalle prime ALn 668, in I treni, vol. 15, n. 153, ottobre 1994, pp. pp. 14-16, ISSN 0392-4602 .
- Nico Molino, "Seiseiotto", in Mondo Ferroviario, 10 (1994), n. 92, febbraio 1994, ISSN 0394-8854 .
- Oreste Santanera, I Treni Fiat. Ottant'anni di contributo Fiat alla tecnica ferroviaria, Milano, Automobilia, 1997, ISBN 88-7960-045-1.
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- Attilio Di Iorio, Le "quattordici", in I treni, vol. 29, n. 302, marzo 2008, pp. pp. 12-19, ISSN 0392-4602 .
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- Angelo Nascimbene, La maturità delle ALn 668. Il restyling in ALn 663 (II), in Tutto treno, vol. 23, n. 246, novembre 2010, pp. pp. 31-34, 39-40, ISSN 1124-4232 .
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- Attilio Di Iorio, Le "quindici" (I), in I treni, vol. 33, n. 347, aprile 2012, pp. pp. 22-27, ISSN 0392-4602 .
- Attilio Di Iorio, Le "quindici" (II), in I treni, vol. 33, n. 348, maggio 2012, pp. pp. 20-25, ISSN 0392-4602 .
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