Disambiguazione – Se stai cercando lo scrittore latino, vedi Salviano di Marsiglia.

Salviano è un quartiere di Livorno, con circa 4.000 abitanti[senza fonte]. Dal punto di vista amministrativo è compreso nella circoscrizione 4.

Il cimitero di Salviano e la chiesa di San Martino

Caratteristiche

Per secoli, fino ai primi decenni dell'Ottocento, l'insediamento ha rappresentato una frazione esterna alla città. Questo fattore caratterizza ancor oggi l'abitato di Salviano, dotato ad esempio di un proprio cimitero adiacente alla chiesa di San Martino.

Storia

Di origine romana (il toponimo di Salviano deriverebbe dal nome di alcuni colonizzatori d'epoca romana, ovvero la gens Salvia o meno probabilmente la gens Silvia[1]), le prime notizie certe si hanno però in epoca medioevale, intorno all'anno Mille. Già allora esisteva una chiesa consacrata a San Martino che dipese dal 1277 dalla pieve di San Paolo dell'Ardenza e i cui resti sono giunti sino ai giorni odierni; inoltre, la presenza di una casa con torre fornita di una campana a difesa del Porto Pisano dal lato di terra (1182), conferì all'abitato il titolo di Castello. L'attuale chiesa è riedificata nel l781 con l'apertura dell'adiacente camposanto, poi ampliato nel 1854.

Salviano era collegato a Livorno da una via (l'attuale via di Salviano) la cui presenza risulterebbe anteriore addirittura alla costruzione della città fortificata del Buontalenti - XVI secolo.

Per tutto il periodo mediceo i territori della frazione si rivelarono tra i più fertili della città e quindi furono caratterizzati dallo sviluppo di numerose colture agricole, con a creazione della "Tenuta di Salviano, Tregolo e Cala Mosca" e della fattoria de "La Leccia" degli Sproni che si trovava sulla destra della strada che sale alla Valle Benedetta; fu eretta nel 1690 sulle rovine dell'antico eremo di Santa Maria di Caprolecchio risalente al 1256. Le porte dell'edificio principale, scolpite a bassorilievo, sono quelle della chiesa dei Greci Uniti di Via della Madonna. Sul lato sinistro della strada vi era la fattoria dei Grifoni, antico ospizio dei certosini di Calci, detto "La Grancia"; da qui si spedivano le vettovaglie per la certosa della Gorgona con una barca battente propria bandiera rappresentante la Madonna e i SS. Bruno e Gregorio. Durante il dominio lorenese l'abitato si ingrandì fino a congiungersi con la città presso la Porta San Leopoldo, nella zona dell'attuale piazza Damiano Chiesa.

Un'importante urbanizzazione è avvenuta solo recentemente, negli anni settanta del Novecento, quando è stata decretata la costruzione di un nuovo quartiere di edilizia popolare nelle aree comprese tra il nucleo storico della frazione e la Variante Aurelia. Dal 2010 si sta costruendo una nuova piazza centrale con fontana monumentale.[2]

Salviano è sede di alcuni insediamenti industriali di medie dimensioni, tra i quali primeggia quello della Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, ex Moto Fides.

Eventi

Da oltre un secolo a Salviano si svolge in maggio la "Sagra dei baccelli", una delle manifestazioni più antiche e caratteristiche della tradizione popolare livornese.

Note

Bibliografia

  • Riccardo Ciorli, Livorno. Storie di ville e palazzi, Ospedaletto (Pisa), 1994.
  • Aldo Del Lucchese, Stradario storico della Città e del Comune di Livorno, Livorno, 1973.
  • Dario Matteoni, Le città nella storia d'Italia. Livorno, Roma - Bari, 1985.
  • Silvio Pieri, Toponomastica della Toscana meridionale e dell'arcipelago toscano, Siena, Accademia Senese degli Intronati, 1969 (ristampa anastatica: Lucca, Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti, 2008).
  • Giuseppe Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno, 1903.
  • Pietro Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno, 1846.

Voci correlate

  Portale Livorno: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Livorno