Grumman F3F

aereo da caccia Grumman
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Il Grumman F3F era un aereo da caccia biplano imbarcato realizzato dall'azienda statunitense Grumman nella seconda metà degli anni trenta ed impiegato dalla United States Navy e dagli United States Marine Corps.

Grumman F3F-3
Una formazione di tre F3F-3 in volo
Descrizione
Tipoaereo da caccia imbarcato
Equipaggio1
ProgettistaLeroy Grumman
CostruttoreStati Uniti (bandiera) Grumman
Data primo volo20 marzo 1935
Data entrata in servizio1936
Data ritiro dal servizionovembre 1943
Utilizzatore principaleStati Uniti (bandiera) USN
Altri utilizzatoriStati Uniti (bandiera) USMS
Esemplari147
Costo unitario$ 20 424 (1935)
Sviluppato dalGrumman F2F
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza7,06 m (23 ft 2 in)
Apertura alare9,75 m (32 ft 0 in)
Altezza2,84 m (9 ft 4 in)
Superficie alare24,15 (260 ft²)
Peso a vuoto1 490 kg (3 285 lb)
Peso max al decollo2 175 kg (4 795 lb)
Propulsione
Motoreun radiale Wright R-1820-22
Potenza950 hp (710 kW)
Prestazioni
Velocità max425 km/h (264 mph, 229 kt) a 4 658 m (5 250 ft)
Velocità di crociera240 km/h (150 mph, 130 kt)
Velocità di salita14 m/s (2 800 ft/min) al livello del mare
Autonomia1 577 km (980 mi, 850 nmi)
Tangenza10 120 m (33 200 ft)
Armamento
Mitragliatriciuna Browning M1919 calibro 0.30 in (7,62 mm)
una Browning M2 calibro 0.50 in (12,7 mm)
Bombe2 Mk IV da 52 kg (116 lb)
Notedati riferiti alla versione F3F-3

dati estratti da Great Aircraft of the World[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Sostituì nei reparti di volo gli F1F, gli F2F ed i Boeing F4B e rimase operativo fino a poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale.

Storia del progetto

I caccia della Grumman sono nati come aerei da caccia navali e sono rimasti nel tempo famosi per la loro solidità strutturale e affidabilità complessiva. Leroy Grumman costituì la Grumman Aircraft Engeneering Corporation grazie ai denari provenienti dal brevetto di un galleggiante per apparecchi aerei. Questo era di tipo particolare, con una ruota che poteva essere ritratta ai lati dello stesso per ottenere un velivolo anfibio. A quei tempi tale brevetto era importante e non servivano molti soldi per potere avviare una ditta aeronautica.

Ben presto arrivarono i primi caccia veri e propri. Il primo era l'F1F, un velivolo su cui era installato proprio questo tipo di galleggiante, che consentiva di ottenere una velocità superiore a quella dei caccia dell'Esercito USA contemporanei.

Seguì il caccia F2F, propulso da un motore potente, Twin Wasp Junior a cilindri radiali, che permise di immetterlo in servizio sulla portaerei USS Lexington nel febbraio 1935. Esso era dotato della stessa struttura basica del precedente, con la classica fusoliera "panciuta", con un tettuccio scorrevole. Le prestazioni erano accettabili, ma né la maneggevolezza né la stabilità al tempo stesso erano all'altezza della situazione.

Non passò molto tempo che l'apertura alare del caccia venisse aumentata, come anche la fusoliera allungata, ottenendo una macchina che se non era certo un apparecchio elegante lo era certamente di più del tipo precedente, mentre soprattutto la stabilità (per via della fusoliera più lunga) e la maneggevolezza (per la superficie alare) erano di ottimo livello. La macchina venne designata F3F.

Tecnica

Tecnicamente, l'F3F era un velivolo con una struttura alare formata da due ali di apertura quasi uguale, con una campata costituita da due piloni verticali e uno trasversale che li collega, a forma di "N" o di "Z". Varie controventature erano presenti per rinforzare la loro struttura. Le travi erano presenti per collegare l'ala superiore alla fusoliera, mentre quella inferiore era incassata nella stessa, appena davanti al carrello. Quest'ultimo era un tipo particolare, in quanto si ritraeva all'interno della fusoliera, che certo non mancava di spazio: le ruote si incassavano al suo interno, davanti al bordo d'attacco dell'ala inferiore e dietro al motore.

Il motore era un 9 cilindri Wright Cyclone da 905 cv, che consentiva una notevole potenza di bordo. L'elica era metallica e tripala e i cilindri erano caratterizzati da una doppia bugnatura.

L'armamento era, come al solito per gli aerei statunitensi dell'epoca, costituito da due mitragliatrici Browning di due calibri diversi.

Il pilota era alloggiato dietro il motore, con un abitacolo spazioso e dotato di un tettuccio vetrato e scorrevole, con ridotti montanti di sostegno; questa vetratura arrivava quasi fino alla coda.

L'F3F aveva una grande capacità di carburante per avere un ottimo raggio d'azione, in quanto questo doveva essere una delle caratteristiche fondamentali di un caccia navale (che non veniva rispettata in caso si trattasse di caccia navalizzati, come i vari tipi inglesi, a cominciare dal Sea Gladiator). Inoltre non subiva limitazioni nella ripidità delle picchiate, e poteva portare bombe di un certo peso.

L'F3F era veloce e robusto per il suo tipo. Era una delle macchine di maggiore successo in termini tecnici e si poteva considerare il primo dei caccia biplani di ultima generazione. Questa avrebbe compreso in tutto i Gloster Gladiator, i FIAT C.R.42 e i Polikarpov I-153 sovietici. I Gladiator avevano un abitacolo chiuso, gli I-153 un carrello retrattile e i C.R.42 nessuna delle due cose (il tettuccio venne abbandonato in sede progettuale), come del resto nemmeno un'altra macchina da 400 km/h, il poco noto Kawasaki Ki-10. I Grumman F3F erano gli unici ad avere tutti e due i dispositivi. Nondimeno, non si può dire che esso avesse un vantaggio di velocità per via di questo e del fatto che il tettuccio era molto aerodinamico rispetto ad altri tipi.

Le capacità di autonomia e di impiego multiruolo in generale erano invece di ottimo livello e ineguagliate dagli altri tipi biplani.

L'evoluzione vide apparire, dopo il modello base del marzo 1935, il tipo migliorato F3F-2 del 1937, con il motore Wright Cyclone piuttosto che il Twin Wasp Junior, e infine l'F3F-3 del 1939, dotato di alcune piccole migliorie. A quel tempo il caccia era oramai inevitabilmente superato; eppure esso diede un notevole spunto per la realizzazione della generazione successiva: il noto Grumman F4F Wildcat venne infatti, in origine, progettato come biplano, ma anche con l'ala monoplana media esso era ancora estremamente simile al biplano che lo aveva preceduto.

Utilizzatori

Stati Uniti

Note

  1. ^ Cacutt 1989, pp. 155–162.

Bibliografia

  • Enzo Angelucci, Paolo Matricardi, Grumman F3F.1, in Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo, vol. 3, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, pag. 270, ISBN non esistente.
  • Achille Boroli, Adolfo Boroli, Grumman F3F, in L'Aviazione, vol. 8, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, pag. 199, ISBN non esistente.
  • (EN) Len Cacutt (ed.), Grumman Single-Seat Biplane Fighters, in Great Aircraft of the World, London, Marshall Cavendish, 1989, ISBN 1-85435-250-4.
  • Chris Chant, Grumman F3F, Grumman F3F-2, in Aerei della II Guerra Mondiale, Roma, L'Airone, 2008, pagg. 150-1, ISBN 978-88-7944-910-6.
  • (EN) Francis Crosby, Fighter Aircraft, London, Lorenz Books, 2002, ISBN 0-7548-0990-0.

Periodici

  • (EN) Benton Reams, The Grumman F3F Series, in Profile Publications, Aircraft Profile Number 92, 1966. URL consultato il 20 dicembre 2012.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Modellismo