Rigoletto

opera lirica di Giuseppe Verdi
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Rigoletto è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse ("Il re si diverte").

Rigoletto
[[File:|frameless|center|260x300px]]Titta Ruffo nei panni di Rigoletto
Lingua originaleitaliano
MusicaGiuseppe Verdi
(spartito online )
LibrettoFrancesco Maria Piave
(libretto online)
Fonti letterarieVictor Hugo,
Le Roi s'amuse
Attitre
Prima rappr.11 marzo 1851
TeatroTeatro La Fenice, Venezia
Personaggi
  • Il Duca di Mantova (tenore)
  • Rigoletto, suo buffone di Corte (baritono)
  • Gilda, figlia di Rigoletto (soprano)
  • Sparafucile, sicario (basso)
  • Maddalena, sorella di Sparafucile (contralto)
  • Giovanna, custode di Gilda (mezzosoprano)
  • Il Conte di Monterone (baritono)[1]
  • Marullo, cavaliere (baritono)
  • Matteo Borsa, cortigiano (tenore)
  • Il conte di Ceprano (basso)
  • La contessa di Ceprano (mezzosoprano)
  • Un usciere di corte (basso)
  • Un paggio della Duchessa (soprano)
  • Cavalieri, dame, paggi, alabardieri (coro)
AutografoArchivio Storico Ricordi, Milano
«Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale»

La prima ebbe luogo l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia. Questi gli artisti impegnati:[2]

Personaggio Interprete Registro vocale
Il Duca di Mantova Raffaele Mirate tenore
Rigoletto Felice Varesi baritono
Gilda Teresina Brambilla soprano
Sparafucile Paolo Damini basso
Maddalena Annetta Casaloni contralto
Giovanna Laura Saini mezzosoprano
Conte di Monterone Feliciano Ponz
Marullo Francesco De Kunnerth baritono
Il Conte di Ceprano Andrea Bellini basso
Contessa di Ceprano Luigia Morselli
Matteo Borsa Angelo Zuliani
Usciere Giovanni Rizzi
Paggio Annetta Modes Lovati
Scene Giuseppe Bertoja
Direttore di scena Francesco Maria Piave
Maestro del coro Luigi Carcano
Maestro al cembalo Giuseppe Verdi (per tre recite)
Primo violino e direttore d'orchestra Gaetano Mares

Con Il trovatore (1853) e La traviata (1853) è parte della cosiddetta "trilogia popolare" di Verdi.

Centrato sulla drammatica e originale figura di un buffone di corte, Rigoletto fu inizialmente oggetto della censura austriaca. La stessa sorte era toccata nel 1832 a Le Roi s'amuse, bloccata dalla censura e riproposta solo 50 anni dopo la prima.

Nel dramma di Hugo, che non piacque né al pubblico né alla critica, erano infatti descritte senza mezzi termini le dissolutezze della corte francese, con al centro il libertinaggio di Francesco I, re di Francia. Nell'opera si arrivò al compromesso di far svolgere l'azione alla corte di Mantova, a quel tempo non più esistente, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista da Triboulet a Rigoletto (dal francese rigoler che significa ridere).

Intenso dramma di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, Rigoletto non solo offre una combinazione perfetta di ricchezza melodica e potenza drammatica, ma pone lucidamente in evidenza le tensioni sociali e la subalterna condizione femminile in una realtà nella quale il pubblico ottocentesco poteva facilmente rispecchiarsi. Dal punto di vista musicale abbiamo, fin dal preludio, il ripetersi costante del Tema della maledizione, la ripetizione della nota Do in ritmo puntato.

Trama

La scena è ambientata a Mantova e dintorni nel XVI secolo. I personaggi principali sono il duca, il buffone, Gilda (la figlia del buffone), Sparafucile e la sorella Maddalena. È composto in 3 atti dove i lirici interpretano la maledizione del Rigoletto, il buffone.

Atto I

Al Palazzo Ducale di Mantova, durante una festa, il Duca discorre con il fido Borsa su una fanciulla (Gilda) che egli vede sempre all'uscita della chiesa (Della mia bella incognita borghese). Borsa lo distrae mostrandogli le beltà delle dame presenti. Dopo aver dichiarato il suo spirito libertino in una canzone (Questa o quella per me pari sono), il Duca corteggia la Contessa di Ceprano, provocando la rabbia del marito, che viene schernito da Rigoletto, il buffone di corte. Intanto, in disparte, il cortigiano Marullo racconta ai suoi amici che Rigoletto, sebbene gobbo e deforme, avrebbe un'amante. In realtà la giovane, creduta erroneamente sua amante, non è altro che la figlia Gilda.

 
Palazzo Ducale di Mantova.

Improvvisamente appare il Conte di Monterone, vecchio nemico del Duca, che lo accusa pubblicamente di avergli sedotto la figlia. Rigoletto lo irride (Voi congiuraste contro noi, signore) e Monterone maledice lui e il Duca. Il Duca ordina di arrestare il Conte, mentre Rigoletto, spaventato per le parole di Monterone, fugge.

Mentre è sulla strada di casa il buffone viene avvicinato da Sparafucile, un sicario prezzolato, che gli offre i suoi servigi. Rigoletto lo allontana. Quindi, giunto sulla soglia di casa, ripensa alla sua vita infelice da buffone e alla maledizione di Monterone, che lo ha profondamente turbato (Quel vecchio maledivami).

Tornato a casa, riabbraccia Gilda e raccomanda alla cameriera Giovanna di vegliare su di lei (Veglia, o donna, questo fiore); ma il Duca si è già introdotto nella casa e osserva di nascosto la scena. Poco dopo Rigoletto se ne va e Gilda viene avvicinata dal Duca, che le dichiara il suo amore, spacciandosi per uno studente povero, Gualtier Maldè. Andatosene anche il Duca, Gilda canta il suo amore per lui (Gualtier Maldé... Caro nome...).

Nelle vicinanze, Marullo sta organizzando con un gruppo di cortigiani il rapimento di quella che crede essere l'amante di Rigoletto (Zitti, zitti, moviamo a vendetta) e si fa aiutare dallo stesso inconsapevole buffone che, bendato, gli tiene ferma la scala d'accesso alla terrazza. Solo quando tutti sono partiti, egli capisce la verità.

Atto II

All'oscuro di tutto, il Duca di Mantova, tornato a cercare Gilda, si dispera per il suo rapimento. Quando i cortigiani lo informano di aver rapito l'amante di Rigoletto, egli comprende cosa è successo e si fa portare Gilda in camera (Possente amor mi chiama).

Entra Rigoletto che, fingendo indifferenza (La rà, la rà), cerca la figlia, deriso dal crocchio di cortigiani. Quando capisce che Gilda si trova nella camera del Duca, sfoga la sua ira imprecando contro i nobili, che però gli impediscono di raggiungere la stanza (Cortigiani, vil razza dannata). Esce Gilda e finalmente rivela al padre come ha conosciuto il giovane di cui ignorava la vera identità (Tutte le feste al tempio). Per vendicare la figlia disonorata, Rigoletto medita una terribile vendetta.

Passa frattanto Monterone, che sta per essere condotto al supplizio. Il vecchio nobile si ferma e osserva il Duca ritratto in un quadro, constatando amaramente che la sua maledizione è stata vana. Quindi esce. Udite le sue parole, Rigoletto replica che la vendetta invece arriverà (Sì, vendetta, tremenda vendetta!). Egli ha già deciso di rivolgersi al sicario Sparafucile per chiedergli di uccidere il Duca.

Atto III

 
Mantova, scultura a Rigoletto nell'omonima casa

Rigoletto ha deciso di far toccare con mano alla figlia chi sia veramente l'uomo che ella continua, nonostante tutto, ad amare. La conduce perciò alla locanda di Sparafucile, nella periferia di Mantova, dove si trova il Duca, adescato dalla sorella del sicario, Maddalena. Gilda ha così modo di vedere di nascosto il Duca, mentre questi canta un elogio all'amore libertino (La donna è mobile).

Mentre all'esterno si avvicina un temporale, il Duca amoreggia con Maddalena (Bella figlia dell'amore), quindi va a riposare al piano superiore. Rigoletto dà ordine alla figlia di tornare a casa e di partire immediatamente alla volta di Verona, travestita da uomo per la sua incolumità; dopo aver preso accordi con Sparafucile, si allontana anch'egli dalla locanda. Ma Gilda, già in abiti maschili, torna presso la locanda e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge. Maddalena infatti, invaghitasi anch'essa del Duca, supplica il fratello affinché lo risparmi e uccida al suo posto il mandante del delitto, Rigoletto, non appena giungerà con il denaro. Sparafucile non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: aspetterà la mezzanotte (Se pria che abbia il mezzo la notte toccato) e ucciderà il primo uomo che entrerà nell'osteria. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il Duca: fingendosi un mendicante, ella bussa alla porta della locanda e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario.

Sparafucile consegna il corpo in un sacco a Rigoletto, che è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta. Tuttavia, quando ode in lontananza la voce del Duca che canticchia La donna è mobile, sconvolto e raggelato, si chiede di chi sia allora il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata (Ah la maledizione!).

Organico orchestrale

La partitura di Verdi prevede l'utilizzo di:

Da suonare sul palco:

Dietro la scena:

  • Banda, grancassa, 2 campane, macchina del tuono

Brani celebri

"La donna è mobile" (info file)
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"La donna è mobile", canzone dall'opera lirica "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, cantata dal tenore Enrico Caruso (1908)

“Un dì se ben rammentomi ...Bella figlia dell'amore” (info file)
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“Un dì se ben rammentomi ...Bella figlia dell'amore”, quartetto dall'opera lirica “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Il pezzo, da una registrazione dell'opera del 1907 a cura della casa discografica Victor Records, vede protagonisti Enrico Caruso, Bessie Abott, Louise Homer e Antonio Scotti.

Atto I

  • Preludio
  • Questa o quella per me pari sono (ballata del Duca)
  • Quel vecchio maledivami (duetto tra Rigoletto e Sparafucile)
  • Pari siamo! (monologo di Rigoletto)
  • Figlia! Mio padre! (duetto tra Rigoletto e Gilda)
  • È il sol dell'anima (duetto tra il Duca e Gilda)
  • Caro nome (romanza di Gilda)

Atto II

  • Ella mi fu rapita!... Parmi veder le lagrime (scena ed aria del Duca)
  • Cortigiani, vil razza dannata (aria di Rigoletto)
  • Tutte le feste al tempio... Sì, vendetta, tremenda vendetta (duetto tra Rigoletto e Gilda)

Atto III

  • La donna è mobile (canzone del Duca)
  • Un dì se ben rammentomi... Bella figlia dell'amore (quartetto)
  • V'ho ingannato, colpevole fui (duetto tra Gilda e Rigoletto)

Numeri musicali

Atto I

  • 1 Preludio
  • 2 Introduzione
    • Introduzione Della mia bella incognita borghese (Duca, Borsa) Scena I
    • Ballata Questa o quella per me pari sono (Duca) Scena I
    • Minuetto e Perigordino Partite?... Crudele! (Duca, Contessa, Rigoletto, Coro, Borsa) Scena II-III
    • Coro Gran nuova! Gran nuova! (Marullo, Duca, Rigoletto, Ceprano, Coro) Scena IV-V
    • Seguito dell'Introduzione Ch'io gli parli (Monterone, Duca, Rigoletto, Coro) Scena VI
    • Stretta dell'Introduzione Oh tu che la festa audace hai turbato (Tutti meno Rigoletto) Scena VI
  • 3 Duetto di Rigoletto e Sparafucile
    • Duetto Quel vecchio maledivami! (Rigoletto, Sparafucile) Scena VII
  • 4 Scena e Duetto di Rigoletto e Gilda
    • Scena Pari siamo!... io la lingua, egli ha il pugnale (Rigoletto) Scena VIII
    • Scena Figlia!... - Mio padre! (Rigoletto, Gilda) Scena IX
    • Duetto Deh, non parlare al misero (Rigoletto, Gilda) Scena IX
    • Tempo di mezzo Già da tre lune son qui venuta (Gilda, Rigoletto, Giovanna) Scena IX-X
    • Cabaletta Veglia, o donna, questo fiore (Rigoletto, Gilda, Giovanna, Duca) Scena X-XI
  • 5 Scena e Duetto di Gilda e Duca
    • Scena Giovanna, ho dei rimorsi... (Gilda, Giovanna, Duca) Scena XII
    • Duetto È il sol dell'anima, la vita è amore (Duca, Gilda) Scena XII
    • Tempo di mezzo Che m'ami, deh, ripetimi... (Duca, Gilda, Ceprano, Borsa, Giovanna) Scena XII
    • Cabaletta Addio... speranza ed anima (Gilda, Duca) Scena XII
  • 6 Aria di Gilda
    • Scena Gualtier Maldè!... (Gilda) Scena XII
    • Aria Caro nome che il mio cor (Gilda) Scena XII
    • Scena È là... - Miratela (Borsa, Ceprano, Coro) Scena XIV
  • 7 Finale I
    • Scena Riedo!... perché? (Rigoletto, Borsa, Ceprano, Marullo) Scena XV
    • Coro Zitti, zitti, muoviamo a vendetta (Coro) Scena XV
    • Stretta del Finale I Soccorso, padre mio! (Gilda, Rigoletto, Coro) XVScena

Atto II

  • 8 Scena e Aria del Duca
    • Scena Ella mi fu rapita! (Duca) Scena I
    • Aria Parmi veder le lagrime (Duca) Scena I
    • Tempo di mezzo Duca, Duca! - Ebben? (Coro, Duca) Scena II
    • Coro Scorrendo uniti remota via (Coro) Scena II
    • Cabaletta Possente amor mi chiama (Duca, Coro) Scena II
  • 9 Scena e Aria di Rigoletto
    • Scena Povero Rigoletto! (Marullo, Ceprano, Rigoletto, Paggio, Borsa, Coro) Scena III-IV
    • Aria Cortigiani, vil razza dannata (Rigoletto) Scena IV
  • 10 Scena e Duetto di Rigoletto e Gilda
    • Scena Mio padre! - Dio! Mia Gilda! (Gilda, Rigoletto, Coro) Scena V-VI
    • Duetto Tutte le feste al tempio (Gilda, Rigoletto) Scena VI
    • Tempo di mezzo Compiuto pur quanto a fare mi resta (Rigoletto, Gilda, Usciere, Monterone) Scena VI-VII
    • Cabaletta Sì, vendetta, tremenda vendetta (Rigoletto, Gilda) Scena VIII

Atto III

  • 11 Scena e Canzone del Duca
    • Scena E l'ami? - Sempre (Rigoletto, Gilda, Duca, Sparafucile) Scena I-II
    • Canzone La donna è mobile (Duca) Scena II
    • Recitativo È là il vostr'uomo... (Sparafucile, Rigoletto) Scena II
  • 12 Quartetto
    • Scena Un dì, se ben rammentomi (Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda) Scena III
    • Quartetto Bella figlia dell'amore (Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda) Scena III
    • Recitativo M'odi, ritorna a casa... (Rigoletto, Gilda) Scena III
  • 13 Scena, Terzetto, Tempesta
    • Scena Venti scudi hai tu detto? (Rigoletto, Sparafucile, Duca, Gilda, Maddalena) Scena IV-V-VI
    • Terzetto Somiglia un Apollo quel giovine... (Maddalena, Gilda, Sparafucile) Scena VI
    • Tempesta Scena VI
  • 14 Scena e Duetto finale
    • Scena Della vendetta alfin giunge l'istante! (Rigoletto, Sparafucile, Gilda) Scena VII-VIII-IX-X
    • Duetto V'ho ingannato... colpevole fui... (Gilda, Rigoletto) Scena X

Incisioni discografiche (scelta)

Anno Cast (Rigoletto, Gilda, Duca, Sparafucile, Maddalena) Direttore Etichetta
1955 Tito Gobbi, Maria Callas, Giuseppe Di Stefano, Nicola Zaccaria, Adriana Lazzarini Tullio Serafin EMI
1960 Ettore Bastianini, Renata Scotto, Alfredo Kraus, Ivo Vinco, Fiorenza Cossotto Gianandrea Gavazzeni Dischi Ricordi
1961 Cornell MacNeil, Renato Cioni, Joan Sutherland, Cesare Siepi, Stefania Malagù Nino Sanzogno Decca
1963 Robert Merrill, Anna Moffo, Alfredo Kraus, Ezio Flagello, Rosalind Elias Georg Solti RCA
1964 Dietrich Fischer-Dieskau, Renata Scotto, Carlo Bergonzi, Ivo Vinco, Fiorenza Cossotto Rafael Kubelik Deutsche Grammophon
1967 Cornell MacNeil, Reri Grist, Nicolai Gedda, Agostino Ferrin, Anna di Stasio Francesco Molinari-Pradelli EMI
1971 Sherrill Milnes, Joan Sutherland, Luciano Pavarotti, Martti Talvela, Huguette Tourangeau Richard Bonynge Decca
1978 Sherrill Milnes, Beverly Sills, Alfredo Kraus, Samuel Ramey, Mignon Dunn Julius Rudel EMI
1979 Piero Cappuccilli, Ileana Cotrubaş, Plácido Domingo, Nicolaj Ghiaurov, Elena Obratsova Carlo Maria Giulini Deutsche Grammophon
1984 Renato Bruson, Edita Gruberova, Neil Shicoff, Robert Lloyd, Brigitte Fassbänder Giuseppe Sinopoli Philips
1988 Giorgio Zancanaro, Vincenzo la Scola, Daniela Dessì, Paata Burchuladze, Martha Senn Riccardo Muti EMI
1989 Leo Nucci, June Anderson, Luciano Pavarotti, Nicolaj Ghiaurov, Alzbeta Michalkova Alexander Rahbari NAXOS
1994 Eduard Tumagian, Alida Ferrarini, Yordy Ramiro, Jozef Spacek, Shirley Verrett Riccardo Chailly Decca
2006 Valentino Salvini, Roberta Pozzer, Vincenzo Bello, Enrico Iori Sebastiano Rolli Azzali
2010 Placido Domingo, Julia Novikova, Vittorio Grigolo, Ruggero Raimondi, Nino Surguladze Zubin Mehta Rai

Film opera

L'opera verdiana è stata trasposta in numerosi film:[3]

Note

  1. ^ Spesso interpretato da un basso
  2. ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8
  3. ^ Per le occorrenze complete delle riduzioni cinematografiche del Rigoletto vedi: IMDb

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Collegamenti esterni

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