Convertitore analogico-digitale
L'Analog to Digital Converter (ADC) è un dispositivo elettronico in grado di associare una determinata differenza di potenziale ad un valore numerico che viene caricato; ad esempio, ad un valore pari ad 1 corrisponderà una tensione di uscita di 0.1 V, ad un valore di 2 avremo 0.2 V e così via. La tabella di conversione dal valore digitale a quello analogico prende il nome di LUT (Look-Up Table) e può avere caratteristiche proporzionali (come nel precedente esempio), o può seguire un andamento del tutto arbitrario, a seconda del suo impiego.
Una larga diffusione ad uso domestico dei DAC si ha nei riproduttori di suoni digitali, nelle macchine fotografiche per il controllo del diaframma, nei controlli digitali (volume, luminosità) dei televisori e in tutte quelle situazioni nelle quali un'informazione numerica deve controllare una grandezza di tipo analogico.
Le caratteristiche del DAC hanno più o meno rilevanza a seconda dell'impiego; ad esempio la risoluzione è estremamente importante per le misure di precisione e la riproduzione di brani musicali ad alta fedeltà, e la qualità sarà tanto più alta, quanto maggiore sarà la grandezza massima riproducibile sul suo ingresso digitale. Si va dagli 8 bit (256 livelli di tensione) dei DAC più semplici, ai 12 bit per i controlli di precisione, ai 16 bit per i riptoduttori musicali.
All'aumentare della risoluzione, però, corrisponde un maggior numero di elaborazioni per ottenere la tensione d'uscita; in altre parole, più è elevata la risoluzione del DAC e più la sua elaborazione ne risulterà rallentata. Pertanto, la scelta della risoluzione dovrà obbligatoriamente tenere conto della velocità del dispositivo impiegato, rispetto all'utilizzo al quale è destinato.