Lingue scitiche

gruppo di lingue
Versione del 13 gen 2013 alle 15:57 di Carnby (discussione | contributi) (Nuova pagina: {{S|lingue}} {{Avvisounicode}} {{Lingua |colore=#ABCDEF |nome=Lingue scitiche |nomenativo= |regione= |periodo=antichità |scrittura= |tipologia= <!--Filogenesi (inseris...)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

Template:Avvisounicode

Lingue scitiche
Periodoantichità
Parlanti
Classificaestinta
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue indoiraniche
  Lingue iraniche
   Lingue iraniche orientali
Codici di classificazione
ISO 639-3xsc (EN)
Linguist Listxsc (EN) e scyt (EN)

Le lingue scitiche (talvolta consderate come un unico idioma, lo scitico) sono le lingue iraniche orientali del periodo antico e tardo-antico, parlate nella vasta regione eurasiatica nota come Scizia.

Comprendono tre forme principali: lo scitico propriamente detto, l'alanico e l'antico osseto.

Storia

Gli Sciti migrarono dall'Asia centrale verso l'Europa orientale nell'VIII e nel VII secolo a.C., occupando quella zona che oggi è la Russia meridionale e l'Ucraina, nonché parti della Moldavia e della Dobrugia. Dopo l'invasione degli Unni nel V secolo d.C. sparirono dalla storia, e vennero probabilmente assimilati dai popoli slavi e turchi. Tuttavia, nel Caucaso la lingua osseta sopravvive fino a oggi e nell'Asia centrale alcune lingue appartenenti agli idiomi iranici orientali, come il pashtu le lingue del Pamir e lo yaghnobī, sono tuttora parlate.

  Portale Linguistica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di linguistica