Neil Young
Neil Percival Young (Toronto, 12 novembre 1945) è un cantautore, chitarrista e ambientalista canadese.
Neil Young | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Rock[1] Folk rock[1] Hard rock[1] Rock sperimentale Grunge Rock psichedelico[1] Country rock[1] |
Periodo di attività musicale | 1960 – in attività |
[neilyoung.com Sito ufficiale] | |

Biografia
Gli anni giovanili
Nato a Toronto da un giornalista sportivo e una scrittrice, ha passato i primissimi anni della sua vita nel paesino di Omemee, a 130 km da Toronto.
Da bambino gli venne diagnosticato il diabete e a 6 anni venne colpito dalla poliomielite, che gli indebolì il lato sinistro (cammina ancora zoppicando leggermente). I genitori divorziarono quando aveva 12 anni, e andò a vivere con la madre a Winnipeg, in Manitoba, dove formò alcuni gruppi di garage rock durante le scuole e compì le sue prime esperienze musicali in club del circuito folk canadese. Nel film autobiografico del 2006 Heart of Gold, Young ricorda che quando era adolescente inseriva continuamente nel jukebox monetine per sentire Four Strong Winds di Ian Tyson. Fu in quell'epoca che incontrò per la prima volta Stephen Stills e Joni Mitchell e scrisse alcune delle sue prime canzoni, come la celeberrima Sugar Mountain.
Nel 1965 Young iniziò la sua carriera di musicista professionista e nel 1966 si unì a Rick James per fondare i Mynah Birds, ma appena prima di registrare il primo disco per la Motown, James fu arrestato per renitenza alle armi. A quel punto Young, con il bassista Bruce Palmer, si trasferisce a Los Angeles. Young ha recentemente ammesso che rimase illegalmente negli USA per qualche anno sino a quando ricevette la Green Card nel 1970. È sempre rimasto un cittadino canadese e non ha mai voluto cambiare la sua nazionalità.
Gli anni con i Buffalo Springfield
A Los Angeles aveva formato con Stephen Stills in quegli anni i Buffalo Springfield, destinati a diventare uno dei gruppi di punta della scena folk-rock californiana. Tra le canzoni da lui scritte per il gruppo, sono da ricordare Mr. Soul, Broken Arrow, Expecting to Fly. In For What It's Worth, il più grande successo dei Buffalo Springfield, è lui che suona la chitarra solista.
Il successo da solista e l'esperienza Crosby, Stills, Nash & Young
Young lascia i Buffalo Springfield per realizzare il suo primo album solista a inizio del 1969 (Neil Young). Lo stesso anno recluta dal gruppo The Rockets il chitarrista Danny Whitten, il bassista Billy Talbot e il batterista Ralph Molina ribattezzandoli Crazy Horse, e con questa formazione realizza il suo secondo lavoro solista: Everybody Knows This Is Nowhere.
Dopo essersi unito al trio Crosby, Stills & Nash, con il quale ha inciso Déjà vu e Four Way Street (dal vivo), ed aver fatto uscire un terzo disco solista (After the Gold Rush), raggiunge, infine, la testa delle classifiche di vendita americane con l'album Harvest e il singolo Heart of Gold nel 1972.
Gli anni della "crisi": la Trilogia Oscura
A questo periodo di successo commerciale fa seguito un periodo di crisi, problemi fisici e depressione, dovuta alle morti per overdose del chitarrista dei Crazy Horse, Danny Whitten, e di Bruce Berry, un roadie del suo entourage cui sarà dedicata Tonight's the Night, oltre che alle disavventure personali di Young stesso (la salute malferma, l'abuso di droghe, la paralisi cerebrale al figlioletto). Questa crisi si ripercuote nella musica che Neil Young registra in quegli anni e soprattutto nell'atmosfera e nei testi di album come Time Fades Away, On the Beach e Tonight's the Night, che negli anni a venire finiranno con l'essere collettivamente indicati come la Trilogia Oscura (o del Dolore). Neil Young, vittima di sensi di colpa per la sorte di Berry e Whitten, sembra voler "infierire" su se stesso realizzando dischi sempre più nichilisti e disperati, caratterizzati da una ostentata noncuranza nei confronti della forma. All'epoca della loro uscita, ognuno di questi dischi vendette meno della metà del precedente. La critica era disorientata, in certi casi aspra, ma col passare degli anni apparve evidente come fosse proprio in quel trittico che Neil Young fosse riuscito come non mai, e forse come mai gli sarebbe più successo, ad esprimere veramente tutto se stesso, in opere intense e commoventi che avrebbero conosciuto una rivalutazione notevole, sia da parte del pubblico che della critica, fino ad arrivare ad essere considerate imprescindibili per una piena conoscenza dell'universo artistico younghiano.
La rinascita
Nel 1975 Zuma, album più solare dei precedenti, sembra fermare la spirale verso il basso che sembrava aver risucchiato Neil Young. Nel 1976 registra l'album Long May You Run che lo vede riunito con il vecchio compagno di avventura Stephen Stills; anche questo disco continua a far risalire la china a Young, che l'anno dopo dà alle stampe American Stars 'n Bars, altro disco fondamentale nel suo percorso artistico. Comes a Time (1978), un inaspettato affondo nel country più tradizionalista in piena epopea punk, conferma la risalita e il riscatto del canadese, oltre che il suo innato, ostinato istinto avverso ad ogni trend del momento. Nel 1979 Young incide Rust Never Sleeps che ottiene un successo di pubblico e di critica e fa rivivere definitivamente i fasti artistici e commerciali dei tempi di Harvest. Il disco è seguito dall'omonimo tour, di nuovo accompagnato dai Crazy Horse. Da quello spettacolo ha origine il doppio live Live Rust; in entrambe le opere Young si esprime sia in versione acustica che elettrica rinnovando i fasti dei suoi tempi migliori.
Gli anni ottanta
Gli anni ottanta rappresentano per il musicista canadese un periodo di sperimentazione anti-commerciale. Nel 1980 registra Hawks & Doves, intriso di un country atipico, rilassato nella prima parte ed invece straniante nella seconda. Con Re-ac-tor (1981) compie una virata nettissima e, pur rimanendo ancorato con l'uso della voce in territori quasi country, sconfina in ambiti punk-metal (Shots). Nello stesso anno abbandona la sua vecchia casa discografica Reprise e firma un contratto per la Geffen Records. La libertà artistica concessagli dalla nuova etichetta gli permette di realizzare una serie di lavori che gli alienano sia il favore della critica che quello dei vecchi fan, e lo vedono sperimentare su territori musicali disparati, come la musica elettronica (Trans 1982 e Landing on Water 1986), il rockabilly (Everybody's Rockin' 1983), il country di Nashville (Old Ways 1985), la new wave e il rhythm and blues (This Note's for You 1989). Tali album crearono, vista la loro atipicità nei confronti della produzione precedente di Young, degli attriti con la Geffen, che avrebbe preferito proporre il Neil Young degli anni sessanta e settanta. Tali divergenze spinsero il cantautore canadese a tornare alla Reprise con la quale, paradossalmente, nel 1989, riprende lo stile musicale a lui più usuale con l'album Freedom, trainato dal video del singolo Rockin' in the Free World.
Gli anni novanta
L'anno successivo incide coi Crazy Horse Ragged Glory, per il cui tour promozionale chiama ad aprire i suoi concerti il gruppo di rock d'avanguardia Sonic Youth, fatto che gli assicura una buona popolarità anche nei circuiti del rock alternativo dei primi anni novanta. In questo contesto esce l'album Arc / Weld (1991), considerato da diversi critici uno dei migliori album dal vivo della storia del rock.
Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, nella lettera scritta prima di suicidarsi l'8 aprile 1994 con un colpo di fucile, cita un verso di My My, Hey Hey di Neil Young: «It's better to burn out than to fade away», («è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente»). La morte di Cobain sconvolge Young, e un anno dopo, il cantautore canadese renderà omaggio alla memoria del leader dei Nirvana dedicandogli Sleeps with Angels.
Ormai considerato una sorta di "padrino" della scena grunge, nel 1992 Young opta per un ritorno alle atmosfere acustiche del suo best-seller Harvest e di Comes a Time con l'album Harvest Moon. Nel 1994 il suo legame con il grunge viene ribadito da Sleeps with Angels (come già detto album dedicato alla memoria di Kurt Cobain), e dalla collaborazione con i Pearl Jam, che sfocia nella pubblicazione di Mirror Ball (1995).
Merita una menzione particolare la canzone Philadelphia, scritta per l'omonimo film nel 1994 e considerata uno dei suoi capolavori.
La seconda metà del decennio lo vede collaborare ancora con i Crazy Horse nell'album Broken Arrow (1996) e con i compagni di un tempo Crosby, Stills & Nash. Nel 1997 viene realizzato il live Year of the Horse e un film-documentario omonimo sul suo tour con i Crazy Horse, diretto da Jim Jarmusch. Per il regista, due anni prima aveva scritto la sperimentale colonna sonora del suo film Dead Man.
Il nuovo millennio
Il nuovo millennio inizia con l'abituale folk-rock in Silver & Gold (2000), nello stesso anno esce il live Road Rock Vol. 1, il primo senza i Crazy Horse, supportato da una band di amici e parenti (chiamata appunto Friends & Relatives). Dopo aver contribuito nel 2001 al concerto America: A Tribute To Heroes con la cover Imagine di John Lennon, prosegue poi con la dissertazione di Are You Passionate? che vede la collaborazione con Booker T. & the M.G.'s.
Tra i suoi progetti recenti il più ambizioso è sicuramente il lungo Greendale (2003), un concept-album sulla vita in una piccola città americana di provincia. Nello stesso anno, in agosto, i fan ricevono una gradita sorpresa, infatti dopo lunghe insistenze vengono finalmente pubblicati e rimasterizzati in alta qualità sul supporto Cd quattro album su sei mancanti (detti "missing six") nella discografia che finora erano (difficilmente) reperibili solo sul vinile. Essi sono: l'importante On the Beach, American Stars 'n Bars, Hawks & Doves e Re-ac-tor. Rimangono, ad oggi, ancora su LP i soli Time Fades Away e il trascurabile Journey Through the Past, inciso peraltro in maniera pessima.
Nel 2005 viene colpito da aneurisma cerebrale, ma questo non gli impedisce di pubblicare un nuovo album, l'acustico Prairie Wind. Nel 2006 esce l'album, molto politicizzato, Living with War. Quest'ultimo album è un urlo rabbioso contro il presidente Bush, la sua politica e la guerra in Iraq. È prevista a breve la pubblicazione, a scaglioni, dei suoi immensi archivi.
Nel 2007 è stato pubblicato un album acustico, tratto dagli archivi di Young, 1971: Live at Massey Hall. In questo album sono presenti live acustici di canzoni come Old Man (canzone che come dice lo stesso Young, «this is my new song», è presentata per la prima volta al pubblico), poi altri cavalli di battaglia fra i quali Cowgirl in the Sand, Down by the River, The Needle and Damage Done, I Am a Child.
Nell'aprile del 2009 esce Fork in the Road, album contenente 10 nuovi inediti.
Dopo circa 20 anni di attesa, il 2 giugno 2009 viene pubblicato il Volume 1 degli Archivi di Neil Young, anni 1963-1972, in triplo formato (8 CD con booklet o 10 DVD con libro o 10 Blu-ray con libro)
Dopo la morte di L.A. Johnson, storico produttore, regista e grande amico del canadese, Neil Young è in studio con il produttore Daniel Lanois per la creazione di un nuovo album. Intanto Neil Young ha iniziato un "Solo Tour" in America per presentare alcune canzoni nuove.
Il 28 settembre 2010 esce Le Noise: un album di sola chitarra e voce. Nel mese di ottobre successivo, all'annuale concerto del Bridge Benefit, ha luogo dopo quasi 45 anni la tanto attesa riunione dei Buffalo Springfield con i 3 membri originari rimasti, ossia oltre a Young anche Stephen Stills e Richie Furay. Dopo voci che si rincorrono per tutto l'inverno, complice anche il tour di durata quasi annuale iniziato da Crosby & Nash nella primavera 2011 viene annunciato un mini tour in California dei ricostituiti Buffalo Springfield. Intanto, nell'aprile 2011 Neil avvia un tour "solo" che prevede al momento una quindicina di date, con previsione di registrare un film-concerto diretto da Jonathan Demme nelle ultime date che si terranno alla Massey Hall di Toronto.
Nel giugno del 2012 esce l'album Americana, dedicato ai grandi classici della storia della musica folk americana.
Nell'ottobre del 2012 esce Psychedelic Pill, album di inediti che vede la collaborazione con i Crazy Horse, la storica band di Neil Young.
Progetto "Neil Young Archives"
Sin dal 1988, Young ha discusso in diverse interviste la possibilità di organizzare il suo imponente archivio di materiale inedito (live, studio, demo, ecc...) e di renderlo disponibile al pubblico in uscite scaglionate. Il progetto concretizzatosi prese infine il nome di "Neil Young Archives Series". Il primo cofanetto, intitolato The Archives Vol. 1 1963–1972, fu inizialmente previsto per il 2007 ma venne pubblicato solo il 2 giugno del 2009.
Tre esibizioni dalla Performance Series degli archivi younghiani sono state pubblicate separatamente prima dell'uscita di The Archives Vol. 1. Live at the Fillmore East, una selezioni di brani provenienti da un concerto del 1970 con i Crazy Horse, venne pubblicata nel 2006. Live at Massey Hall 1971, un concerto acustico registrato alla Massey Hall di Toronto, uscì nel 2007. Sugar Mountain - Live At Canterbury House 1968, una delle prime esibizioni dal vivo di Young e, cronologicamente, il primo disco delle performance series, emerse successivamente nel 2008.
In una intervista del 2008, Neil Young citò l'album Toast, un disco originariamente inciso con i Crazy Horse a San Francisco nel 2000 ma rimasto inedito.[2] L'album dovrebbe far parte della Special Edition Series degli Archives, ma nessuna data di pubblicazione ufficiale è stata ancora diramata. L'album A Treasure, con tracce dal vivo del periodo 1984-85 provenienti dal tour con gli International Harvesters, all'epoca della causa intentatagli dalla Geffen Records, è stato pubblicato nel giugno 2011.
Il 14 luglio 2009, i primi quattro album solisti di Young sono stati ristampati rimasterizzati in digitale come volumi 1–4 della Original Release Series degli Archives.
Curiosità
- Nella canzone Sweet Home Alabama del gruppo Southern Rock Lynyrd Skynyrd Neil Young viene citato ed ironicamente "criticato" per l'atteggiamento mostrato nei confronti del Sud degli Stati Uniti nei brani Alabama e Southern Man.
- Il biologo Jason E. Bond ha chiamato un ragno da lui scoperto Myrmekiaphila neilyoungi in omaggio al cantante.
- Nel 1971 il padre di Neil Young si congratulò con lui per avere prodotto un altro "numero uno" dopo Heart of Gold, la canzone A Horse with No Name. Peccato che il brano fosse del gruppo degli America!
- Neil Young ha dato vita, attraverso il proprio sito ufficiale, alla raccolta Songs of the Times, all'interno della quale pubblica brani di artisti più o meno famosi di tutto il mondo che si oppongono alla guerra.
- Stephen King, nel suo famoso libro IT, cita più volte la frase "Fuori dal blu, dentro al nero" tratta dalla canzone My My, Hey Hey (Out of the Blue).
- Neil Young ha suonato Long May You Run alla cerimonia di chiusura delle olimpiadi di Vancouver e sulle note di questa canzone la fiamma olimpica è stata spenta.
- Il 27 luglio 2010 viene a mancare Ben Keith, storico amico di Young. Keith, conosciuto nel 1971 a Nashville, ha contribuito con la sua steel guitar alla creazione di molti album di Young come Comes a Time, Tonight's the Night e molti altri, il più importante dei quali è stato Harvest.
- Nella canzone Certe notti del rocker italiano Luciano Ligabue viene nominato Neil Young nella frase: «certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei».
- I Verdena nel 2004 pubblicano Luna EP e la seconda traccia dell'EP è Harvest di Neil Young, riprodotta dai Verdena come cover.
- Rusty Young, storico membro dei Poco, ha composto nel 2010 il brano Neil Young is Not My Brother, che canta imitando proprio la voce di Neil, con tanto di armonica.
Discografia
Anno di uscita | Titolo | Backing band |
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1968 | Neil Young | |
1969 | Everybody Knows This is Nowhere | Crazy Horse |
1970 | After the Gold Rush | Crazy Horse |
1972 | Harvest | Stray Gators |
1974 | On the Beach | |
1975 | Tonight's the Night | Crazy Horse (The Santa Monica Flyers) |
1975 | Zuma | Crazy Horse |
1976 | Long May You Run | Stills/Young Band |
1977 | American Stars 'n Bars | Crazy Horse |
1978 | Comes a Time | Gone With The Wind Orchestra |
1979 | Rust Never Sleeps | Crazy Horse |
1980 | Hawks & Doves | |
1981 | Re-ac-tor | Crazy Horse |
1982 | Trans | |
1983 | Everybody's Rockin' | Shocking Pinks |
1985 | Old Ways | |
1986 | Landing on Water | |
1987 | Life | Crazy Horse |
1988 | This Note's for You | Blue Note |
1989 | Eldorado | The Restless |
1989 | Freedom | |
1990 | Ragged Glory | Crazy Horse |
1992 | Harvest Moon | Stray Gators |
1994 | Sleeps with Angels | Crazy Horse |
1995 | Mirror Ball | Pearl Jam |
1996 | Broken Arrow | Crazy Horse |
2000 | Silver & Gold | |
2002 | Are You Passionate? | Booker T. & the M.G.'s, Crazy Horse |
2003 | Greendale | Crazy Horse |
2005 | Prairie Wind | |
2006 | Living with War | |
2007 | Chrome Dreams II | |
2009 | Fork in the Road | |
2010 | Le Noise | |
2012 | Americana | Crazy Horse |
2012 | Psychedelic Pill | Crazy Horse |
Dal vivo
Anno di uscita | Titolo | Backing band |
---|---|---|
1973 | Time Fades Away | Stray Gators |
1979 | Live Rust | Crazy Horse |
1991 | Arc / Weld | Crazy Horse |
1993 | Unplugged | |
1997 | Year of the Horse | Crazy Horse |
2000 | Road Rock Vol. 1 | Friends & Relatives |
2006 | Live at Fillmore East March 6 & 7 1970 | Crazy Horse |
2007 | Live at Massey Hall 1971 | |
2008 | Sugar Mountain Live at Canterbury House 1968 | |
2009 | Dreamin' Man Live '92 | |
2011 | A Treasure |
Colonne sonore
Anno di uscita | Titolo |
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1972 | Journey Through the Past |
1996 | Dead Man |
Raccolte
Anno di uscita | Titolo |
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1977 | Decade |
1993 | Lucky Thirteen |
2004 | Greatest Hits |
Cover in italiano
- 1973 I Dik Dik incidono Noi soli, cover di Birds.
- 1975 Gian Pieretti, nel suo album Cianfrusaglie, incide Canada, cover di Harvest.
- 1998 Mimmo Locasciulli, in collaborazione con Francesco De Gregori (quest'ultimo con lo pseudonimo di Cereno Diotallevi), nell'album Il futuro incide una versione in italiano di Powderfinger.
Riconoscimenti
Ha ricevuto due lauree honoris causa: una in Musica dalla Lakehead University a Thunder Bay nel 1992, e una in Lettere dalla Università di Stato di San Francisco.
- 1982: Canadian Music Hall of Fame
- Rock and Roll Hall of Fame
Onorificenze
Note
- ^ a b c d e allmusic.com - Neil Young
- ^ Neil Young – There'll never be another Crazy Horse, su rollingstone.com, Rolling Stone, 4 dicembre 2008. URL consultato il 28 marzo 2009.
Bibliografia
- AA. VV., Neil Young: The Rolling Stone Files, Firenze, Tarab Edizioni, 1997, ISBN 88-86675-00-3.
- Sergio D'Alesio, Crosby, Stills, Nash & Young, Roma, Lato Side, 1981.
- Marco Grompi, Neil Young, Roma, Editori Riuniti, 2003.
- Giancarlo Susanna, Neil Young, Roma, Lato Side, 1982.
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