Eyalet d'Egitto

provincia dell'Impero ottomano (1517-1867)

L' Eyalet d'Egitto (in in arabo إيالة مصر?) era una provincia dell'Impero ottomano, nell'area dell'Egitto.

Eyalet d'Egitto
Eyalet d'Egitto – Bandiera
Eyalet d'Egitto - Localizzazione
Eyalet d'Egitto - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoEyalet-i Mısır
Nome ufficialeإيالة مصر
Lingue ufficialiarabo egiziano
Lingue parlateturco ottomano, arabo egiziano, copto
CapitaleIl Cairo
Dipendente daImpero ottomano
Politica
Forma di StatoProvincia
Forma di governomonarchia costituzionale
Capo di StatoSultani ottomani
Nascita22 gennaio 1517
Fine8 giugno 1867
CausaFormazione della provincia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEgitto-Sudan
Territorio originaleEgitto
Popolazione6 076 000 nel 1867
Economia
ValutaLira egiziana (ghiné)
Risorsecotone, oro, avorio
Commerci conImpero ottomano
Religione e società
Religioni preminentiIslam - Cristianesimo copto
Religione di StatoIslam
Religioni minoritarieEbraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Sultanato mamelucco
Sultanato del Sennar
Succeduto da Khedivato d'Egitto
Emirato di Diriyah
Vilayet di Hejaz

L'Egitto venne conquistato dall'Impero ottomano nel 1517 a seguito della Guerra ottomano-mammelucca e la perdita della Siria da parte dei turchi nel 1516.[1] L'Egitto venne amministrato come un eyalet dell'Impero ottomano (in turco Mısır Eyaleti) dal 1517 sino al 1867, con un'interruzione durante l'occupazione francese tra il 1798 ed il 1801.

L'Egitto fu da sempre una provincia difficilmente amministrabile da parte dei sultani ottomani, soprattutto a causa della continua e potente influenza dei mamelucchi, la casta militare egiziana che per secoli aveva dominato l'area. Per questo l'Egitto rimase de facto sempre semi-autonomo sotto i mamelucchi sino all'invasione delle truppe francesi dell'allora console Napoleone Bonaparte nel 1798. Dopo che i francesi vennero espulsi, il potere venne preso nel 1805 da Muhammad Ali Pasha, un comandante militare albanese al servizio dell'armata ottomana in Egitto.

L'Egitto sotto la dinastia di Muhammad Ali rimase nominalmente una provincia dell'Impero ottomano. Esso ottenne lo status di stato vassallo autonomo, detto anche Khedivato nel 1867.

Storia

Il primo periodo ottomano

 
L'Eyalet d'Egitto nel 1609

Dopo la conquista dell'Egitto, il sultano ottomano Selim I lasciò il paese e ne rimandò il governo al suo viceré Khair Bey con una guardia di 5.000 giannizzeri, ma fece alcuni cambiamenti nell'amministrazione del paese. Lo stato divenne infatti una provincia, non uno stato vassallo, dell'Impero.

La storia della prima dominazione ottomana in Egitto si riassume essenzialmente in una competizione di poteri tra mamelucchi e rappresentanti dei sultani turchi.

Gran parte delle terre erano ancora infeudate ai mamelucchi, permettendo quindi a questi di tornare ben presto in posizione di grande influenza. Gli emiri mamelucchi vennero tenuti in carica come capi dei 12 sanjaks, nei quali l'Egitto era suddiviso; sotto il governo del sultano successivo, Solimano I, vennero create due camere parlamentari chiamate Grande Divan e Piccolo Divan ove erano rappresentate sia le autorità dell'esercito che quelle religiose, con competenza di assistere il pascià nelle sue deliberazioni. Selim aveva costituito sei reggimenti permanenti, mentre un settimo venne aggiunto da Solimano, di circassiani.

1527 - 1610

Nel 1527 era ormai completata la prima fase della presenza ottomana in Egitto. Le terre egiziane erano divise in quattro classificazioni: le terre di dominio diretto del sultano, i feudi, le terre per mantenere l'esercito e le terre di proprietà religiosa.

Era di diritto alla Sublime Porta quello di cambiare il governatore dell'Egitto dopo circa un anno di servizio. Il terzo governatore, Ahmad Pasha, avendo sentito che da Costantinopoli era giunto l'ordine di esecuzione a suo danno, tentò di rendersi sovrano indipendente dell'Egitto e coniò monete a suo nome. I suoi schemi vennero interrotti da due degli emiri che egli aveva fatto imprigionare e che, fuggiti, lo attaccarono nel suo bagno e lo uccisero.

I costanti cambiamenti nel governo dell'area causarono spesso problematiche con l'esercito ed all'inizio del XVII secolo gli ammutinamenti erano ormai molto frequenti; nel 1604 il governatore Ibrahim Pasha venne ucciso dai suoi stessi soldati e la sua testa venne posta sul Bab Zuwaylah. La ragione di questa rivolta era stata il tentativo di estorsione chiamato tulbah, un pagamento forzato richiesto dalle truppe agli abitanti del paese per il loro mantenimento.

Nel 1609 scoppiò una guerra civile tra l'esercito ed il pascià, che aveva dalla sua parte dei reggimenti lealisti e dei beduini. I soldati vennero sconfitti dal governatore Mahommed Pasha il quale, il 5 febbraio 1610, entrò trionfante al Cairo, decapitando i capi della rivolta e bandendo gli altri nella regione dello Yemen. Gli storici sono soliti definire questo evento come la seconda conquista dell'Egitto da parte degli ottomani. Muhammad Pascià introdusse da subito una riforma finanziaria che rimise in sesto le tasse imposte con un sistema proporzionato alle possibilità di ciascuno.

1623 - 1656

Coi problemi nelle principali metropoli dell'Impero ottomano, il rispetto degli egiziani nei confronti dei loro governatori divenne sempre più flebile. Nel luglio del 1623, un'ordine pervenne dalla Sublime Porta per dimettere Mustafa Pasha e nominare al suo posto governatore Ali Pasha. GLi ufficiali incontrarono il nuovo deputato governatore e gli chiesero gli omaggi necessari, ma questi rifiutò e loro inviarono lettere a Costantinopoli dichiarando la loro preferenza per Mustafa Pasha, invece che Ali Pasha, come governatore. Nel frattempo, Ali Pasha era arrivato ad Alessandria ed aveva incontrato una delegazione del Cairo che gli comunicò la notizia che egli era divenuto persona non gradita in Egitto. Per tutta risposta egli fece arrestare ed imprigionare il capo della delegazione. La guarnigione di Alessandria attaccò dunque il locale castello e riprese il prigioniero, pertanto Ali Pasha venne costretto ad imbarcarsi nuovamente. Poco dopo giunse da Costantinopoli la notizia che Mustafa Pasha era stato confermato quale nuovo governatore. Mustafa venne succeduto da Bayram Pasha nel 1626.

Gli ufficiali dell'esercito ottomano in egitto vennero nominati tra le file delle varie milizie locali, profondamente legate all'aristocrazia locale.[2] Ridwin Bey, un emiro mamelucco, fu in grado di esercitare de facto la propria autorità sull'Egitto dal 1631 al 1656.[2] Nel 1630 Moussa Pasha venne prescelto quale nuovo governatore ma venne sopraffatto e deposto dall'esercito, indignato per l'esecuzione di Kits Bey, un ufficiale che aveva comandato le forze egiziane in Persia. Nel 1631 uno scritto proveniente da Costantinopoli approvava la condotta dell'esercito e nominava Khalil Pasha quale successore di Moussa. Il paese in questo periodo conobbe molte carestie e pestilenze al punto che nella primavera del 1619 erano già morte 635.000 persone e nel 1643 aveva lasciato desolati già 230 villaggi.

L'ultimo periodo ottomano

1707 - 1755

Dal XVIII secolo l'importanza del pascià venne surclassata da quella dei bey mamelucchi; due di questi ultimi, lo sceicco di al-Balad e l'emiro di al-Hajj rappresentarono i veri capi della comunità egiziana. Il processo di come ciò avvene è rimasto ad oggi oscuro in quanto le cronache turche dell'epoca quasi non ne parlano per questioni propagandistiche. Nel 1707 lo sceicco di al-Balad, Qasim Iywaz, che era a capo delle fazioni mamelucche dei qasimiti e dei fiqariti, si portò con le sue armate appena fuori del Cairo, rimanendovi per otto giorni. Dopo la fine di quel periodo, Qasim Iywaz venne ucciso ed il suo incarico passò al figlio Ismail che ne mantenne l'incarico per i successivi 16 anni, mentre i pascià tentavano in ogni modo di riconciliare le fazioni avverse. Nel 1724, Ismail venne assassinato per le macchinazioni del pascià in carica e Shirkas Bey (dell'opposta fazione) venne elevato all'incarico di sceicco di al-Balad al suo posto. Questo ben presto concesse il affidamento il suo incarico al fido Dhu-'l-Fiqar e si recò nell'Alto Egitto. Dopo un breve periodo di tempo, egli fece ritorno alla testa di un grande esercito col quale si scontrò col governatore, perendo. Lo stesso Dhu-'l-Fiqar venne assassinato nel 1730. Al suo posto venne nominato Othman Bey, che aveva prestato servizio come generale durante quell'ultima guerra.

Nel 1743, Othman Bey venne forzato ad abbandonare l'Egitto per le macchinazioni di due avventurieri, Ibrahim e Ridwan Bey, i quali avevano programmato di spodestarlo e di uccidere tutti coloro che si opponevano a questo progetto. I due procedettero dunque al governo dell'Egitto insieme, ricoprendo rispettivamente gli incarichi di sceicco di al-Balad e di emiro di al-Hajj ad anni alternati. Il tentativo del pascià di rimuovere i due mamelucchi tramite un colpo di stato fallì ed anzi lo stesso pascià venne costretto a recarsi a Costantinopoli. Il suo successore, sulla base di un ordine segretamente ricevuto da Costantinopoli, riuscì ad uccidere i due nel 1755.

Ali Bey, che si era distinto in un primo momento per la difesa delle carovane in Arabia contro i bandini, decise di vendicare la morte dell'amico Ibraihim e trascorse otto anni della sua vita nel cercare di guadagnarsi la fiducia dei mamelucchi ed altri sostenitori della sua causa, attirandosi il sospetto dello sceicco di al-Balad, Khalil Bey, che infatti tentò di farlo uccidere nelle strade del Cairo, ragione per cui Ali fu costretto a recarsi nell'Alto Egitto. Qui egli incontrò anche Salib Bey che serbava rancori antichi nei confronti di Khalil Bey, ed i due organizzarono un'armata per tornare al Cairo e sconfiggere Khalil. Khalil venne forzato ad abbandonare la capitale per recarsi a Iaifla dove per un breve periodo di tempo rimase solo ma al sicuro. Scoperto poi dai suoi nemici venne portato ad Alessandria ed infine strangolato. Dopo la vittoria di Ali Bey nel 1750, egli divenne il nuovo sceicco di al-Balad, ponendo come proprio primo obbiettivo l'uccisione dei carnefici del suo maestro Ibrahim, ma il risentimento che questo atto gli causò poi presso i vari beys gli causò l'allontanamento in Siria ove egli seppe guadagnarsi la fiducia del governatore di Acri, Daher El-Omar, che intercedette per lui presso il governo ottomano e lo ristabilì al suo posto di sceicco di al-Balad.

 
Murad Bey in un'incisione di Dutertre nella Description de l'Egypte, 1809.

Note

  1. ^ Saraiya Faroqhi, The Ottoman Empire: A Short History, Shelley Frisch, translator, Princeton, New Jersey, Markus Wiener Publishers, 2008, p. 60, ISBN 978-1-55876-449-1.
  2. ^ a b Raymond, André (2000) Cairo (translated from French by Willard Wood) Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts, page 196, ISBN 0-674-00316-0