Esametilentetrammina

composto chimico
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Metenamina è un'ammina, un composto organico eterociclico, che come farmaco è utilizzato per il trattamento e la profilassi delle infezioni delle vie urinarie. Si presenta come un composto cristallino di colore bianco ed è altamente solubile in acqua ed in solventi organici polari (alcool, cloroformio). In ambito medico è commercializzato come sale dell'acido mandelico o dell'acido ippurico. Il farmaco non è in vendita in Italia.

Esametilentetrammina
formula di struttura
formula di struttura
Modello a sfere e bastoncini
Modello a sfere e bastoncini
Nomi alternativi
esammina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H12N4
Massa molecolare (u)140,19 g/mol
Aspettosolido bianco
Numero CAS100-97-0
Numero EINECS202-905-8
PubChem4101
DrugBankDBDB06799
SMILES
C1N2CN3CN1CN(C2)C3
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1.33 g/cm³ (a 20 °C)
Solubilità in acqua85.3 g/100 mL (a 20 °C)
Temperatura di ebollizione280 °C (Sublimazione)
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma250 °C
Temperatura di autoignizione410 °C (770 °F)
Simboli di rischio chimico
facilmente infiammabile irritante
attenzione
Frasi H228 - 317
Consigli P280 - 302+352 [1]

Farmacodinamica

Il farmaco è un agente antibatterico sintetico, non correlato chimicamente con altre molecole ad azione anti-infettiva attualmente disponibili. L'effetto antibatterico di metenammina mandelato dipende dalla conversione di metenamina a formaldeide in presenza di urine acide.[2]
La formaldeide è un agente antibatterico aspecifico che in genere presenta attività battericida. La parte acida dei sali di metenamina (acido ippurico o acido mandelico) hanno esse stesse una certa attività antibatterica non specifica, ma soprattutto agiscono migliorando la liberazione di formaldeide dalla metenamine mantenendo l'acidità urinaria. La formaldeide è attiva contro i batteri gram-positivi e gram-negativi tra cui Enterobacter, Escherichia coli, Klebsiella, Proteus, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis, e Enterococcus faecalis.[3][4]
Poiché la formaldeide, l'acido ippurico, l'acido mandelico hanno un'attività antibatterica non specifica, ne consegue che la resistenza a questa sostanze non si sviluppa neppure in corso di una terapia prolungata.[5]

Farmacocinetica

Dopo somministrazione per via orale metenamina viene facilmente assorbita dal tratto gastrointestinale. Circa il 10-30% della dose orale viene idrolizzato a causa della acidità gastrica a formaldeide ed ammoniaca. Le concentrazioni di metenamina e di formaldeide nel plasma sono generalmente molto basse. Metenamina attraversa la barriera placentare e può essere riscontrata nel latte materno. Entro 24 ore più del 70–90% di una singola dose orale viene ad essere escreta intatta nelle urine per un processo di filtrazione glomerulare e di secrezione tubulare.[6] Quando le urine sono acide, metenamina è idrolizzata a formaldeide e ammoniaca. L'idrolisi è massima quando il pH urinario è inferiore a 5,5.[7]

Usi clinici

In medicina, il sale dell'acido mandelico di metenamina trova impiego come agente antibatterico nelle infezioni delle vie urinarie,[8] anche in soggetti con problemi di vescica neurogena[9] e per profilassi delle infezioni ricorrenti.[10] Il farmaco può essere utilizzato anche dalla popolazione anziana, affetta da infezioni delle vie urinarie croniche o ricorrenti.[11] Esistono invece dubbi sulla sua efficacia nei soggetti affetti da IVU ricorrenti ma portatori di catetere vesciale oppure che richiedono cateterismo intermittente.[12] Esametilentetrammina si decompone ad un pH acido a formaldeide e ammoniaca. La formaldeide è notoriamente battericida e l'acido mandelico amplifica questo effetto. L'acidità urinaria, indispensabile per l'attivazione del composto, è generalmente assicurata dalla concomitante somministrazione di vitamina C (acido ascorbico) o cloruro di ammonio. L'utilizzo di metenamina come farmaco era stato temporaneamente ridotto verso la fine del 1990, a causa degli effetti avversi riscontrati (in particolare a seguito di sovradosaggio si poteva verificare una cistite emorragica indotta chimicamente).[13] Il suo uso è stato nuovamente approvato a causa dell'incremento di resistenza agli antibiotici ai farmaci più comunemente utilizzati. Metenamina è particolarmente adatta per un trattamento a lungo termine di profilassi delle infezioni urinarie, perché i batteri non sviluppano resistenza alla formaldeide. D'altro canto la molecola non deve mai essere utilizzata in presenza di insufficienza renale.

Effetti collaterali ed indesiderati

I principali effetti avversi sono a carico dell'apparato gastrointestinale e consistono in nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, anoressia, prurito, rash cutaneo e disuria.

Controindicazioni

Metenamina è controindicata nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo.[14] È inoltre controindicata nei soggetti affetti da insufficienza renale oppure da insufficienza epatica severa o grave disidratazione.

Dosi terapeutiche

Prima di iniziare un trattamento con metenamina è necessario controllare con un test urinario l'acidità delle urine. Le urine devono essere acide, e precisamente avere un pH 5.5 o inferiore, affinché metenamina funzioni correttamente. Per la profilassi o la soppressione di una infezione delle vie urinarie metenamina mandelato deve essere assunta per via orale al dosaggio consigliato di 1 g, 4 volte al giorno, e precisamente dopo i pasti e prima di coricarsi.

Avvertenze e precauzioni d'uso

Gli effetti antibatterici indotti dal farmaco sono massimi quando il pH delle urine è inferiore a 5,5. Durante il corso della terapia per questo motivo è opportuno un monitoraggio del pH urinario. In caso di necessità si deve procedere ad una acidificazione delle urine[15] che può essere realizzata mediante una apposita dieta oppure attraverso la somministrazione di agenti acidificanti (come, ad esempio, il cloruro di ammonio o l'acido ascorbico).[16][17] L'acidificazione è particolarmente importante quando gli organismi che hanno determinato l'infezione sono ceppi di Proteus o Pseudomonas che agendo sull'urea sono in grado di aumentare il pH urinario.

Note

  1. ^ scheda dell'esametilentetrammina su IFA-GESTIS
  2. ^ AL. Gandelman, Methenamine mandelate: antimicrobial activity in urine and correlation with formaldehyde levels., in J Urol, vol. 97, n. 3, Mar 1967, pp. 533-6, PMID 4960048.
  3. ^ LR. Dasgupta, In vitro susceptibility of urinary pathogens to methenamine mandelate (mandelamine)., in Indian J Med Res, vol. 57, n. 10, Oct 1969, pp. 1809-12, PMID 4906265.
  4. ^ RA. Bhujwala, Susceptibility of gram-negative bacilli isolated from urinary tract to methenamine mandelate [mandelamine (R)] and other antimicrobial agents: in vitro study., in Indian J Med Res, vol. 57, n. 10, Oct 1969, pp. 1846-9, PMID 5372168.
  5. ^ RB. Freeman, Long-term therapy for chronic bacteriuria in men. U.S. Public Health Service cooperative study., in Ann Intern Med, vol. 83, n. 2, Aug 1975, pp. 133-47, PMID 1096704.
  6. ^ JV. Scudi, Absorption, distribution, and renal excretion of mandelamine., in J Lab Clin Med, vol. 33, n. 10, Oct 1948, pp. 1304-10, PMID 18886329.
  7. ^ MC. Nahata, Effect of urinary acidifiers on formaldehyde concentration and efficacy with methenamine therapy., in Eur J Clin Pharmacol, vol. 22, n. 3, 1982, pp. 281-4, PMID 7106162.
  8. ^ G. Carroll, The treatment of urinary infections with mandelamine (methenamine mandelate); a clinical study of 200 cases., in J Urol, vol. 55, Jun 1946, pp. 674-81, PMID 20988077.
  9. ^ I. Simons, Sterilization of neurogenic bladder by mandelamine (methenamine mandelate). Studies in bladder function XIII., in J Urol, vol. 64, n. 4, Oct 1950, pp. 586-600, PMID 14779374.
  10. ^ RK. Keswani, Prevention of recurrent urinary tract infection with methenamine mandelate., in Indian J Med Res, vol. 64, n. 8, Aug 1976, pp. 1168-72, PMID 992846.
  11. ^ FB. Bohensky, Suppression of bacteriuria by methenamine mandelate in aged hospital patients with chronic disease., in J Am Geriatr Soc, vol. 17, n. 4, Apr 1969, pp. 394-6, PMID 5774870.
  12. ^ R. Gleckman, Drug therapy reviews: methenamine mandelate and methenamine hippurate., in Am J Hosp Pharm, vol. 36, n. 11, Nov 1979, pp. 1509-12, PMID 391033.
  13. ^ RR. Ross, Hemorrhagic cystitis following accidental overdose of methenamine mandelate., in Am J Dis Child, vol. 119, n. 1, Gen 1970, pp. 86-7, PMID 5410299.
  14. ^ JI. Joseph, Hypersensitivity to methenamine mandelate., in J Med Soc N J, vol. 68, n. 12, Dec 1971, pp. 983-5, PMID 5289077.
  15. ^ CG. Kevorkian, Methenamine mandelate with acidification: an effective urinary antiseptic in patients with neurogenic bladder., in Mayo Clin Proc, vol. 59, n. 8, Aug 1984, pp. 523-9, PMID 6379319.
  16. ^ JG. Strom, Effect of urine pH and ascorbic acid on the rate of conversion of methenamine to formaldehyde., in Biopharm Drug Dispos, vol. 14, n. 1, Jan 1993, pp. 61-9, PMID 8427945.
  17. ^ S. Lamid, Ascorbic acid and methenamine mandelate on the urinary pH of spinal cord injury patients., in J Urol, vol. 129, n. 4, Apr 1983, pp. 845-6, PMID 6842722.