Ferrovia Cecina-Volterra
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La ferrovia Cecina – Volterra è una linea secondaria delle Ferrovie dello Stato tutt'oggi (2013) in esercizio per il solo traffico passeggeri con 4 coppie di treni nel solo periodo scolastico.
Storia
Realizzazione
La costruzione della pianeggiante tratta iniziale Cecina-Saline di Volterra venne deliberata dal Governo Provvisorio Toscano nel 1860, assieme al prolungamento della linea Maremmana; le due linee furono inaugurate contemporaneamente il 20 ottobre 1863[1] e gestite dalle Strade Ferrate Livornesi.
La linea inizialmente era stata concepita come parte iniziale di un collegamento trasversale tra Cecina e Poggibonsi sulla Centrale Toscana, ai tempi importante linea ferroviaria, passando per Volterra e Colle Val d'Elsa, ma la mancanza di accordo sul tracciato e una scarsa volontà fece abbandonare il progetto.
Eppure l'orografia del territorio, piegando a sud-est a Saline di Volterra per seguire la valle del fiume Cecina, proseguendo verso est fino alla zona di Casole d'Elsa e poi tornando verso nord lunga la valle del fiume Elsa, non sarebbe stata eccessivamente impegnativa.
Ancora meno fortuna ebbe l'idea di congiungere Saline di Volterra con Pontedera seguendo il facile percorso del fiume Era.
La mancanza di sbocchi minò subito le potenzialità della linea, che rimase di esclusivo ambito locale seppur sostenuta da un importante traffico merci legato all'attività mineraria della zona (salgemma, alabastro, boro e derivati, lignite).
Sviluppi
All'inizio del XX secolo si tornò a parlare di congiungere Saline di Volterra alla linea Empoli-Siena, con possibilità di arrivare fino a Colle Val d'Elsa dove, nel frattempo, era stata realizzata la breve tratta per Poggibonsi. L'opinione pubblica si divise tra i sostenitori di una linea Saline-Colle Val d'Elsa passante per Casole d'Elsa e quelli che preferivano una Saline-Poggibonsi passante per San Gimignano
Per entrambi i casi furono redatti diversi progetti. Negli anni successivi, l'interesse di un collegamento trasversale decadde a causa della progressiva diminuzione del traffico locale, che fece ritenere non giustificabili gli investimenti necessari.
Fu approvata, invece, la realizzazione della Lucca-Pontedera-Saline, che però fu costruita nel solo tratto Lucca-Pontedera, inaugurato nell'ottobre del 1928, mentre il restante tracciato rimase solo sulla carta.
L'amministrazione di Volterra ritenne che la stazione di Saline fosse troppo lontana e, grazie anche all'interessamento del Principe Piero Ginori Conti, finanziò un collegamento diretto tra Saline e Volterra, investendo nell'opera.
I lavori iniziarono nel 1909 e, data l'orografia del pendio, fu deciso di adottare il sistema a cremagliera, pur mantenendo lo scartamento ordinario. La tratta ebbe una lunghezza complessiva di 8,5 chilometri, comprensiva di un regresso costruito sulla sommità per ovviare all'irrealizzabilità di una curva per entrare nella stazione di Volterra Città. La pendenza - nel tratto a cremagliera - fu costante al 100‰. Sulla linea furono costruite quattro case cantoniere. Per la trazione dei treni vennero impiegate locomotive del gruppo 980, appositamente fatte costruire dalla svizzera SLM di Winterthur. Il 15 Settembre 1912 viene così inaugurato il prolungamento di Km 8+345 da Saline a Volterra Città, comprensivo di un tratto di Km 3+720 in ascesa costante del 100 per mille ed armato con cremagliera sistema Strub (con rotaie RA 36D)[2]
Declino
La nuova tratta Saline di Volterra-Volterra Città aveva un tempo di percorrenza di circa 40/45 minuti, mentre il regresso impediva la circolazione di treni a forte composizione; l'incompatibilità col materiale rotabile ordinario costringeva ad un trasbordo a Saline di Volterra. A differenza dell'altra linea a cremagliera delle FS, la Paola – Cosenza, nella quale i tempi di percorrenza furono dimezzati con l'impiego di automotrici, qui non venne fatto alcun ammodernamento in tal senso. Di conseguenza la linea risentì sempre più della concorrenza con il trasporto su gomma, che impiegava circa quindici minuti percorrendo la parallela strada statale nonostante la pendenza e la tortuosità di quest'ultima
La linea passò senza conseguenze di rilievo gli eventi della seconda guerra mondiale. Il 12 novembre 1958 la tratta Volterra-Saline di Volterra fu chiusa e subito dopo disarmata.
Tale chiusura di fatto ridusse il traffico passeggeri sul restante tratto Cecina-Saline. Il traffico merci inizialmente mantenne i volumi precedenti la chiusura, che però si ridussero nei due decenni successivi.
Negli anni ottanta furono effettuati lavori di ammodernamento. Il trasporto di merci si era ridotto nel frattempo al minimo e la linea fu considerata un "ramo secco".
Situazione attuale
La linea ferroviaria è chiusa al traffico merci ed è servita solo da quattro coppie di treni regionali, limitatamente ai giorni di scuola. Tutte le stazioni sono state tramutate in fermate e l'esercizio è a spola.
Nel 1999 una forte piena del torrente che corre ad est dell'ex stazione di Riparbella minò la stabilità del ponticello dove corrono i binari, che fu sostituito da una travatura metallica provvisoria dove fu posto il limite di 10 km/h. I previsti lavori di ripristino delle condizioni originarie non sono ancora stati eseguiti.
Alla fine del 2007, all'altezza del passaggio a livello con la SR 439 nell'abitato di Saline di Volterra, sono state rimosse sia le sbarre che i binari uscenti dalla stazione di Saline di Volterra in direzione di Volterra, dove inizia il tratto dismesso nel 1958. È comunque ancora visibile il termine linea, dove i binari hanno la singolarità di avere le traversine in ferro.
Il 29 marzo 2010 è stato firmato un protocollo d'intesa tra i Comuni dell'Alta e della Bassa Val di Cecina, unitamente alla Cassa di Risparmio di Volterra ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, per il rilancio e la valorizzazione della ferrovia. Nei primi mesi dell'anno seguente, RFI ha proceduto al restauro della stazione di Saline su richiesta dell'amministrazione comunale di Volterra, la quale ha già avviato le procedure per prenderla in gestione col fine di assegnarla come sede di associazioni locali.
L'ultima volta in cui un treno è circolato sulla Cecina-Saline è stato sabato 9 giugno 2012. Dal 10 settembre 2012, infatti, giorno in cui avrebbe dovuto riprendere il servizio ferroviario dopo la pausa estiva, ogni corsa è stata effettuata con autobus sotitutivi. A tutt'oggi (gennaio 2013) nessun treno è mai più circolato sulla Cecina-Saline di Volterra dopo il 9 giungo 2012.
Percorso
Stazioni e fermate | ||||||||
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linea per Livorno
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281+592 | Cecina | |||||||
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linea per Roma
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290+123 | Riparbella
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297+935 | Casino di Terra
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304+584 | Ponte Ginori
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311+076 | Volterra-Saline-Pomarance
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tratta a cremagliera † 1958
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Volterra † 1958 |
Curiosità
Tratta Saline - Volterra
- Per regolamento, la locomotiva doveva essere sempre posizionata a valle, con il "muso" rivolto a monte. Il convoglio assumeva quindi una inusuale composizione con la locomotiva sempre "in fondo", che spingeva in salita marciando in avanti e tratteneva in discesa marciando a retromarcia. Tuttavia, non essendoci piattaforme girevoli, per via del regresso arrivava in stazione a Volterra "in testa", anche se a retromarcia.
- Nonostante il totale abbandono dell'infrastruttura dalla data di smantellamento della tratta (1958), il suo sedime è pressoché intatto ed interamente percorribile, eccezion fatta per un breve tratto situato quasi sulla sommità, poco prima del sottovia di San Lazzaro, dove una frana ha interrotto il sedime per un centinaio di metri.
- Durante le smantellamento della linea Saline-Volterra, fu deciso di lasciare un centinaio di metri di binari affinchè fungessero da asta di manovra a servizio dello scalo ferroviario. In questo tratto superstite le traversine sono in ferro anzichè legno.
- In località Fontepippoli (risalendo la linea verso Volterra si trova poco prima dell'interruzione del tracciato di cui sopra) vi è un imponente manufatto in pietra a tre arcate, costruito in corso d'opera per arginare i continui smottamenti del terreno che troppo spesso vi si verificavano già durante i lavori di costruzione della ferrovia.
- Entrando a Volterra sulla strada statale 68, provenendo dalla direzione di Colle Val d'Elsa, si affronta uno zig-zag sotto due alti ponti ad arco; tali ponti non sono nient'altro che quanto resta del sistema di regresso: il primo è il ramo proveniente da Saline (in salita da sinistra), il secondo è il ramo per la stazione di Volterra (in orizzontale); sulla destra vi è il ramo comune del regresso, al cui termine vi è la cantoniera, tuttora abitata.
- L'edificio della stazione di Volterra città esiste ancora oggi ed è utilizzato come sede locale della Compagnia Pisana Trasporti. Il piazzale è utilizzato come parcheggio, da cui si può percorrere a piedi il regresso ed indovinare la partenza della cremagliera. Oltre al fabbricato viaggiatori sono ancora perfettamente visibili il magazzino delle merci, il deposito dell'acqua e, più in là, oltre un moderno capannone utilizzato come officina per i bus, la rimessa delle locomotive.
- Delle 4 case cantoniere costruite lungo la linea Saline-Volterra, solo una è ancora abitata: quella costruita in fondo al regresso. Le altre 3 sono poco più che ruderi.
Note
Bibliografia
- BETTI CARBONCINI ADRIANO La Maremmana. Storia della ferrovia Roma - Pisa dalle origini ai giorni nostri, Cortona : Calosci, 1998.
Pagine 260.
- Maggi Stefano Ferrovia Cecina-Volterra. Il trasporto pubblico in un territorio isolato, Nerbini Editore, 2011, 156 pp.
- Rete Ferroviaria Italiana. Fascicolo linea 96
Voci correlate
Altri progetti
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