Template:Campagnabox Campagna Pacifico 1941-42 Template:Campagnabox Campagna Pacifico 1943-45

Chindits
Colonna chindit impegnata nel guado di un fiume in Birmania. Gli uomini colpiti da dissenteria spesso marciavano seminudi.
Descrizione generale
NazioneIndia (bandiera) India
ServizioForze speciali
Battaglie/guerreCampagna della Birmania
Comandanti
Degni di notaOrde Charles Wingate
Fonti indicate nel testo principale
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Rappresentazione grafica di un Chinthé.

I Chindits furono un'unità di forze speciali dell'India britannica attiva in Birmania ed India nel 1943-1944 durante la Campagna della Birmania (Seconda guerra mondiale). Furono costituiti per porre in pratica la tattica di guerriglia e di penetrazione a lungo raggio[nb 1] innovativamente sviluppata da Orde Charles Wingate. I Chindits erano addestrati ad operare dietro le linee giapponesi, e le loro operazioni erano contraddistinte da prolungate marce attraverso terreni estremamente difficili, eseguite da truppe nutrite in modo inadeguato, indebolite da malattie quali la malaria e la dissenteria.

La valutazione tecnica della forza è sempre stata controversa, sia per l'elevatissimo tasso di perdite umane, sia per la discutibile rilevanza militare dei risultati da essa conseguita.

Esordi

I Chindits furono inventati dal brigadier generale britannico Orde Charles Wingate, che a quel tempo dipendeva dal generale Archibald Wavell, comandante in capo dell'India Command.[1] Il nome fu suggerito dal capitano Aung Thin (DSO) dell'esercito birmano. Chindit è una storpiatura del birmano Chinthé[2] o Chinthay, animale mitologico le cui statue erano poste a guardia dei templi buddisti.[3]

Nella Campagna dell'Africa Orientale Italiana del 1940–41, Wingate aveva iniziato ad esplorare le idee che successivamente avrebbe usato con i Chindits, quando creò e comandò un gruppo misto di unità regolari sudanesi ed etiopi assieme a partigiani abissini. Conosciuti con il nome di Gideon Force,[4] questi combattenti disturbarono le linee logistiche italiane e fornirono informazioni tattiche alle forze britanniche. Come comandante in capo del Middle East Command[5] nel 1940, Wavell aveva autorizzato la Gideon Force per ragioni politiche, dato che a suo giudizio l'idea di Wingate era militarmente troppo poco ortodossa.

Dopo lo scioglimento della Gideon Force, Wavell chiese a Wingate di operare in Birmania nel 1942, dove era previsto che lui creasse delle forze irregolari che agissero dietro le linee giapponesi, analogamente allo stile tattico della Gideon Force.[6] Wingate arrivò in Birmania nel 1942, appena due mesi prima del collasso finale degli Alleati e della conquista giapponese della Birmania.[7] Piuttosto che organizzare gli irregolari, Wingate trascorse del tempo girando il paese e sviluppando sul piano dottrinale la sua teoria di penetrazione a lungo raggio. Nelle battute finali della ritirata britannica dalla Birmania, Wingate si procurò un volo speciale per l'India, mentre il resto dell'esercito si allontanava marciando. Giunto a Delhi, espose le sue proposte a Wavell.

Organizzazione ed addestramento

 
Fanti australiani impiegano un mortaio da 2 pollici in Nuova Guinea nel 1945.

La 77ma Brigata di fanteria, detta anche "i Chindits", fu formata gradualmente nei pressi di Jhansi durante l'estate 1942. Wingate assunse l'incarico di addestrare le truppe nelle giungle dell'India centrale durante la stagione delle piogge. Metà dei Chindits erano britannici: il 13° Battaglione, dal King's Liverpool Regiment[8] (sulla carta un battaglione di seconda linea che annoverava parecchi uomini non giovanissimi) ed elementi già appartenuti alla Bush Warfare School ("Scuola di guerra forestale") in Birmania che si erano formati nella Compagnia commando[9] 142. L'altra parte della forza era costituita dal 3° Battaglione del 2nd Gurkha Rifles[10] (un battaglione che era appena stato creato) e dal 2° Battaglione dei Burma Rifles[11] (un'unità composita formata partendo da battaglioni consunti di truppe birmane che si erano ritirati in India nel 1942).

Wingate addestrò questa forza come unità di penetrazione a lungo raggio che doveva essere rifornita da provviste paracadutate o lanciate da aerei da trasporto, e avrebbe utilizzato il supporto aereo ravvicinato come sostituto dell'artiglieria.[12] Avrebbero percorso la giungla a piedi, facendo assegnamento essenzialmente sulla sorpresa attraverso la mobilità per attaccare le linee di comunicazione nemiche (una tattica che i giapponesi avevano lungamente usato con grande efficacia a Singapore ed in Birmania nel 1942 contro le forze britanniche).[3]

Le classiche strutture di brigata e battaglione furono abbandonate. La forza fu invece formata su otto colonne, ciascuna delle quali organizzate come segue: una compagnia fucilieri di fanteria (con nove mitragliatrici Bren e tre mortai leggeri da 2 pollici (51 mm)); un gruppo supporto con le armi pesanti (quattro fucili anticarro Boys .55, due mitragliatrici medie Vickers e due pezzi antiaerei leggeri); un plotone ricognizione dai Burma Rifles ed un gruppo sabotaggio dalla 142 Commando Company. Al comando della colonna erano aggregati piccoli distaccamenti della Royal Air Force (muniti di ricetrasmittenti per richiedere il supporto aerotattico), Royal Corps of Signals[13] e Royal Army Medical Corps[14].[15] Armi pesanti, radio, munizioni di riserva ed altre provviste erano trasportate dai muli, i quali rappresentavano anche una fonte alimentare d'emergenza, una volta che i loro carichi fossero esauriti.[3] Compresi i 57 conduttori di muli, ogni colonna britannica contava 306 uomini. (Le colonne gurkha erano un po' più numerose, con 369 uomini.[15])

Ogni uomo portava più di 33 kg di equipaggiamento che in proporzione era più di quanto trasportavano i muli con le scorte e le armi pesanti. Il carico dei soldati comprendeva un'arma personale come il Lee-Enfield Rifle No.4 o il mitra Thompson, munizioni, bombe a mano, un machete o un kukri (tradizionale coltello gurkha), razioni per sette giorni, un telo tenda, un'uniforme di ricambio ed altri oggetti assortiti. Buona parte di questo carico era trasportato in un Everest carrier, che era essenzialmente un telaio metallico da zaino, ma senza lo zaino vero e proprio.[16]

Poco dopo la prima operazione, una colonna venne smembrata per riportare le rimanenti sette al pieno organico. Due o più colonne erano comandate da un comando di gruppo, che a sua volta dipendeva dal comando brigata.

Operazione Longcloth

 
Il brigadier generale Orde Wingate

L'8 febbraio 1943, nell'Operazione Longcloth, Wingate con 3 000 chindits iniziò la marcia in Birmania. In origine l'intento era utilizzare i chindits nel contesto di una più vasta offensiva, ma poi si cambiò programma. Wingate convinse il generale Wavell ad inviare i chindits in Birmania malgrado l'annullamento dell'offensiva principale.

I chindits attraversarono il Chindwin il 13 febbraio e fronteggiarono le truppe giapponesi per la prima volta due giorni dopo. Due colonne marciarono a sud e ricevettero i rifornimenti aerei alla luce del sole per creare l'impressione che fossero la parte di maggior rilievo dell'attacco. Avevano anche un figurante che simulava la presenza di un generale britannico tra le loro fila. La RAF inscenò attacchi aerei contro obiettivi giapponesi per favorire lo stratagemma. Queste colonne avevano il piano di deviare ad est all'inizio di marzo ed attaccare la principale direttrice nord-sud nelle aree a sud del grosso del nemico. Una colonna eseguì con successo demolizioni lungo la ferrovia, ma l'altra colonna cadde in un'imboscata. Metà di quest'ultima colonna ripiegò in India.

Note esplicative

  1. ^ Il concetto è accennato poco sotto, nel box a margine.

Note bibliografiche

  1. ^ OPERATIONS IN THE FAR EAST From 17 October, 1940 To 27 December 1941
  2. ^ Image of chinthe
  3. ^ a b c Brayley, p. 18
  4. ^ Wingate in Ethiopia
  5. ^ Fonti in punto:
    • Pinar Bilgin, Regional Security in the Middle East, New York, Routledge, 2005, pp. 246 pages, ISBN 978-0-415-32549-3.
    • Richard Mead, Churchill's Lions: A biographical guide to the key British generals of World War II, Stroud (UK), Spellmount, 2007, pp. 544 pages, ISBN 978-1-86227-431-0.
    • The Mediterranean and Middle East, Volume I The Early Successes Against Italy (to May 1941), Naval & Military Press, 2004, ISBN 1-84574-065-3.
    • The Mediterranean and Middle East, Volume II The Germans come to the help of their Ally (1941), Naval & Military Press, 2004, ISBN 1-84574-066-1.
  6. ^ Thompson, p. 374
  7. ^ Collegamenti esterni in punto:
  8. ^ Collegamenti esterni in punto:
  9. ^ Collegamenti esterni in punto:
  10. ^ Collegamenti esterni in punto:
  11. ^ Fonti in punto:
    • The Standing Orders of the 2nd Battalion, The Burma Rifles, Aldershot, Gale & Polden, Ltd, 1948.
    • Colin Metcalf Enriquez, A Burmese Wonderland, Thacker, Spink, 1922.
    • James D Lunt, Imperial Sunset: Frontier Soldiering in the 20th Century, Futura Publications, 1981, ISBN 0-354-04528-8.
    • Government of British India, Dress Regulations (India) 1931, Naval and Military Press, 2000, ISBN 1-84342-077-5.
    • John Gaylor, Sons of John Company: the Indian and Pakistan Armies 1903-91, Tunbridge Wells, Spellmount, 1992, ISBN 0-946771-98-7.
  12. ^ Thompson, p. 375
  13. ^ Collegamenti esterni in punto:
  14. ^ Collegamenti esterni in punto:
  15. ^ a b Chinnery (2010), p.24
  16. ^ Brayley, pp. 18-19

Bibliografia

Collegamenti esterni

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