Bürger Union für Südtirol

partito politico italiano attivo nella provincia autonoma di Bolzano (1989-2020)

La Bürger Union für Südtirol (in italiano Unione dei cittadini per il Sudtirolo, fino al 2012 Union für Südtirol) è un partito politico indipendentista attivo nella provincia dell'Alto Adige, ossia la Provincia autonoma di Bolzano, e sostenitore di politiche in favore della minoranze di lingua tedesca e lingua ladina e soprattutto per le famiglie, dei lavoratori dipendenti e delle piccole imprese.

Bürger Union für Südtirol
SegretarioAndreas Pöder
VicesegretarioJosefa Brugger
StatoItalia (bandiera) Italia
SedeVia Garibaldi 6, Bolzano
Fondazione1988
Dissoluzione2020
Ideologiaautonomismo, indipendentismo, nazionalismo, destra sociale
Seggi massimi Camera0
Seggi massimi Senato0
Seggi massimi Europarlamento0
Seggi massimi Consigli regionali1
TestataFamilie & Heimat (famiglia e patria)
Sito webwww.buergerunion.st/

Il partito è guidato da Andreas Pöder.

Nella provincia di Bolzano ha un consenso variabile tra il 2 ed il 5%.[senza fonte]

Storia

Il partito nasce nell'autunno del 1989, dopo la fuoriuscita dalla Südtiroler Volkspartei del consigliere provinciale Alfons Benedikter. Attorno a lui, Eva Klotz e Gerold Meraner si riunirono il piccolo partito Freiheitliche Partei Südtirols (in precedenza, Partei der Unabhängigen), il Südtiroler Heimatbund e il movimento per il federalismo. La sua collocazione si trova a destra.

Benedikter sarà anche il primo Obmann (segretario) del movimento, che si caratterizza per la critica alla politica definita rinunciataria della SVP.

Nel 1991 a Benedikter subentra il giovane Martin Wenter, e l'Union vive un periodo di crisi, caratterizzato da un forte calo dei consensi e degli iscritti, che ha termine quando Wenter viene allontanato. Al suo posto, Karl Augsten riesce a riportare il partito a buoni risultati, con l'elezione di 2 consiglieri provinciali e regionali alle elezioni del 1993 (Klotz e Benedikter).

Nel 1994 la figura dell'Obmann viene sostituita da quella del segretario politico provinciale (Landessekretär), Andreas Pöder, e viene riorganizzata la struttura, anche con la nascita di un movimento giovanile (Junge Union).

L'anno dopo, alle elezioni comunali, l'Union riesce ad eleggere propri rappresentanti in 40 comuni della provincia.

Alle elezioni politiche del 1996 l'UfS si presenta in aperto contrasto con l'SVP, raccogliendo, per la Camera dei deputati (nella quota proporzionale), 55.548 voti e, per il Senato della Repubblica, 19.330 voti senza ottenere alcun seggio.

Alle elezioni provinciali del 1998, l'UfS sfiora i tre mandati, mancati per soli 2.000 voti. Vengono eletti Pöder e Klotz, confermati poi anche nel 2003,sfiorando il terzo mandato per 108 voti.

Le tensioni personali tra i due leader aumentarono nel corso degli anni[1], fino a che si giunse alla spaccatura durante il congresso del partito, il 5 maggio 2007, ad un anno dalle elezioni provinciali del 2008. Andreas Pöder chiese la reintroduzione della figura dell'Obmann, ottenendola con 76 voti a favore e 70 contrari[2] e scalzando di fatto la Klotz. Quest'ultima decise di uscire dal partito che aveva contribuito a fondare, con parte del gruppo dirigente[3]: nasceva il movimento indipendentista Süd-Tiroler Freiheit.

Nelle elezioni provinciali del 2008 il partito ha ottenuto il 2,3% dei voti, riducendo i propri consensi in favore della Süd-Tiroler Freiheit di Eva Klotz, ed eletto un consigliere.

Nel gennaio 2012 il movimento ha mutato nome in Bürger Union für Südtirol.

La Bürger Union ha rifiutato di presentare una lista per le elezioni politiche 2013, domandando ai suoi elettori di annullare il loro voto apponendo sulla scheda elettorale un adesivo con la scritta "Roma, ci hai rotto!" (in tedesco Rom kann uns mal!)[4]. Il motivo addotto dall'Obmann Pöder è che "la politica per il Sudtirolo va fatta in Sudtirolo", non essendo dunque necessario per il suo partito (in quanto separatista) concorrere per entrare nel parlamento italiano.

Note

  1. ^ Si veda l'intervista ad Eva Klotz sul quotidiano Alto Adige del 7 maggio 2007, p. 7
  2. ^ (DE) intervista a Pöder su stol.it
  3. ^ (DE) intervista a Klotz su stol.it
  4. ^ [1]

Collegamenti esterni

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