Utente:Itaka1960/Sandbox
Per trattative di pace per la guerra del Nagorno Karabakh si devono intendere le dichiarazioni, gli accordi nonché gli incontri diplomatici ad alto livello che si sono susseguiti, sotto l'egida di organizzazioni internazionali, dall'inizio della conflitto.
Distinguiamo tra gli atti che si sono concretizzati durante il conflitto e quelli facenti parte delle trattative di pace vere e proprie dopo la firma del cessate il fuoco del 1994.
Iniziative prima o durante la guerra
- Dichiarazione di Zheleznovodsk (23.09.1991): a ridosso delle dichiarazioni di indipendenza di Azerbaigian, Nagorno Karabakh e Armenia, aveva l'obiettivo di porre fine alla conflittualità etnica che contrapponeva armeni ed azeri per il controllo del Nagorno Karabakh e raggiungere un accordo di pace prima che la situazione degenerazze ulteriormente. Per quanto fosse stato ottenuto un consenso informale tra le parti, il trattato non fu mai ratificato.
- Iniziativa ONU (marzo 1992): a poche settimane dall'inizio della guerra, le Nazioni Unite mandano l'inviato Cyrus Vance, già negoziatore del conflitto jugoslavo, nel tentativo di comporre lo scontro fra le parti. Ma la sua missione sin dall'inizio si rivela ardua e il suo aereo in fase di atterraggio nel Nagorno Karabakh è fatto oggetto di colpi sparati dalla milizia azera.[1]
- Dichiarazione di Teheran ((7.05.1992): a quattro mesi dall'esplosione del conflitto, tentativo di mediazione non riuscito da parte dell'Iran che è preoccupato per gli sviluppi della guerra a ridosso della propria frontiera e cerca di acquisire un ruolo egemone nella regione. Il tentativo fallisce in quanto manca un raccodo politico con le milizie in campo. Il giorno dopo la dichiarazione di Teheran, gli armeni conquisteranno la città di Shushi indirizzando l'esito del conflitto a proprio favore.
- Riunione di Roma (1.06.1992): una riunione preliminare di emergenza dei paesi facenti parte della Conferenza di Minsk è indetta nella capitale italiana, dietro invito del sottosegretario agli Affari Esteri Mario Raffaelli, con la preannunciata partecipazione di delegazioni dei paesi della Conferenza, nonché di Armenia ed Azerbaigian. [2] [3]L'incontro non sortisce tuttavia alcun risultato concreto anche per la mancata partecipazione della delegazione del Nagorno Karabakh che annuncia la propria indisponibilità fin tanto che non verrà riconosciuto il suo ruolo ufficiale.[4] nella sua riunione di Stoccolma(14-15 dicembre 1992) il Consiglio della CSCE invita il Raffaelli e il Gruppo di Minsk a proseguire gli sforzi assidui per portare avanti il processo di pace.[5]
- Accordo di Biškek (5 maggio 1994): i rovesci militari spingono l'Azerbaigian ad accettare un accordo di cessate il fuoco siglato nella capitale kirghiza dalle parti in causa sotto la supervisione dei Paesi CIS.
Iniziative dopo la guerra
Dopo la firma del cessate il fuoco, e sotto l'egida del gruppo di Minsk (unico format di negoziato in atto), delegazioni armene ed azere, anche al massimo livello, hanno occasione di incontrasi ripetutamente senza tuttavia ottenere risultati concreti. Nel 1994, dopo l'accordo di Biškek, si incontrano altre due volte mentre nel 1995 i co-presidenti del gruppo di Minsk passano da due a tre (Francia, Federazione Russa e Stati Uniti. Nel 1999 il presidente armeno Robert Kocharyan e quello azero Heydar Aliyev si incontrano nella cornice delle manifestazioni per il cinquantenario della NATO.
- Incontro di Parigi (26.01.01): nella capitale francese si tiene il quattrodicesimo incontro tra i presidenti armeno ed azero su iniziativa del collega francese Jacques Chirac. Non trapelano notizie sull'esito dell'incontro
- Incontro di Key West (4.04.01): il nuovo colloquio presidenziale in Florida è preceduto da una vigilia carica di ottimismo. Ma a dispetto delle previsioni iniziali anche questo nuovo round di trattative non approda ad alcun risultato concreto [6] sebbene non manchino segnali di un progresso nelle trattative.[7] [8] [9]
- Incontro di Ginevra (11.12.03): quello svizzero è il primo incontro tra il rieletto presidente armeno Kocharyan ed il nuovo presidente azero Ilham Aliyev succeduto al padre deceduto ad ottobre. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa [10] il colloquio è puramente conoscitivo fra i due nuovi leader e non vengono affrontati argomenti sostanziali.
- Incontro di Varsavia (28.04.04): il colloquio nella capitale polacca viene definito "costruttivo" e viene dato impulso a più frequenti incontri a livello di ministri degli esteri.[11]
- Incontro di Astana (15.09.04): L'incontro nella capitale del Kazakistan fra i presidenti Kocharian (Armenia), Aliyev (Azerbaigian) e Putin (Federazione Russa) si tiene alla presenza dei mediatori del gruppo di Minsk. Anche in questo caso non vengono segnalati particolari progressi nelle trattative, almeno per quanto noto. Secondo il presidente armeno i problemi nascono da situazioni ereditate e ormai incardinatesi [12]
- incontro di Varsavia (15 maggio 05): il nuovo incontro presidenziale si svolge nella cornice del meeting del Consiglio d'Europa ed è preceduto ad aprile da un colloquio a Londra tra i rispettivi ministri degli esteri.
- Incontro di Kazan 27 agosto 05): anche il secondo incontro presidenziale dell'anno nella città russa non partorisce novità nei negoziati che appaiono decisamente in stallo [13]
- Incontro di Rambouillet (11.02.06): l'incontro avvenuto nella località alle porte di Parigi è preceduto da colloqui a Londra fra i ministri degli esteri che l'azero Mammadyarov giudica "intensi e ricchi"[14] e le aspettative sono molto alte perché si attende un passaggio significativo nel negoziato. Ma anche in questo caso i colloqui si risolvono con un nulla di fatto nononstante l'ottimismo iniziale.[15]
- Incontro di Bucarest (4.05.06): anche i colloqui rumeni si aprono all'insegna dell'ottimismo almeno secondo talune dichiarazioni diplomatiche terze come quelle dello statunitense Bryza [16]. Ma anche in questa occasione non si segnala alcun riavvicinamento tra le parti [17] per quanto pochi giorni più tardi il ministro degli esteri armeno Oskanian dichiara che entramvbe le parti sono favorevoli a far tenere al Nagorno Karabakh un referendum sullo status politico. Questa dichirazione è tuttavia rigettata dal suo omologo azero mntre l'opposizione a Baku sospetta che siano stati raggiunti accordi segreti fra le parti.[18]
- Incontro di Minsk (28.11.06): il terzo incontro del 2006
- Incontro di San Pietroburgo (9.06.07)
- Consiglio Osce di Madrid (novembre 07) Principi di Madrid
- Incontro di San Pietroburgo (06.06.08)
- Dichiarazione di Maiendorf (2.11.08)
- Incontro di Zurigo (28.01.09)
- Incontro di San Pietroburgo (4.06.09)
- Dichiarazione del Vertice G8 dell'Aquila (10.07.09)
- Incontro di Mosca (17.07.09)
- Incontro di Chisinau (9.10.09)
- Incontro di Sochi (21.01.10)
- Incontro di San Pietroburgo (17.06.10)
- Incontro di Astrakhan (27.10.10)
- Incontro di Soch (5.03.11)
- Incontro di Mosca (24.06.11)
- Incontro di Sochi (23.01.12)
Note
- ^ E.Aliprandi, Le ragioni del karabakh, &MyBook (2010), pag.74
- ^ Agenzia adnkronos, 28.05.92
- ^ La Repubblica, 28.05.92
- ^ E.Aliprandi, Le ragioni del karabakh, &MyBook (2010), pag.76, nota
- ^ Terza riunione del Consiglio, riepilogo conclusioni, pag.13
- ^ Asbarez, 19.04.01
- ^ Azerbaigian International, 4.04.01]
- ^ Los Angeles Times, 10.04.01
- ^ Panarmenian, 5.04.01
- ^ Panarmenian, 11.12.03
- ^ Panarmenian 29.04.04
- ^ Panarmenian, 16.09.04
- ^ E.Aliprandi, Le ragioni del Karabakh, pag.100
- ^ Panarmenian, 19.06.06
- ^ Al riguardo, si veda l'artico su Balcani e Caucaso del 13.02.06]
- ^ Panarmenian, 17.05.06
- ^ Panarmenian, 6.06.06
- ^ E.Aliprandi, Le ragioni del Karabakh, pag.101
- [[Categoria: Trattative di pace nella guerra del Nagorno Karabakh]