L'ultima tentazione di Cristo
L'ultima tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ) è un film del 1988 diretto da Martin Scorsese, tratto dal romanzo del 1960 L'ultima tentazione (The Last Temptation) del greco Nikos Kazantzakis.
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|---|---|
| Paese di produzione | Stati Uniti |
| Durata | 164 min |
| Genere | storico, drammatico |
| Regia | Martin Scorsese |
| Soggetto | Nikos Kazantzakis |
| Sceneggiatura | Paul Schrader |
| Fotografia | Michael Ballhaus |
| Montaggio | Thelma Schoonmaker |
| Musiche | Peter Gabriel |
| Scenografia | John Beard, Andrew Sanders e Giorgio Desideri |
| Interpreti e personaggi | |
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Frutto di una lunga gestazione da parte di Scorsese[1] (il film doveva iniziare nel 1983 e fu bloccato a 4 giorni dall'inizio delle riprese, con conseguente perdita dei 5 milioni di dollari d'investimento iniziale, sui 12 complessivi[2]) il film - così come il romanzo in precedenza - è stato accompagnato da innumerevoli critiche e prese di posizione, le stesse che avevano bloccato il progetto iniziale nel 1983: "una valanga di lettere alla direzione deplora il romanzo blasfemo e una campagna di boicotaggio telefonico manda in crisi gli uffici della società"[2].
Trama
Gesù vede il rapporto con l'Eterno come persecutorio. Vorrebbe vivere come gli altri, avere una famiglia, non comprende il suo percorso messianico così cerca di sfuggirgli fabbricando croci per i Romani. Un giorno decide di intraprendere il suo cammino e rifugiarsi nel deserto. Va a trovare Maria Maddalena, prostituta perché rifiutata da lui in gioventù, e le resiste. Va nella confraternita degli Esseni e parla con il maestro, mentre in realtà egli giace morto. Convinto oramai della sua peculiarità, Gesù convince Giuda Iscariota a seguirlo insieme ai primi discepoli e a farsi battezzare da un urlante Giovanni Battista. Affronta nel deserto le tentazioni di Satana, dapprima sotto forma di serpente, ad indicare la carnalità, poi di leone, ad indicare il narcisismo del cuore, per infine palesarsi sotto forma di fiamme. Salva Maria Maddalena dalla lapidazione, esordisce con il Discorso della Montagna e compie miracoli. Nonostante tutto ciò i dubbi continuano a perseguitarlo. Entra a Gerusalemme, scaccia i mercanti dal tempio, sembra voler innescare una rivolta ma Egli conosce già il suo destino sacrificale così convince il suo maggiore discepolo, proprio Giuda, a tradirlo per farsi catturare facilmente. Finisce dinanzi al governatore Pilato che lo condanna a morte e poi crocifisso quando in punto di morte vede un angelo sotto forma di fanciulla che afferma di essere venuto a salvarlo. Il Nazareno è libero, può finalmente sposarsi, dapprima con Maddalena poi con la sorella di Lazzaro ed avere una famiglia. Passano gli anni, è il 70 d.C. ed è l'inizio dell'offensiva romana contro gli Ebrei. Gesù vecchio giace su un letto moribondo quando riceve la visita di Giuda e di altri apostoli, ad ammonirlo come l'angelo sia in realtà un messo di Satana. Spaventato e pentito, in uno scenario apocalittico di tenebre, tra le urla di una Gerusalemme in fiamme, il Nazareno invoca il Signore e si risveglia nuovamente sulla croce, potendo così morire nella speranza di una salvezza degli uomini.
Produzione
Cast
All'epoca del primo progetto (1983) il ruolo di Gesù era stato pensato per Robert De Niro, impegnato nelle riprese di C'era una volta in America, ma "per la prima volta dall'inizio della loro collaborazione, l'attore rifiutò"[4].
L'attore italoamericano disse al riguardo:
L'attore diece comunque la disponibilità a far parte del cast in qualche altro ruolo[4]. Dopo il rifiuto di De Niro, venne scritturato Aidan Quinn, che era pronto per la parte nel 1983, all'epoca del primo progetto del film non realizzato: cinque anni dopo Quinn è però impegnato in altri progetti e declina la parte[3]. Scorsese pensa quindi a Christopher Walken[3], ma soprattutto a Willem Dafoe, che il regista aveva notato sia in Vivere e morire a Los Angeles (1985) sia in Platoon, dove risulta "esplosivo nella sua volontà sacrificale"[3].
Il resto del cast è confermato rispetto al 1983, con Harvey Keitel nel ruolo di Giuda e Barbara Hershey in quello di Maria Maddalena: entrambi gli attori avevano già proficuamente collaborato con Scorsese in diversi film degli anni settanta. Nel ruolo di Pilato, all'inizio pensato per Sting, si passa a David Bowie che "con tempi da vera rockstar gira la sua sequenza in un solo giorno"[3].
Accoglienza
Superata la fase travagliata di realizzazione, il film ha scatenato polemiche e reazioni, culminate nella proiezione alla 45ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 1988[5]. In Italia, ma non solo, si invocò un'azione censoria dalle autorità: in alcune nazioni come Filippine e Turchia il film non ha finora circolato.
Comportamenti di gruppi cristiani integralisti sono talvolta degenerati in episodi di violenza a danno di teatri e spettatori, come in Francia[6]. In Italia, se da un lato il film non ebbe molto successo di pubblico, circolando in tarda estate, dall'altro le polemiche portarono una qualche pubblicità indiretta e destarono comunque una diffusa curiosità nei confronti della tematica. Il giudizio di detrattori si mostrava indifferente alle scene contestate, insistendo piuttosto su un'immagine negativa ed eterodossa del Nazareno, qui imperfetto e dubitabondo.
Colonna sonora
La colonna sonora de L'ultima tentazione di Cristo è stata pubblicata un anno dopo sotto il nome di Passion di Peter Gabriel, considerato un capolavoro della neo-nata world music. Per la realizzazione l'ex-Genesis si avvalse della collaborazione di artisti internazionali di musica tradizionale quali Youssou N'Dour, Billy Cobham e Nusrat Fateh Ali Khan. Ad esso si accompagna l'album Passion sources il quale completa la colonna sonora e promuove gli artisti che hanno collaborato con Gabriel proponendo dei loro brani importanti, finora sconosciuti al pubblico occidentale.
Note
- ^ "Sebbene avessi sentito parlare del libro di Kazantzakis quando studiavo alla New York University, furono Barbara Hershey e David Carradine a darmelo quando finimmo le riprese di America 1929 - Sterminateli senza pietà", Scorsese, in Martin Scorsese, prefazione di M. Del Ministro, Dino Audio Editore 1997, II^ ediz. - p. 48
- ^ a b Serafino Murri, Martin Scorsese, Il Castoro Cinema 2000 - p. 85-86
- ^ a b c d e S. Murri, op. cit. - p. 96
- ^ a b c Rosanna Bellitto, Robert De Niro, Gallarate, Esedra 2001 - p. 71 ISBN 88-86871-09-0
- ^ S. Murri, op. cit. - p. 103
- ^ S. Greenhouse, Police Suspect Arson In Fire at Paris Theater, The New York Times - 25 ottobre 1988 - Consultato il 21 aprile 2011