C'era un castello con 40 cani
C'era un castello con 40 cani è un film del 1990, diretto dal regista Duccio Tessari.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 98' |
Genere | commedia |
Regia | Duccio Tessari |
Soggetto | Rémo Forlani (dal romanzo "Au bonheur des chiens") |
Sceneggiatura | Marcello Coscia, Ennio De Concini, Mahnahén Velasco |
Produttore | Franco Cristaldi |
Fotografia | Marco Onorato, Carlos Suárez |
Montaggio | Nino Baragli |
Musiche | Fiorenzo Carpi |
Scenografia | Paola Comencini |
Costumi | Antonella Berardi |
Trucco | Giuseppe Desiato, Adriana Sforza, Pietro Tenoglio |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
Bob, abita a Milano, è un manager, la sua attuale compagna è rimasta vedova, e ha un figlio, Tom, al quale Bob è molto affezionato. Quando muore una sua zia nobile, viene a sapere di aver ereditato un castello in Toscana. Erano convinti di andarlo a vedere per poi venderlo, ma invece restano meravigliati dalla magia e dall'atmosfera di quel posto. Tom familiarizza subito con i due cani della villa. Il paese fa conoscere ai tre una vita molto più tranquilla e semplice rispetto al caos di Milano. E decidono di rimanere. Tuttavia, un notaio imbroglione tenterà in tutti i modi di mandarli via, per appropriarsi del castello.
Critiche e apprezzamenti
A suo tempo il film ebbe un discreto successo, ma fu da alcuni criticato per la sua forte semplicità. In realtà, è proprio questa semplicità ad essere la chiave del film.
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