Angelo Bagnasco

cardinale e arcivescovo cattolico italiano (1943-)
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Angelo Bagnasco (Pontevico, 14 gennaio 1943) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e vice presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. È arcivescovo metropolita di Genova e cardinale presbitero della Gran Madre di Dio.

Angelo Bagnasco
cardinale di Santa Romana Chiesa
File:Cardinale Angelo Bagnasco.jpg
Christus Spes mea
 
TitoloCardinale presbitero della Gran Madre di Dio
Incarichi attualiArcivescovo di Genova
Presidente della CEI
Vice Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa
Incarichi ricopertiArcivescovo di Pesaro
Ordinario Militare per l'Italia
 
Nascita14 gennaio 1943 (82 anni)
Ordinazione sacerdotale29 giugno 1966 dal cardinale Giuseppe Siri
Consacrazione a vescovo7 febbraio 1998 dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi (poi cardinale)
Elevazione ad arcivescovo11 marzo 2000 da papa Giovanni Paolo II
Creazione a cardinale24 novembre 2007 da papa Benedetto XVI

Lo studioso e storico del cattolicesimo, l'americano Matthew Bunson, lo ha definito "un peso massimo tra gli intellettuali" per via del suo austero profilo in materia di dottrina ed etica e inoltre per il poliglottismo. È considerato in linea con il conservatorismo del cardinale Siri.[1]

È accreditato presso la stampa internazionale quale possibile successore di papa Benedetto XVI al soglio pontificio tra i cardinali italiani.[2][3]

Biografia

Formazione e primi incarichi

Nato nel bresciano da una famiglia genovese sfollata per la guerra, frequenta il ginnasio e il liceo classico presso il Seminario Arcivescovile di Genova ed è ordinato presbitero per l'arcidiocesi di Genova il 29 giugno 1966 dal cardinale Giuseppe Siri.

Nel 1979 si laurea in filosofia presso l'Università degli Studi di Genova. La sua formazione teologico-filosofica lo situa nella corrente del tomismo, fedele all'impostazione del cardinal Giuseppe Siri, al quale è sempre stato molto vicino. È un profondo conoscitore di San Tommaso d'Aquino e del suo insegnamento e un fermo sostenitore del valore della metafisica.

È stato vicario parrocchiale della parrocchia di San Pietro Apostolo e Santa Teresa del Bambin Gesù di Albaro dal 1966 al 1985; della stessa parrocchia è poi divenuto aiuto pastorale dal 1986 al 1995, avendo assunto altri incarichi, anche concomitanti, nell'arcidiocesi di Genova. Dal 1970 al 1985 è stato assistente ecclesiastico del gruppo scout ASCI (dal 1974, AGESCI). Dal 1975 al 1984 è stato docente di italiano presso il liceo classico presso il seminario arcivescovile.

Dal 1980 al 1998 è stato docente di metafisica ed ateismo contemporaneo presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Dal 1980 al 1993 è stato assistente diocesano della Federazione Universitaria Cattolica Italiana.

Dal 1985 al 1996 è stato direttore dell'ufficio catechistico diocesano e delegato regionale per la pastorale della scuola. Dal 1986 al 1994 è diventato preside e docente dell'Istituto superiore di scienze religiose di Genova. Dal 1990 al 1996 è stato direttore dell'ufficio educazione e incaricato della formazione degli insegnanti di religione. Dal 1993 al 1996 direttore dell'opera diocesana "Apostolato Liturgico" e dal 1995 al 1997 è stato vicario episcopale e direttore spirituale del seminario arcivescovile.

Arcivescovato

È stato eletto da papa Giovanni Paolo II alla sede vescovile di Pesaro il 3 gennaio 1998 ed è stato ordinato vescovo il 7 febbraio 1998, per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo Dionigi Tettamanzi in presenza dei vescovi co-consacranti Gaetano Michetti e Giacomo Barabino. L'11 marzo 2000 è diventato il primo arcivescovo metropolita di Pesaro.

Il 20 giugno 2003 è stato nominato ordinario militare per l'Italia, ovvero vescovo della struttura religiosa delle Forze armate italiane, carica che ha comportato automaticamente la sua nomina a generale di corpo d'armata dell'Esercito, a norma della legge 512/1961. Ha ricoperto questo incarico in un momento molto delicato per le forze armate della Repubblica, ovvero durante la loro partecipazione alla seconda Guerra del Golfo e alla guerra in Afghanistan. Ha celebrato i funerali di Stato solenni dei vari caduti di quei conflitti, divenendo un volto noto agli italiani.

Il 29 agosto 2006 papa Benedetto XVI lo ha nomina arcivescovo di Genova. Nel corso delle celebrazioni in onore della Madonna della Guardia ne ha dato per primo notizia il suo predecessore alla cattedra di San Siro il cardinale Tarcisio Bertone, diventato a sua volta Segretario di Stato della Santa Sede. La cerimonia solenne per il suo insediamento nell'arcidiocesi genovese si è tenuta nel pomeriggio del 24 settembre 2006 nella cattedrale di San Lorenzo. Contestualmente all'elezione ad arcivescovo di Genova ha lasciato l'incarico di ordinario militare per l'Italia. Il 26 settembre dello stesso anno è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale Ligure.

Presidenza CEI e cardinalato

Il 7 marzo 2007 è stato chiamato da papa Benedetto XVI a sostituire il cardinale Camillo Ruini alla guida della Conferenza Episcopale Italiana.[4] Il 29 giugno 2007 nella Basilica di San Pietro riceve da Benedetto XVI, insieme ad altri arcivescovi metropoliti, il sacro pallio. Come annunciato il 17 ottobre 2007, Benedetto XVI lo crea e pubblica cardinale nel concistoro del 24 novembre successivo, assegnandogli il titolo della Gran Madre di Dio.

Il 30 settembre 2011 è stato eletto vice-presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Il 7 marzo 2012 Benedetto XVI lo ha confermato presidente della Conferenza Episcopale Italiana per altri 5 anni. Il 31 gennaio 2013 è stato eletto presidente del comitato del Progetto culturale della Chiesa italiana.

È attualmente anche membro della Congregazione per le Chiese Orientali, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, della Congregazione per i Vescovi e della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.

Pensiero

Dichiarazioni sulle unioni omosessuali

Nei primi mesi alla guida della CEI, in merito alle unioni diverse dal matrimonio eterosessuale, l'arcivescovo Bagnasco si è espresso nei seguenti termini:

«Quando il criterio dominante è l'opinione pubblica o le maggioranze vestite di democrazia - che possono diventare antidemocratiche o violente - allora è difficile dire dei "no". Perché quindi dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no all'incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali.[5][6][7]»

In seguito a tali dichiarazioni è stato oggetto di dure critiche. Inoltre ignoti hanno deturpato, senza irrimediabili conseguenze, la facciata della cattedrale di Genova, diversi muri di Genova, Bologna e Torino, con scritte nelle quali accusano di pedofilia sacerdoti e prelati[8] e invocano la morte del Papa. Nello stesso contesto, ad opera di ignoti, all'arcivescovo è stato recapitato un plico contenente un proiettile ed una foto segnata da una svastica. In seguito a queste minacce, lo Stato Italiano gli ha assegnato una scorta.

Il 10 giugno 2007, il quotidiano 'Il Secolo XIX' ha riportato che a monsignor Bagnasco sono state recapitate altre minacce tramite un plico, al cui interno vi erano anche tre proiettili. La questura ha subito confermato. La Digos ha aggiunto il plico all'esteso fascicolo riguardante le intimidazioni dirette al presidente della CEI.[9] Successivamente la polizia ha scoperto che i plichi intimidatori erano stati spediti da un uomo di Cuneo, ex carabiniere espulso dall'Arma, che sperava di incastrare l'ex-amante, facendo ricadere su di lei e sul suo nuovo compagno la responsabilità delle minacce[10].

Nel febbraio 2013 al convegno Famiglia: risorsa per la Chiesa, risorsa per la societa in Genova, commentando l'approvazione francese del primo articolo sul matrimonio tra omosessuali, ha dichiarato:

«Siamo vicini al baratro. L’Italia non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme. L'Europa ha dimenticato le proprie radici cristiane, le radici della propria cultura e della propria civiltà. Volendo sistematicamente eliminare la religione dal proprio orizzonte crede di conquistare delle libertà nuove. Molti paesi europei hanno varato leggi sbagliate su vita, famiglia, libertà, non crescono in civiltà più umana e solidale, semmai più individualista e più regressiva»

Genealogia episcopale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Genealogia episcopale.

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Onorificenze

Note

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni