Corrado Orrico
Corrado Orrico (Massa, 16 aprile 1940) è un allenatore di calcio italiano.
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| 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Statistiche aggiornate al ottobre 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera
Gli esordi
Orrico iniziò la sua carriera di allenatore appena ventiseienne, sulla panchina della Sarzanese, squadra di cui era allora anche giocatore e capitano, e con la quale ottenne nel 1967 una promozione in Serie D. Sempre con i rossoneri sfiorò la promozione in C al termine del campionato 1968-69, perdendo lo spareggio con la Lucchese. Lo spareggio, giocato a Livorno, fu anche la sua ultima gara come giocatore, con la maglia numero otto, gara neppure conclusa, perché si infortunò e dovette lasciare anzitempo il terreno di gioco, senza essere sostituito (allora i regolamenti non lo consentivano). Al termine di quella stagione passò alla Carrarese, club che, nel corso della sua carriera, allenò per 13 stagioni in 7 diverse occasioni; proprio durante la sua prima esperienza del 1969 ideò un metodo d'allenamento basato sull'uso della Gabbia e che poi introdusse in quasi tutti i club per i quali lavorò. Dopo un anno a Carrara, passò alla Massese e poi al Camaiore.
Fu in seguito al suo ritorno alla guida della Carrarese, che portò prima in Serie C2 al termine del campionato 1977-78 e poi agli spareggi per la promozione in C1 l'anno successivo, che la sua popolarità crebbe. Nel 1979 passò dunque all'Udinese, in Serie A, venendo però esonerato dopo ventidue gare. Nell'estate del 1980 iniziò la stagione con il Lanerossi Vicenza, abbandonò però quasi subito la squadra per divergenze con la dirigenza. Fece così ritorno a Carrara, dove conquistò la C1 nel 1982. Sempre in C allenò anche Brescia e Prato.
La stagione all'Inter
La stagione 1990-91, con l'exploit da allenatore della Lucchese, che portò a un passo dalla promozione in massima serie, riportò la figura di Orrico in primo piano. Fu dunque scelto dal presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini per sostituire Giovanni Trapattoni, che nel 1988-89 aveva condotto l'Inter alla vittoria dello scudetto e due anni dopo alla vittoria in Coppa UEFA e che nel 1991-92 aveva scelto di ritornare alla Juventus. Corrado Orrico era visto come la risposta interista a Arrigo Sacchi, "ma con uno stipendio da operaio specializzato, per sentirmi in sintonia col partito che ho sempre votato", com'ebbe a precisare lo stesso tecnico massese.[1]
A Milano fu accolto con diffidenza: Gianni Brera lo soprannominò un po' snobisticamente "Il maestro di Volpara", dal borgo della provincia di Massa Carrara dove risiede tuttora. L'ambiente non gli perdonò i primi esperimenti tattici e i primi insuccessi. Convinto sostenitore del modulo a zona, tentò di applicarlo anche all'Inter: ma la squadra, legata al modulo con marcatura a uomo di matrice trapattoniana, non riuscì ad assimilare il nuovo sistema di gioco e deluse ben presto le aspettative dei tifosi. L'imprevista eliminazione ad opera del Boavista nel primo turno della Coppa UEFA 1991-92 (l'Inter, tra l'altro, era la squadra detentrice del trofeo) fu la prima macchia stagionale di un'annata deludente.
Celebre rimase una sua intervista nella quale, dopo la sconfitta subita nella partita di andata in Portogallo ad opera del Boavista, dichiarò che sarebbe stato più facile che crollasse il Duomo di Milano piuttosto che l'Inter fosse eliminata dalla Coppa. Nella partita di ritorno al Meazza, lo 0-0 sancì l'eliminazione dei nerazzurri. Dopo la sconfitta per 1-0 subita dall'Atalanta nell'ultima gara d'andata del campionato 1991-92, Orrico rassegnò le dimissioni e fu sostituito da Luis Suarez. In quell'anno l'Inter non riuscì a centrare la qualificazione alle Coppe europee, piazzandosi soltanto all'ottavo posto in campionato.
Dopo l'Inter
Nel 1994 Orrico fece ritorno a Carrara. Successivamente accumulò esperienze brevi e poco soddisfacenti sulle panchine di Avellino, Alessandria e Empoli, che si conclusero tutte con la retrocessione. In seguito allenò, senza grandi risultati, Treviso, Massese e Carrarese.
Ha allenato il Prato nella stagione 2008-2009 piazzandosi 5° in classifica e qualificando la squadra ai play off, in finale però a causa della migliore posizione in classifica dopo una vittoria per parte accede alla C1 il Giulianova. Nel mese di agosto del 2009, mentre si accingeva ad affrontare la seconda stagione alla guida del Prato, si dimetteva a causa di alcune divergenze con la società.
Nel suo palmarès conta le vittorie di sei campionati, tre di Serie C e tre di D, e di due Coppe Italia di C.
Il giorno 30 maggio 2009 suo figlio si è tolto la vita per cause non chiare[2].
Note
- ^ L'Inter di Orrico? Una gabbia di matti.", su footballpoetssociety.blogspot.com, Guerin Sportivo, 4 agosto 2008. URL consultato il 17 marzo 2009.
- ^ Dramma Orrico. Si suicida il figlio, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 30 maggio 2009.
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