Chiesa delle Sante Flora e Lucilla (Montisi)
La chiesa delle Sante Flora e Lucilla, anche detta della Cura essendo stata fino agli anni 1960 sede di una curazia, è un luogo di culto cattolico che si trova in via Umberto I a Montisi, frazione di San Giovanni d'Asso.
Chiesa delle Sante Flora e Lucilla | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | ![]() |
Coordinate | 43°09′21.89″N 11°39′03.46″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | Flora, Lucilla, Eugenio e compagni |
Diocesi | Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | XIII secolo |
Completamento | XIX secolo |
Sorse come chiesa pievana sotto il patronato della Comunità nel Medioevo.
Storia
La chiesa delle Sante Flora e Lucilla fu costruita nel XIII secolo in stile romanico. Il primo documento in cui appare menzionata è nelle decime degli anni 1278-1279: la chiesa, allora facente parte della giurisdizione della Pieve di Santo Stefano a Cennano, porta il nome di S. Flore de Monteghisi.
La chiesa era a navata unica con soffitto con travi a vista e priva di abside. A ridosso della parete di fondo vi era l'altare secentesco sormontato dalla tela Gesù in Croce tra Santi, in seguito spostata; nella chiesa vi erano anche tre altari laterali, dedicati a Sant'Antonio da Padova, al Santissimo Nome di Gesù e alla Santissima Trinità, i primi due sede di un'omonima confraternita, il terzo di una cappellania.
Nel 1721, per interessamento del curato Girolamo Vegni, la chiesa fu oggetto di un importante restauro nel corso del quale vennero costruiti cinque nuovi altari in stucco, tra i quali uno nuovo dedicato a San Giuseppe, la cantoria con un organo positivo a sei registri e una nuova sacrestia; la chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo di Pienza Settimio Cinughi l'anno successivo.
Nel 1858, la chiesa fu interessata da un nuovo restauro, finanziati dalla famiglia Mannucci Benincasa e dal Granducato di Toscana. In tale occasione la chiesa venne ampliata con il transetto e l'abside, venne realizzata la volta a vela della navata e vennero edificati il campanile e la sacrestia.
Negli anni cinquanta del Novecento, con il trasferimento dell'ultimo curato, don Manfredo Coltellini, la curazia delle Sante Flora e Lucilla fu dapprima retta dal pievano della Santissima Annunziata monsignor Elio Benvenuti per poi essere a soppressa nel decennio successivo e il suo territorio confluì nella pievania.
Descrizione
Esterno
L'esterno della chiesa delle Sante Flora e Lucilla è caratterizzato dalla facciata, in corrispondenza della quale via Umberto I si allarga leggermente. La facciata è a capanna con cornicione superiore in pietra scolpito e sormontato da una croce in ferro battuto. Originariamente dipinta, in seguito ad un restauro del 2010 è stata interamente ricoperta con intonaco bianco. Al centro della facciata si trova il portale ligneo, sul quale sono dipinte due croci di Malta; esso è circondato da una cornice in pietra priva di decorazioni.
Alla destra della chiesa si trova l'edificio della canonica, la cui facciata è preceduta da una scala affiancata da una vera da pozzo. Alle sue spalle, si eleva il campanile, costruito nel . All'interno della cella campanaria trovano luogo quattro campane.
Interno
L'interno della chiesa è a navata unica con pianta a croce latina, in gran parte frutto dei restauri del XIX secolo.
La navata si articola in quattro campate rettangolari ciascuna coperta con volta a vela e separate da archi a tutto sesto poggianti su semipilastri. Nella prima campata, a ridosso della controfacciata, vi è la cantoria settecentesca; essa poggia su due colonne tuscaniche ed ospita la cassa, vuota, dell'organo a canne, costruito presumibilmente da Nicomede Agati nell'Ottocento. Nelle due campate centrali, si trovano quattro altari laterali in stucco con mensa poggiante su due mensole e ancona inquadrata fra due colonne composite reggenti il frontone: il primo altare di destra è dedicato a Sant'Antonio da Padova ed ospita una statua processionale raffigurante Sant'Antonio con Gesù Bambino; il primo altare di sinistra è dedicato a San Giuseppe ed ospita una statua in stucco dipinto raffigurante San Giuseppe con Gesù Bambino; il secondo altare di destra è dedicato al Crocifisso ed è sormontato da una tela del XVII secolo, originariamente sull'altare maggiore, raffigurante Gesù in Croce tra i Santi Flora, Lucia, Maria Maddalena, Agata e Martino; il secondo altare di sinistra è dedicato al Santissimo Nome di Gesù e sormontato da una tela settecentesca con la Circoncisione di Gesù.
Ciascuno dei due bracci del transetto ottocentesco è composto da una profonda cappella coperta con volta a botte affrescata a cielo stellato e con, a ridosso della parete di fondo, un altare ligneo; l'altare del transetto di destra è dedicato al Sacro Cuore di Gesù, con statua dello stesso, mentre l'altare del transetto di sinistra è dedicato alla Vergine del Rosario con statua della Madonna di Lourdes.
In fondo alla navata si trova l'abside quadrangolare, con volta a vela, affiancata dalle statue di San Gregorio Magno (a sinistra) e di San Francesco di Sales (a destra). Sotto l'arco absidale vi è l'altare maggiore in stucco, con pitture neogotiche del XX secolo. L'altare è sormontato da un Crocifisso ligneo donato nel 1943. Alle spalle dell'altare, vi sono i seggi del coro.
Armonium
Dietro l'altare maggiore, nell'abside, si trova un armonium costruito da Vincent Mauprety nel 1848 e donato alla chiesa nel 1949. Lo strumento ha un'unica tastiera di 61 note senza traspositore e pedaliera, e la sua disposizione fonica è la seguente:
Disposizione fonica effettiva | Disposizione fonica riportata sullo strumento |
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Manuale
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Manuale
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Note
- ^ dicitura mancante
Bibliografia
- C. Prezzolini, Chiese di S. Giovanni d'Asso e Montisi in Età Moderna, in Bullettino di Storia Patria, n° XCII, Siena, Accademia Senese degli Intronati, 1985, pagg. 369-370. ISSN 0391-7568.
- E. Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze 1846.
- E. Torriti (a cura di), Edifici religiosi di Abbadia Sicille, Petroio, Castelmuzio, Sant'Anna in Camprena e Trequanda (con notizie sulle chiese di Montisi), Sinalunga, 1999.
- G. Maramai, La chiesa di san Pietro in Villore ed altre emergenze architettoniche del territorio di San Giovanni d'Asso, Siena 1980-1981.
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