Èze

comune francese
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Eza (in francese Èze, in occitano Esa) è un comune francese di 2.865 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Eza
comune
Èze
Eza – Stemma
Eza – Veduta
Eza – Veduta
Localizzazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Dipartimento Alpi Marittime
ArrondissementNizza
CantoneVillafranca
Territorio
Coordinate43°43′N 7°22′E
Altitudine424 m s.l.m.
Superficie9,48 km²
Abitanti2 865[1] (2009)
Densità302,22 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6360
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE06059
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Eza
Eza
Sito istituzionale

Città

La città storica, in collina, è oggi conosciuta come Èze-Village mentre la moderna riviera, sorta nel novecento, è chiamata Èze-Bord-de-Mer.

Informazioni

È inerpicandosi per i tornanti d’oro del suo nero percorso, per riprendere i termini di Stephen Liégard, l’inventore dell’espressione Costa Azzurra, che il visitatore arriva alla città di Eza, lasciando alla sua sinistra il Sentiero di Nietzsche. È durante l’ascensione che il filosofo compose uno dei capitoli di Così Parlò Zarathustra.

All’entrata del villaggio, la Postierla del XIV secolo, nonostante i segni del tempo e le offese saracene e francesi, sembra ancora attendere gli eventuali assalitori. Un cannone del XIV secolo protegge la prima porta ad arco pieno. Dei merli tradiscono la presenza di bertesche sul cammino di ronda, raggiungibile da una scala situata proprio dietro la seconda porta, coronata da un arco spezzato. Provenzale, Eza passa alla Contea di Savoia nel 1388. Da allora ne seguirà il destino. Nel 1543, Eza subisce l’offensiva della flotta ottomana di Solimano il Magnifico, alleato di Francesco I. Durante i secoli XVII e XVIII, il villaggio sarà occupato e devastato più volte dall’esercito francese.

Per meglio scoprire Eza, bisogna lasciarsi guidare dall’istinto, fidarsi degli aromi di un gelsomino per trovarsi in uno dei suoi vicoli inondati di sole, su frammenti del muro risalenti all’età del bronzo, di fronte ad oggetti in ferro battuto minuziosamente lavorati ai quali si aggrappa un’indisciplinata camelia o di fronte a pitture a trompe l’œil come le false persiane su di una facciata della Via Principale.

Tra tutte le case del villaggio, quella dei Riquier in Piazza Pianeta, si distingue per la porta ornata di bassorilievi. I Riquier, originari di Nizza, furono tra i primi signori di Eza, ed il villaggio fu il loro più antico feudo fuori Nizza. La loro dominazione durò da XIII al XIV secolo. Nel 1930, uno degli ultimi proprietari di Casa Riquier ha collocato la Fontana all’italiana, il cui rifornimento idrico restò per molto tempo a carico delle cisterne del villaggio. Bisognerà attendere fino al 1952 perché l’acqua arrivi alle case.

Eza accoglie altre notevoli dimore, e in particolare il Castello della Capra d’Oro (Château de la Chèvre d’Or) e il Castello Eza (Château Eza), antica residenza del principe Guglielmo di Svezia dal 1923 al 1953. I pianterreni, trasformati in boutiques e in ateliers di artisti, servivano un tempo da cantine per i vini, o da stalla per il bestiame. Bisogna immaginare questi vicoli percorsi dagli asini di ritorno dai campi terrazzati della vallata dell’Aighetta, o di San Lorenzo d’Eza, carichi di fichi, di carruba, di olive e di agrumi quali i mandarini di Eza.

La cappella della Santa Croce, conosciuta anche con il nome di “Cappella dei Penitenti Bianchi”, datata 1306, sarebbe il più antico edificio del comune. È là che si riunivano i membri dell’ordine laico dei Penitenti Bianchi di Eza, incaricati di portare l’assistenza del villaggio alla Provenza fino alla fine del XIV secolo. In questa cappella, tra il 15 e il 16 aprile del 1860, gli abitanti votarono all’unanimità il ritorno del loro villaggio alla Francia. All’interno raccoglie oggi un ricco mobilio, e in particolare un crocifisso attribuito a Ludovico Brea.

La facciata spoglia della Chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione, iniziata nel 1764 e consacrata nel 1772, contrasta con la magnificenza della navata e del coro, che si caratterizzano per gli ornamenti barocchi e le pitture trompe l’œil (pitture che ingannano l’occhio). All’interno, una croce egiziana ricorda che Eza (in latino Isia) affonda le sue radici nei misteri della dea Iside. Secondo la tradizione i Fenici vi avrebbero eretto un tempio in suo onore. Nel piccolo cimitero disposto sulle terrazze di fronte alla vallata dell’Aighetta, riposa dal 1974 l’attore e umorista Francis Blanche.

In vetta al villaggio, a 429 metri sul livello del mare, si può gustare uno dei panorami più eccezionali della riviera. Il profilo dei cactus e le vestigia del castello si stagliano nel cielo. Quest’ultime testimoniano lo zelo con il quale i soldati di Luigi XIV smantellarono questa fortezza quasi circolare disposta su vari livelli. Il Giardino Esotico, creato nel 1949 dall’ingegnere agronomo Jean Gastaud, raggruppa un centinaio di varietà di piante. Le sue agavi, aloe, euforbie e cactus (tra i quali l’Opuntia, con le sue spine traslucide che riflettono la luce mediterranea) s’incrociano e si riproducono in mezzo a queste aride rovine che sembrano illustrare a loro modo il motto del comune: Moriendo Renascor (Morendo Risorgo).

Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Galleria fotografica

Curiosità

  • Bono e The Edge, rispettivamente cantante e chitarrista degli U2, posseggono una villa sulla riviera di Eza.
  • Il sentiero che unisce Èze-Village con Èze-Bord-de-Mer è dedicato al filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che qui scrisse la terza parte di Cosi parlò Zarathustra.

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Collegamenti esterni

Note

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