Giovanni Picchi
Giovanni Picchi (forse Venezia, 1571 o 1572 – Venezia, 17 maggio 1643) è stato un compositore, organista, liutista e clavicembalista italiano del primo Barocco. Fu seguace della scuola veneta, e influenzò lo sviluppo e la differenziazione delle forme strumentali del periodo, come la sonata e la canzona Ensemble, inoltre è stato l'unico veneziano del suo tempo a scrivere musica di danza per clavicembalo. Fonte HOASM
Biografia
Poco si sa sulla vita giovanile di Picchi, ma la sua data di nascita (1571 o 1572) si desume dall'atto di morte (17 maggio 1643), nel quale è precisata l'età al momento del decesso (71 anni). La prima documentazione pervenutaci che lo riguardi è un ritratto. Appare citato come liutista, inoltre, in un manuale sulla danza di Fabrizio Caroso (Nobiltà di dame)[senza fonte]. Verso il febbraio del 1607, Picchi fu nominato organista della Chiesa dei Frari e dal 1623 fino alla morte fu anche organista della Chiesa della confraternita scuola di San Rocco, la più prestigiosa confraternita veneziana.[senza fonte] Nel 1624 fece richiesta di diventare secondo organista della Basilica di San Marco, ma gli fu preferito Giovanni Pietro Berti.
Opere
Di Picchi è giunta fino a noi la maggior parte della sua musica strumentale.Le sue opere pubblicate comprendono otto danze per strumenti a tastiera presenti della Intavolatura di Balli d'arpicordo (Venezia, 1618, 2ª ed. 1621), e Canzoni e sonate in forma partbook in Canzoni da sonar (Venezia, 1625). Una sua toccata per clavicembalo è inclusa nel Fitzwilliam Virginal Book; tre passamezzi in un manoscritto conservato a Torino; e nel 1619 egli pubblicò una raccolta di danze per clavicembalo, Intavolatura di balli d'arpicordo. Inoltre diede alle stampe nel 1625 un libro di canzoni, Canzoni da sonar.
Le sue danze per clavicembalo si dividono in tre tipi: danze a terzine, danze a terzine accoppiate con saltarelli e pezzi con ostinato. La maggior parte dei lavori con ostinato usa il modello della romanesca, che consiste in linee discendenti per quarte, crescendo a intervalli, discendendo ancora per quarte o quinte, ricrescendo a intervalli e così via (il Canone di Pachelbel, scritto parecchie decadi più tardi,è probabilmente il più noto esempio di variazioni sull'ostinato della romanesca)[senza fonte].
Per quanto concerne le sue canzoni d'insieme, Picchi impiegò parecchie forme strumentali che ebbero importanza in seguito per lo sviluppo di altri generi musicali come il concerto. In particolare egli era solito usare il concertino, il ritornello e la cadenza nella sua musica d'insieme, seguendo e sviluppando ulteriormente una pratica iniziata da Giovanni Gabrieli e da altri compositori della sua generazione.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- opera omnia per clavicembalo vol I, audio/video YouTube
- opera omnia per clavicembalo vol II, audio/video YouTube
- opera omnia per clavicembalo vol III, audio/video YouTube
- Spartiti in formanto PDF
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29719043 · ISNI (EN) 0000 0003 7630 6156 · SBN CFIV125642 · BAV 495/242550 · CERL cnp00403930 · Europeana agent/base/155646 · LCCN (EN) n82108010 · GND (DE) 119110024 · BNE (ES) XX1639718 (data) · BNF (FR) cb13898460q (data) · J9U (EN, HE) 987007283657905171 |
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