Giuseppe Peruchetti
Giuseppe Peruchetti (Gardone Val Trompia, 30 ottobre 1907 – Gardone Val Trompia, 21 maggio 1995) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo portiere.
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Ruolo | Portiere | |||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||
Carriera
Cresciuto nella "Giuseppe Bernardelli" di Gardone Val Trompia, dove giocò per 6 stagioni, partì per il servizio militare prestato a Bressanone nel 2º Reggimento Artiglieria da Montagna. Tornato a casa fu tesserato dalla "Boifava" di Brescia, società da dove erano usciti i fratelli Evaristo e Berardo Frisoni, Angelo Pasolini, Andrea Gadaldi, Luigi Giuseppe Giuliani e Mario Maffioli. Ma in breve tempo la Boifava fu sciolta.
Gioca le ultime partite del campionato 1927-28 nella squadra uliciana del Villa Cogozzo quando passa giovanissimo al Brescia, formandosi alla scuola di Giuseppe Trivellini, ex portiere della nazionale.
Molto bravo tra i pali, la sua specialità è la deviazione in angolo, di pugno. Nelle Rondinelle esordisce il 18 novembre 1928, 7ª giornata di andata del girone B del campionato di Divisione Nazionale: Brescia-Biellese 1-0.
A Brescia Peruchetti rimane sette stagioni e si mette a tal punto in evidenza da meritare la convocazione in Nazionale. L'esordio in maglia azzurra avviene il 17 maggio 1936 (Italia - Austria 2-2). Dieci giorni dopo, la sua prestazione a Budapest lo consacra definitivamente come uno dei migliori portieri italiani.
Nell'estate del 1936 si trasferisce all'Ambrosiana-Inter, chiamato a sostituire Carlo Ceresoli. In maglia neroazzurra rimane cinque stagioni, compresa una da allenatore, vincendo due scudetti e una Coppa Italia.
Nella stagione 1940-1941, insieme a Italo Zamberletti, diventa allenatore dell'Inter, avallando tra l'altro la cessione di Meazza al Milan. La squadra nerazzura arriva seconda dietro al Bologna. L'anno seguente, caso unico nel calcio italiano, rimette i guantoni e difende la porta della Juventus, con cui concluse la sua carriera, vincendo la Coppa Italia nel 1942.
Dopo il ritiro
Durante la guerra venne arrestato e condannato a morte, salvato, subì una lunga prigionia. Nel 1988 ebbe il riconoscimento del "Club della brescianità" Santi Faustino e Giovita. Morì tragicamente nel maggio del 1995, cadendo dal balcone di casa.
Palmarès
Giocatore
Club
Competizioni nazionali
- Coppa Italia: 2
Fonti e bibliografia
Collegamenti esterni
- Convocazioni e presenze di Giuseppe Peruchetti in nazionale, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Giuseppe Peruchetti, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).