Gennaro di Jacovo
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Lettera a Socrate
da Etarkos
Carissimo,
il poeta è cosa leggera, alata, sacra ... e non sa creare prima di essere posseduto da un Dio, né prima di aver perso il possesso di se stesso e di essere fuori della prorpia semplice individualità.
Ti sto scrivendo con le tue stesse parole. Con quelle di w:Platone|.
Tu non amavi scrivere.
Un libro, se interrogato, tace.
Dicevi.
Un uomo invece ti risponde, in modo sempre imprevedibile.'
Contradittorio, anche.
Sono passati tanti anni da quel processo che ti vide condannato alla micidiale pozione, e dopo tanto tempo non ti abbiamo dimenticato, ma forse neppure capito.
Perdonaci.
Forse è vero che solo quello che è veramente importante si dimentica, e invece si ricorda la scoria e il superfluo.
E tuttavia, lasciami credere che nella dimensione che circonda la solitudine abbia un qualche valore catastematico, rasserenatore, la parola d’un Uomo che non amava gli scritti una volta che sia stata redatta dal più geniale dei suoi discepoli.
Un destino condiviso da pochi.
Da Dio, che ebbe in altri redattori la propagazione della sua Parola.
Mio caro Socrate, ti scrivo proprio perché solo tu puoi comprendere la difficoltà cui va incontro chiunque, spinto dalla necessità della vita, o da qualche accidente imprevedibile, oppure dall’ispirazione stessa di un Dio o infine da condizionamenti letterari connessi con l’esigenza dell’apprendimento, sia costretto o invogliato a scrivere.
Scrivere.
Anch’io ho dei discepoli.
E mi hanno detto: puoi spiegarci ancora come svolgere una relazione?
Una relazione.
Così ho pensato di rivolgermi a Te.
Non che pretenda una risposta scritta.
No.
Ma soltanto l’idea di chiederti qualcosa, sono sicuro che mi aiuterà.
Adesso provo a precisare quale sia la questione.
Scrittura mediata e scrittura immediata.
Tu hai presente cosa ha fatto Platone con la tua teoria filosofica?
Credo proprio di si.
Qualunque parlante deve prevedere cosa possa fare un ascoltatore qualsiasi, e specialmente un discepolo con le parole prodotte.
Si ha così un rapporto fra mittente e ricevente.
Se quest’ultimo rielabora e presenta le teorie del primo, divenendo a sua volta fonte e punto di riferimento, specie in absentia auctoris, ossia una volta persa la voce stessa dell’autore, allora il secondo diviene in pratica un autore che contenga anche il primo: un metautore.
Quando poi si conservi l’originale, come in larga parte della poesia epica, o in parte della poesia comica, si tratta non di sostituzione d’una voce ad un’altra, come fra maestri e discepoli, ma di emulazione in sede tematica e stilistica.
Quando non interessi anche la weltanshauung, la visione della vita, la poetica.
Il concetto quindi di relazione concerne quei rapporti di dipendenza ideale, ma anche pratica e stilistica che legano a livello espressivo e culturale i poeti, gli scrittori, i parlanti tutti.
Oltre la cortina della solitudine, la cecità di Omero e la follia di Edipo, sta la parola, che lega e separa, èpos kài mythos...parola e racconto, che discerne e concilia.
E come suonano adatte le parole di Seneca, quando alla madre Elvia scrive dal suo esilio ... io invece preferisco porre fine al dolore, non ingannarlo.
Perciò ti conduco là dove devono rifugiarsi coloro che sfuggono alla cattiva sorte: agli studi letterari.
Ma una relazione non è solo avvertire le ‘corrispondenze’ che Foscolo o Baudelaire coglievano fra gli elementi dell’universo.
Occorre, per redigere un commento, una relazione su una poesia, un brano di letteratura, un’opera più ampia come una tragedia, una commedia, un poema, leggere molto attentamente l’opera, cercando di cogliere i vari piani del racconto, per comprendere quale sia il livello dei fatti e quello delle idee.
Questo è importante, perché sviluppa la capacità di riconoscere le varie
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Funzioni del linguaggio
... nonché di separare decisamente l’espressione che tende all’informazione e alla storiografia da quella che tende alla espressione emotiva ed alla lirica, con tutti i passaggi intermedi.
E’ interessante distinguere, quindi, come un Autore scelga determinate persone del verbo, legate al piano del racconto, per differenziare una visione soggettiva (lirica) da una oggettiva (storiografica), usando la prima o la terza persona del verbo.
Un contatto diretto fra personaggi o fra Autore/mittente e lettore/ destinatario è dato dalla seconda persona, che consente approcci esortativi o fàtici.
A tale proposito valgono le essenziali
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Organografie di Jakobson
su fattori del messaggio e funzioni linguistiche.
Dallo stile partono indicazioni che mi spiegano aspetti sostanziali.
E viceversa.
E’ come se dalla luce di una stella, lontana anni luce e forse non più esistente – giacché la luce delle stelle è la loro ‘letteratura’, il loro messaggio capace di viaggiare per anni anche dopo l’esplosione o l’implosione dell’astro – noi fossimo capaci di rilevare conoscenze sulla sua conformazione.
Così dal comportamento espressivo dei personaggi dobbiamo rilevare informazioni etiche, sociali, politiche.
E questo è il campo più propriamente riservato agli approfondimenti tematici.
Una volta che, letto Edipo Re, ne abbia brevemente narrato la vicenda in una parafrasi, potrei passare, senza che il lettore riesca a colgliere fratture, a parlare delle idee, dei temi che ho rilevato nell’opera.
Solamente se avrò letto attentamente l’opera, le letture antologiche e critiche e se avrò un minimo si sensibilità personale, riuscirò a individuare nel dolore dell’abbandono subìto, nella destrezza a sciogliere enigmi provenienti dalla sfera di Apollo, nella ignoranza della propria storia, nella violenza imposta al viandante di cui nemmeno sa il nome, nella conquista del potere ottenuto come in una favola e della rovinosa autopunizione l’attualissima tematica edipica, a cui non va tolta la complessa analisi freudiana.
Naturalmente...
...qui studet optatam cursu contingere metam, multa tulit fecitque puer, sudavit et alsit...
...il giovane che progetta di raggiungere di corsa il traguardo, deve sopportare ogni avversità, sia il caldo che il freddo...
E’ una frase che mio Padre mi ripeteva, per dirmi che non si ottiene nulla senza un duro allenamento e solo con l’improvvisazione.
Le osservazioni sullo stile possono essere relative a brani scelti dal lettore. Leggendo, si annoteranno figure retoriche interessanti.
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Strutture paratattiche e ipotattiche
Funzioni linguistiche.
La funzione informativa, propria del parlare di questioni oggettive, quella espressiva, legatissima al mittente e tipica dell’espressione del soggettivo, quella fàtica, quando nel messaggio si cerca il contatto comunicativo, la poetica, se la cura fondamentale è nella ricercatezza del’uso del linguaggio, la metalinguistica, se con la parola si parla del linguaggio stesso, e in fine la esortativa, presente nel messaggio che richiama eticamente il destinatario.
Carissimo, perdona la mia impudenza: non chiedo troppo se invoco il tuo pnèuma la tua Anima, thymòs ... nella speranza che una qualche energia divina, thèia manìa, non priva della necessaria tecnica espressiva, tèchneopportunamente illumini i moderni, come un tempo illuminò il sommo fra i discepoli, Platone di Atene.
E ricorda che dobbiamo tutto a Febo.
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--Gennaro di Jacovo 17:53, 2 dic 2006 (CET)
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--Caulfieldimmi tutto 11:42, 15 set 2006 (CEST)
--Caulfieldimmi tutto 09:16, 16 set 2006 (CEST)
- Grammatica contestuale 1^ parte è proposta per il trasferimento ad altro progetto. Se hai qualcosa da dichiarare in proposito utilizza le pagine di discussione apposite, ma non cancellare materiale. Al limite vedi di eliminare tutte le parti che non rispettano la regole Wikipedia:NPOV e quelle discorsive che non possono starci (dediche e amenità varie). Grazie... --Elitre 15:56, 17 set 2006 (CEST)
- Attenzione che comunque il taglio della voce non è enciclopedico (oltre al titolo) per cui anche dopo le modifiche potrebbe essere proposta per la cancellazione. Preferisco dirtelo subito, dato che la stai rielaborando. Ciao --Al Pereira 18:56, 17 set 2006 (CEST)
- Guarda che se continui così rischi il blocco. Motiva quello che fai, cortesemente. Intanto propongo per il trasferimento anche Grammatica e contestualità 2^ parte. --Elitre 19:25, 17 set 2006 (CEST)
- Attenzione che comunque il taglio della voce non è enciclopedico (oltre al titolo) per cui anche dopo le modifiche potrebbe essere proposta per la cancellazione. Preferisco dirtelo subito, dato che la stai rielaborando. Ciao --Al Pereira 18:56, 17 set 2006 (CEST)
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L'ho proposta per la cancellazione. Esprimi qui il tuo parere.--otrebla86 otre che?? 18:44, 4 nov 2006 (CET)
non ci fare caso...come si fa a scambiare wikipedia per wikibooks? roba da matti...questo messaggio tienilo comunque in considerazione su wikibooks.--otrebla86 otre che?? 18:50, 4 nov 2006 (CET)
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- Per favore vedi Aiuto:Pagina_utente#Cosa_non_mettere_nelle_pagine_e_sotto_pagine_utente. Inoltre non rimuovere avvisi e messaggi apposti da altri utenti. Potrai creare un archivio della tua talk se la pagina ha raggiunto dimensioni considerevoli (più di 32kb, una 50ina o più di messaggi), ma per rispetto degli altri non puoi limitarti a cancellare. Ti invito a ripristinare quanto rimosso. Grazie, --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 14:32, 30 nov 2006 (CET)
- Bloccato per un giorno: utente in write only. Mi riservo di reiterare il blocco se insisti a considerare Wiki il tuo blog personale. --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 12:35, 1 dic 2006 (CET)
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- Bene. Ora puoi passare alla tua pagina utente. --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 13:56, 2 dic 2006 (CET)
- Qui non ci risiamo... Non mi diverto a fare la maestrina. Piazza del Campo piace anche a me, ma su queste pagine non possiamo ospitare poesie o saggi. Grazie --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 22:00, 2 dic 2006 (CET)
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