Sant'Antimo è un comune italiano di 31.211 abitanti della provincia di Napoli in Campania.

Sant'Antimo
comune
Sant'Antimo – Stemma
Sant'Antimo – Veduta
Sant'Antimo – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoFrancesco Piemonte (centrodestra) dal 29-5-2007
Territorio
Coordinate40°57′00″N 14°14′00″E
Altitudine58 m s.l.m.
Superficie5,84 km²
Abitanti31 081[1] (31-12-2010)
Densità5 322,09 ab./km²
Comuni confinantiAversa (CE), Casandrino, Cesa (CE), Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Melito di Napoli, Sant'Arpino (CE)
Altre informazioni
Cod. postale80029
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063073
Cod. catastaleI293
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisantantimesi
Patronosant'Antimo
Giorno festivo11 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sant'Antimo
Sant'Antimo
Sant'Antimo – Mappa
Sant'Antimo – Mappa
Posizione del comune di Sant'Antimo nella provincia di Napoli
Sito istituzionale

Geografia fisica

Territorio

Il territorio di Sant'Antimo è a nord di Napoli ed è parte dell'agro aversano.

Il comune è composto da un unico abitato, contiguo ad Aversa. Deve il suo nome al suo santo patrono.

 
La chiesa principale di Sant'Antimo, in Piazza della Repubblica

Storia

Le origini

Il territorio del comune di Sant'Antimo costituiva probabilmente parte dell'antica Atella. Questo territorio era formato da parti degli attuali comuni Afragola, Frattamaggiore, Frattaminore, Casoria, Grumo Nevano, Casandrino, Casavatore, Arzano, Caivano, Cardito, Sant'Antimo, Sant'Arpino, Cesa, Gricignano di Aversa, Orta di Atella, Carinaro e Teverola.

L'origine di Sant'Antimo è ancora contraddittoria. Due sono le ipotesi più accreditate: Per alcuni, l'abitato originale risale all'anno 600, quando alcuni discepoli di Sant'Antimo si recarono nel territorio di Atella dove diffusero il culto del santo che divenne tanto importante da dedicare una parte del territorio atellano al santo stesso; per altri, il nome dato al paese è merito del duca di Napoli Antemio che, all'inizio del IX secolo, volle edificare un tempio in onore del santo, nel territorio dove ora sorge il paese. Interessanti testimonianze del suo passato sono gli edifici religiosi: la chiesa dello Spirito Santo, risalente al XVIII secolo, e il santuario dedicato a Sant'Antimo prete e martire, imponente costruzione del 1916, in stile classicheggiante, caratterizzata dall'originale pianta a una navata inserita in una croce greca.

File:Castello baronale.JPG
Il Castello Baronale in Sant'Antimo, di probabile origine Medievale

Lo sviluppo

Il centro si sviluppo' lentamente prima dell'anno 1000 ed in seguito, durante il dominio della dinastia degli Svevi, divenne un feudo baronale sotto il controllo della famiglia Filangieri. Dopo l'avvento degli Angioini, il feudo fu concesso alla famiglia Stendardo fino al 1566, dopodiché fu venduto alla famiglia Revertera che, inoltre, riuscì ad ottenere il privilegio della "Camera Riservata" dal viceré spagnolo Filippo IV. Nel 1629 la famiglia Revertera cedette il feudo alla famiglia Ruffo. A quest'ultima, successe la famiglia Mirelli, a cui il feudo fu venduto, e lo tenne fino al 1807, anno in cui ci fu la fine del regime feudale.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Economia

L'economia di Sant'Antimo era originariamente impostata sull'agricoltura e sul commercio alimentare ad essa collegato. In tal senso molto redditizi sono stati in passato la coltivazione del noce e la produzione del Cremore di tartaro (noto come Il Cristallo di Sant'Antimo). Ma come permette di verificare la soprastante tabella demografica, la forte vicinanza alla città di Napoli ha dato fiato fin dagli anni Settanta a devastanti manovre di speculazione immobiliare che ha portato a due effetti fra loro collegati: un assorbimento nel territorio comunale di numerosissimi nuclei familiari forestieri e un definitivo strozzamento di ogni possibilità di sviluppo realmente produttivo. Quest'ultimo aspetto, anzi, è oggi relegato ai margini della vita economica cittadina ed è affidato de facto ad iniziative talvolta clandestine con fortissimo impiego di manodopera straniera (spesso di origine asiatica, comunutà molto presente sul territorio cittadino).

Cultura

Festa Patronale di Sant'Antimo Prete e Martire

Tale kermesse s'innesta sull'antico culto che la cittadinanza dedica al santo patrono Antimo, i cui resti sono conservati nell'omonimo santuario cittadino.
Il periodo di festeggiamenti religiosi ha inizio col 10 maggio di ogni anno e prosegue fino all'ultima domenica di giugno in coincidenza col periodo di indulgenza plenaria concessa dal clero ai devoti del suddetto santo martire.
A cavallo dei mesi di maggio e giugno ha luogo anche la parte ludica (cosiddetta Festa Patronale Esterna) di tale kermesse che prosegue per almeno 5 giorni consecutivi e che è organizzata dalla cosiddetta Amministrazione della Real Cappella di Sant'Antimo. La Festa Patronale Esterna in onore di "Sant'Antimo Prete e Martire" era un tempo assai rinomata per l'altissima qualità dei suoi Concerti Bandistici e Fuochi Pirotecnici Aerei, tanto da attrarre numerosi forestieri da ogni parte d'Italia. Col trascorrere degli anni Novanta e il sopraggiungere del nuovo millennio, però, la cosiddetta Festa Patronale Esterna si è avviata verso un periodo di crisi "artistico-artigianale" molto probabilmente irreversibile e culminata colla venuta meno, nei fatti, dei due pilastri indispensabili in una realtà del sud Italia: i Concerti Bandistici (oggi non più ritenuti imprescindibili) e i Fuochi Pirotecnici Aerei (causa dissennata e antieconomica avanzata del cemento su tutto il territorio comunale che ha tolto gli spazi necessari per l'allestimento degli stessi).

Personaggi illustri

  • Nicola Romeo[4] (fondatore dell'Alfa Romeo) nato il 28 aprile 1876 a Sant'Antimo, da una famiglia con modesti mezzi economici. Conseguita nel 1899 la laurea in ingegneria, presso il politecnico di Napoli (oggi facoltà di ingegneria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II), a soli 23 anni, si trasferì a Liegi, in Belgio, dove si laureò in ingegneria elettrotecnica. L'economia di Sant'Antimo era basata sul commercio delle noci e della lana, per timore di una perdita della mano d'opera in quel settore, la camorra, i politici e gli artigiani impedirono che Nicola Romeo riuscisse ad aprire una fabbrica a Sant'Antimo. Nel 1914 quindi, Nicola Romeo rilevò l'“Anonima Lombarda Fabbrica di Automobili” che nel corso della grande guerra produsse munizioni e materiale bellico, ma con l'avvento della pace si rese necessario mutare il profilo produttivo dell'azienda. L'ing. Romeo si dimostrò fin dall'inizio abilissimo sia come dirigente che come studioso in campo tecnico. Il nome dell'azienda mutò da A.L.F.A. in Alfa Romeo e fu avviata la produzione di trattori, compressori, locomotive a vapore e locomotori elettrici; in un secondo momento si indirizzò la produzione verso la costruzione di autovetture. Nel 1929 verrà nominato senatore del Regno. Il 15 agosto del 1938 si spense nella sua casa sul lago di Como.
  • S.T.Pietro Eugenio Cammisa. Pietro Eugenio Cammisa nacque a Sant’Antimo il 30 Marzo 1919 in via Nicola Romeo n° 14; Dopo gli studi elementari e medi si iscrisse al liceo-ginnasio “D. Cirillo” di Aversa ove consegui brillantemente la Licenza liceale.

Si laureò in Lettere all’Università di Napoli, il 25 Novembre del 1941 discutendo una tesi di Storia e subito si iscrisse alla Facoltà di Filosofia. Ma il 6 Dicembre del 1941 ebbe la chiamata alle armi. Poteva evitare di fare il servizio militare, ma non ne approfittò. Dopo il corso Allievi Ufficiali a Nocera, Benevento e Salerno fu nominato Sottotenente e destinato al 17º Reggimento Fanteria di stanza a Silendro in provincia di Bolzano. La Divisione Acqui, di cui il 17° Fanteria faceva parte, fu poi assegnata a Cefalonia. Qui, ad Argostoli, Pietro Cammisa prestò servizio e nel tempo libero continuò a studiare, ma gli eventi precipitarono e dopo i noti fatti del Settembre 1943 quasi tutta la Divisione Acqui, forte di 11000 uomini di truppa e 525 Ufficiali prese le armi contro i Tedeschi e cosi pure lui. Ma i Germanici ben presto contrattaccarono e chi non si arrese dopo una battaglia durata sette giorni, se non morto negli scontri, fu fucilato quasi immediatamente. La morte di Pietro Cammisa fu la morte di un uomo nobile e forte: fu mandata dal destino sulle ali del martirio e fu accettata con fede cristiana silenziosamente e serenamente. Aveva poco più di 24 anni. Con Decreto del Provveditore agli Studi di Napoli del 25 Giugno 1951 la Scuola Elementare che dista pochi metri dalla casa dove Pietro Cammisa nacque fu a lui intitolata e successivamente fu posta una lapide con una sua foto e brevi cenni di vita. fonte:Istituto scolastico Giovanni XXIII Sant'Antimo

  • Ten.Salvatore Russo. Nacque a Sant’Antimo il 13 Marzo 1913 in quella che era traversa Commercio ed ora quella strada porta il suo nome.I suoi familiari trattavano il Cremore di tartaro, un’industria per la quale il nostro paese era conosciuto in tutta l’Europa.Aveva altri quattro fratelli: Vincenzo, Cecilia, Emilia ed Anellina.Era Tenente di Fanteria . Il suo Reggimento fu inviato sul fronte albanese.Fu fucilato dai Tedeschi dopo l’Armistizio dell’ 8 Settembre 1942.

Un suo amico e poeta il prof. Bertolè Viale Giovanni così lo ricorda: O tu tenente Russo Salvatore Di Compagnia Comando! Rifiutasti Collaborare! E alla fucilazione Il grido “Viva Italia”! fiero alzasti! Fummo soldati della libertà Se la nostra epopea fu sconosciuta A noi basta la nostra dignità fonte: Pro Loco Sant'Antimo

  • Antimo Perfetto. Produttore di Fuochi Pirotecnici, nato e vissuto a Sant'Antimo. Figlio d'arte, Antimo Perfetto eredita dal padre l'azienda di famiglia portandola a più grandi fasti nazionali. Lo scoppio del suo opificio pirotecnico nella primavera del 1980, in cui perdono la vita ben 5 operai, spinge però lo stesso ad una riconversione della sua attività dalla creazione alla semplice intermediazione import-export di articoli pirici. In vecchiaia cede suddetta attività commerciale ai suoi figli e si spegne serenamente nell'agosto del 2011.[5][6]

Infrastrutture e trasporti

Trasporto ferroviario

Il comune è servito dalla stazione ferroviaria di "Sant'Antimo-Sant'Arpino"

Aeroporto

L'aeroporto più vicino è quello di Napoli-Capodichino distante 14 chilometri.


Amministrazione

Sport

Pallacanestro Sant'Antimo

Partecipava fino allo scorso anno al campionato LegaDue di basket.

Note

Collegamenti esterni

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