Lancia Stratos
La Lancia Stratos HF è un'automobile con carrozzeria di tipo coupé, prodotta dalla casa automobilistica italiana Lancia dal 1973 al 1975, su disegno di Marcello Gandini per Bertone.
Lancia Stratos | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Categoria | Campionato del mondo rally |
Classe | Gruppo 4 |
Sostituisce | Lancia Fulvia Coupé HF |
Sostituita da | Lancia Rally 037 |
Descrizione tecnica | |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 3.710 mm |
Larghezza | 1.750 mm |
Altezza | 1.080 mm |
Passo | 2.160 mm |
Peso | 980 kg |
Il nome ufficiale è "Strato's", con l'apostrofo, ma è universalmente nota come "Stratos".
Storia
La "Stratos Zero", presentata allora come "Prototipo Zero" era una dream car esposta per la prima volta come prototipo al Salone dell'automobile di Torino del 1970 dalla carrozzeria Bertone; fu presentata come progetto di autovettura sportiva a motore centrale (era quello di una Lancia Fulvia recuperato in una demolizione), di concezione avveniristica per quei tempi. Il design, per quanto non ancora definitivo, dovuto a Marcello Gandini (lo stesso che disegnò auto prestigiose come la Fiat X1/9, la Lamborghini Miura, la Lamborghini Countach), suscitò subito grande interesse da parte dei vertici della squadra corse della Lancia, guidata da Cesare Fiorio, in cerca della sostituta della Lancia Fulvia nei rally. Per questo motivo nacque la Stratos HF (sta per High Fidelity), la prima automobile di serie specificamente progettata per i rally.
Nella versione definitiva, sia il motore che la trasmissione erano quelli della Ferrari Dino 246, i quali, abbinati a un telaio monoscocca centrale in acciaio, resero la Stratos un'automobile sportiva molto competitiva. La lenta attività di produzione nello stabilimento Bertone di Grugliasco costrinse la Stratos a gareggiare come Gruppo 5 finché non venne raggiunta la quantità di esemplari prodotti richiesta per l'omologazione in Gruppo 4. In merito, nella dichiarazione a firma di Fiorio, si afferma che al 23 luglio del 1974 ne siano stati costruiti oltre 500 esemplari (515 per la precisione) [1]. La veridicità di tale affermazione è stata messa in dubbio da molti; d'altra parte, 17 mesi dopo la soglia minima venne abbassata a 400 esemplari, rendendo così inutile ogni polemica. Conclusa comunque la prima produzione in serie, venne schierata in gara nei rally nell'allora Gruppo 4 e fu per anni la vettura più competitiva: nelle stagioni 1974, 1975 e 1976 diventò Campione del Mondo Rally; ebbe inoltre molti altri successi di prestigio a livello europeo e nei singoli campionati nazionali tra i quali, ovviamente, quello Italiano.
L'esordio in gara avvenne nel 1972 al Tour de Corse, dove fu affidata al pilota Sandro Munari, il quale dovette ritirarsi per la rottura delle sospensioni posteriori. Ottenne il suo primo successo l'8 settembre del 1973 al Rally Firestone di Spagna con Munari e Mario Mannucci[2]. Ad oggi gli unici rally mondiali che mancano nel palmares della Stratos sono il Rally RAC e il Safari Rally.
Nonostante la Stratos continuasse a essere un'automobile vincente, senza rivali di rilievo, il gruppo Fiat smise di utilizzarla come vettura ufficiale nel Mondiale Rally nel 1977 per rimpiazzarla con la Fiat 131 Abarth Rally: una scelta evidentemente commerciale per promuovere l'immagine del nuovo modello di Mirafiori per le famiglie. La Stratos comunque continuò a gareggiare e a vincere, anche se non più con la livrea ufficiale (anche se non è mai stata schierata con una livrea ufficiale Lancia, ma sempre con i colori di sponsor privati) fino al 1982, anno di scadenza dell'omologazione.
Dopo l'adozione della Fiat 131 da parte della squadra corse del gruppo Fiat, furono prodotti ancora altri due esemplari appositamente allestiti per gareggiare come Gruppo 5 Turbo. Uno dei due fu completamente distrutto in un incendio in pista a Zeltweg, l'altro vinse il Giro Automobilistico d'Italia nel 1976, prima di essere spedita in Giappone per partecipare ad un campionato per vetture Silhouette al quale non prese mai parte. Di qui entrò a far parte della collezione Matsuda. Attualmente fa parte della collezione di Chris Hrabalek, il più grande collezionista di Stratos nel mondo, insieme ad altri dieci pezzi unici, inclusa quella del 1977 per il Safari Rally. L'esiguo numero di esemplari costruiti ed il fatto che l'auto fu utilizzata in ogni tipo di gara (persino nei rallycross certamente inadatti a un'automobile da collezione), la rendono infatti uno dei modelli più ricercati dai collezionisti di tutto il mondo.
Il 22 dicembre del 2008 muore Pierugo Gobbato, uno degli ideatori della Stratos e direttore della collaborazione fra Bertone e Lancia.[3] Era figlio dell'Ingegnere Ugo Gobbato (1888-1945), che diresse l'Alfa Romeo impedendo ai nazisti di trasferire la casa automobilistica e i suoi materiali in Germania.
Caratteristiche tecniche
- Motore: centrale, 6 cilindri a V con angolo di bancata di 65°
- Il motore usato per le competizioni forniva 240 CV, ma si poteva portare fino a 270 CV la versione a 4 valvole per cilindro; mentre la versione con turbocompressore del 1978 sviluppava da 330 a 420 CV.
- Cilindrata: 2.418 cm³
- Alesaggio e corsa: 92,5 x 60 mm
- Motore: In posizione centrale posteriore trasversale, 6 cilindri a V.
- Potenza (prima versione) max: 190 CV a 7.700 giri / minuto
- Coppia massima: 23 kgm a 4.000 giri
- Distribuzione: doppio albero a camme in testa, con 2 valvole per cilindro inclinate a 46°
- Alimentazione: tre carburatori invertiti doppio corpo Weber.
- Trasmissione: Trazione posteriore con cambio a cinque rapporti.
- Sospensioni anteriori: indipendenti, a quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici e barre antirollio.
- Sospensioni posteriori: indipendenti, MacPherson, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici
- Freni: a disco sulle quattro ruote ventilati, Girling.
- Dimensioni: carreggiata anteriore 143 cm, carreggiata posteriore 146 cm.
- Prestazioni: la velocità max è 230 Km/h, variabile secondo la versione.
- Ruote: Cerchi Campagnolo in lega con pneumatici 205/70VR con Michelin XWX o Pirelli Cinturato CN36
- Accensione: elettronica.
- Consumo: 7 km/litro.
La Stratos nei media
- In ambito cinematografico, il prototipo Bertone Zero fu utilizzato nel 1988 nel film Moonwalker di Michael Jackson. Ora si trova nello show room del Centro Stile Bertone a Caprie (in Valle di Susa). La Straros standard compare invece in Napoli spara!.
- In ambito videludico, la Stratos compare nella serie di simulatori di guida Gran Turismo.Compare inoltre nei videogiochi Sega Rally Championship, Colin McRae Rally, V-Rally 2[4], Forza Motorsport 3, Grand Theft Auto II (dove viene denominata Meteor), e The Getaway: Black Monday e Micro Machines V4 (dove viene denominata Spada).[5]
- In ambito d'animazione, nei cartoni animati e nella linea di giocattoli Transformers, l'Autobot "Saetta" si trasforma nella Lancia Stratos.
- In ambito anime, una Stratos azzurra è utilizzata da uno dei protagonisti della serie éX-Driver.Compare inoltre in Grand Prix e il campionissimo e in Ghost in the Shell: Stand Alone Complex.
Pininfarina New Stratos
A fine novembre 2010 la Pininfarina ha realizzato una one-off chiamata New Stratos, ispirata alla Lancia Stratos e realizzata a partire dalla base della Ferrari 430 Scuderia. L'auto è stata commissionata dall'imprenditore nel campo automobilistico e collezionista di auto d'epoca Michael Stoschek. Dopo la sua progettazione e costruzione, l'auto ha superato e ottenuto l'omologazione TÜV per poter circolare su strada.[6]
Note
- ^ http://www.stratosmania.com/Documenti/FotoDate/Big_Image09.jpg Copia del certificato di produzione minima.
- ^ Date Importanti
- ^ Articolo di Autoblog "Lancia Stratos orfana: è morto Pierugo Gobbato"
- ^ 1977 Lancia Stratos, su igcd.net. URL consultato il 27 dicembre 2012.
- ^ 1977 Lancia Stratos 'Spada', su igcd.net. URL consultato il 2 gennaio 2013.
- ^ New Stratos: probabile una piccola serie | alVolante
Bibliografia
- Lancia Stratos (Rally Giants), Graham Robson
- Lancia Stratos: Thirty Years Later, Andrea Curami
- Lancia Stratos Limited Edition, R.M. Clarke, 1985
Voci correlate
Altri progetti
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