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In musica la modulazione corrisponde ad un cambio di tonalità all'interno di un brano.

La modulazione si effettua in tre passaggi distinti:

  1. affermazione tonalità iniziale (gradi forti, cadenze, etc.),
  2. fase neutra (utilizzo accordi comuni alle due tonalità),
  3. affermazione nuova tonalità.

Quindi, partendo ad esempio da Do maggiore, si dovrà inizialmente cercare di affermare inequivocabilmente che ci si trovi in do maggiore, con tutti i mezzi (possibilmente forti) affinché la tonalità sia chiara (la sequenza di acordi costruita sui gradi I-IV-V-I ad esempio è schematicamente adatto allo scopo). Nel momento in cui dopo la cadenza ci si prepara alla fase neutra, ciò che è importante è agire contro il principio del punto precedente: se prima si dovevano cercare i mezzi per affermare la tonalità, ora questi dovranno essere evitati e si dovrà cercare l'ambiguità tonale possibilmente cercando accordi validi in una e nell'altra tonalià. Se ad esempio la modulazione da do maggiore dovra avvenire a fa maggiore, potremmo usare tutti gli accordi che non contengono il si bemolle (che in do maggiore è bequadro).Gli accordi comuni in questo caso sono: il I di Do (=V di Fa), il II (=VI di Fa), il IV (=I di Fa), il VI (= III di Fa). Sarà opportuno evitare gli accordi che nella nuova tonalità corrispondono ai gradi forti poiché questo indebolirebbe la funzione neutra di questa fase nella quale non si dovrebbe effetivamente propendere a nessuna delle due tonalità. Molto opportuni sono gli accordi posti in rivolto. Nell'ultima fase infine, si ha la conferma della nuova tonalità con una cadenza: questa dovra essere tanto più lunga quanto lo era la cadenza alla tonalità iniziale nella prima fase in modo tale da sbilanciare la propensione tonale verso la nuova tonalità. Esistono diversi livelli di modulazione a seconda di quanto peso e con quanta energia sia effettuata la modulazione.

Questi livelli sono tre:

  • la modulazione vera e propria, che si ha quando la nuova tonalità viene affermata con forza e per un tempo sufficientemente lungo (affinche abbia il sopravvento sulla prima);
  • la modulazione passeggera che sia ha quando vi è una per così dire divagazione tonale ad un'altra tonalità, per un breve tempo;
  • la tonicizzazione che di solito è un passaggio temporaneo ad un'altra tonalità che tuttavia rafforza la tonalità iniziale piuttosto che indebolirla (ad esempio con le dominanti secondarie).

In genere, dopo una modulazione si inserisce una cadenza di conferma della nuova tonalità raggiunta. Il nuovo accordo principale, che definisce la tonalità, è introdotto da un accordo di passaggio (spesso la dominante corrispondente), o da una cadenza basata sui gradi fondamentali (IV, V e I) della nuova tonalità.

Simbolo mancante (man)