Ramin Bahrami

pianista iraniano

Ramin Bahrami (Teheran, 27 dicembre 1976) è un pianista iraniano.

Biografia

Nato a Teheran il 27 dicembre 1976, in Iran, da famiglia benestante, rimase folgorato dalla musica di J.S. Bach fin da giovane[1]. Con l'avvento del regime degli Ayatollah a seguito della Rivoluzione iraniana, il padre Paviz, ingegnere dello Scià, fu incarcerato, sotto l'accusa di essere oppositore del nuovo regime (morì poi in carcere nel 1991).

Ramin fu costretto a emigrare in Europa a 11 anni. L'intenzione era quella di recarsi in Germania (oggi vive a Stoccarda), patria originale della nonna paterna, ma il primo paese che lo accolse fu l'Italia, grazie ad una borsa di studio donatagli dall'Italimpianti in seguito all'intervento dell'ambasciata italiana a Teheran[senza fonte].

Bahrami, trovato rifugio in Italia, vi può studiare il pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Approfondisce gli studi all'Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck.

Il primo debutto importante avviene nel 1998 al Teatro Bellini di Catania: il successo è tale che la città etnea gli conferisce la cittadinanza onoraria[senza fonte]. Da questo momento si susseguono le esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d'Italia, teatri, stagioni e prestigiosi festival internazionali. Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è insignito del Premio “Città di Piacenza - Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.

La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita tipiche della sua cultura d'origine[senza fonte].

Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d'Anthéron”, Festival di Uzés, il festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina. Nel febbraio 2010 ha debuttato con successo a Parigi con le Variazioni Goldberg, e in marzo ha tenuto un applaudito tour con i Festival Strings Lucerne. È del maggio 2010 il grande successo con Riccardo Chailly alla Gewandhaus di Lipsia, che completa l'integrale dei Concerti bachiani.

Bahrami si è esibito in prestigiose sedi italiane, come il Teatro La Fenice di Venezia, l'Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove è apparso nella prestigiosa rassegna “Solo Piano” e il Teatro alla Scala di Milano, dove ha tenuto un recital nel dicembre 2012.

È del giugno 2008 la sua apparizione alla Wigmore Hall di Londra; e della primavera 2009 la sua presentazione dell’Arte della Fuga al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo.

Ramin Bahrami è ideatore e presidente del World Bach Fest, la cui prima edizione si è svolta a Firenze dal 9 all'11 marzo 2012.

Ramin Bahrami ha fatto richiesta della cittadinanza italiana ma per problemi burocratici non è riuscito ad otenerla. Dal Marzo 2013 ha ottenuto la cittadinanza tedesca.

Incisioni

Ramin Bahrami incide esclusivamente per Decca Italia.

I suoi dischi sono saliti spesso ai vertici delle classifiche di vendita. In particolare tre sue incisioni, le Variazioni Goldberg, l'Arte della fuga e i Concerti per pianoforte, sono rimasti a lungo nella classifica "Top 100" dei dischi pop più venduti in Italia grazie ad operazioni mediatiche massicce.

Discografia

  • Ramin Bahrami plays Bach, 1998 (AUR 400-2)
  • Ramin Bahrami live in Catania, 1998 (AUR 401-2)
  • Ramin Bahrami plays Bach, Partitas Nos. 1,3,6 (AUR 405-2)
  • Johann Sebastian Bach, The Goldberg Variations BWV 988, 2004 (Decca Italia 476 282-0)
  • Johann Sebastian Bach, The Complete Partitas BWV 825-830, 2005 (Decca Italia 476 3095)
  • Johann Sebastian Bach, Die Kunst Der Fuge - The Art Of Fuge BWV 1080, 2006 (Decca Italia 476 5857)
  • Johann Sebastian Bach, Concerto Italiano BWV 971, 823, 989, 992, 802-805, 2008 (Decca Italia 476 3357)
  • Johann Sebastian Bach, Sonate per tastiera BWV 963-968, 2009 (Decca Italia 476 3357)
  • Johann Sebastian Bach, The French Suites, BWV 812-817, 2010 (Decca Italia 476 3833)
  • Johann Sebastian Bach, Piano Concertos BWV 1052-1056, + Bonus cd con registrazioni live (Deluxe Edition) - Chailly/orchestra del Gewandhaus 2009/2010 (Decca Italia 476 4283)
  • Johann Sebastian Bach, Le sei suites inglesi BWV 806-811, 2012 (Decca Italia 476 4843)
  • Johann Sebastian Bach, Amare Bach, 2012 (Decca Italia 481 0058)

Bibliografia

Note

  1. ^ In particolare l'ascolto della Toccata della Sesta partita in Mi minore di Glenn Gould. (Ramin Bahrami, Come Bach mi ha salvato la vita, Mondadori (2012), ISBN 9788804623106)

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Collegamenti esterni

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