Template:Avvisounicode

Kumamoto-shi
città
熊本市
Kumamoto-shi – Stemma
Kumamoto-shi – Bandiera
Kumamoto-shi – Veduta
Kumamoto-shi – Veduta
Localizzazione
StatoGiappone (bandiera) Giappone
RegioneKyūshū
Prefettura Kumamoto
SottoprefetturaNon presente
DistrettoNon presente
Territorio
Coordinate32°48′N 130°42′E
Superficie389,54 km²
Abitanti736 638 (01-02-2012)
Densità1 891,05 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale43201-6
Prefisso096
Fuso orarioUTC+9
Cartografia
Mappa di localizzazione: Giappone
Kumamoto-shi
Kumamoto-shi
Kumamoto-shi – Mappa
Kumamoto-shi – Mappa
Sito istituzionale

Kumamoto (熊本市?, Kumamoto-shi) è una città giapponese nell'isola di Kyūshū (九州 Kyūshū) capoluogo della Prefettura di Kumamoto (熊本県 Kumamoto-ken). Il 1º aprile 2012 ha ottenuto lo status di città designata per ordinanza governativa, in giapponese 政令指定都市 (seirei shitei toshi) oppure 政令市 (seirei shi).

Luoghi d'interesse

La più famosa attrazione della città è il grande e ben fortificato castello di Kumamoto (熊本城 Kumamoto-jō), ritenuto uno tra i principali castelli giapponesi.[1] Il donjon (mastio centrale) è una ricostruzione degli anni settanta. Rimangono vari edifici annessi in legno risalenti all'antico castello originale, la cui struttura fu saccheggiata e data alle fiamme nel 1877 dopo un assedio di 53 giorni durante la ribellione di Satsuma (西南戦争 Seinan Sensō («Guerra sudoccidentale»). A questo periodo risale la tradizione di mangiare carne di cavallo cruda (basashi) a Kumamoto, dove è attualmente considerata una prelibatezza. All'interno delle mura esterne del castello vi è la Hosokawa Gyobu-tei, residenza tradizionale in legno del daimyō Higo, che comprende un bel giardino giapponese.

Il grande rōnin e maestro di Kendo Miyamoto Musashi (宮本武蔵) visse l'ultima parte della sua vita a Kumamoto. La sua tomba e la grotta in cui dimorò (nota come reigando,letteralmente "grotta spirito") sono situate nelle vicinanze del castello. Nel periodo in cui soggiornò in città scrisse il famoso Libro dei Cinque Anelli (五輪書, Go rin no sho).

Kumamoto è anche sede del Suizenji Jōju-en (水前寺成趣园), collocato circa 3 km a sud-est del castello ed all'interno del parco di Suizenji (水前寺公園 Suizenji Kōen). È un giardino giapponese Tsukiyama (築山, giardino con colline artificiali) in cui si trovano una rappresentazione ridotta del Monte Fuji (富士山) ed il tempio di Suizenji. È considerato uno dei giardini più belli del paese insieme al Kenroku-en della città di Kanazawa, al Kairaku-en nella Prefettura di Ibaraki e al Koraku-en nella Prefettura di Okayama.

Il parco di Suizenji è vicino al vecchio Stadio Comunale di Suizenji, in cui giocava regolarmente la squadra di calcio del Roasso Kumamoto (ロアッソ熊本), che attualmente utilizza il più grande Stadio KKWing, situato nel nord-est della città. Sempre nelle vicinanze del parco di Suizenji si trova il Kuamomoto Budōkan (熊本武道館), palazzetto cittadino delle arti marziali.

Nel centro della città, a ridosso del castello, vi è un vivace quartiere commerciale sviluppatosi intorno agli shotengai di Shimotori e Kamitori, due gallerie che si estendono per diversi isolati e che comprendono grandi magazzini, un vasto numero di piccoli negozi, ristoranti e bar. Nella zona del quartiere si svolgono molti festival locali.

Quartieri

 
I quartieri di Kumamoto

Da quando ha ottenuto lo status di città designata per ordinanza governativa, la città di Kumamoto è suddivisa in 5 quartieri (区, ku):

Simboli della Città

La mascot della città è Kumamon (くまモン)[2] [3]. Kumamon è un orso nero con le gote rosse.

Cultura

Educazione

Personalità legate a Kumamoto

Città gemellate

Curiosità

Ogni anno, tra il 31 luglio e il 1º agosto, nelle vicinanze di Kumamoto compaiono in cielo strane luci ed oggetti che sembrano UFO. Il fenomeno è detto shiranui e avviene senza logiche spiegazioni da centinaia di anni.

Note

  1. ^ (EN) The Three Famous Castles of Japan, su ktshawaii.com
  2. ^ Sito web ufficiale di Kumamon (JP)
  3. ^ The Life and Times of Japan’s Mascots (ENG)
  4. ^ (EN) Sister Cities Program, su sainternationalrelations.org, 2012. URL consultato il 19 marzo 2013.

Altri progetti

Collegamenti esterni