Palazzo Aragona Gonzaga
Palazzo Aragona Gonzaga (conosciuto anche come Palazzo Negroni o Palazzo Galitzin) è un palazzo del XVI secolo che si trova a Roma.
Il palazzo è situato su via della Scrofa al civico 117, all' intersezione con piazza Nicosia ed adiacente al Collegio Clementino. Esso venne inizialmente costruito in stile tardo-rinascimentale, ma verso la metà del XVIII sec. sono stati eseguiti dei lavori di restauro che hanno dato alla struttura una impostazione architettonica maggiormente legata al periodo Barocco.
È stato la residenza del cardinale Scipione Gonzaga. Oggi, la facciata tardo-rinascimentale incorpora due targhe
commemorative di due personaggi importanti che vi hanno soggiornato: S.Aloisio Gonzaga ed il poeta Torquato Tasso.
Architettura
Il piano terra del palazzo è di forma irregolare, al fine di occupare completamente la sua posizione all' angolo della strada. A prima vista esso appare di forma rettangolare, ma una più attenta ispezione ci rivela che la sua forma è quella di un pentagono irregolare.
Il palazzo si sviluppa su cinque piani posizionati al di sopra di un piano seminterrato. Il suo stile si ispira ampiamente
a quello di Palazzo Farnese; i piani bassi sono un esempio dell' architettura del tardo Rinascimento che ritroviamo nelle ville sia a Roma che ovunque nel Lazio.
La facciata principale è caratterizzata da cinque vani, ai quali corrispondono le finestre; al piano terra notiamo il portone
carraio d' ingresso che conduce al cortile interno. Gli angoli di questo palazzo irregolare vengono accentuati tramite un'immorsatura, mentre
dei pilastri poco profondi separano i vani a partire dal primo piano.
Esternamente il pianterreno è rifinito con una bugnatura orizzontale molto simile a quella utilizzata nel raffaellesco Palazzo Vidoni Caffarelli, progettato nel 1515 da Lorenzo Lotti[1] detto "il Lorenzetto"[2].
Occupazione
Note
- ^ Roberto Luciani (a cura di), Palazzo Caffarelli Vidoni, Roma 2002.
- ^ Vasari parla del "disegno" fatto dallo scultore Lorenzo di Lodovico , detto “Lorenzetto” allievo di Raffaello: Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri. Firenze, 1550.