Diritti televisivi del calcio in Italia
Storia dei diritti tv del calcio in Italia
Origine
Quando i diritti tv non esistevano
Fino al 1981 in Italia non esistevano diritti televisivi né in chiaro né criptati, ma vigeva un modello italiano del "calcio da stadio". La locuzione "diritti calcistici televisivi in vendita" non aveva nessuna rilevanza giuridica, essendo un istituto giuridico proprio del modello calcistico della Gran Bretagna e degli Stati Uniti del tutto estraneo all'ordinamento autarchico del calcio nazionale italiano.
Qualsiasi televisione privata che volesse riprendere una partita in territorio italiano di qualunque serie era libera di farlo, né poteva essere impedito l'accesso agli stadi di cameramen dal momento che l'accesso agli impianti sportivi era regolato a livello comunale, mentre lo spirito sportivo aveva consolidato la consuetudine di far entrare qualsiasi giornalista e troupe televisiva nella tribuna stampa senza richiedere il prezzo del biglietto.
Le prime emittenti private locali nate dalla metà degli anni settanta non approfittavano della possibilità di trasmettere liberamente eventi calcistici, perché ancora in fase organizzativa e perché la pubblicità non era ancora un business. La RAI basava i suoi introiti pubblicitari su Carosello fino al 1977 e, dal 1960, trasmetteva la domenica alle ore 19 la telecronaca differita di un tempo di una partita di Serie A. Inoltre era ostico pensare di scardinare una tradizione italiana delle partite concentrate la domenica pomeriggio, sulla quale erano fiorite popolari canzoni.
Negli anni del calcio da stadio la RAI aveva un autoregolamento (senza negoziazione con la Lega Calcio) che prevedeva nei casi di diretta tv di qualsiasi partita dei campionati italiani, la messa in onda con l'esclusione della provincia della squadra di casa, per non ridurre l'incasso da stadio. Il modello italiano era economicamente organizzato sui soli proventi di spettatori paganti ed abbonati e la capacità economica delle società risultava essere lo specchio del numero di tifosi paganti.
1981 - Nascita dei "Diritti Televisivi in Vendita"
L'istituto giuridico di "diritti televisivi in vendita" viene importato in Italia nel 1981 dal diritto angloamericano ed è impiantato nelle delibere e relativo contratto tra RAI e la Lega Calcio nel passaggio di consegne fra i presidenti Renzo Righetti ed Antonio Matarrese.
Fondamento giuridico
Alla base del contratto la Lega Calcio si arrogava il potere definito diritto (ma secondo alcuni è arbitrio), in cambio dell'irrisoria somma di 3 miliardi di lire, di attribuire alla RAI la "ammissibilità delle telecamere" per le riprese delle partite. Materialmente si trattava di chiudere i cancelli degli stadi ai cameramen delle televisioni private. Lo scopo dell'istituto era che la Rai, non in qualità di ente pubblico ma quale concessionario della Lega calcio, trasmettesse il calcio gratuitamente coprendo il territorio nazionale.
1993 - Nascita dei "diritti televisivi criptati"
La prima rivoluzione contro il calcio visibile gratuitamente a tutti, sono i contratti tra Lega Calcio e Telepiù del 1993 che importano in Italia l'istituto giuridico anglosassone dei "diritti televisivi criptati".
Fondamento giuridico
Lo scopo degli elaboratori dell'idea dei diritti tv criptati è quello di consentire solo a chi paga la pay-tv di vedere lo spettacolo della partita in diretta in televisione. Dopo la caduta del muro di Berlino (1989) la vampata di americanismo porta Italia, Spagna e Francia, seguite da tutti i paesi del mondo, ad entrare in un unico modello organizzativo del calcio basato sulla pay-tv. L'Italia del pallone è rivoluzionata ed entra nel calcio globale chiudendo l'epoca del calcio da stadio, basato su proventi da stadio.
1993 - Nascita dei "diritti televisivi in chiaro"
Per scissione dell'originario istituto del 1981 dei "diritti in vendita" viene separata la figura dei diritti televisivi in chiaro.
Fondamento giuridico
Lo stesso dei diritti tv in vendita del 1981, di cui sono emanazione.
Diritti tv del Campionato Italiano di Serie A
Stagione | Diritti criptati | Diritti in chiaro |
---|---|---|
1993-1994 | TELE+ (28 posticipi) | RAI |
1994-1995 | TELE+ (28 posticipi) | RAI |
1995-1996 | TELE+ (28 posticipi) | RAI |
1996-1997 | TELE+ | RAI |
1997-1998 | TELE+ | RAI TMC |
1998-1999 | TELE+ | RAI TMC |
1999-2000 | TELE+ (gare casalinghe di 11 squadre) Stream TV (gare casalinghe di 7 squadre) |
RAI |
2000-2001 | TELE+ (gare casalinghe di 11 squadre) Stream TV (gare casalinghe di 7 squadre) |
RAI |
2001-2002 | TELE+ (gare casalinghe di 10 squadre) Stream TV (gare casalinghe di 8 squadre) |
RAI |
2002-2003 | TELE+ (gare casalinghe di 9 squadre) Stream TV (gare casalinghe di 9 squadre) |
RAI |
2003-2004 | Sky (gare casalinghe di 11 squadre, poi aumentate a 18) Gioco Calcio (gare casalinghe di 7 squadre) |
RAI |
2004-2005 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare casalinghe di 8 squadre nel girone di ritorno, poi aumentate a 10) Cartapiù (diritti terrestri, gare casalinghe di 9 squadre nel girone di ritorno) |
RAI |
2005-2006 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare casalinghe di 11 squadre) Cartapiù (diritti terrestri, gare casalinghe di 9 squadre) |
Mediaset |
2006-2007 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, tutte le gare di 5 squadre e gare casalinghe di altre 5) Cartapiù (diritti terrestri, tutte le gare di 5 squadre e gare casalinghe di altre 5) |
Mediaset |
2007-2008 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, tutte le gare di 6 squadre e gare casalinghe di altre 4) Cartapiù (diritti terrestri, tutte le gare di 6 squadre e gare casalinghe di altre 4) |
Mediaset |
2008-2009 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, tutte le gare di 6 squadre e gare casalinghe di altre 5) Cartapiù-Dahlia TV (diritti terrestri, tutte le gare di 5 squadre e gare casalinghe di altre 4) |
RAI |
2009-2010 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, tutte le gare di 6 squadre e gare casalinghe di altre 4) Dahlia TV (diritti terrestri, tutte le gare di 6 squadre e gare casalinghe di altre 4) |
RAI |
2010-2011 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare di 12 squadre) Dahlia TV (diritti terrestri, gare di 8 squadre nelle prime 26 giornate) |
RAI |
2011-2012 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare di 12 squadre) |
RAI |
2012-2013 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare di 12 squadre) |
Cielo RAI |
2013-2014 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare di 12 squadre) |
Cielo RAI |
2014-2015 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri, gare di 12 squadre) |
Cielo RAI |
1993-1996 - I posticipi criptati su TELE+
Il contratto tra la Lega Nazionale Professionisti ed il gruppo internazionale TELE+ (prima pay tv italiana) stabilisce che per tre stagioni, dal 1993-94 al 1995-96, il canale TELE+2 trasmetta una gara del massimo campionato, generalmente posticipata alle 20:30 della domenica, per ciascuna delle prime 28 giornate (negli ultimi sei turni non vi era tale posticipo per garantire la regolarità della fase finale del torneo). Le gare erano visibili tramite un decoder solo ai sottoscrittori dell'abbonamento (semestrale o annuale). Il contratto consentiva alla pay tv di scegliere, all'inizio della stagione, quale gara trasmettere in ciascuna delle prime 28 giornate, rispettando alcuni vincoli fra i quali un numero minimo di 2 e massimo di 5 passaggi televisivi per ognuna delle 18 squadre e l'impossibilità di trasmettere, nel girone di ritorno, le stesse gare del girone di andata (questo vincolo fu poi abolito da una successiva rinegoziazione e fu anche aumentato a 6 il numero massimo di passaggi televisivi per i grandi club).
Tutte le altre gare del campionato potevano essere teletrasmesse, come nel passato, solo in casi eccezionali e solo in chiaro dalla Rai (recuperi infrasettimanali di partite precedentemente rinviate ed anticipi dettati da impegni delle squadre nelle competizioni internazionali, purché non coincidenti con le gare prescelte da TELE+ a inizio stagione, nonché gli spareggi di fine campionato).
1996-1999 - Il monopolio di TELE+
Nel 1996 Tele+ inaugurò la sua piattaforma satellitare DStv (rinominata prima Telepiù Satellite e poi D+) e si accordò con la Lega Calcio per la copertura pressoché totale della Serie A. Per altre tre stagioni, dal 1996-97 al 1998-99, la nuova piattaforma offriva tutte le partite di Serie A (e non più solo i posticipi). Era possibile abbonarsi all'intero campionato oppure alle partite di una singola squadra o anche, col sistema pay per view, acquistare singole partite. Solo gli spareggi di fine campionato, se giocati in gara unica in campo neutro, restavano fuori dall'offerta di Telepiù. I diritti per la trasmissione in diretta di questi spareggi venivano venduti di volta in volta dalla Lega. La Rai trasmise lo spareggio salvezza della Serie A 1996-97 tra Piacenza e Cagliari (giocato a Napoli), mentre lo spareggio della Serie A 1998-99 tra Udinese e Juventus, valido per la qualificazione alla Coppa UEFA 1999-2000, vide la gara di andata (ad Udine) trasmessa in diretta dalla Rai (gratuitamente) e quella di ritorno (a Torino) trasmessa in diretta da Tele+ (a pagamento) e poi replicata gratuitamente da Mediaset.
1999-2003 - Il duopolio di TELE+ e Stream
Dal 1999-2000 furono introdotti i diritti soggettivi: non era più la Lega Calcio a trattare con le televisioni, bensì ciascuna società di calcio che poteva gestire in autonomia i diritti televisivi delle gare casalinghe. Il campionato di calcio diventava così teatro della concorrenza fra due piattaforme satellitari: a Tele + si opponeva la nuova Stream TV del magnate australiano Rupert Murdoch. Per quattro stagioni, dal 1999-2000 al 2002-03, il torneo fu visibile in parte su Telepiù ed in parte su Stream. Per seguire anche solo la propria squadra del cuore, il tifoso doveva abbonarsi ad entrambe le piattaforme, che oltretutto utilizzavano due decoder differenti (tranne negli ultimissimi mesi di concorrenza in cui furono costrette a mettere a disposizione ricevitori satellitari compatibili con entrambe le tv). Nelle prime due stagioni Telepiù conservò un lieve vantaggio: 11 squadre ("capitanate" dalle tre grandi storiche Juventus, Milan ed Inter) contro le 7 di Stream (capeggiate dalle quattro rivali Roma, Lazio, Fiorentina e Parma che, insieme alle altre tre, formavano le cosiddette "sette sorelle" del campionato). Nel 2001-02 il vantaggio si assottigliò: 10 squadre per Telepiù ed 8 per Stream. Nel 2002-03 si registrò invece un pareggio (9 squadre per ciascuna piattaforma). In quest'ultima stagione il sistema cominciò ad entrare in crisi, con molte società minori che tardarono a vendere i diritti (all'una o all'altra emittente), dichiarandosi insoddisfatte delle offerte economiche, provocando addirittura lo slittamento dell'inizio dei campionati. Riguardo agli spareggi, essi erano ora compresi nei diritti televisivi dell'intero campionato (in relazione alle squadre interessate) in quanto ormai si giocavano ad andata e ritorno. Unica eccezione fu lo spareggio del 1999-2000 tra Inter e Parma, valido per la qualificazione alla Champions League, in quanto giocatosi in gara unica sul campo neutro di Verona a causa dell'incombenza della fase finale del Campionato Europeo. Fu questa l'ultima gara del massimo campionato ad essere trasmessa in chiaro dalla Rai, in quanto dal 2005-06 gli spareggi furono poi definitivamente aboliti (sostituiti dal ricorso alla classifica avulsa).
2003-2004 - La nascita di Sky e la tv della Lega Calcio
La contesa dei diritti calcistici televisivi fu parzialmente frenata nel 2003 con l'acquisizione da parte di Rupert Murdoch, proprietario di Stream, del gruppo Telepiù. I due colossi della tv satellitare si fondevano così in un'unica piattaforma, chiamata Sky Italia. L'effetto iniziale della nuova situazione di monopolio fu quello di offerte ancora più basse per l'acquisizione dei diritti, soprattutto nei confronti delle società minori. Per contrastare ciò, alcune di queste società si consorziarono contribuendo alla creazione di Gioco Calcio TV, una nuova televisione gestita dalla stessa Lega Calcio. Tuttavia l'illusione di fare concorrenza a Sky durò poco, a causa della debolezza economica del progetto. Addirittura Gioco Calcio, per poter operare, fu costretta ad affittare quattro canali dalla stessa Sky. Il campionato 2003-04 cominciò con 11 società rimaste fedeli alla TV di Murdoch e le altre 7 che optarono per la TV della Lega. Nel corso della stagione queste ultime ruppero l'una dopo l'altra il contratto e passarono a Sky, la quale chiuse dunque la stagione raggiungendo il prefissato obiettivo di copertura totale della Serie A. Invece Gioco Calcio cessava l'attività nel giugno 2004.
2004-2009 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri divisi tra Mediaset Premium e Cartapiù
Il campionato 2004-2005 (allargato da 18 a 20 squadre) iniziò con qualche società che ancora tentennava ed alcune gare rimasero prive di copertura televisiva. Dopo poche giornate però tutte avevano trovato l'accordo con Sky, che poté stabilire il monopolio dei diritti sportivi sulla Serie A fino alla fine del girone di andata, nel gennaio 2005. Con l'inizio del girone di ritorno invece cominciò una nuova era: quella del digitale terrestre.
In Italia la transizione del segnale televisivo da analogico a digitale era già cominciata nel 1996 per le trasmissioni satellitari (su iniziativa di Tele +) e si sarebbe completata proprio nel 2005. Lo stesso processo doveva ora realizzarsi anche per le trasmissioni terrestri. Il 3 gennaio 2004 era nata, in coincidenza con il 50º anniversario della televisione italiana, la televisione digitale terrestre, che avrebbe dapprima affiancato e poi (dal 2012) definitivamente sostituito la televisione analogica terrestre. Nel gennaio 2005 nacquero anche le prime pay tv digitali terrestri: Mediaset Premium e Cartapiù La7. La situazione che si veniva a creare nel mondo dei diritti tv del calcio italiano aveva del paradossale: a causa degli obblighi da rispettare con l'antitrust in seguito alla fusione Tele+ - Stream, i diritti acquisiti da Sky erano validi solo per le trasmissioni satellitari. Pertanto le varie società di calcio potevano rivendere le stesse partite anche alle nuove tv a pagamento terrestri.
A partire dal girone di ritorno del Campionato 2004-05, dunque, Sky manteneva l'esclusiva di trasmissione di tutte le partite di Serie A via satellite, ma subendo la concorrenza via etere di Mediaset e La7, che proponevano le stesse gare a costi molto più convenienti per gli utenti. Si cominciò con 9 squadre su Mediaset Premium ed 8 su Cartapiù, mentre le rimanenti tre inizialmente non cedettero i diritti terrestri. Tuttavia due di esse lo fecero a torneo in corso, portando a 10 le squadre sotto contratto con Cartapiù, mentre fino al termine della stagione rimasero in 9 quelle di Premium ed una sola società che, non cedendo i diritti terrestri, lasciava la totale esclusiva delle gare in casa propria alla TV satellitare.
Per la stagione 2005-06 Mediaset e La7 arrivarono a coprire, in due, tutta la Serie A: 11 squadre a Premium, 9 a Cartapiù. Sky manteneva l'esclusiva satellitare dell'intero campionato (eccetto un paio di squadre nelle prime giornate) col vantaggio dell'unico abbonamento (chi voleva seguire la Serie A tramite il digitale terrestre doveva acquistare le tessere ricaricabili sia di Premium che di Cartapiù, per altro ad un costo totale comunque inferiore a quello dell'abbonamento annuale a Sky).
A decorrere dalla stagione 2006-07 le tre tv a pagamento trovarono più opportuno accordarsi per una spartizione razionale dei diritti tv: Mediaset e La7 acquisivano i diritti esclusivi dalle varie società di Serie A, tenendo poi per sé i soli diritti terrestri e rivendendo a Sky quelli satellitari. In questo modo la tv di Murdoch continuò ad assicurare la copertura dell'intero campionato sulla sua piattaforma satellitare, mentre via etere Mediaset Premium e Cartapiù si suddividevano più o meno equamente le squadre di Serie A: 10 squadre ciascuna nelle stagioni 2006-07 e 2007-08, 11 a Premium e 9 a Cartapiù nel 2008-09. Gli accordi prevedevano anche l'individuazione, da parte di entrambe le tv, di cinque o sei squadre full: per ciascuna di queste squadre l'emittente terrestre che ne aveva acquisito i diritti, oltre a trasmetterne tutte le gare casalinghe e le trasferte contro le altre squadre di cui possedeva i diritti, veniva autorizzata dalla concorrente a trasmetterne anche le altre trasferte. Le squadre full, delle quali era quindi possibile seguire tutte le gare stagionali su un unico operatore terrestre, furono 5 (su 10 totali) per ciascuna tv nella stagione 2006-07, 6 per ciascuna nel 2007-08, 6 per Premium (su 11 totali) e 5 per Cartapiù (su 9) nel 2008-09. Con questo sistema la maggior parte delle partite, per la prima volta, furono trasmesse contemporaneamente da tre operatori diversi.
2009-2011 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri divisi tra Mediaset Premium e Dahlia TV
A partire da marzo 2009 la pay per view Cartapiù fu sostituita da Dahlia TV, che ne proseguì l'attività. Nella parte finale della stagione 2008-09 la nuova piattaforma continuò a trasmettere le partite di Serie A di 9 squadre, delle quali 5 full, mentre Mediaset Premium mantenne le rimanenti 11 squadre, delle quali 6 full. Nella stagione 2009-10 Premium e Dahlia si spartirono equamente il massimo campionato: ciascuna delle due piattaforme terrestri offriva le partite di 10 squadre, delle quali 6 in modalità full.
Con la stagione 2010-11 tornò la vendita centralizzata dei diritti della Serie A: le tv tornarono a trattare non più con le singole società ma direttamente con la Lega Serie A come era avvenuto fino al 1998-99. Per il telespettatore l'unica novità fu una diversa ripartizione degli incontri tra i due operatori terrestri: mentre Sky continuò a trasmettere l'intero campionato sulla sua piattaforma satellitare, su Mediaset Premium andarono in onda le partite di 12 squadre (con diritto di prima scelta su 10 di esse) e su Dahlia TV quelle delle rimanenti 8 (con diritto di seconda scelta per 3 di esse). La disparità sia nel numero di squadre (Mediaset arrivava così a proporre 324 incontri su un totale di 380) sia nel loro blasone doveva teoricamente essere compensata dalla novità che consentiva a ciascuna delle due emittenti di trasmettere tutte le gare delle squadre assegnate, senza più alcuna distinzione tra casa e trasferta: in pratica Dahlia avrebbe dovuto essere la tv delle squadre minori, assicurando ampia visibilità televisiva a piazze meno importanti soprattutto a livello locale ed avendo l'esclusiva terrestre degli scontri diretti fra queste squadre. Le cose andarono diversamente ed il forte calo degli abbonamenti causò la messa in liquidazione di Dahlia TV e la chiusura delle trasmissioni il 25 febbraio 2011, dopo soli due anni di vita.
2011-2015 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri a Mediaset Premium
A seguito della chiusura di Dahlia TV, a partire dalle ultime 12 giornate del campionato 2010-11 e fino alla stagione 2014-2015 sono solo due gli operatori televisivi a proporre il campionato: Sky via satellite e Mediaset Premium via etere. La tv satellitare propone tutte le partite, mentre la piattaforma terrestre trasmette le gare delle 12 squadre scelte a inizio stagione (si tratta di 324 incontri su un totale di 380). I 56 scontri diretti fra le rimanenti 8 squadre sono visibili dunque in esclusiva assoluta su Sky. Per la stagione 2012-13 le 12 squadre scelte da Mediaset Premium sono Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, Palermo, Lazio, Genoa, Torino, Atalanta e Catania (nelle due stagioni successive la tv terrestre avrà facoltà di sostituire quelle che non dovessero più militare in Serie A). Tuttavia è possibile che la Lega Serie A trovi in futuro un acquirente per i diritti terrestri delle restanti 8 squadre (attualmente Bologna, Cagliari, Chievo, Sampdoria, Udinese, Parma, Siena e Pescara).
Diritti tv del Campionato Italiano (highlight ed immagini correlate)
1970-1997 - Il monopolio RAI dal 90º minuto di Valenti a Quelli che di Fazio
Gli "highlight" delle partite del Campionato Italiano di calcio, ovvero i gol e le altre immagini salienti, sono stati storicamente un'esclusiva della RAI. La televisione di stato per prima poteva mostrare le immagini la domenica pomeriggio, dopo la conclusione delle gare, all'interno della trasmissione 90º minuto condotta da Paolo Valenti su Rai 1. Al termine della trasmissione, ma su Rai 2, andava in onda la sintesi di una partita di Serie A (in origine, già a partire dal 1960 sul Programma nazionale, la telecronaca registrata integrale di uno dei due tempi di gioco). A partire dalla stagione 1993-94, durante le partite pomeridiane andava in onda su Rai 3 la trasmissione Quelli che... il calcio, condotta da Fabio Fazio. Si trattava di un contenitore pomeridiano non solo calcistico, nel quale vi erano collegamenti in diretta con gli stadi durante le gare, senza però inquadrare il campo durante le azioni di gioco. A partire dal 1995-96, prima anch'essa su Rai 3 e dalla stagione successiva su Rai 2, fu creata la trasmissione Stadio Sprint che, a partite terminate e fino all'orario di inizio di 90º minuto, proponeva interviste e commenti a caldo in diretta dai campi. Nella stagione 1996-97 la sintesi di una gara fu spostata a dopo la mezzanotte, anche se ciò consentiva alla RAI di poter scegliere di proporre in sintesi anche il posticipo serale (introdotto dalla stagione 1993-94).
1997-1999 - Telemontecarlo contrasta il monopolio RAI sul calcio in chiaro
Nelle stagioni 1997-1998 e 1998-1999 la RAI, pur mantenendo l'esclusiva dei diritti in chiaro nella fascia oraria fino alle 19:00 della domenica, la perse nella fascia oraria successiva, tra le 19:00 e le 20:00, dove le subentrò Telemontecarlo che riproponeva gli highlight nell'apposita trasmissione Goleada. L'emittente di Vittorio Cecchi Gori aveva in realtà strappato alla tv di stato, un anno prima, l'intero pacchetto dei diritti in chiaro, offrendo alla Lega Calcio 615 miliardi di lire in tre anni.[1] Tuttavia il produttore cinematografico era stato costretto da difficoltà finanziarie prima a rinunciare ai diritti e poi a rinegoziarli dopo una polemica con Letizia Moratti,[1] accontentandosi di un ruolo di secondo piano: i diritti passarono quindi alla tv di stato al prezzo perdente all'asta: 185, 193,4 e 202 miliardi di lire nei tre anni considerati.[1] Fra l'altro a TMC passò il diritto a trasmettere, dopo la mezzanotte, la sintesi di una partita di Serie A (in onda su TMC2). La Rai mantenne tutte le altre esclusive e nel frattempo trasferì, dalla stagione 1998-99, la trasmissione Quelli che... il calcio da Rai 3 a Rai 2.
1999-2005 - Torna l'esclusiva RAI, addio alla storica "sintesi"
Nel 1999-2000 i diritti del calcio in chiaro tornarono interamente alla Rai, che li mantenne fino alla stagione 2004-05. Il nuovo contratto garantiva l'esclusiva degli highlight tra le 18:00 e le 20:00 della domenica e la possibilità di collegamenti in diretta con i campi anche durante lo svolgimento delle gare, pur senza ovviamente inquadrare le fasi di gioco e limitandosi alle inquadrature degli spalti, delle panchine o dei momenti di gioco fermo. La Rai continuò ad utilizzare questa possibilità all'interno di Quelli che... il calcio, alla cui conduzione, dal 2000-01, Simona Ventura rilevò Fabio Fazio. Al varietà pomeridiano seguiva, sempre su Rai 2, la trasmissione Stadio Sprint con le interviste del dopopartita. Invece spariva, dopo quasi quarant'anni, la sintesi di un incontro del massimo campionato.
2005-2008 - Il calcio in chiaro sbarca su Mediaset
Nel 2005 la Rai perse per la prima volta i diritti del calcio in chiaro, che passarono a Mediaset. La Rai dovette accontentarsi dei diritti in chiaro della sola Serie B, proponendo un apposito 90º minuto al sabato pomeriggio su Rai 3 (ulteriori diritti in chiaro del torneo cadetto per la fascia serale furono assegnati invece a Sportitalia). Le trasmissioni che presero il posto, la domenica pomeriggio, dello storico 90º minuto furono Serie A - Il grande calcio, in onda su Canale 5 nella stagione 2005-06, e Controcampo - Ultimo minuto seguito da Controcampo - Diritto di replica alla sera, in onda su Italia 1 nelle due annate successive. Queste trasmissioni erano precedute, sempre su Italia 1, da Domenica Stadio, che sostituiva di fatto lo Stadio Sprint di Rai 2. I collegamenti in diretta dai campi furono proposti dapprima all'interno del contenitore Buona Domenica, su Canale 5, mentre nella stagione 2006-07 fu proposto un programma apposito su Italia 1, chiamato Guida al Campionato - Direttissima. Tuttavia la sfida degli ascolti della domenica pomeriggio veniva puntualmente vinta dal varietà di Simona Ventura, ribattezzato Quelli che il calcio e... dal 2006-07: pur non potendo collegarsi in diretta con i campi, il programma continuava ad avere un grande seguito. Persino le trasmissioni che proponevano gli highlight delle gare non riuscirono a replicare gli ascolti del 90º Minuto storico. In definitiva, per Mediaset l'acquisto dei diritti si rivelò un insuccesso su tutta la linea. Fra le vittime illustri ci fu il conduttore Paolo Bonolis, costretto a lasciare il timone di Serie A al giornalista Enrico Mentana dopo poche puntate e diverse polemiche con la redazione sportiva di Mediaset.
2008-2012 - Il ritorno in RAI
Dalla stagione 2008-09 alla stagione 2011-12, dopo l'ennesima estenuante trattativa con la Lega Calcio andata avanti fino a poche ore prima dell'inizio dei campionati, la RAI si riprese i diritti in chiaro della massima serie. Il palinsesto della domenica pomeriggio su Rai 2 vide così il ritorno di Stadio Sprint e 90º minuto, mentre su Rai 3 veniva confermato 90º minuto Serie B al sabato. Confermato anche il varietà Quelli che il calcio e... che poté tornare a collegarsi con i campi e che nella stagione 2011-12 tornò al vecchio titolo Quelli che il calcio con il passaggio della conduzione da Simona Ventura a Victoria Cabello. Il palinsesto Rai dedicato alla Serie A si arricchì ulteriormente dalla stagione 2010-11 con la trasmissione, alle ore 14 sul canale tematico Rai Sport 1, di un approfondimento di un'ora denominato Primo Stadio, dedicato al prepartita degli incontri delle ore 15 e al postpartita del lunch match delle 12:30 (senza però poterne trasmettere gli hilites). Sempre dal 2010-11 fu avviata, su Rai Sport 1 e Rai Sport 2, la trasmissione in chiaro addirittura di repliche integrali delle gare di Serie A, sia pure dopo almeno 8 giorni dal loro svolgimento. Sportitalia confermò i diritti in chiaro della Serie B relativi alla fascia serale.
2012-2015 - Diritti in chiaro divisi tra Cielo e RAI
Dal 2012-13 al 2014-15 sono due le televisioni a dividersi i diritti tv in chiaro della Serie A: alla RAI[2] si affianca infatti Cielo[3], il canale terrestre controllato da Sky Italia.
Cielo acquisisce l'esclusiva per le immagini correlate durante le gare e per l'anteprima degli hilites in forma ridotta (poco meno di due minuti per ciascun incontro). Questi diritti vengono utilizzati nel contenitore Cielo che gol!, in onda la domenica con la conduzione di Simona Ventura ed Alessandro Bonan. Il programma, pensato inizialmente per occupare l'intera domenica pomeriggio in concorrenza con la programmazione calcistica di Rai 2 (in particolare con Quelli che, programma condotto dalla stessa Ventura fino ad un anno prima), è stato poi ridimensionato a causa dei bassi ascolti ed ha quindi rinunciato ai collegamenti in diretta durante le gare. La trasmissione comunque mostra in anteprima i gol della Serie A tra le 18 e le 18:15. Il programma è partito dalla nona giornata della Serie A 2012-2013 ma era comunque stato anticipato, fin dalla terza giornata, da una versione pilota, intitolata Cielo Gol - Il calcio prima di tutti (senza Simona Ventura). Edizioni serali del programma (sebbene non programmate con regolarità) sono in onda per mostrare in anteprima, dalle 22:50 alle 23:05, gli hilites delle gare serali (il sabato per gli anticipi, la domenica per i posticipi ed il mercoledì in occasione dei turni infrasettimanali). Dall'inizio del girone di ritorno è in onda regolarmente Cielo che gol! - Night ogni domenica sera per gli approfondimenti e le immagini in anteprima dei posticipi.
La Rai, pur avendo perso la possibilità dei collegamenti in diretta con gli stadi, ha confermato Quelli che il calcio su Rai 2 cambiandogli nome in Quelli che. La tv di stato inoltre ha cancellato il segmento Primo Stadio su Rai Sport 1 per mantenere invece gli appuntamenti principali: lo spazio interviste post gara di Stadio Sprint e gli hilites delle gare pomeridiane dopo le 18:15 all'interno di 90º minuto, oltre a quelli delle gare serali dopo le 23:05 (in programmi come la Domenica Sportiva e Sabato Sprint). Per la prima volta (a parte il triennio 2005-2008 in cui aveva perso del tutto i diritti) la Rai può mostrare solo per seconda gli hilites, anche se in forma più approfondita rispetto ai servizi di Cielo che gol!. Vengono confermate, sui canali tematici di Rai Sport, le repliche integrali delle partite a distanza di almeno una settimana dalla loro disputa.
Gli hilites della Serie B restano alla Rai[4] e, per ciò che riguarda la fascia serale, a Sportitalia[5]; l'unica novità è lo spostamento da Rai 3 a Rai 2 di 90º minuto Serie B (trasmissione che, per l'edizione 2012-13, è partita dalla quarta giornata a causa del tardivo rinnovo dei diritti). In questo modo la TV di Stato concentra sulla seconda rete tutte le sue trasmissioni calcistiche.
Diritti tv del Campionato italiano di Serie B (gare in diretta)
Stagione | Diritti criptati | Diritti in chiaro |
---|---|---|
1993-1994 | TELE+ (32 anticipi) | RAI |
1994-1995 | TELE+ (32 anticipi) | RAI |
1995-1996 | TELE+ (32 anticipi) | RAI |
1996-1997 | TELE+ | RAI |
1997-1998 | TELE+ | RAI |
1998-1999 | TELE+ | RAI |
1999-2000 | TELE+ Stream TV |
RAI |
2000-2001 | TELE+ Stream TV |
RAI |
2001-2002 | TELE+ Stream TV |
RAI |
2002-2003 | TELE+ (gare casalinghe di 5 squadre) Stream TV (gare casalinghe di 15 squadre) |
RAI |
2003-2004 | Sky (gare casalinghe di 18 squadre) Gioco Calcio (gare casalinghe di 6 squadre) |
RAI |
2004-2005 | Sky | RAI |
2005-2006 | in questa stagione non sono assegnati diritti criptati ma vengono trasmesse partite in chiaro: Sportitalia (anticipi, posticipi, playoff e playout) RAI (selezione fra tutte le rimanenti partite, sia in diretta che in differita) |
RAI Sportitalia |
2006-2007 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri di Juventus, Napoli e Genoa) Sportitalia (diritti terrestri di alcune gare nelle prime giornate in chiaro) |
RAI Sportitalia |
2007-2008 | solo alcune partite su Sky (in PPV), ContoTV e tv locali | RAI Sportitalia |
2008-2009 | Sky (diritti satellitari) Cartapiù-Dahlia TV (diritti terrestri) |
RAI Sportitalia |
2009-2010 | Sky (diritti satellitari) Dahlia TV (diritti terrestri) |
RAI Sportitalia |
2010-2011 | Sky (diritti satellitari) Dahlia TV (diritti terrestri fino alla 27ª giornata) Mediaset Premium (diritti terrestri dalla 34ª giornata in poi compresi un recupero della 30ª, playoff e playout) |
RAI Sportitalia |
2011-2012 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri dalla 4ª giornata in poi compresi playoff e playout) |
RAI Sportitalia |
2012-2013 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri di anticipi, posticipi ed eventuali playoff e playout) SERIE B TV (diritti terrestri delle restanti gare dalla 9ª giornata in poi) |
RAI Sportitalia |
2013-2014 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri di anticipi, posticipi ed eventuali playoff e playout) SERIE B TV (diritti terrestri delle restanti gare) |
RAI Sportitalia |
2014-2015 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri di anticipi, posticipi ed eventuali playoff e playout) SERIE B TV (diritti terrestri delle restanti gare) |
RAI Sportitalia |
1993-1999 - TELE+ dagli anticipi al monopolio
Nei primi anni dalla nascita dei diritti criptati, il Campionato di Serie B seguiva sostanzialmente di pari passo quello di Serie A. Dal 1993-94 al 1995-96 TELE+2 trasmise, ogni anno, 32 partite di Serie B, in genere anticipate al sabato alle 20:30. Nelle ultime sei giornate non erano programmati anticipi televisivi. Tutte le rimanenti partite non venivano teletrasmesse, con eccezione di alcuni recuperi infrasettimanali di partite precedentemente rinviate e degli spareggi di fine campionato, spesso trasmessi gratuitamente dalla RAI.
Dal 1996-97 al 1998-99 la piattaforma satellitare di Telepiù trasmise tutte le partite del campionato di Serie B (e non più solo gli anticipi). Su TELE+BIANCO fu trasmesso, eccezionalmente in chiaro, lo spareggio promozione del 1997-98 tra Perugia e Torino (ultimo spareggio in gara unica in campo neutro nella storia del torneo cadetto). Lo spareggio salvezza del 1998-99 tra Pistoiese e Cesena (il primo ad andata e ritorno) fu invece trasmesso a pagamento.
1999-2003 - La concorrenza fra TELE+ e Stream
Dal 1999-2000 al 2002-03 anche la serie cadetta fu teatro della concorrenza fra Telepiù e Stream. Non essendoci, diversamente dalla massima serie, un tetto massimo al numero di contratti, si partì da una netta prevalenza di Tele+ nella prima delle quattro annate che poi venne progressivamente ribaltata: nella stagione 2002-03 Stream registrava fra le proprie fila ben 15 società cadette, Telepiù solamente 5. Per altro in quest'ultima stagione anche la Serie B cominciò in ritardo a causa della mancata chiusura degli accordi tra le società e le emittenti. Nonostante questo ritardo, il campionato iniziò comunque con alcune società ancora prive di copertura televisiva. I diritti tv comprendevano ormai tutti gli eventuali spareggi, in quanto essi già dal 1998-99 si giocavano ad andata e ritorno (spareggi che poi saranno definitivamente aboliti, sostituiti da playoff e playout, a partire dal 2003-04).
2003-2005 - Tra Sky e Gioco Calcio TV
Nel 2003-04 un mastodontico Campionato di Serie B, passato da 20 a 24 squadre, venne seguito per lo più dalla neonata Sky, che acquisì i diritti di 18 società (alcune a torneo già iniziato). Furono solo 6 le società che, ribellandosi al monopolio del colosso di Murdoch, frutto della fusione tra Telepiù e Stream, cedettero i diritti a Gioco Calcio TV, la nuova e sfortunata televisione della Lega Nazionale Professionisti. Quest'ultima cessò l'attività a fine stagione senza neanche riuscire a trasmettere l'ultima gara, l'andata dei playout a Bari tra la squadra pugliese ed il Venezia, in quanto era scaduto il contratto di affitto delle frequenze tv.
Nel 2004-05 l'intero campionato cadetto, ridotto a 22 squadre, tornò una totale esclusiva di Sky, sia pure ancora una volta con qualche società che cedeva i diritti a campionato già iniziato. La Serie B, per il momento, non interessava le neonate pay tv digitali terrestri.
2005-2006 - La B in chiaro sul digitale terrestre di RAI e Sportitalia
Nel 2005-06 si registrarono due novità: la Serie B veniva trasmessa per la prima volta dai canali digitali terrestri e per la prima volta gratuitamente. Sportitalia trasmetteva due partite (anticipi e posticipi) per ciascuna delle prime 38 giornate, nonché i playoff ed i playout, per un totale di 84 incontri, mentre la RAI, attraverso il canale digitale Rai Sport Satellite, trasmetteva una selezione delle rimanenti gare, alcune in diretta ed altre in differita. Fu in realtà un sistema che scontentò diverse società, in quanto troppe gare non venivano teletrasmesse.
2006-2007 - Dal chiaro di Sportitalia al ritorno di Sky e al debutto di Mediaset Premium
Nel 2006-07, grazie alla presenza di grosse squadre come Juventus, Napoli e Genoa, il torneo cadetto tornò sulle tv a pagamento, via satellite su Sky, mentre le partite delle tre squadre citate erano visibili anche su Mediaset Premium. Nelle prime giornate vennero trasmesse anche alcune partite in chiaro su Sportitalia (come prosecuzione del contratto dell'anno precedente), ma a causa delle pressioni delle società che volevano un torneo completamente criptato l'emittente decise presto di rinunciare ai diritti, come già aveva fatto la RAI prima dell'inizio del torneo.
2007-2008 - L'anno dell'oscuramento
A causa della promozione in Serie A proprio di Juventus, Napoli e Genoa, nel 2007-08 il campionato cadetto venne snobbato dalle televisioni e rimase quasi completamente "oscurato". Nel girone di ritorno e nei playoff furono occasionalmente trasmessi alcuni incontri da Sky, da ContoTV e da tv locali. In relazione alla mancata vendita dei diritti criptati della Serie B 2007-2008, alla Lega Calcio fu comminata, il 28 dicembre 2009, un'ammenda di 102.000 euro da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, per aver danneggiato i club, le tv ed i telespettatori attraverso un'intesa restrittiva della libera concorrenza (il tentativo di vendita collettiva dei diritti invece di una trattativa singola tra le società e le televisioni).
2008-2011 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri a Cartapiù-Dahlia
A partire dalla stagione 2008-09 il torneo cadetto tornò integralmente in diretta tv (principalmente con la formula pay per view piuttosto che mediante abbonamenti). Le gare erano visibili sia sulla tv satellitare Sky sia sulla nuova piattaforma terrestre Dahlia TV (che fino a febbraio 2009 operava ancora col vecchio nome di Cartapiù). Tale doppia trasmissione durò per oltre due anni e mezzo, fino alla chiusura di Dahlia TV avvenuta nel febbraio 2011.
2011-2012 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri a Mediaset Premium
Nel finale della stagione 2010-11 e nella stagione 2011-12, a seguito della chiusura di Dahlia TV, alcune giornate del campionato cadetto (dalla 28ª alla 33ª del 2010-11 e le prime tre del 2011-12) vennero trasmesse solo sul satellite, in esclusiva da Sky. Fu Mediaset Premium a subentrare per ciò che concerne i diritti terrestri, trasmettendo una selezione di gare delle ultime 9 giornate della Serie B 2010-2011 (fra cui tutti gli anticipi e posticipi e tutte le gare di Atalanta e Torino), oltre al recupero di un incontro della 30ª giornata e a tutti gli incontri di playoff e playout. Nella stagione 2011-12 Mediaset Premium propose, dalla 4ª alla 42ª giornata, una selezione di incontri fra i quali tutte le gare di Bari, Sampdoria e Torino, quasi tutti gli anticipi e posticipi e tutti gli incontri di playoff e playout.
2012-2015 - Diritti satellitari a Sky, diritti terrestri a Mediaset Premium e Serie B TV
Dal 2012-13 al 2014-15[6] Sky Italia continua a proporre l'intero torneo cadetto a pagamento sulla sua piattaforma satellitare, mentre i diritti terrestri (sempre a pagamento) sono suddivisi tra Mediaset Premium e la neonata SERIE B TV, televisione gestita direttamente dalla Lega Serie B. Premium Calcio propone due partite per ciascuna giornata (in genere l'anticipo e il posticipo) e segue con collegamenti dai vari campi in Diretta Premium Serie B le partite disputate in contemporanea. A partire dalla nona giornata della Serie B 2012-2013 i canali SERIE B TV, disponibili sulla piattaforma a pagamento Europa7 HD con la nuova tecnologia digitale terrestre di seconda generazione, trasmettono integralmente tutte le nove partite di ciascuna giornata non trasmesse da Premium. Gli eventuali playoff e playout saranno gli unici eventi proposti integralmente sia da Mediaset Premium che da Serie B TV.
Diritti tv della Coppa Italia
Fino al 1989-90 le partite di Coppa Italia erano quasi totalmente ignorate dalle televisioni: ci si limitava agli highlight nei vari notiziari e alla trasmissione in diretta delle sole partite di finale, da parte della RAI.
Stagione | Diritti tv |
---|---|
1990-1991 | Fininvest |
1991-1992 | Fininvest |
1992-1993 | Fininvest |
1993-1994 | RAI |
1994-1995 | RAI |
1995-1996 | RAI |
1996-1997 | RAI |
1997-1998 | RAI Mediaset TMC |
1998-1999 | RAI Mediaset TMC |
1999-2000 | RAI Stream TV |
2000-2001 | RAI TELE+ |
2001-2002 | RAI Telecom Italia Media |
2002-2003 | RAI |
2003-2004 | RAI |
2004-2005 | RAI |
2005-2006 | RAI |
2006-2007 | RAI |
2007-2008 | RAI Telecom Italia Media |
2008-2009 | RAI ContoTV |
2009-2010 | RAI ContoTV |
2010-2011 | RAI Telecom Italia Media Sportitalia |
2011-2012 | RAI Telecom Italia Media Sportitalia |
2012-2013 | RAI |
2013-2014 | RAI |
2014-2015 | RAI |
1990-1993 - Anticipi e posticipi sulle reti Fininvest
Nel 1990 la Lega Calcio strinse un accordo triennale con la Fininvest (futura Mediaset) per la trasmissione gratuita di alcuni incontri di Coppa Italia, appositamente anticipati o posticipati di un giorno rispetto al normale calendario. L'esperimento precedeva di tre anni gli anticipi e i posticipi televisivi dei campionati di Serie A e B. In ciascuna delle tre stagioni dal 1990-91 al 1992-93 potevano essere teletrasmesse 14 gare, suddivise fra i vari turni e prescelte attraverso un rigido schema legato alla classifica del Campionato di Serie A della precedente stagione. Con eccezione del turno preliminare della stagione 1992-93, tutti i turni si svolgevano con gare di andata e ritorno.
- Turno preliminare (nel 1992-93 in gara unica): gare della 14ª classificata (nelle prime due stagioni all'andata) e della 13ª classificata (nelle prime due stagioni al ritorno).
- Sedicesimi di finale: gara di andata della 10ª classificata e gara di ritorno della 9ª classificata.
- Ottavi di finale: gara di andata tra 8ª e 9ª classificata e gara di ritorno tra 7ª e 10ª classificata, oppure delle società che ne avevano preso il posto eliminandole nel turno precedente.
- Quarti di finale: gara di andata tra 6a e 3a, gara di ritorno tra 5a e 4a, oppure delle società che ne avevano preso il posto eliminandole nei due turni precedenti.
- Semifinali: entrambe le gare sia all'andata che al ritorno.
- Finale: sia l'andata che il ritorno.
Va notato che, fino al turno preliminare dell'edizione 1991-92, queste gare furono trasmesse in leggera differita (dai 15 ai 30 minuti) per le norme che impedivano all'epoca le dirette su reti private nazionali.
1993-1997 - Torna la RAI, aumentano le gare trasmesse
Nel 1993 i diritti tv della Coppa nazionale tornarono alla RAI, che li mantenne in esclusiva per quattro anni. Il nuovo pacchetto era composto da 15 gare all'anno: una in più rispetto al passato ed inoltre i criteri di scelta, sempre basati sulla classifica del precedente campionato di massima serie, prevedevano partite con squadre di livello superiore. In queste edizioni solo gli ultimi tre turni si svolsero sempre con gare di andata e ritorno.
- Turno preliminare (in gara unica): gara della 13ª classificata.
- Sedicesimi di finale (nel 1995-96 e 1996-97 in gara unica): gare dell'8ª classificata (all'andata nelle prime due stagioni) e della 7ª classificata (al ritorno nelle prime due stagioni).
- Ottavi di finale (nel 1995-96 e 1996-97 in gara unica): gara tra 6a ed 11a (all'andata nelle prime due stagioni) e tra 5a e 12a (al ritorno nelle prime due stagioni), oppure delle formazioni che ne avevano preso il posto eliminandole nel turno precedente.
- Quarti di finale: due gare all'andata e le altre due al ritorno.
- Semifinali: entrambe le gare sia all'andata che al ritorno.
- Finale: sia l'andata che il ritorno.
1997-1999 - Coppa sempre più "televisiva" divisa tra RAI, Mediaset e TMC
Dal 1997 al 1999 la Coppa Italia fu suddivisa fra tre operatori televisivi, sempre in chiaro: RAI, Mediaset (al ritorno dopo quattro anni) e Telemontecarlo (all'esordio nella competizione). La coppa tornava a giocarsi interamente con gare di andata e ritorno e le partite teletrasmesse salirono a 26 per l'edizione 1997-1998 e a 28 per l'edizione 1998-1999 (nella quale si rese necessario anche uno spareggio fra le semifinaliste sconfitte). La scelta degli incontri da trasmettere era affidata alle emittenti senza più vincoli legati alle classifiche dei campionati ma col solo obbligo nei primi tre turni di non proporre, al ritorno, le stesse sfide già trasmesse all'andata.
- Turno preliminare: due partite all'andata e altre due al ritorno (in entrambi i casi una sulla RAI ed una su TMC).
- Sedicesimi di finale: due partite all'andata e altre due al ritorno (in entrambi i casi una sulla RAI ed una su TMC).
- Ottavi di finale: due partite all'andata e altre due al ritorno (in entrambi i casi una sulla RAI ed una su TMC).
- Quarti di finale: tutte le partite sia all'andata che al ritorno (in entrambi i casi due sulla RAI e due su Mediaset, in modo che ogni sfida passasse su entrambe le emittenti).
- Semifinali: entrambe le partite sia all'andata che al ritorno (in entrambi i casi una sulla RAI ed una su Mediaset, in modo che ogni sfida passasse su entrambe le emittenti).
- Finale: sia l'andata che il ritorno (andata alla RAI e ritorno a Mediaset nell'edizione 1997-98, viceversa nel 1998-99).
- Spareggio per il 3º posto (solo nell'edizione 1998-99): sia l'andata che il ritorno (andata alla RAI e ritorno a Mediaset).
1999-2001 - Partite in chiaro sulla RAI, le altre a pagamento su Stream e TELE+
Tra il 1999 ed il 2001 fecero capolino nella Coppa Italia anche le televisioni a pagamento, permettendo per la prima volta una copertura televisiva completa anche del secondo turno (sedicesimi di finale) e degli ottavi di finale.
Nel 1999-2000 la RAI trasmetteva in chiaro, oltre ad alcune gare della nuova fase eliminatoria a gironi, 16 partite della fase ad eliminazione diretta, mentre le altre 30 erano proposte a pagamento sulla piattaforma satellitare Stream.
- Eliminatorie (andata e ritorno): alcune gare trasmesse occasionalmente dalla Rai, anche a livello locale.
- Secondo turno: sia all'andata che al ritorno, due partite sulla RAI e le altre sei su Stream (le sfide in chiaro non potevano essere le stesse tra andata e ritorno).
- Ottavi di finale: sia all'andata che al ritorno, due partite sulla RAI e le altre sei su Stream (le sfide in chiaro non potevano essere le stesse tra andata e ritorno).
- Quarti di finale: sia all'andata che al ritorno, due partite sulla RAI e le altre due su Stream (ogni sfida doveva avere un passaggio televisivo in chiaro ed uno criptato).
- Semifinali: sia all'andata che al ritorno, una partita sulla RAI e l'altra su Stream (ogni sfida doveva avere un passaggio televisivo in chiaro ed uno criptato).
- Finale: trasmessa dalla RAI sia all'andata che al ritorno.
Nell'edizione 2000-01 gli incontri trasmessi in chiaro dalla RAI aumentarono e solo poche partite furono proposte a pagamento, stavolta su TELE+.
- Eliminatorie (gare di sola andata): alcune gare trasmesse occasionalmente dalla RAI, anche a livello locale.
- Secondo turno: all'andata tre partite sulla RAI e le altre cinque su TELE+, al ritorno quattro sulla RAI e le altre quattro su TELE+.
- Ottavi di finale: all'andata quattro partite sulla RAI e le altre quattro su TELE+, al ritorno cinque sulla RAI e le altre tre su TELE+.
- Quarti di finale: tutte le partite sulla RAI sia all'andata che al ritorno.
- Semifinali: tutte le partite sulla RAI sia all'andata che al ritorno.
- Finale: sulla RAI sia all'andata che al ritorno.
2001-2002 - Si comincia su LA7, gran finale sulla RAI
Nella stagione 2001-02 la Coppa Italia tornò interamente in chiaro, ma sempre divisa fra due operatori televisivi, ossia la solita RAI e l'esordiente Telecom Italia Media (erede però di quella TMC che aveva già trasmesso la coppa tre anni prima). Non fu trasmessa alcuna partita né delle eliminatorie né del secondo turno, a causa del ritardato accordo tra Lega Calcio e televisioni.
- Ottavi di finale: quattro gare di andata e cinque di ritorno furono proposte su La7, mentre le altre partite non furono trasmesse.
- Quarti di finale: all'andata tre partite su La7 e la rimanente sulla Rai, al ritorno tutte le partite sulla Rai.
- Semifinali: entrambe le partite sulla Rai, sia all'andata che al ritorno.
- Finale: sia all'andata che al ritorno sulla Rai.
2002-2007 - Monopolio RAI
Nel 2002 la Coppa Italia tornò appannaggio della sola Rai. Per tre stagioni (dal 2002-03 al 2004-05) la tv di stato trasmetteva alcune gare del secondo turno e poi garantiva una copertura completa o quasi dagli ottavi di finale in poi. L'edizione 2002-03 fu quella che ebbe maggior visibilità, in quanto le partite furono proposte tutte sui tre canali generalisti (Rai 1, Rai 2 e Rai 3). Dal 2003-04 invece la RAI utilizzò, per le gare meno importanti, il canale tematico Rai Sport Sat, che all'epoca poteva essere ricevuto solo via satellite o, dal 2004, in digitale terrestre. La Rai propose comunque sui canali analogici tutte le gare più importanti.
- Secondo turno: tre gare di andata e tre di ritorno.
- Ottavi di finale: tutte le gare sia all'andata che al ritorno (tranne una gara di ritorno nel 2002-03).
- Quarti di finale, Semifinali e Finale: tutte le gare sia all'andata che al ritorno.
Nel 2005-06 la nuova formula della coppa consentì all'emittente di stato di trasmettere anche diverse partite dei tre turni preliminari, disputati ora ad eliminazione diretta in gara unica. Nel 2006-07 invece un ritardo nell'accordo tra Rai e Lega Calcio provocò l'"oscuramento" sia dei turni preliminari sia delle partite di andata degli ottavi di finale. La Rai trasmise tutte le gare a cominciare da quelle di ritorno degli ottavi, sempre utilizzando in parte i tre canali principali ed in parte Rai Sport Sat (il cui bacino d'utenza nel frattempo cresceva grazie alla progressiva diffusione della tv digitale).
- Turni preliminari: trasmesse alcune gare dei tre turni solo nell'edizione 2005-06.
- Ottavi di finale: tutte le gare sia all'andata che al ritorno nell'edizione 2005-06, tutte le gare di ritorno nell'edizione 2006-07.
- Quarti di finale, Semifinali e Finale: tutte le gare sia all'andata che al ritorno.
2007-2008 - Ottavi su LA7 e Cartapiù, fase finale sulla RAI
Nel 2007-08 si tornò dopo sei anni alla suddivisione della coppa fra RAI e Telecom Italia Media. Nonostante una nuova formula che limitava la partecipazione alle sole società di Serie A e B, l'accordo con le televisioni giunse ancora una volta in ritardo, impedendo la trasmissione dei tre turni preliminari e delle prime tre partite dell'andata degli ottavi di finale. Telecom Italia Media trasmise le rimanenti gare degli ottavi, alcune delle quali per la prima volta a pagamento sulla pay per view digitale terrestre Cartapiù (sette anni dopo le esperienze di Tele+ e Stream). La RAI propose in chiaro tutte le gare dai quarti di finale in poi, compresa la finale tornata a disputarsi dopo 28 anni in gara secca.
- Ottavi di finale: cinque gare di andata e tutte le otto di ritorno furono proposte da Telecom Italia Media, alcune in chiaro su La7 e le rimanenti a pagamento su Cartapiù.
- Quarti di finale (andata e ritorno), Semifinali (andata e ritorno) e Finale (gara unica): tutte le gare in chiaro sulla Rai.
2008-2010 - Preliminari su ContoTV, fase finale sulla RAI
Dal 2008 i diritti tv della coppa sono stati suddivisi in due pacchetti: uno per i quattro nuovi turni preliminari (riaperti anche alle formazioni non professionistiche) ed uno per la nuova fase finale (ottavi, quarti e finale in gara unica e solo le semifinali ad andata e ritorno). I diritti della fase finale se li aggiudicò ancora la RAI (con le gare più importanti sui canali generalisti e le altre sui canali tematici), mentre quelli dei preliminari (limitatamente ad una selezione di incontri) furono assegnati per due stagioni alla pay per view ContoTV. Molte gare dei turni preliminari non trasmesse dalla tv a pagamento furono trasmesse da emittenti locali (anche via satellite).
- 1º turno: ContoTV trasmise due gare solo nell'edizione 2009-10.
- 2º turno: ContoTV trasmise una gara nel 2008-09 e quattro nel 2009-10.
- 3º turno: ContoTV trasmise quattro gare sia nel 2008-09 che nel 2009-10.
- 4º turno: ContoTV trasmise tutte le otto gare nel 2008-09 e tre gare nel 2009-10.
- Ottavi di finale, Quarti di finale, Semifinali e Finale: tutte le 17 gare trasmesse dalla Rai.
2010-2012 - Preliminari su La7 e Sportitalia, fase finale sulla RAI
Per le edizioni 2010-11 e 2011-12 la fase finale rimase alla Rai, mentre i diritti tv delle migliori gare dei turni preliminari furono suddivisi stavolta fra due tv in chiaro: Telecom Italia Media e Sportitalia. Non fu però trasmessa alcuna gara dei primi due turni (quelli senza formazioni di Serie A): molti di questi incontri, insieme a quelli del terzo turno ignorati dai due operatori nazionali, furono comunque proposti dalle tv locali.
- 3º turno: nel 2010-11 furono trasmesse una gara su Sportitalia e tre su Telecom Italia Media (poi replicate anche su Sportitalia), nel 2011-12 una su La7 ed una su Sportitalia.
- 4º turno: Telecom Italia Media trasmise tutte le 8 gare in entrambe le stagioni (alcune in differita); alcune gare del 2010-11 furono proposte in esclusiva sulla web tv di La7 (senza cioè essere trasmesse sulla televisione tradizionale); due gare del 2011-12, invece, furono trasmesse in contemporanea su La7d (con immagini alternate fra i due campi), ma furono trasmesse anche, separatamente ed integralmente, on line, una sulla pagina YouTube di La7 (Genoa-Bari) e l'altra sulla pagina Facebook della Lega Serie A (Cagliari-Siena). Tanto l'utilizzo esclusivo di una web tv quanto quelli del canale YouTube e del social network Facebook rappresentarono delle novità assolute per il calcio italiano.
- Ottavi di finale, Quarti di finale, Semifinali e Finale: tutte le 17 gare furono trasmesse dalla Rai, con la finale trasmessa anche in Alta Definizione su Rai HD.
2012-2015 - Fase finale sulla RAI
Dal 2012-13 al 2014-2015 la copertura RAI aumenta estendendosi anche al 4º turno preliminare, per un totale di 25 incontri compresi gli ottavi di finale, i quarti di finale, le semifinali (andata e ritorno) e la finale in gara unica. Semifinali e finale sono trasmesse anche su Rai HD in Alta Definizione.[7]. Restano invece scoperti i primi tre turni nella stagione 2012-13, ma esiste ancora la possibilità di assegnarne il relativo pacchetto, comprendente due incontri del 1º turno, 4 del 2° e 4 del 3°, per le stagioni 2013-14 e 2014-15.
Diritti tv della Supercoppa Italiana
Edizione | TV |
---|---|
1988 | Fininvest (in differita) |
1989 | Fininvest (in differita) |
1990 | Fininvest (in differita) |
1991 | Fininvest (in differita) |
1992 | Fininvest |
1993 | Fininvest |
1994 | Fininvest |
1995 | Fininvest |
1996 | TELE+ (criptata) |
1997 | TELE+ (criptata) |
1998 | TELE+ (criptata) |
1999 | RAI |
2000 | Mediaset |
2001 | RAI |
2002 | Telecom Italia Media |
2003 | Sky (criptata) |
2004 | Mediaset |
2005 | Sportitalia |
2006 | RAI |
2007 | RAI |
2008 | RAI |
2009 | RAI |
2010 | RAI |
2011 | RAI |
2012 | RAI |
2013 | RAI |
2014 | RAI |
I diritti tv della Supercoppa Italiana sono stati assegnati per le prime otto edizioni, dal 1988 al 1995, a Fininvest. Le prime quattro edizioni andarono in onda in lieve differita perché i canali nazionali privati all'epoca non potevano trasmettere in diretta.
L'evento è stato successivamente proposto per tre anni a pagamento da TELE+, tra il 1996 ed il 1998.
Nelle annate successive la vendita dei diritti della Supercoppa è avvenuta di anno in anno anche in considerazione delle preferenze delle società partecipanti. Nel 1999 la manifestazione è andata per la prima volta in onda sulla RAI, nel 2000 è tornata su Mediaset e nel 2001 nuovamente sulla RAI. L'edizione 2002 è stata trasmessa per la prima volta da LA7, mentre l'edizione 2003 ha segnato il debutto della nuova piattaforma Sky, a pagamento. Dopo un nuovo ritorno a Mediaset nel 2004, vi è stato un altro debutto, quello di Sportitalia, nel 2005.
La RAI è tornata a trasmettere ininterrottamente la Supercoppa Italiana dal 2006 al 2014.
Diritti tv della Coppa dei Campioni/Champions League
Fino al 1992 i diritti televisivi delle partite delle coppe europee, compresa la Coppa dei Campioni, erano soggettivi: ogni società partecipante gestiva in proprio i diritti delle partite giocate in casa propria. Facevano eccezione solo le finali disputate in gara unica, i cui diritti tv erano gestiti direttamente dall'UEFA. Fra queste quindi anche la finale di Coppa dei Campioni (disputata da sempre in gara unica).
Stagione | Diritti criptati | Diritti in chiaro |
---|---|---|
1992-1993 | Fininvest[8] | |
1993-1994 | Fininvest[9] | |
1994-1995 | Fininvest | |
1995-1996 | Fininvest | |
1996-1997 | TELE+[10] | Mediaset |
1997-1998 | TELE+ | Mediaset |
1998-1999 | TELE+ | Mediaset |
1999-2000 | TELE+ | Mediaset |
2000-2001 | Stream TV | Mediaset |
2001-2002 | Stream TV | Mediaset |
2002-2003 | Stream TV | Mediaset |
2003-2004 | Sky | Mediaset |
2004-2005 | Sky | Mediaset |
2005-2006 | Sky | Mediaset |
2006-2007 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2007-2008 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2008-2009 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2009-2010 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2010-2011 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2011-2012 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
RAI |
2012-2013 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
Mediaset |
2013-2014 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
Mediaset |
2014-2015 | Sky | Mediaset |
1955-1981 - RAI
In Italia le partite delle squadre italiane in Coppa dei Campioni furono teletrasmesse esclusivamente dalla RAI fino all'inizio degli anni ottanta. Non sempre venivano teletrasmessi tutti gli incontri (in genere erano trasmesse le finali e le gare più importanti), tuttavia la copertura televisiva di queste gare da parte della tv di Stato divenne via via più completa col passare degli anni. La RAI acquisiva dalle società italiane ed estere, nonché dall'UEFA limitatamente alle finali, i diritti per trasmettere queste partite. L'emittente di stato trasmetteva anche le finali in cui non erano impegnate formazioni italiane, essendo legata all'UER.
1981-1992 - RAI, Fininvest e TMC
Nella stagione 1981-82, con l'incontro Juventus-Celtic Glasgow (ritorno dei Sedicesimi di finale), la Fininvest di Silvio Berlusconi (futuro presidente del Milan) diventava il primo gruppo televisivo privato a trasmettere una partita di una squadra italiana in Coppa dei Campioni e più in generale in tutte le competizioni internazionali per club. A partire dalla stagione 1984-85, Telemontecarlo, che trasmise in differita le finali dal 1981 al 1984, trasmise le finali di Coppa dei Campioni in contemporanea alla RAI. Tale situazione era resa possibile dal fatto che l'emittente, avendo sede a Montecarlo, non risultava un canale italiano ed aderiva all'UER. La doppia trasmissione della finale di Coppa dei Campioni sarebbe continuata fino alla stagione 1993-94. Soprattutto nei primi anni il caso non infastidì più di tanto la RAI, in quanto la tv monegasca era visibile solo in una porzione limitata del territorio italiano.
A metà degli anni'80 la Fininvest ruppe definitivamente il monopolio RAI sulle coppe internazionali. Canale 5, Rete 4 e, soprattutto, Italia 1 cominciarono a trasmettere diverse partite di Coppa dei Campioni (nonché altre Coppe europee) disputate in trasferta dalle squadre italiane, acquistandone di volta in volta i diritti dalle società avversarie. Questa politica fu vincente anche per il fatto di arrivare in un periodo particolarmente proficuo per i club italiani. Nelle edizioni 1989-90 e 1990-91 le partite giocate in trasferta dal Milan, con la sola eccezione dell'ottavo di finale contro il Real Madrid, furono trasmesse dai canali televisivi del suo presidente. Il fatto che fino alla stagione 1990-91 le reti Fininvest fossero costrette a trasmettere questi incontri con una differita dai 15 ai 30 minuti[11], cosa che non danneggiò più di tanto la politica calcistica delle tv private.
1992-1994 - Fininvest, RAI e TMC
Nel 1992 l'UEFA introdusse per la prima volta i diritti tv centralizzati, creando la UEFA Champions League. Inizialmente con questa denominazione si intendeva una particolare fase della Coppa dei Campioni, introdotta già dall'edizione 1991-92 ma così denominata solo dal 1992-93. Si trattava di una fase eliminatoria di due gruppi da quattro squadre, con gare di andata e ritorno, cui accedevano le otto formazioni superstiti dopo i primi turni ad eliminazione diretta. Questa fase prendeva il posto dei quarti di finale e delle semifinali, aumentando il numero di partite. L'UEFA vendeva in blocco i diritti televisivi di questa fase, mentre rimanevano di proprietà delle singole squadre ospitanti i diritti dei primi turni. Le prime classificate accedevano direttamente alla finale, tranne che nel 1993-94: in quest'annata la Champions League si arricchì di due ulteriori gare, le semifinali in gara unica, in cui ciascuna delle due vincenti della fase a gruppi ospitava sul proprio campo la seconda classificata dell'altro raggruppamento.
In Italia fu proprio la Fininvest ad acquisire i diritti della Champions League fin dalla prima stagione[12]. Nel 1992-93 tali diritti comprendevano solo le gare dei due gruppi, nel 1993-94 anche le semifinali[13]. In queste prime due stagioni rimase a parte la finale, che continuò ad essere trasmessa da RAI e TMC[13].
1994-2000 - Fininvest/Mediaset (e TELE+)
Dal 1994-95 col nome di UEFA Champions League cominciò ad essere chiamata l'intera competizione, e non più solo una fase. L'appellativo di Coppa dei Campioni da allora è rimasto in uso per indicare il trofeo in palio, ma non la manifestazione (fatta eccezione per chi nostalgicamente predilige la vecchia denominazione). Corrispondentemente, a partire da questa stagione, la competizione cominciò ad evolversi nella formula. I diritti tv centralizzati comprendevano ora tutti i turni, dalla prima fase eliminatoria fino alla finale, fatte salve solo le partite dei turni preliminari, che continuarono ad essere gestite dalle singole società. Fininvest (dal 1996 Mediaset) poté quindi trasmettere, dal 1994-95, anche la finale, che fu tolta dunque al duo RAI-TMC[14].
Fininvest/Mediaset rimase l'unica emittente italiana a trasmettere la Champions League fino al 1995-96. Nel 1996-97, la partecipazione di due formazioni del nostro paese alla competizione (il Milan campione d'Italia e la Juventus campione d'Europa) impose un cambiamento di programma, a causa della contemporaneità delle partite. Nelle prime due giornate il problema fu risolto trasmettendo una gara su Canale 5 ed una su Italia 1, riproponendo poi le due partite in replica, in seconda serata, a canali invertiti (esperimento svolto solo nella prima giornata e poi abbandonato per via dei bassi ascolti[15]). Nelle giornate successive Mediaset trovò invece più redditizio stringere un accordo con TELE+: una delle due partite era trasmessa in diretta dai canali di Cologno Monzese, l'altra era trasmessa, sempre in diretta ma a pagamento, da TELE+2. Questa gara veniva poi replicata in chiaro da Mediaset in seconda serata su Italia 1[16]. Il sistema, che rimase comunque in vigore solo durante la fase eliminatoria (al termine della quale il Milan fu eliminato), segnava di fatto l'esordio delle pay tv italiane in Champions League. L'esperimento fu ripetuto nel 1997-98 con Juventus e Parma (sempre limitatamente alle eliminatorie, a causa della eliminazione dei ducali) e nel 1998-99 con Juventus ed Inter (stavolta fino ai quarti di finale). In queste ultime due edizioni la nuova formula imponeva ad una delle due formazioni italiane partecipanti di partire dal secondo turno preliminare: le gare del Parma e dell'Inter nei preliminari, disputate ad agosto rispettivamente del 1997 e del 1998, non erano comprese nei diritti centralizzati di Mediaset e TELE+ e furono quindi oggetto di separata contrattazione tra le singole società e le televisioni (i diritti furono acquisiti dalla stessa Mediaset).
Nel 1999, su pressione dei grandi club, l'UEFA ingrandì ulteriormente la Champions League, che stava ormai diventando un vero e proprio campionato europeo per club. La nuova formula prevedeva, dopo tre turni preliminari (sempre soggetti ad una trattazione separata dei diritti televisivi, gestita dai singoli club), ben due fasi eliminatorie a gironi, seguite da quarti di finale, semifinali e finale. La formula permetteva a ben quattro formazioni italiane di partecipare alla competizione e faceva diventare inevitabile la suddivisione dei diritti tv tra emittenti in chiaro e pay tv. Nel 1999-2000 TELE+ trasmise in esclusiva le partite della Lazio nella prima fase eliminatoria, contemporanee a quelle della Fiorentina. Mediaset trasmise in chiaro tutte le rimanenti gare delle squadre italiane, limitandosi a proporre una sintesi delle partite della Lazio nella prima fase (e non più una replica integrale) all'interno della trasmissione Pressing Champions League. Gli incontri della Fiorentina e del Parma nel terzo turno preliminare (non compresi nei diritti centralizzati) furono trasmessi da vari canali (oltre alla stessa Mediaset, anche RAI e TMC).
2000-2006 - Diritti criptati a Stream-Sky, diritti in chiaro a Mediaset
Dal 2000-01 i diritti della manifestazione furono divisi in due pacchetti: uno in chiaro ed uno criptato. Il pacchetto in chiaro consentiva di trasmettere in diretta due partite alla settimana: una del martedì, che non doveva però vedere in lizza squadre italiane, ed una del mercoledì, oltre agli highlight delle altre partite. Il pacchetto destinato alle pay tv comprendeva la possibilità di trasmettere tutte le gare. Fino al 2005-06 il pacchetto in chiaro rimase a Mediaset (che propose le sintesi delle gare all'interno di Pressing Champions League), mentre quello criptato venne acquisito prima da Stream e poi dalla sua "erede" Sky. Va notato che quando, nei quarti di finale, entrambe le partite del martedì vedevano in lizza formazioni italiane, allora Mediaset poteva comunque trasmetterne una. Lo stesso accadeva per le partite delle semifinali giocate di martedì, trasmesse da Mediaset anche se vi erano squadre italiane in lizza.
Va notato che dal 2003-04 la competizione abolì la seconda fase eliminatoria, sostituendola con ottavi di finale ad eliminazione diretta e riducendo dunque di ben quattro settimane il calendario.
Le partite delle squadre italiane nel terzo turno preliminare in questi anni furono trasmesse, oltre che dalle stesse Sky e Mediaset, anche dalla Rai, da LA7 e in qualche occasione da tv locali.
2006-2012 - Diritti criptati a Sky e Mediaset Premium, diritti in chiaro alla RAI
Dal 2006-07 al 2011-12 la RAI, dopo dodici anni dall'ultima finale trasmessa, acquisì per la prima volta i diritti in chiaro della Champions League. Il nuovo pacchetto le consentiva di trasmettere una partita a scelta del mercoledì, più la finale (che dal 2009-10 si gioca di sabato) e gli hilites di tutte le altre gare (proposte fino al 2009 nelle trasmissioni Martedì Champions ed Un mercoledì da campioni e successivamente in 90º minuto Champions). Inoltre, nelle semifinali, la Rai trasmetteva anche la gara del martedì in caso di partecipazione di almeno un club italiano. Mediaset, abbandonato il pacchetto in chiaro, acquisì però quello criptato per la piattaforma terrestre Mediaset Premium, mentre a Sky rimase l'esclusiva satellitare. Ulteriori due novità, sopraggiunte dalla stagione 2009-10, ampliarono ulteriormente l'offerta di RAI, Sky e Mediaset Premium: i turni preliminari diventarono quattro e l'ultimo di essi rientrava nei diritti tv centralizzati della competizione; inoltre venne stabilita la "spalmatura" degli ottavi di finale, distribuiti su quattro settimane (due per l'andata e due per il ritorno).
Per ciò che riguarda le partite delle squadre italiane nei turni preliminari, fino al 2008-09 furono trasmesse da emittenti varie (le stesse RAI, Mediaset e Sky, nonché LA7 e ContoTV). A partire invece dal 2009-10 non vi fu più il problema della contrattazione a parte, in quanto i diritti restarono soggettivi solo per i primi tre turni preliminari, mentre la prima squadra italiana entrava in lizza dal quarto ed ultimo.
2012-2015 - Diritti criptati a Sky e Mediaset Premium, diritti in chiaro a Mediaset
I diritti criptati per le stagioni 2012-13 e 2013-14 restano suddivisi tra Sky e Mediaset Premium grazie ad un accordo commerciale tra le due piattaforme[17], mentre al momento Sky detiene i diritti esclusivi per 18 partite su 20 del quarto turno preliminare e 110 partite tra fase a gironi, ottavi, quarti e semifinali dell'edizione 2014-15 (ma è probabile un futuro rinnovo dell'accordo anche per tale stagione). La novità è costituita dal ritorno da Rai a Mediaset anche dei diritti in chiaro: su Canale 5 o Italia 1 (e in Alta Definizione su Canale 5 HD o Italia 1 HD), a partire dal quarto turno preliminare, viene trasmessa una partita per ogni mercoledì di gara più la finale, per un totale di 17 gare, alle quali si aggiungono le eventuali gare di semifinale del martedì coinvolgenti almeno un club italiano e gli hilites di tutte le altre gare in seconda serata nella trasmissione Champions League Speciale. Qualora non dovesse essere rinnovato l'accordo con Sky, le partite principali disputate al mercoledì sera a partire dal quarto turno preliminare della stagione 2014/2015 (ad eccezione della finale che sarà trasmessa in simulcast da entrambe le piattaforme) sarebbero trasmesse in diretta esclusivamente dai canali Mediaset, con la tv satellitare che trasmetterebbe tali gare solo in differita.
Diritti tv di Coppa delle Fiere, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA, Coppa Intertoto ed Europa League
Prima della nascita dell'UEFA Europa League sono state diverse le competizioni europee per squadre di club che si sono affiancate annualmente alla Coppa dei Campioni/Champions League: dal 1955 al 1971 si sono disputate 13 edizioni della Coppa delle Fiere, tra il 1960 ed il 1999 hanno avuto luogo 39 edizioni della Coppa delle Coppe, mentre dal 1971 al 2009 (sostituendo dapprima la Coppa delle Fiere ed inglobando poi dal 1999 anche la Coppa delle Coppe) si sono svolte 38 edizioni della Coppa UEFA. Inoltre tra il 1995 ed il 2008 hanno avuto luogo anche 14 edizioni dell'Intertoto, che era in realtà un torneo di qualificazione alla Coppa UEFA.
Stagione | Diritti criptati | Diritti in chiaro |
---|---|---|
2007-2008 | Sportitalia e Telecom Italia Media (quarti di finale, semifinali e finale) | |
2008-2009 | Sportitalia e Telecom Italia Media (quarti di finale, semifinali e finale) | |
2009-2010 | Mediaset Premium | Mediaset |
2010-2011 | Mediaset Premium | Mediaset |
2011-2012 | Mediaset Premium | Mediaset |
2012-2013 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
Mediaset |
2013-2014 | Sky (diritti satellitari) Mediaset Premium (diritti terrestri) |
Mediaset |
2014-2015 | Mediaset Premium | Mediaset |
1955-1980 (Coppa delle Coppe, Coppa delle Fiere e Coppa UEFA) - RAI
A differenza della Coppa dei Campioni, nelle altre coppe europee i diritti televisivi rimasero soggettivi fino al 2006. La sola eccezione riguardava le finali disputate in gara unica, i cui diritti tv erano gestiti direttamente dall'UEFA: in pratica ciò accadeva relativamente alla sola finale di Coppa delle Coppe (disputata con gare di andata e ritorno solo nella prima edizione, nella stagione 1960-61), a cui vanno aggiunte due edizioni della Coppa delle Fiere (1963-64 e 1964-65) pure concluse con finale unica. Successivamente in tale competizione la finale tornò a giocarsi ad andata e ritorno fino all'ultima edizione, nel 1970-71. Anche la Coppa UEFA, che ne prese il posto, continuò fino al 1996-97 a mantenere la doppia finale.
Anche per la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA (e prima ancora per la Coppa delle Fiere) fino ai primi anni ottanta fu la RAI a trasmetterne le gare, limitandosi alle partite più importanti che vedevano in lizza le formazioni italiane e a volte anche alle finali tra squadre straniere. Nel corso degli anni il numero di incontri riguardanti le formazioni italiane trasmessi dalla RAI andò via via aumentando.
1980-2007 (Coppa delle Coppe, Coppa UEFA ed Intertoto) - diritti soggettivi a varie emittenti
Analogamente alla Coppa dei Campioni, gli anni ottanta segnarono l'ingresso delle tv private sugli incontri di Coppa delle Coppe e Coppa UEFA, soprattutto per le partite in trasferta delle squadre italiane nonché per la doppia trasmissione della finale di Coppa delle Coppe da parte di RAI e TMC, a partire dal 1980-81 e fino al 1995-96.
Nella stagione 1991-92 si ebbe anche la prima finale di Coppa UEFA (e in generale di una delle tre principali coppe europee) trasmessa in esclusiva da un canale privato: Canale 5, per il gruppo Fininvest, trasmise la gara di ritorno Ajax-Torino dopo averne acquisito i diritti dal club olandese (l'andata in Italia andò regolarmente sulla RAI). Ajax-Torino fu anche una delle prime gare internazionali trasmesse in diretta da una tv privata italiana (fino ad agosto del 1991 vi era l'obbligo di differita dai 15 ai 30 minuti). Dopo Fininvest altre tv private cominciarono ad acquisire i diritti di partite in trasferta delle squadre italiane: la stessa Telemontecarlo oltre a trasmettere le finali non in esclusiva, trasmise alcune partite delle squadre starniere in diretta e in differita e, tra il 1993 e il 1995, anche TELE+2 trasmise a pagamento alcune trasferte di squadre italiane in Coppa delle Coppe e Coppa UEFA.
Ben presto la RAI perdette definitivamente anche il monopolio sugli incontri casalinghi dei club italiani. Il primo caso eclatante fu la cessione a Telemontecarlo da parte della Juventus dei diritti tv di tutte le gare casalinghe nella Coppa UEFA 1993-1994. Negli anni successivi altre società italiane seguirono l'esempio (principalmente a favore di Fininvest o TMC). Fra le varie società che scelsero canali privati si ricordano, oltre a Juventus e Milan, anche Roma, Lazio e Parma, nonché la Fiorentina, il cui presidente Vittorio Cecchi Gori era in quegli anni anche proprietario di TMC (creandosi dunque una situazione analoga a quella di Silvio Berlusconi con Milan e Fininvest/Mediaset).
Dal caos di diritti soggettivi non si salvarono neppure le finali di Coppa UEFA. Dopo Ajax-Torino del 1991-92, anche Borussia Dortmund-Juventus del 1992-93 fu divisa fra Fininvest (andata in Germania) e RAI (ritorno in Italia). Nel 1993-94 invece i due colossi della tv nazionale si accordarono per invertire i diritti tv di Casino Salisburgo-Inter: la TV di Stato trasmise la gara di andata a Vienna, mentre il gruppo di Cologno Monzese propose il ritorno di San Siro. Su RAI e TMC invece la doppia finale italiana del 1994-95 tra Parma e Juventus, mentre la doppia finale del 1995-96 Bayern Monaco-Bordeaux fu divisa tra Mediaset (gara di andata) e RAI (gara di ritorno). L'ultima finale ad andata e ritorno, quella del 1996-97 tra Schalke 04 ed Inter, fu di nuovo proposta dalla RAI in entrambe le partite. Anche le finali in gara unica, sebbene soggette alla gestione diretta dell'UEFA, cominciarono a passare da una tv all'altra. La finale di Coppa delle Coppe, trasmessa da RAI e TMC fino al 1995-96, andò per la prima volta su Mediaset nel 1996-97, per poi tornare in esclusiva alla RAI nell'edizione 1997-98, e di nuovo alla doppia trasmissione RAI-TMC nell'ultima edizione di tale competizione (1998-99). Quando anche la finale di Coppa UEFA prese a disputarsi in gara unica, fu trasmessa anch'essa in esclusiva dalla RAI nel 1997-98 e da RAI e TMC nel 1998-99. Quando la competizione si ingrandì inglobando anche la Coppa delle Coppe, la finale di Coppa UEFA tornò un'esclusiva RAI dal 1999-2000 al 2003-04, per poi passare a Mediaset nel 2004-05 e 2005-06 ed a LA7 nel 2006-07 (in seguito alla rinuncia di Sky).
Alla fine del secondo millennio il mercato dei diritti tv delle Coppe europee cominciò ad entrare in crisi, almeno in Italia. Le prime avvisaglie si registrarono nell'estate del 1998, quando nessun canale italiano trasmise le prime due partite della Sampdoria nel torneo Intertoto. I prezzi praticati dalle società titolari dei diritti cominciavano ad essere ritenuti non più convenienti dalle televisioni, a fronte di partite che, a causa della crescente importanza della Champions League, perdevano sempre più di interesse. La crisi si acuì dal 1999-2000, quando la riforma della UEFA Champions League impose la contemporanea abolizione della Coppa delle Coppe: le vincenti delle coppe nazionali partecipavano ora alla Coppa UEFA, che veniva così ingrandita nell'organico ma era comunque impoverita dalla trasmigrazione delle migliori squadre nella competizione principale. Il nuovo meccanismo della "retrocessione" in Coppa UEFA delle migliori eliminate nella prima fase di Champions League (già avviato nel 1996-97 per le formazioni eliminate nel turno preliminare della competizione più importante) non servì a tamponare la perdita di interesse di società, tifosi e televisioni nei confronti della Coppa UEFA, la quale, pur salita al ruolo di seconda competizione europea per club, aveva ormai perso il fascino di un tempo.
Anno dopo anno si moltiplicarono i casi di partite delle squadre italiane in Coppa UEFA e in Intertoto che rimanevano "oscurate", in quanto nessuna emittente televisiva si accollava le spese per acquisirne i diritti. Il caso più eclatante si verificò nella Coppa UEFA 2001-02 con la semifinale di andata Borussia Dortmund-Milan. A volte i club stranieri riuscirono a rimediare al rifiuto delle emittenti italiane nazionali cedendo i diritti ad emittenti locali o a circuiti di emittenti locali, strada che poi cominciò ad essere perseguita anche dalle squadre italiane per le partite casalinghe. Questo sistema permise a gruppi televisivi minori come Italia 7 Gold, Odeon TV, Telelombardia e Antenna 3, oltre a varie tv locali, di trasmettere importanti gare di Coppa UEFA e di Intertoto oltre che dei preliminari di Champions League.
2007-2009 (Coppa UEFA ed Intertoto) - LA7, Sportitalia, ContoTV ed altre emittenti
Nel 2006 l'UEFA aveva sperimentato una prima centralizzazione dei diritti tv delle coppe europee minori, riunendo in un pacchetto unico triennale i diritti tv della Supercoppa Europea e degli ultimi tre turni di Coppa UEFA (quarti di finale, semifinali e finale). In Italia questo pacchetto era stato inizialmente acquisito da Sky, che tuttavia, dopo aver trasmesso la Supercoppa Europea 2006, aveva rinunciato ai diritti (senza utilizzarli per nemmeno una gara di Coppa UEFA). I diritti furono successivamente riacquistati da La7 e Sportitalia. Il canale di Telecom Italia Media trasmise le gare della Fiorentina nei quarti di finale e nelle semifinali dell'edizione 2007-08, le gare dell'Udinese nei quarti dell'edizione 2008-09, la doppia semifinale tra Amburgo e Werder Brema del 2009 e le finali di entrambe le edizioni, il tutto in chiaro e in diretta. Invece Sportitalia trasmetteva, sempre in chiaro, tutti gli incontri di questi tre turni, tra dirette e differite, in modalità digitale. In questi due anni rimasero soggettivi i diritti televisivi dell'Intertoto e dei primi turni di Coppa UEFA (fino agli ottavi di finale). Le gare delle italiane in questi turni furono trasmesse principalmente da ContoTV, La7 e Sky.
2009-2012 (Europa League) - Diritti esclusivi a Mediaset
Dalla stagione 2009-10 fu abolito l'Intertoto e la Coppa UEFA assunse la nuova denominazione di UEFA Europa League. I diritti televisivi centralizzati furono estesi comprendendo anche la fase ai gironi, i sedicesimi di finale e gli ottavi di finale (oltre a quarti di finale, semifinali e finale come nelle ultime edizioni della Coppa UEFA). La Supercoppa Europea venne invece separata ed aggregata ai diritti tv della Champions League. Rimasero fuori dai pacchetti dei diritti tv centralizzati solo i turni preliminari, che ora erano ben quattro e sostituivano, oltre ai vecchi due turni preliminari, anche il vecchio primo turno a eliminazione diretta (anticipato ad agosto) e l'intero torneo Intertoto. Una squadra italiana entrava in lizza dal terzo turno preliminare ed altre due dal quarto ed ultimo.
I diritti tv furono assegnati in esclusiva a Mediaset per il primo triennio, dal 2009-10 al 2011-12. La piattaforma a pagamento Mediaset Premium trasmetteva buona parte degli incontri, mentre una gara di ciascun turno, riguardante finché possibile formazioni italiane, veniva trasmessa anche su un canale in chiaro (Rete 4, Italia 1, Mediaset Extra o Italia 2). Nella seconda serata di ogni giovedì di Europa League i medesimi canali in chiaro proponevano uno Speciale Europa League condotto da Mino Taveri con gli highlights di tutte le altre gare. Inoltre, limitatamente alle stagioni 2009-10 e 2010-11, i canali di Sportitalia trasmettevano in chiaro, a partire dalla mezzanotte tra il venerdì ed il sabato, telecronache registrate o ampie sintesi delle migliori partite della settimana, comprese quelle delle squadre italiane.
Per i quattro turni preliminari rimase in vigore la vendita soggettiva dei diritti (gestiti dalle società ospitanti gli incontri). Comunque la maggior parte delle gare delle squadre italiane nei preliminari di questo triennio furono trasmesse a pagamento da Mediaset Premium, Sky e ContoTV. Fecero eccezione alcune gare di Roma e Lazio nell'edizione 2009-2010, trasmesse in chiaro da RAI, Mediaset e La7.
2012-2015 (Europa League) - Diritti criptati a Mediaset Premium e Sky, diritti in chiaro a Mediaset
Nelle stagioni 2012-13 e 2013-14 oltre a Mediaset Premium anche Sky trasmette l'Europa League a pagamento[18]. I diritti esclusivi dell'edizione 2014-15 sono invece al momento in mano alla sola Mediaset (salvo rinnovo dell'accordo commerciale con la tv satellitare). La tv di Cologno Monzese ha confermato anche i diritti in chiaro per l'intero triennio, con la partita principale di ogni giovedì sera a partire dalla fase a gironi trasmessa da Italia 1 e Rete 4 e in Alta Definizione su Italia 1 HD e Rete 4 HD gli highlights delle altre partite di ogni giornata all'interno della trasmissione Europa League Speciale in onda su uno degli stessi canali.
Per effetto di una lieve modifica del format della competizione, dal 2012-13 sono solo due i club italiani impegnati nei turni preliminari (per i quali resta soggettiva la vendita dei diritti tv): uno entra in lizza dal terzo turno ed uno dal quarto ed ultimo. Nell'edizione 2012-13 la maggior parte delle gare delle squadre italiane nei preliminari sono state trasmesse a pagamento (e in alcuni casi solo in PPV) da Mediaset Premium e Sky; unica eccezione Hajduk Spalato-Inter trasmessa in chiaro da La7.
Diritti tv della Supercoppa Europea
Edizione | TV |
---|---|
1972 | |
1973 | RAI (andata in diretta, ritorno in differita) |
1975 | |
1976 | |
1977 | RAI (ritorno, in differita) |
1978 | |
1979 | |
1980 | |
1982 | RAI (andata, in differita) TMC (ritorno) |
1983 | TMC (ritorno) |
1984 | RAI |
1986 | RAI TMC |
1987 | RAI TMC |
1988 | TV K-C |
1989 | Fininvest (in differita) |
1990 | RAI (andata) Fininvest (ritorno, in differita) |
1991 | Fininvest |
1992 | RAI (ritorno, in differita) |
1993 | Fininvest |
1994 | Fininvest |
1995 | TMC (andata in diretta, ritorno in differita) |
1996 | Mediaset |
1997 | |
1998 | RAI |
1999 | RAI TMC |
2000 | RAI |
2001 | RAI |
2002 | RAI |
2003 | RAI |
2004 | Telecom Italia Media (differita) |
2005 | Mediaset |
2006 | Sky (criptata) |
2007 | RAI |
2008 | Telecom Italia Media Sportitalia |
2009 | RAI Mediaset Premium Sky |
2010 | RAI Mediaset Premium Sky |
2011 | RAI Mediaset Premium Sky |
2012 | Mediaset Mediaset Premium Sky |
2013 | Mediaset Mediaset Premium |
2014 | Mediaset |
La prima partita di Supercoppa Europea teletrasmessa in Italia da un canale privato fu Barcellona-Milan, gara di andata dell'edizione 1989: le reti Fininvest trasmisero la gara in lieve differita, avendone acquisito i diritti dalla società spagnola. Fu questa anche la prima finale di una Coppa europea trasmessa in Italia da una tv privata (la stessa emittente aveva proposto nel 1985 la Coppa Intercontinentale). Anche la gara di ritorno, a Milano, fu trasmessa dalle reti Fininvest. Questa competizione si giocò ad andata e ritorno fino al 1997 (con tre eccezioni negli anni 1984, 1986 e 1991) e dunque vigevano i diritti tv soggettivi.
L'edizione 1990 fu divisa tra RAI e Fininvest. Si trattò di una sfida tutta italiana tra Sampdoria e Milan, con gara di andata a Genova trasmessa dalla tv di stato e gara di ritorno, sul campo neutro di Bologna, trasmessa dal gruppo Fininvest. Fininvest propose, per la prima volta in diretta, anche l'edizione 1991, giocata in gara unica tra formazioni non italiane. L'edizione 1992 venne invece trasmessa dalla RAI in differita, anche solamente per la gara di ritorno. Nel 1993 i canali di Silvio Berlusconi proposero sia la gara di andata che quella di ritorno della sfida tutta italiana tra Parma e Milan. La stessa cosa accadde nel 1994 per la doppia sfida Arsenal-Milan.
L'edizione 1995 (tra squadre straniere) segnò invece il debutto televisivo, in questa competizione, di TMC, che trasmise la gara di andata in diretta e quella di ritorno in differita.
Nel 1996, con la Juventus in lizza, la Supercoppa tornò su Mediaset.
Dal 1998 anche la Supercoppa Europea, allineandosi alle finali delle coppe europee principali, prese a giocarsi stabilmente in gara unica (a Montecarlo, già sede dell'edizione 1986). Di conseguenza i diritti tv della manifestazione cominciarono ad essere gestiti dall'UEFA. In Italia li acquisì per prima la RAI, che tornò dunque a trasmettere in esclusiva questa manifestazione dal 1998 al 2003 (con la sola eccezione del 1999, quando fu trasmessa anche da TMC).
Nel 2004 la partita fu trasmessa da LA7 (ex TMC), per altro in differita per evitare la sovrapposizione con la finale per il bronzo delle Olimpiadi di Atene fra Italia ed Iraq. Nel 2005 vi fu il ritorno di Mediaset, mentre nel 2006 debuttò Sky (per la prima volta, dunque, la manifestazione fu trasmessa a pagamento in Italia). Nel 2007, con il ritorno di una formazione italiana (come quattro anni prima si trattava del Milan), la Supercoppa tornò sulla RAI.
Nel 2008 per la prima volta sono stati due i canali italiani a trasmettere l'evento: LA7 (visibile a tutti) e Sportitalia (accessibile solo come canale digitale). Questa edizione faceva parte di un pacchetto, acquisito dalle due emittenti, che comprendeva anche gli ultimi turni di Coppa UEFA 2007-08 e 2008-09. Le edizioni dal 2009 al 2011 (in particolare quella del 2010 che vide la prima partecipazione dell'Inter) furono trasmesse addirittura da tre operatori italiani: RAI (in chiaro), Sky (a pagamento sul satellite) e Mediaset Premium (a pagamento via etere): i diritti dell'incontro erano infatti aggregati ai pacchetti tv della Champions League.
L'edizione 2012 è stata trasmessa in chiaro da Mediaset ed a pagamento da Mediaset Premium e Sky. Al momento Mediaset possiede i diritti esclusivi per le edizioni 2013 e 2014.
Diritti tv della Coppa Intercontinentale e della Coppa del Mondo per club
Edizione | TV |
---|---|
1960 | |
1961 | |
1962 | |
1963 | RAI (gara di spareggio, in differita) |
1964 | RAI (andata in differita, in diretta la gara di spareggio) |
1965 | RAI (andata in diretta, ritorno in differita) |
1966 | RAI (ritorno, in differita) |
1967 | RAI (andata, in differita) |
1968 | |
1969 | RAI |
1970 | |
1971 | |
1972 | RAI (ritorno) |
1973 | RAI (in differita) |
1974 | |
1976 | |
1977 | |
1979 | |
1980 | |
1981 | |
1982 | |
1983 | Rete 4 (in differita)[19] |
1984 | Fininvest (in differita) |
1985 | Fininvest |
1986 | Fininvest (in differita) |
1987 | Fininvest (in differita) |
1988 | TV K-C |
1989 | Fininvest (in differita) |
1990 | Fininvest (in differita) |
1991 | Fininvest |
1992 | TELE+ |
1993 | TELE+ |
1994 | TELE+ Fininvest (in differita) |
1995 | |
1996 | TELE+ Mediaset (in differita) |
1997 | TMC (in differita) |
1998 | TMC (in differita) |
1999 | Stream TV |
2000 | Stream TV |
2001 | Stream TV |
2002 | Telecom Italia Media |
2003 | Mediaset |
2004 | Sportitalia |
2005 | Sportitalia |
2006 | Sportitalia |
2007 | Mediaset Premium |
2008 | Mediaset Premium |
2009 | Mediaset Premium |
2010 | Mediaset Premium |
2011 | Mediaset Premium |
2012 | Mediaset Premium |
1963-1973 (Coppa Intercontinentale) - RAI
Fino al 2004 la competizione per club che assegnava il titolo di squadra più forte del mondo era, per tutti, la Coppa Intercontinentale (o Coppa Europa Sudamerica). Tale trofeo vedeva partecipare due sole squadre, in rappresentanza dei due continenti maggiori. La manifestazione era organizzata da UEFA e CONMEBOL e si giocò per le prime diciotto edizioni (dal 1960 al 1979, tenendo conto che non fu disputata nel 1975 e nel 1978) con gare di andata e ritorno (tranne l'edizione 1973 giocata in gara unica a Roma). In quattro occasioni si rese necessaria anche una terza partita di spareggio. In Italia queste partite erano teletrasmesse dalla RAI principalmente nelle edizioni in cui era impegnata una squadra italiana (Milan nel 1963 e nel 1969, Inter nel 1964 e nel 1965, Juventus nel 1973), ma anche in altre occasioni, come le edizioni 1966, 1967 e 1972. Le maggiori difficoltà erano legate alle trasmissioni via satellite delle partite disputate in Sudamerica.
1984-1991 (Coppa Intercontinentale) - Fininvest
Dal 1980 la Coppa Intercontinentale aveva preso a disputarsi in gara unica e sul campo neutro di Tokyo. Sponsor principale della manifestazione era infatti diventata la casa automobilistica giapponese Toyota, per cui il trofeo aveva preso anche il nome di Toyota Cup. Inizialmente neanche la nuova formula in terra nipponica aveva favorito televisivamente l'evento. La prima edizione teletrasmessa in Italia, seppur in differita, fu quella del 1983 su Rete 4, seguita da quella del 1984, proposta da Canale 5. Ma, soprattutto, il canale della Fininvest trasmise in diretta l'edizione successiva, ossia la sfida tra Juventus ed Argentinos Juniors del 1985. Furono queste le prime importanti finali calcistiche ad essere teletrasmesse in Italia esclusivamente da una tv privata. Ciò tra l'altro impedì a molti tifosi di vedere la diretta (all'orario italiano delle 4:00 del mattino, corrispondente alle 12:00 giapponesi), dal momento che l'emittente milanese all'epoca non raggiungeva ancora l'intero territorio nazionale. Canale 5 aveva in realtà già trasmesso le edizioni del Mundialito per club, che era però una competizione ad inviti messa in piedi dalla stessa Fininvest. Le reti Fininvest trasmisero anche edizioni successive della Coppa Intercontinentale: in particolare Milan-Nacional Medellin del 1989 e Milan-Olimpia Asuncion del 1990 (entrambe trasmesse in leggera differita nella notte e poi replicate nel corso della giornata). Fu trasmessa anche l'edizione del 1991 (stavolta in diretta) pur senza formazioni italiane in lizza.
1992-1996 (Coppa Intercontinentale) - TELE+
Dal 1992 al 1994 la Coppa Intercontinentale passò a TELE+2 e fu trasmessa a pagamento. In particolare ciò riguardò le edizioni disputate dal Milan nel 1993 contro il San Paolo e nel 1994 contro il Velez Sarsfield. Nel primo caso TELE+ propose in chiaro una replica dell'incontro nella tarda mattinata. L'edizione 1994 vide una variazione dell'orario di inizio: non più alle 12:00, ma alle 19:15. L'orario italiano diventava decisamente più comodo (non più alle 4:00 ma alle 11:15). Stavolta però TELE+ non propose repliche in chiaro della partita, che invece fu trasmessa in seconda serata su Italia 1. TELE+ propose anche l'edizione 1996, tra Juventus e River Plate. La partita fu replicata in chiaro su Rete 4 in seconda serata.
1997-2003 (Coppa Intercontinentale) - TMC, Stream, LA7, Mediaset
Tra le edizioni senza squadre italiane in lizza, si ricordano quelle del 1997 e del 1998 trasmesse da Telemontecarlo in differita, quelle del 1999 e del 2000 proposte a pagamento da Stream, e quella del 2002 (in cui l'evento si spostò da Tokyo alla vicina Yokohama) trasmessa da LA7. In altre occasioni la competizione non venne teletrasmessa in Italia (anche se a volte poteva essere seguita tramite canali stranieri via satellite).
Nel frattempo, nel 2000 la FIFA aveva organizzato la prima edizione del Campionato mondiale per club, disputata in Brasile con la partecipazione di otto squadre provenienti da tutti i continenti. L'esperimento rimase isolato (le previste edizioni successive furono annullate) proprio a causa dello scarso interesse suscitato nei confronti dei grandi network televisivi internazionali, che snobbarono l'evento. La Coppa Intercontinentale continuava a rappresentare il "vero" Campionato mondiale dei club, anche senza l'egida della FIFA.
Nel 2003 la Coppa Intercontinentale tornò sulle reti Mediaset in chiaro, in occasione della sfida tra Milan e Boca Juniors.
2004-2006 (Coppa Intercontinentale e Coppa del Mondo per Club) - Sportitalia
L'ultima edizione della Toyota Cup, senza squadre italiane, poté essere seguita sulla neonata Sportitalia, nel 2004. Lo stesso canale trasmise anche, negli anni successivi, le prime due edizioni della nuova competizione che ne prese il posto: l'accordo tra FIFA, UEFA, CONMEBOL e Toyota consentì infatti la nascita della Coppa del Mondo per club. L'organizzazione passava al massimo organismo calcistico mondiale, mentre la casa automobilistica giapponese rimaneva sponsor della manifestazione, che fino al 2008 sarebbe rimasta in terra nipponica. Le squadre partecipanti salirono da due a sei (una per ogni continente) con una formula ad eliminazione diretta.
Va notato che, in Italia, l'edizione 2006 fu visibile solo ai possessori di tv digitale terrestre o satellitare (comunque in chiaro) in quanto pochi mesi prima Sportitalia aveva cessato le trasmissioni analogiche.
2007-2012 (Coppa del Mondo per Club) - Mediaset Premium
Dal 2007 la competizione viene trasmessa in esclusiva e a pagamento da Mediaset Premium. Proprio da quell'anno le squadre partecipanti salirono da sei a sette. Della finale per il 1º e 2º posto del 2007, riguardante il Milan, venne anche trasmessa una sintesi in chiaro su Rete 4. Nel 2009 e nel 2010 la Coppa, pur rimanendo in Asia, ha lasciato dopo quasi trenta anni il Giappone per spostarsi negli Emirati Arabi Uniti. L'edizione 2010 ha visto tornare in lizza dopo tre anni un club italiano, l'Inter, ma stavolta Mediaset non ha proposto sintesi in chiaro delle gare dei nerazzurri. La coppa è tornata in Giappone nel 2011 e nel 2012, mentre per il biennio 2013-2014, i cui diritti televisivi sono ancora da assegnare, il paese organizzatore sarà il Marocco.
La Nazionale italiana in tv
Da quando esiste la televisione, è stata quasi sempre la RAI a trasmettere le telecronache delle gare della nazionale. L'attuale contratto di esclusiva tra la televisione di stato e la FIGC scadrà il 31 dicembre 2014. In passato vi sono state alcune eccezioni al monopolio azzurro della TV di Stato.
Nelle fasi finali dei Campionati mondiali ed europei disputate tra il 1982 ed il 2000, le partite della Nazionale italiana (così come le altre partite di queste competizioni) sono state teletrasmesse contemporaneamente dalla RAI e da Telemontecarlo (quest'ultima infatti aveva lo status di tv del Principato di Monaco e non di canale italiano). Tuttavia, soprattutto nei primi anni, TMC era visibile solo in alcune porzioni del territorio italiano. Inoltre, le gare del vittorioso mondiale spagnolo del 1982 vennero trasmesse da TMC in differita (con eccezione della finalissima).
Nell'ottobre 1992 la partita Scozia-Italia a Glasgow, valida per le qualificazioni al Campionato Mondiale del 1994 negli Stati Uniti, viene trasmessa contemporaneamente dalla RAI e da TELE+. Per la prima volta, infatti, i diritti televisivi di una gara della Nazionale erano stati acquisiti da un canale privato. La cosa aveva suscitato enormi polemiche, perché TELE+ era oltretutto un canale a pagamento. L'intenzione della pay tv (diventata tale da pochi mesi) era quella di criptare l'incontro, trasmettendolo solo per i propri abbonati, ma poi fu trovato un accordo con la RAI per salvaguardare l'esigenza che un incontro della nazionale fosse visibile gratuitamente a tutti i telespettatori. TELE+ si accontentò, trasmettendo l'incontro in chiaro e contemporaneamente alla RAI, di proporre una telecronaca "alternativa" a quella storica della tv di stato, per pubblicizzare i propri eventi sportivi.
Nel 1996 si registrano invece i primi incontri della Nazionale trasmessi in esclusiva da una televisione privata, precisamente Mediaset: si tratta di Ungheria-Italia (amichevole) e Moldavia-Italia (qualificazioni al Campionato mondiale del 1998 in Francia), entrambe proposte da Canale 5. Negli anni successivi anche Telemontecarlo propone tre gare in esclusiva degli azzurri (dopo le tante gare proposte nelle fasi finali di mondiali ed europei in contemporanea con la RAI): nel 1997 Inghilterra-Italia (sempre per le qualificazioni mondiali 1998), nel 1998 Svezia-Italia (amichevole), nel 1999 Svizzera-Italia (qualificazioni al Campionato Europeo del 2000 in Olanda e Belgio). Solo in occasione della gara con l'Inghilterra, TMC consente alla RAI di replicare l'incontro dopo la mezzanotte, per tutelare quelle zone italiane dove il segnale del canale monegasco non è ricevibile.
Terminato nel 2000 il curioso dualismo RAI-TMC per le fasi finali di mondiali ed europei, è tornata a verificarsi una situazione analoga a partire dal 2006, sia pure per cause diverse. La suddivisione dei diritti tra canali in chiaro e pay tv ha provocato infatti la doppia trasmissione delle gare della nazionale da parte della RAI e di Sky in occasione del Campionato Mondiale 2006 in Germania vinto dagli azzurri, nonché della Confederations Cup 2009 e del Campionato Mondiale 2010, entrambi disputati in Sudafrica. La doppia trasmissione si riproporrà sia per la Confederations Cup 2013, alla quale l'Italia prenderà parte in quanto finalista di EURO 2012 (vinto dalla Spagna campione del mondo in carica), che per il Campionato Mondiale 2014, entrambi in programma in Brasile.
I radiotelecronisti storici degli azzurri
La prima "voce" storica della nazionale italiana è quella di Nicolò Carosio, che commenta alla radio le avventure degli azzurri fin dai primi due titoli mondiali, nel 1934 in Italia e nel 1938 in Francia. Passa alla televisione (sempre in Rai) fin dalla sua nascita, nel 1954, e resta il telecronista "ufficiale" degli azzurri fino ai mondiali del 1970 in Messico, con la sola eccezione degli europei 1968.
A Carosio succede Nando Martellini. Dopo aver già sostituito Carosio in occasione del vittorioso Campionato europeo del 1968, Martellini lo rimpiazza definitivamente durante i mondiali messicani, in seguito al famoso episodio del guardalinee etiope. Nando Martellini rimane il telecronista delle gare degli azzurri fino al 1986, passando attraverso il trionfo mondiale del 1982 in Spagna.
A partire dal secondo Mondiale messicano, quello del 1986, Bruno Pizzul diventa la terza voce storica della nazionale in RAI. Commenterà le gare degli azzurri ininterrottamente fino ad agosto 2002, con una sola eccezione in occasione della finale per il 3º e 4º posto del mondiale italiano del 1990 contro l'Inghilterra, commentata da Giorgio Martino (il giorno dopo Pizzul commentò la finale per il 1º e 2º posto tra Argentina e Germania Ovest).
Le partite della nazionale trasmesse in quegli anni anche da altre tv vedono alla telecronaca: Luigi Colombo su Telemontecarlo tra il 1982 e il 1990; Massimo Caputi sempre sulla tv monegasca tra il 1994 e il 2000; Massimo Marianella su TELE+ nel 1992; Sandro Piccinini e Bruno Longhi su Canale 5 nel 1996.
Tra settembre 2002 e giugno 2003, in RAI, il posto che era stato di Carosio, Martellini e Pizzul venne affidato ad una rigida alternanza, partita dopo partita, tra Gianni Cerqueti e Stefano Bizzotto. Nell'agosto 2003 la scelta definitiva dell'azienda andò su Cerqueti, che commentò gli azzurri fino ad agosto 2004. A sorpresa, però, la RAI cambiò completamente idea e, da settembre 2004 ad agosto 2010, la voce della nazionale fu quella di Marco Civoli, che in particolare raccontò il trionfo mondiale del 2006 in Germania. Solo in occasione dell'amichevole contro l'Austria dell'agosto 2008 a Nizza la telecronaca, per una volta, fu di nuovo affidata a Gianni Cerqueti, a causa dell'impegno di Civoli ai giochi olimpici di Pechino.
Per le partite degli azzurri trasmesse anche da Sky tra il 2006 ed il 2010, ai mondiali e alla Confederations Cup 2009, la telecronaca sulla tv satellitare è stata di Fabio Caressa, affiancato dal commento tecnico di Giuseppe Bergomi.
In occasione dell'amichevole di Londra persa contro la Costa d'Avorio nell'agosto 2010, vi è stato il passaggio di testimone da Civoli a Bruno Gentili, ex radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto ed attuale vicedirettore di Rai Sport. Nell'occasione Civoli ha effettuato la sua ultima telecronaca "azzurra", mentre Gentili si è limitato al commento tecnico. Successivamente Gentili è stato il telecronista RAI della nazionale italiana, da settembre 2010 a novembre 2012.
In occasione dell'amichevole di Parma persa contro la Francia nel novembre 2012 vi è stato un nuovo passaggio di consegne: Gentili ha effettuato la sua ultima telecronaca azzurra avvalendosi del commento tecnico del suo successore Stefano Bizzotto. Quest'ultimo sarà il nuovo telecronista azzurro della RAI a partire da febbraio 2013 (dopo aver per altro già rivestito l'incarico in alternanza con Gianni Cerqueti tra il 2002 ed il 2003).
In radio, sempre alla RAI, le radiocronache degli azzurri sono state affidate, dopo Carosio, ad Enrico Ameri (fino al 1992), a Sandro Ciotti (dal 1992 al 1994) ed a Riccardo Cucchi (dal 1994 in poi).
Nazionali giovanili e Nazionale olimpica
Tra le nazionali giovanili, l'unica che gode di una presenza televisiva costante è quella under 21. La RAI trasmette la maggioranza degli incontri di questa rappresentativa. In passato solo in pochissime occasioni sono stati altri operatori televisivi ad occuparsene: ricordiamo Svizzera-Italia under 21 del giugno 1999, valida per la qualificazione al Campionato Europeo under 21 del 2000 in Slovacchia, trasmessa da Telemontecarlo. La fase finale dello stesso Campionato Europeo under 21 del 2000 in Slovacchia e quella successiva del 2002 in Svizzera furono entrambe proposte da Mediaset (gare dell'Italia e gare più importanti in chiaro) e da TELE+ (restanti gare a pagamento).
Per quel che riguarda la Nazionale Olimpica (coincidente fino al 1952 con la Nazionale maggiore, a parte le limitazioni sul professionismo), ovviamente la trasmissione televisiva dei tornei olimpici di calcio è legata ai diritti tv dell'intera manifestazione a cinque cerchi. In Italia la Rai ha storicamente trasmesso i giochi olimpici invernali ed estivi in esclusiva, e dunque anche i tornei olimpici di calcio, dal 1956 al 1980. In realtà in questo periodo la rappresentativa olimpica di calcio dell'Italia, che era di fatto una Nazionale giovanile Under-23, prese parte solo ai giochi di Roma del 1960 in qualità di paese ospitante, mentre non si iscrisse ai giochi del 1956, del 1968 e del 1976, rinunciò a quelli del 1964 (pur avendo conquistato regolarmente la qualificazione) e non si qualificò per quelli del 1972 e del 1980 (in quest'ultimo caso si trattava della Nazionale Under-21, guidata da Azeglio Vicini).
Le edizioni dei giochi (estivi ed invernali) disputatesi fra il 1984 ed il 2000 furono trasmesse, oltre che dalla RAI, anche da Telemontecarlo (inoltre, per i soli giochi estivi di Sydney 2000, alcune gare non calcistiche furono oggetto di trasmissione criptata da parte di TELE+). Ai giochi di Los Angeles 1984 e di Seul 1988 il torneo di calcio era riservato alle "nazionali B", composte praticamente da giocatori di riserva delle nazionali maggiori (non vi erano più vincoli di età, ma erano eleggibili solo quei calciatori che non avessero mai disputato, con la maglia della propria nazionale maggiore, gare valide per il Campionato Mondiale o anche solo per le qualificazioni al Campionato Mondiale). Nel 1984 la rappresentativa azzurra guidata da Enzo Bearzot e Cesare Maldini, in un primo momento esclusa nella fase di qualificazione, fu poi riammessa ai giochi (dopo 24 anni di assenza) per ripescaggio, dovuto al boicottaggio di molte nazionali dell'Est europeo. Nel 1988 invece gli azzurri furono guidati da Dino Zoff nelle qualificazioni e poi da Francesco Rocca nella competizione sudcoreana (Rocca era il vice di Zoff ma gli succedette dopo il passaggio dell'ex portiere azzurro sulla panchina della Juventus). In entrambi i giochi olimpici disputati con la nazionale B l'Italia si classificò quarta, come nell'ultima partecipazione nel 1960. La RAI trasmise anche le gare di qualificazione. A partire dal 1992 il torneo olimpico di calcio fu riservato alle nazionali giovanili under 23, ammettendo però dal 1996 l'utilizzo di tre fuori quota. Per l'Europa il torneo di qualificazione fu abolito, perché da allora le nazionali europee ammesse alla competizione olimpica sono le migliori classificate dell'ultimo Campionato Europeo under 21.
Tra il 2002 ed il 2008 la RAI tornò ad avere l'esclusiva dei giochi olimpici invernali ed estivi. Invece, a partire dal 2010 e almeno fino ai giochi estivi di Rio de Janeiro 2016, le Olimpiadi sono anche criptate, con le gare di tutte le discipline trasmesse in esclusiva da Sky. La RAI propone le immagini in chiaro di una selezione di eventi della rassegna a cinque cerchi (per un totale di 100 ore di trasmissione nei giochi invernali e di 200 nei giochi estivi). Comunque la Nazionale di calcio non si qualificò per i giochi estivi di Londra 2012.
Diritti tv del Campionato europeo
Edizione | TV |
---|---|
1960 | RAI |
1964 | RAI |
1968 | RAI |
1972 | RAI |
1976 | RAI |
1980 | RAI |
1984 | RAI TMC |
1988 | RAI TMC TV K-C |
1992 | RAI TMC |
1996 | RAI TMC |
2000 | RAI TMC |
2004 | RAI |
2008 | RAI |
2012 | RAI |
La RAI propone in Italia in esclusiva il Campionato Europeo, fin dalla prima edizione del 1960 in Francia. La prima edizione visibile a colori nel nostro paese fu quella del 1980, giocata proprio in Italia. Le edizioni disputatesi tra il 1984 ed il 2000 sono state teletrasmesse, oltre che dalla Rai, anche da Telemontecarlo. Dal 2004 al 2012 la Rai è tornata a trasmettere in esclusiva la manifestazione continentale. Sono invece da assegnare i diritti tv dell'edizione 2016 in Francia, in cui la competizione sarà allargata da 16 a 24 squadre; probabilmente una parte delle 51 partite in programma sarà criptata, come già accade per il campionato del mondo.
Diritti tv del Campionato mondiale
Edizione | TV |
---|---|
1954 | RAI |
1958 | RAI |
1962 | RAI (in differita) |
1966 | RAI |
1970 | RAI |
1974 | RAI |
1978 | RAI |
1982 | RAI TMC |
1986 | RAI TMC TV K-C |
1990 | RAI TMC |
1994 | RAI TMC |
1998 | RAI TMC |
2002 | RAI |
2006 | RAI (25 partite) Sky (tutte le partite) |
2010 | RAI (25 partite) Sky (tutte le partite) |
2014 | RAI (25 partite) Sky (tutte le partite) |
La RAI trasmette in Italia il Campionato Mondiale fin dall'edizione del 1954 in Svizzera, quando la tv nel nostro paese aveva solo pochi mesi di vita. Furono trasmesse anche gare dell'edizione del 1958 in Svezia, nonostante la nazionale italiana non si fosse qualificata per la fase finale. L'edizione 1962 in Cile (la prima a disputarsi lontano dall'Europa dopo l'avvento della tv) non poté essere seguita in diretta dai telespettatori italiani, a causa dell'inefficienza dei collegamenti satellitari: le partite venivano registrate e trasmesse dalla Rai il giorno seguente allo svolgimento. L'edizione 1978 in Argentina fu la prima ricevibile a colori anche nel nostro paese. A partire dall'edizione 1982 in Spagna, i calendari organizzati dalla FIFA venivano incontro alle esigenze televisive, permettendo alle tv di trasmettere praticamente tutti gli incontri in diretta e limitando allo stretto indispensabile il numero di partite disputate in contemporanea. Le edizioni dal 1982 al 1998 sono state trasmesse, oltre che dalla RAI, anche da Telemontecarlo. Nell'edizione 2002 la RAI è tornata ad avere l'esclusiva dell'intera competizione.
A partire dal 2006 e fino almeno al 2014, invece, 39 delle 64 partite della kermesse iridata vengono trasmesse in esclusiva e a pagamento dall'emittente satellitare Sky. La RAI mantiene i diritti per trasmettere in chiaro le rimanenti 25 partite (una a scelta per ogni giorno di gare) in modalità non esclusiva (anche questi incontri sono comunque trasmessi da Sky). Fra queste gare, la partita inaugurale, tutti gli incontri della nazionale italiana, quattro incontri degli ottavi di finale, due dei quarti di finale, le semifinali e le finali.
Diritti tv della Confederations Cup
Le prime due edizioni della Confederations Cup non furono trasmesse in Italia, mentre la terza fu trasmessa da TMC. L'edizione del 2001 fu trasmessa in esclusiva da TELE+, mentre quella del 2003 fu trasmessa sia da TELE+ che dal circuito televisivo di Antenna 3 in chiaro. Quella del 2005, sempre a pagamento, fu trasmessa da Sky. Le edizioni 2009 e 2013, le prime con la partecipazione dell'Italia, oltre ad essere trasmesse nuovamente da Sky sono visibili anche in chiaro sulla RAI.
Influenza della tv sul format di campionati e coppe
Col passare degli anni le televisioni e le stesse organizzazioni calcistiche si sono rese conto sempre più dell'importanza del binomio calcio-tv. Ciò ha portato al capovolgimento di quella che sembrava una gerarchia naturale: il calcio che gestisce autonomamente i regolamenti ed i calendari delle proprie competizioni, mentre le tv adattano conseguentemente i propri palinsesti, ha lasciato il posto ad un calcio moderno che si lascia invece imporre orari di inizio, date e persino format dei tornei per venire incontro alle esigenze televisive ed offrire quindi un prodotto televisivo appetibile. Questa situazione ha spesso generato malcontento soprattutto al pubblico degli stadi, il cui potere è venuto però via via sminuendosi, di fronte alla più numerosa e remunerativa platea televisiva.
In Italia l'influenza delle televisioni sulla programmazione di date ed orari degli incontri delle competizioni calcistiche nazionali si è fatta sentire negli anni anche con le frequenti spalmature delle gare di Coppa Italia e con la programmazione di orari ad hoc per le edizioni della Supercoppa Italiana giocate all'estero (in particolare quelle disputate, nel 1993 e nel 2003, negli Stati Uniti, disputate in orario locale pomeridiano per consentire la diretta in prima serata in Italia). Tuttavia i maggiori effetti si sono registrati ovviamente sulle abitudini dei tifosi relative al Campionato.
Diritti tv e programmazione delle gare del Campionato Italiano nel weekend
Già nella stagione 1954-55 la Lega Nazionale Professionisti aveva tentato un primo esperimento di posticipo televisivo, spostando una gara di Serie A alla domenica sera per consentirne la trasmissione in diretta sul Programma Nazionale della neonata RAI, per quasi altri quaranta anni la tradizione delle gare di Campionato Italiano alla domenica pomeriggio rimase ben salda. Le gare cominciavano ad orari diversi durante i vari periodi della stagione, oscillando per lo più tra le 14:30 e le 16:30 a seconda della luce solare. Vi era dunque una perfetta contemporaneità in tutte le categorie del Campionato, dalla Serie A ai tornei dilettantistici regionali e provinciali. A dare ancor più fascino alla domenica pomeriggio ci pensò la trasmissione radiofonica Tutto il calcio minuto per minuto che, a partire dal gennaio 1960, proponeva la radiocronaca simultanea delle partite. Sempre la RAI, a partire dalla stagione 1970-71, cominciò a trasmettere, a conclusione delle partite, 90º minuto in televisione, sulla Rete 1. L'appassionato italiano, dopo aver trascorso la domenica pomeriggio allo stadio e/o alla radio, poteva ora sistematicamente guardarsi i gol in tv. Questa tradizione rimase sostanzialmente in piedi fino alla stagione 1992-93. In realtà già da qualche anno prima si erano fatti sempre più frequenti episodi di anticipi di campionato legati ad impegni dei club nelle coppe europee. Spesso questi anticipi erano trasmessi in diretta tv dalla RAI, unitamente a qualche gara di recupero e agli spareggi di fine stagione. Ma si trattava di episodi comunque eccezionali. Dalla stagione 1990-91 la televisione influì prepotentemente sul calendario della Coppa Italia, chiedendo in ciascun turno anticipi o posticipi per la trasmissione televisiva in diretta o in lieve differita. Si trattava di un esperimento in vista di analoga applicazione in Campionato.
1993-1999 Nasce il "posticipo" in notturna
- Sabato ore 20:30: un anticipo di Serie B (eccetto le ultime sei giornate)
- Domenica pomeriggio (variabile dalle 14:30 alle 16:30): tutte le restanti gare di tutte le categorie del campionato
- Domenica ore 20:30: un posticipo di Serie A (eccetto le ultime sei giornate)
Il primo colpo alla tradizione della domenica pomeriggio fu l'introduzione del posticipo sistematico di una gara di Serie A la domenica alle 20:30, a partire dalla stagione 1993-94, trasmessa da TELE+2. Ciò avveniva in ciascuna delle prime 28 giornate, per esigenze televisive, mentre nelle ultime sei giornate era invece salvaguardata l'esigenza di contemporaneità. La stessa cosa accadeva in Serie B, in questo caso per lo più mediante anticipo al sabato (prima alle 20:30 e poi, per qualche anno, al pomeriggio, salvo poi tornare alle 20:30) ed anche qui proteggendo le ultime sei giornate. Persino in Serie C1 fu proposta un'analoga situazione, destinata però a durare solo per una stagione, con un anticipo televisivo al sabato pomeriggio (dopo qualche anno fu regolarizzato un sistema di anticipi al venerdì sera e posticipi al lunedì sera per la Serie C poi divenuta Lega Pro, trasmessi rispettivamente da Sportitalia e dai canali sportivi RAI, e di anticipi per la Serie D, anch'essi trasmessi gratuitamente sui canali sportivi RAI).
A partire dal 1996-97, pur senza variare i calendari, vi fu la novità della trasmissione televisiva di tutti gli incontri di Serie A e B, ovvero anche quelli che si disputavano normalmente la domenica pomeriggio, grazie all'avvento della pay tv satellitare TELE+.
1999-2002 Il weekend "lungo"
- Venerdì ore 20:45: un anticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
- Sabato ore 15: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate, anticipo abolito nella stagione 2001-02)
- Sabato ore 20:30: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Domenica ore 15: tutte le restanti gare
- Domenica ore 20:30: un posticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Lunedì ore 20:45: un posticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
Dal 1999-2000 le televisioni imposero una maggiore spalmatura dei campionati nel weekend calcistico. In Serie A, oltre al posticipo della domenica alle 20:30, furono introdotti regolarmente due anticipi al sabato, uno alle 15 e l'altro alle 20:30. In Serie B, di conseguenza, si dovette trovare una nuova collocazione per l'anticipo, che fu quella del venerdì alle 20:45, e fu introdotto inoltre anche un posticipo al lunedì, sempre alle 20:45 (successivamente questi due appuntamenti della serie cadetta furono portati anch'essi alle 20:30, ma poi tornarono nuovamente alle 20:45). Sempre a partire dal 1999-2000 fu imposto, per le tradizionali gare della domenica pomeriggio dei due campionati, l'orario unico delle 15, valido per tutta la stagione (senza più oscillazioni dettate dalla luce solare). Inoltre fu ridotto il numero di giornate conclusive in cui i campionati si concentravano alla domenica pomeriggio: i turni senza anticipi e posticipi erano ora solo gli ultimi quattro, e non più gli ultimi sei. Nella stagione 2001-02 le televisioni rinunciarono all'anticipo pomeridiano del sabato in Serie A, che non era televisivamente interessante.
2002-2005 Arriva l'anticipo delle 18:00
- Venerdì ore 20:45: un anticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
- Sabato ore 18:00: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Sabato ore 20:30: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate) più restanti gare di Serie B (eccetto periodo invernale)
- Domenica ore 15:00: tutte le restanti gare di Serie A e (solo nel periodo invernale) di Serie B
- Domenica ore 20:30: un posticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Lunedì ore 20:45: un posticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
Nel 2002-03 fu ripristinato, col nuovo orario delle 18, l'anticipo pomeridiano del sabato nella massima serie. In origine le tv avevano chiesto anche un doppio posticipo la domenica sera (una gara alle 18:00 ed una alle 20:30), ma ciò fu realizzato solo nella prima giornata e poi l'idea fu accantonata. Per quel che riguarda la Serie B, si cominciò a cercare una collocazione di tutte le gare del torneo cadetto che evitasse la contemporaneità con la massima serie, per aumentarne la visibilità televisiva. Confermati l'anticipo del venerdì ed il posticipo del lunedì, entrambi alle 20:45, le altre gare furono programmate al sabato alle 20:30 (in contemporanea quindi con una sola gara di Serie A). Tuttavia, nella parte più fredda della stagione (da novembre a marzo) si tornava a giocare la domenica alle 15, e lo stesso accadeva in quei weekend in cui la Serie A riposava. Questa doppia collocazione rimase in vigore fino al 2004-05. Nella prima metà del 2003-04, tra l'altro, la Serie B rinunciò ad anticipo e posticipo, per problemi con la vendita dei diritti tv dovuti anche all'ampliamento del torneo da 20 a 24 squadre, che causò numerosi turni infrasettimanali.
Nel 2004-05 la Serie A passò da 18 a 20 squadre, per consentire la riduzione della B da 24 a 22. I turni infrasettimanali della Serie A furono programmati al mercoledì alle 20:30 (a volte con un posticipo al giovedì alla stessa ora), quelli della B al martedì, sempre alle 20:30 (con possibilità di due posticipi al mercoledì alla stessa ora). Fu confermata la salvaguardia della contemporaneità delle gare nelle ultime quattro giornate, in entrambi i campionati.
2005-2008 La Serie B al sabato pomeriggio
- Venerdì ore 20:45: un anticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
- Sabato ore 16: restanti gare di Serie B
- Sabato ore 18: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Sabato ore 20:30: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Domenica ore 15: restanti gare di Serie A
- Domenica ore 20:30: un posticipo di Serie A (eccetto le ultime quattro giornate)
- Lunedì ore 20:45: un posticipo di Serie B (eccetto le ultime quattro giornate)
Dal 2005-06 fu finalmente trovata una collocazione stabile per la Serie B: la giornata del campionato cadetto era fissata al sabato pomeriggio. L'orario delle 15 inizialmente stabilito fu successivamente differito alle 16 su pressione delle tifoserie e delle amministrazioni comunali (che in realtà avrebbero voluto mantenere il sabato in notturna o la domenica pomeriggio). Venivano confermati l'anticipo del venerdì ed il posticipo del lunedì, sempre alle 20:45 (tranne nella stagione 2007-08 in cui la serie cadetta non vendette i diritti televisivi). La nuova collocazione consentiva alla Rai la creazione di un 90º minuto apposito per la serie cadetta. Nei weekend in cui non c'era la massima serie, il campionato cadetto tornava alla domenica alle 15, cambiando eventualmente anche la collocazione di anticipi e posticipi (ad esempio anticipo al sabato sera e posticipo la domenica sera). Niente anticipi e posticipi nelle ultime quattro giornate. Nelle giornate precedenti un turno infrasettimanale, il campionato cadetto aboliva il posticipo e proponeva due anticipi al venerdì (alle 19 ed alle 21). Analogamente niente anticipo e due posticipi al lunedì nelle giornate successive ad un turno infrasettimanale.
2008-2010 Contemporaneità solo nelle ultime due giornate
- Venerdì ore 20:45: un anticipo di Serie B (eccetto le ultime due giornate)
- Sabato ore 16 (ore 15:30 nel 2009-2010): restanti gare di Serie B
- Sabato ore 18: un anticipo di Serie A (eccetto le ultime due giornate)
- Sabato ore 20:30 (ore 20:45 nel 2009-2010): un anticipo di Serie A (eccetto le ultime due giornate)
- Domenica ore 15: restanti gare di Serie A
- Domenica ore 20:30 (ore 20:45 nel 2009-2010): un posticipo di Serie A (eccetto le ultime due giornate)
- Lunedì ore 20:45: un posticipo di Serie B (eccetto le ultime due giornate)
Dal 2008-09 la Lega Calcio ridusse l'esigenza di contemporaneità dei campionati alle ultime due giornate (e non più le ultime quattro). Tuttavia, anche nei due turni conclusivi potevano essere programmati anticipi e posticipi, a patto che restasse la contemporaneità per incontri coinvolgenti squadre in lotta per i medesimi obiettivi di classifica. Nel 2009-10 furono modificati alcuni orari: la Serie B anticipò alle 15:30 l'orario di inizio del sabato pomeriggio, mentre la Serie A portò anch'essa alle 20:45 (e non più alle 20:30) le proprie gare in notturna (il secondo anticipo del sabato ed il posticipo della domenica). Fissati alle 20:45 anche i turni infrasettimanali (il martedì per la B ed il mercoledì per la A, in quest'ultimo caso con un posticipo al giovedì alla stessa ora). Nelle giornate in cui non c'è la massima serie, come al solito la Serie B gioca la domenica alle 15, con un anticipo alle 12:30 (il cosiddetto lunch match, già episodicamente sperimentato nella massima serie) e generalmente due posticipi, uno la domenica ed uno il lunedì, entrambi alle 20:45. Altra novità introdotta dal 2009-10 è la diversa strutturazione delle prime giornate, quelle in programma nel mese di agosto: non si gioca nel primo pomeriggio. La Serie A conferma gli anticipi del sabato e propone la domenica tutte le gare alle 20:45 con un anticipo alle 18. Anche in B tutte le gare hanno inizio non prima delle 18 (per lo più alle 20:45, ma evitando la contemporaneità con la massima serie o altre competizioni quali Supercoppa Italiana e Supercoppa Europea).
2010-2015 Lo "spezzatino"
- Venerdì ore 19
- un anticipo di Serie B (nelle giornate precedenti un turno infrasettimanale, eccetto l'ultima giornata)
- Venerdì ore 21
- un anticipo di Serie B (nelle giornate precedenti un turno infrasettimanale, eccetto l'ultima giornata)
- Venerdì ore 20:45
- un anticipo di Serie B (eccetto l'ultima giornata e quelle che seguono un turno infrasettimanale), oppure
- un anticipo di Serie A (in non più di sette giornate, eccetto l'ultima giornata)
- Sabato ore 15
- restanti gare di Serie B (venerdì alle 19:00 nel turno precedente la Pasqua)
- Sabato ore 18
- un anticipo di Serie A (eccetto l'ultima giornata) oppure
- un posticipo di Serie B (quando un turno di Serie A prevede un solo anticipo al sabato e nelle soste della Serie A per gli impegni della Nazionale; eccetto l'ultima giornata)
- Sabato ore 20:45
- un anticipo di Serie A (al martedì nei turni infrasettimanali, eccetto l'ultima giornata) oppure
- un anticipo di Serie B (nelle soste della Serie A per gli impegni della Nazionale; eccetto l'ultima giornata)
- Domenica ore 12:30
- un anticipo di Serie A (eccetto le prime due giornate e l'ultima giornata) oppure
- un posticipo di Serie B (quando la Serie A gioca un posticipo anche il lunedì sera e nelle soste della Serie A per gli impegni della Nazionale; eccetto l'ultima giornata)
- Domenica ore 15
- restanti gare di Serie A (alle 20:45 nelle prime due giornate e nell'ultima giornata, al sabato nel turno precedente la Pasqua, al mercoledì alle 20:45 nei turni infrasettimanali) oppure
- restanti partite di Serie B (nelle pause della Serie A per gli impegni della Nazionale)
- Domenica ore 18
- un anticipo di Serie A (nelle prime due giornate)
- Domenica ore 20:45
- un posticipo di Serie A (al giovedì nei turni infrasettimanali, eccetto le prime due giornate e l'ultima giornata) oppure
- un posticipo di Serie B (nelle soste della Serie A per gli impegni della Nazionale)
- Lunedì ore 19
- un posticipo di Serie B (nelle giornate seguenti un turno infrasettimanale, eccetto l'ultima giornata)
- Lunedì ore 21
- un posticipo di Serie B (nelle giornate seguenti un turno infrasettimanale, eccetto l'ultima giornata)
- Lunedì ore 20:45:
- un posticipo di Serie B (eccetto l'ultima giornata e quelle precedenti un turno infrasettimanale) oppure
- un posticipo di Serie A (in non più di sette giornate, eccetto l'ultima giornata)
A partire dal 2010-11 lo "spezzatino" aumenta: in Serie A viene introdotto il lunch match sistematico la domenica alle 12:30, in aggiunta ai due anticipi del sabato ed al posticipo serale. Inoltre, in un numero limitato di giornate all'anno (non più di sette), è prevista la possibilità anche di un anticipo al venerdì oppure un posticipo al lunedì (in entrambi i casi alle 20:45). Tutte queste novità erano già state episodicamente sperimentate nelle stagioni precedenti. Per la Serie B viene ulteriormente anticipato l'inizio delle gare del sabato pomeriggio, che tornano alle 15, ad eccezione del turno precedente la Pasqua che prevede la disputa dei match cadetti alle h.19:00 del venerdì.
Competizioni internazionali per club
L'influenza delle televisioni sui calendari delle coppe europee cominciò a sentirsi negli anni ottanta e nei primi anni novanta. Da anni si era ormai imposto un calendario annuale che vedeva le tre principali competizioni UEFA per club (Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa UEFA) svilupparsi attraverso alcune date fisse della stagione, tutte di mercoledì.
1954-1992 I mercoledì di coppe
Nella prima parte della stagione (da settembre a dicembre) erano programmati sei "mercoledì di coppe". I primi quattro erano dedicati a tutte e tre le competizioni, mentre gli ultimi due erano riservati solo alla Coppa UEFA. Il primo mercoledì cadeva circa alla metà di settembre, quelli successivi cadevano a intervalli successivi di due o tre settimane (in genere due settimane tra l'andata e il ritorno di uno stesso turno, tre settimane tra il ritorno di un turno e l'andata del successivo). Nei primi due mercoledì si disputavano i sedicesimi di finale in Coppa dei Campioni e in Coppa delle Coppe, i trentaduesimi di finale in Coppa UEFA (competizione che aveva un numero circa doppio di squadre rispetto alle altre due). Le gare di ritorno di questo primo turno venivano quindi disputate a fine settembre o inizio ottobre. Nelle due date successive (metà ottobre e inizio novembre) avevano luogo gli ottavi di finale in Coppa dei Campioni e Coppa delle Coppe ed i sedicesimi di finale in Coppa UEFA. Le ultime due date europee dell'anno solare (fine novembre e inizio dicembre) vedevano la disputa degli ottavi di finale della Coppa UEFA, che così si allineava con le altre due competizioni. Nell'eventualità in cui una competizione registrasse un numero di partecipanti superiore a quello standard (32 per le due competizioni maggiori, 64 per la Coppa UEFA) veniva organizzato un turno preliminare, coinvolgente le squadre in eccesso (comunque poche), che era disputato solitamente in agosto, sempre in due mercoledì distanti due settimane l'uno dall'altro.
Dopo la pausa invernale, le tre coppe riprendevano a fine febbraio o inizio marzo. Da qui erano programmati altri quattro mercoledì in cui erano disputati quarti di finale e semifinali, con la solita cadenza (due settimane tra l'andata e il ritorno dello stesso turno, tre settimane tra il ritorno dei quarti di finale e l'andata delle semifinali). In genere le semifinali cadevano quindi in aprile (o, per le sole gare di andata, fine marzo).
Le finali delle tre competizioni erano disputate in settimane distinte, ma consecutive. Si cominciava due o tre settimane dopo le gare di ritorno delle semifinali e si occupavano quattro mercoledì consecutivi (tutti a maggio oppure a partire dalla fine di aprile). Si cominciava con la finale di andata di Coppa UEFA, sette giorni dopo aveva luogo la finale in gara unica di Coppa delle Coppe, poi era la volta della finale di ritorno di Coppa UEFA ed infine si concludeva con la finale unica di Coppa dei Campioni.
Dal mercoledì di coppe ai "matchweek"
Il primo effetto delle esigenze televisive fu il rapido trasformarsi del tradizionale mercoledì di coppe in un "matchweek", ossia una "tre giorni di coppe", per effetto dei numerosi anticipi al martedì e posticipi al giovedì richiesti dalle società. Anche gli orari di inizio delle gare cominciarono ad essere imposti dalle televisioni, onde limitare il più possibile contemporaneità televisive tra squadre della stessa nazione. Per una nazione come l'Italia, che ogni anno vedeva impegnate come minimo sei formazioni tra Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa UEFA, spesso gli impegni di questi club venivano perfettamente spalmati dal pomeriggio del martedì fino alla sera del giovedì (creando ovvie ripercussioni anche nei weekend di campionato precedente e seguente).
1992-1994 L'orario unico per la Champions League
Dopo aver introdotto la fase a gruppi in Coppa dei Campioni dal 1991-92, l'UEFA mise un po' d'ordine alla massima competizione, centralizzando i diritti tv di questa fase a partire dal 1992-93 ed avviando dunque la trasformazione in Champions League. Le gare di questa competizione dovevano obbligatoriamente disputarsi il mercoledì alle 20:30 durante la fase a gruppi, mentre le gare di Coppa delle Coppe e Coppa UEFA in programma al mercoledì dovevano iniziare al più tardi alle 19:00, in modo da evitare la sovrapposizione con la Champions League.
Con la nuova formula, a partire dal 1991-92 la Coppa dei Campioni posticipava la sua pausa invernale, in quanto cominciava ad occupare anche quelle due settimane di gioco tra novembre e dicembre che in passato vedevano in campo solo la Coppa UEFA. Il primo turno della massima manifestazione europea continuava a disputarsi parallelamente ai sedicesimi di Coppa delle Coppe ed ai trentaduesimi di Coppa UEFA, così come il secondo turno affiancava gli ottavi di Coppa Coppe ed i sedicesimi di Coppa UEFA. La fase eliminatoria (ad 8 squadre) vedeva le prime due giornate disputarsi parallelamente agli ottavi di Coppa UEFA, prima della sosta, e le restanti quattro affiancare quarti di finale e semifinali di Coppa Coppe e Coppa UEFA. Il turno preliminare di agosto, che fino ad allora era stato un'eccezione, divenne inevitabile (a causa di eventi politici che aumentarono il numero delle nazioni europee) a partire dal 1992-93. Nel 1993-94 la Champions League si arricchì delle semifinali in gara unica, che furono disputate nella medesima settimana della finale di andata di Coppa UEFA, anticipata solo per quell'anno al martedì.
1994-2000 Coppa UEFA al martedì, Champions League al mercoledì, Coppa delle Coppe al giovedì
Ulteriore regolamentazione alla proliferazione selvaggia di anticipi e posticipi fu introdotta dal 1994-95, stesso anno in cui la Champions League cominciò ad ingrandirsi. In ciascun matchweek il martedì era riservato alla Coppa UEFA, il mercoledì alla Champions League ed il giovedì alla Coppa delle Coppe (eccezion fatta per le finali e per qualche turno preliminare). Le gare di Coppa UEFA potevano su richiesta essere posticipate al mercoledì (non oltre le 18:00) o al giovedì, così come quelle di Coppa delle Coppe potevano essere anticipate al martedì o al mercoledì (con la stessa limitazione di orario per salvaguardare la serata di Champions League), ma tali richieste diventavano sempre meno frequenti. Soprattutto al martedì in Coppa UEFA (competizione che vedeva impegnate diverse squadre per una stessa nazione) rimaneva il problema della spalmatura degli orari di inizio. Dal 1997-98 per la Champions League fu stabilito il nuovo orario delle 20:45 (in luogo delle 20:30), sempre al mercoledì. Tale orario era quello solitamente utilizzato anche per le finali delle altre coppe.
Con il nuovo format (prima a 16 e poi a 24 squadre) la fase eliminatoria della Champions League cominciava già a settembre per concludersi a dicembre: le sei giornate coincidevano con i sei matchweek tradizionali. Le prime quattro giornate affiancavano sedicesimi ed ottavi di Coppa Coppe nonché trentaduesimi e sedicesimi di Coppa UEFA, mentre le ultime due giornate erano parallele solo agli ottavi di Coppa UEFA. A partire dal 1996-97 in Coppa UEFA e dal 1997-98 in Champions League furono necessari due turni preliminari: il secondo restava in programma in agosto, parallelamente al turno preliminare unico di Coppa delle Coppe, mentre il primo era programmato tra fine luglio ed inizio agosto, in questo caso in settimane consecutive. Già dal 1995, del resto, l'UEFA organizzava ogni estate, tra giugno ed agosto, l'Intertoto, che prevedeva dapprima turni articolati nei weekend e poi turni conclusivi infrasettimanali. Dal 1997-98, con la trasformazione della finale di Coppa UEFA in gara unica, veniva abbreviato il quadro delle finali tra aprile e maggio: solo tre mercoledì consecutivi, cominciando con la finale di Coppa UEFA, proseguendo con quella di Coppa Coppe e chiudendo con quella di Champions League.
Dal 1998 il calendario delle competizioni UEFA trovò un posto fisso anche alla Supercoppa Europea, fino ad allora costretta a trovare spazio in veri e propri ritagli di stagione. La competizione veniva a disputarsi in gara unica, collocata a fine agosto, di venerdì alle 20:45 CET, nella stessa settimana in cui si concludevano i turni preliminari delle altre competizioni. La sede dell'incontro (a differenza delle finali delle altre coppe europee) è stata per 14 anni lo stadio Louis II di Montecarlo.
1999-2004 Champions League al martedì e mercoledì, Coppa UEFA al giovedì
Dal 1999-2000 l'ulteriore ingrandimento della Champions League e la scomparsa della Coppa delle Coppe portarono a nuovi calendari. Ora la massima competizione occupava due serate, il martedì ed il mercoledì (sempre alle 20:45 CET), mentre la Coppa UEFA si spostava al giovedì (con anticipi ai due giorni precedenti, sempre più rari, vincolati alla solita limitazione d'orario). Le finali rimanevano al mercoledì per entrambe le competizioni, in settimane differenti. La spalmatura in due serate della Champions League consentiva di limitare gli impegni contemporanei di squadre della stessa nazione a massimo due per serata (mediante anche apposito pilotaggio dei sorteggi per la composizione dei gironi).
Tra il 1999-2000 ed il 2002-03 vi furono diversi matchweek dedicati alla sola Champions League, per smaltire la formula con ben due fasi eliminatorie. Le giornate di andata della prima fase eliminatoria (a 32 squadre) si disputavano tra settembre e ottobre in tre settimane consecutive: la prima e la terza occupavano i matchweek tradizionali, la seconda era disputata nella settimana di mezzo (in cui non giocava la Coppa UEFA). Analogamente, le tre giornate di ritorno erano disputate fra ottobre e novembre (nel 1999-2000 e nel 2001-02 occuparono tre settimane consecutive, mentre nel 2000-01 e nel 2002-03 il calendario internazionale consentì una settimana di pausa fra la quinta e la sesta giornata), occupando anche in questo caso due matchweek "classici" ed uno nuovo. Tra novembre e dicembre, in questo caso occupando solo le date usuali, venivano disputate le prime due giornate della seconda fase eliminatoria (a 16 squadre). Le rimanenti quattro giornate venivano disputate dopo la pausa invernale, tra febbraio e marzo (nel 1999-2000 occuparono addirittura quattro settimane consecutive, mentre nelle tre stagioni successive fu creata una settimana di pausa fra la quarta e la quinta giornata). Per altro ora la Champions League necessitava di ben tre turni preliminari e cominciava già a metà luglio (cinque settimane consecutive dall'andata del primo turno all'andata del terzo e una sola settimana di sosta prima del ritorno del terzo). Invece la Coppa UEFA, che anche nel format aveva praticamente assorbito la Coppa delle Coppe, passava ad un unico turno preliminare, programmato come al solito ad agosto. Il primo turno vero e proprio, strutturato su 96 squadre (equivalente alle 64 della vecchia Coppa UEFA più le 32 della Coppa Coppe) rimaneva collocato tra settembre ed ottobre, negli stessi matchweek della prima e della terza giornata della prima fase di Champions League. Il secondo turno, con 48 squadre (come le 16 degli ottavi della Coppa Coppe più le 32 dei sedicesimi della vecchia Coppa UEFA), pure rimaneva ancorato alla tradizione di ottobre e novembre (nel 1999-2000 e 2001-02 insieme alla quarta e sesta giornata della prima fase di Champions League, nel 2000-01 e 2002-03 insieme alla quinta e sesta giornata). La competizione proseguiva con i sedicesimi di finale, cui entravano in lizza le terze dei gironi della prima fase della Champions, disputati tra novembre e dicembre insieme alle prime due giornate della seconda fase della massima competizione, nei matchweek che in passato erano riservati agli ottavi della vecchia Coppa UEFA. Nella seconda parte della stagione anche la Coppa UEFA alzava il ritmo, programmando in rapida successione ottavi di finale e quarti di finale parallelamente alle ultime quattro giornate della seconda fase di Champions League (tra febbraio e marzo). La stagione si concludeva con un ultimo tour de force: tra fine marzo ed aprile venivano giocati i quarti di finale di Champions League e, parallelamente, le semifinali di Coppa UEFA, tra fine aprile ed inizio maggio le semifinali di Champions League, a maggio le finali delle due competizioni. Inizialmente vi era un intervallo di due settimane tra andata e ritorno dei quarti di Champions e delle semifinali di UEFA, poi si preferì abolirlo, facendo giocare questo turno in due settimane consecutive. Fu invece sempre mantenuto l'intervallo di due settimane fra il ritorno dei quarti di finale e l'andata delle semifinali in Champions League. Il ritorno delle semifinali si disputava dopo sette giorni dall'andata, e dopo altri sette giorni era già in programma la finale di Coppa UEFA, seguita da quella di Champions League. Negli anni successivi si preferì invece inserire una settimana di sosta tra il ritorno delle semifinali di Champions e la finale di Coppa UEFA, distanziando conseguentemente anche la finale di Champions a tre settimane (anziché due) dal ritorno delle semifinali.
Nel 2003-04 (anno della reintroduzione degli ottavi di finale in Champions League in luogo della seconda fase eliminatoria) si tornò a un calendario meno fitto e più vicino a quello tradizionale. Le sei giornate delle eliminatorie di Champions tornarono alla loro collocazione naturale fra settembre e dicembre. Ciò comportava però il posticipo dei sedicesimi di Coppa UEFA a dopo la sosta invernale (in quanto bisognava attendere le terze classificate dei gironi della Champions). In questa stagione, pertanto, la Coppa UEFA disputò tra settembre e dicembre solamente i primi due turni (a 96 e a 48 squadre): il primo vide l'andata a settembre, nella settimana a cavallo tra la prima e la seconda giornata di Champions, ed il ritorno a metà ottobre, una settimana prima della terza giornata della competizione più importante; il secondo turno di Coppa UEFA vide l'andata e il ritorno a novembre, nelle stesse settimane della quarta e quinta giornata di Champions League. Nella seconda parte della stagione si impose un calendario che è rimasto in vigore fino al 2008-09: si ricominciava a febbraio con due settimane consecutive di Coppa UEFA in cui si svolgevano andata e ritorno dei sedicesimi di finale; dopo una settimana di pausa, altre due settimane consecutive con andata e ritorno degli ottavi di finale. La Champions invece riprendeva utilizzando solo due di queste quattro settimane, per l'andata e il ritorno degli ottavi, rispettivamente insieme al ritorno dei sedicesimi ed all'andata degli ottavi di UEFA. Di conseguenza, nelle due settimane in cui giocava solo la competizione minore (andata dei sedicesimi e ritorno degli ottavi), essa utilizzava sia il mercoledì che il giovedì. Dopo due o tre settimane, a fine marzo o inizio aprile, si svolgevano parallelamente i quarti di finale delle due competizioni, con andata e ritorno in due settimane consecutive. Dopo altre due settimane, stesso sistema per la disputa delle semifinali. Passati altri quindici giorni, si dava spazio alle finali, in due mercoledì consecutivi: prima quella di Coppa UEFA, poi quella di Champions League.
2004-2009 Gironi anche in Coppa UEFA
Dal 2004-05 fu introdotta una fase eliminatoria anche in Coppa UEFA. La competizione tornava ad avere due turni preliminari, il primo dei quali si disputava a luglio, nelle stesse settimane dell'andata del primo turno e dell'andata del secondo turno preliminare di Champions, mentre il secondo si disputava in agosto insieme al terzo di Champions. In questo modo, il tabellone del primo turno veniva ridotto a 80 squadre (sedici in meno rispetto alle precedenti edizioni), che tornavano a giocare nelle classiche date di settembre e ottobre (parallelamente alle prime due giornate della Champions). In luogo del secondo turno, le 40 superstiti disputavano 8 gironi da 5 squadre, con gare di sola andata. Le prime tre giornate si disputavano insieme, rispettivamente, alla terza, quarta e quinta giornata della Champions League. Invece le ultime due giornate dei gironi di Coppa UEFA venivano sistemate in settimane dedicate, con gironi equamente suddivisi tra mercoledì e giovedì: la quarta giornata una sola settimana dopo la terza (nella settimana a cavallo tra la quinta e la sesta giornata di Champions), la quinta e ultima giornata quindici giorni dopo, a metà dicembre (la settimana successiva alla sesta di Champions). Dopo la pausa invernale la competizione riprendeva con i sedicesimi di finale, cui accedevano le 8 terze dei gironi di Champions e 24 superstiti dalla fase eliminatoria (le prime 3 di ciascun girone), seguendo lo stesso calendario introdotto dal 2003-04.
2009 - Europa League in due fasce orarie
Dal 2009-10 la creazione della Europa League (in sostituzione della Coppa UEFA e dell'Intertoto) ha dato luogo ad un sistema televisivo più simile alla Champions League anche per la seconda competizione europea. Essa gioca sempre al giovedì, ad eccezione della finale confermata al mercoledì, nelle stesse settimane in cui gioca la Champions League (fino alla stagione 2011/2012 le ultime due giornate delle eliminatorie di Europa League venivano giocate una settimana dopo quelle di Champions, con spalmatura al mercoledì e al giovedì negli stessi orari), e prevede nelle eliminatorie, nei sedicesimi e negli ottavi di finale due orari di inizio, le 19:00 CET e le 21:05 CET, fra i quali sono spalmate le gare. Tutte le partite di quarti e semifinali vengono giocate alle 21:05, la finale alle 20:45.
Sempre dal 2009-10, in Champions League si registrano tre novità: il quarto e ultimo turno preliminare si adatta al format della competizione, venendo anch'esso equamente suddiviso fra martedì e mercoledì alle 20:45 CET (a differenza dei primi tre turni); gli ottavi di finale vengono ulteriormente spalmati, sia all'andata che al ritorno, in quattro serate (martedì e mercoledì di due settimane consecutive, al solito orario); la finale viene collocata al sabato, ma sempre in una settimana differente da quella della finale di Europa League.
Il nuovo format prevede ben quattro turni preliminari per entrambe le competizioni, contro i tre del passato (in Coppa UEFA in passato erano due, ma in realtà i quattro turni preliminari della Europa League sostituiscono anche il vecchio primo turno a 80 squadre, oltre allo stesso torneo Intertoto). Si comincia a fine giugno o inizio luglio e si prosegue per sei settimane consecutive, nelle quali si disputano in successione i primi tre turni preliminari sia in Champions League che in Europa League. Poi, dopo una settimana di sosta, si disputano in due settimane consecutive andata e ritorno del quarto ed ultimo turno preliminare (denominato playoff). Una prima novità di calendario è dunque che la settimana di riposo cade tra il ritorno del terzo e l'andata del quarto turno preliminare, anziché tra andata e ritorno dell'ultimo turno come accadeva in passato. Le eliminatorie di entrambe le competizioni si dipanano tra settembre e dicembre, con le sei giornate dei gironi di entrambe le competizioni che si giocano nelle stesse settimane (anche l'Europa League ha i gironi da 4 squadre con gare di andata e ritorno, che promuovono alla fase successiva le prime due classificate dei 12 gruppi alle quali si aggiungono le terze classificate dei gironi di Champions League). Dopo la sosta invernale, si riprende col solito calendario per la Europa League, mentre la novità in Champions è rappresentata dalla spalmatura degli ottavi di finale su quattro settimane: l'andata nelle settimane dei sedicesimi di Europa League, il ritorno in quelle degli ottavi della seconda competizione UEFA. Nessuna variazione per quarti di finale e semifinali, mentre la finale di Champions League si disputa dieci giorni dopo quella di Europa League, al sabato.
Note
- ^ a b c Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 12 (1995-1996), Panini, 23 luglio 2012, p. 10.
- ^ Alla Rai i diritti in chiaro dei prossimi tre campionati
- ^ Calcio: tv, su 'Cielo' primi gol Serie A
- ^ [1]
- ^ Serie B, i diritti tv Platinum (highlights in chiaro) vanno a Sportitalia
- ^ Serie B a Sky e Mediaset Premium Accordo valido 3 anni
- ^ Calcio: alla RAI i diritti 2012-2015 di Coppa Italia e Supercoppa
- ^ In quell'edizione il marchio UEFA Champions League era applicato solo alla fase a gruppi
- ^ In quell'edizione il marchio UEFA Champions League era applicato solo alla fase a gruppi e alle semifinali
- ^ A partire dalla 3ª giornata della fase a gruppi
- ^ Le gare della stagione 1989-1990 furono trasmesse con mezz'ora di differita, quelle della stagione 1990-1991 con 15 minuti
- ^ si litiga per la Coppa dei campioni in tv
- ^ a b la Rai paga ma vuole tutto il calcio
- ^ ai quarti le prime 2 di ogni girone. il Bayern di Trapattoni apre a Parigi
- ^ Doppia diretta. Niente differite
- ^ Berlusconi fa arrabbiare i tifosi rossoneri
- ^ Ufficiale: scambio di diritti tra Sky e Mediaset
- ^ Televisione: anche su Sky l’Europa League grazie ad un accordo con Mediaset, in ParlandoDi.it, 6 luglio 2012.
- ^ All'epoca non appartenente al gruppo Fininvest ma al gruppo Mondadori-Espresso