Piero Gnudi
Piero Gnudi (Bologna, 17 maggio 1938) è un dirigente d'azienda italiano, ex-presidente della società Enel. Dal 16 novembre 2011 è ministro per il Turismo, per lo Sport del governo Monti e dal 25 novembre 2011 anche per gli Affari Regionali.
Piero Gnudi | |
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Ministro per il Turismo e lo Sport | |
Durata mandato | 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013 |
Presidente | Mario Monti |
Predecessore | Michela Vittoria Brambilla (turismo) Rocco Crimi (come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport) |
Successore | Josefa Idem (sport) Massimo Bray (turismo) |
Ministro per gli Affari Regionali | |
Durata mandato | 25 novembre 2011 – 28 aprile 2013 |
Presidente | Mario Monti |
Predecessore | Raffaele Fitto |
Successore | Graziano Delrio |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Biografia
Laureato in economia e commercio nel 1962 presso l'Università di Bologna, è titolare di uno studio commercialista con sede a Bologna. È stato nei consigli di amministrazione o nei collegi sindacali di Stet, Eni, Enichem, Credito Italiano.
Nel 1995 è stato nominato consigliere economico del Ministro dell'Industria. Dal 1994 ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell'Iri, ricoprendovi l'incarico di sovrintendere alle privatizzazioni nel 1997, presidente ed amministratore delegato nel 1999 e presidente del comitato dei liquidatori nel 2002.
Membro del direttivo di Confindustria, della giunta direttiva di Assonime, del comitato esecutivo dell'Aspen Institute, consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano.
È stato presidente del consiglio di amministrazione dell'Enel dal maggio 2002 all'aprile 2011.
Ministro del Turismo
Il 16 novembre 2011 viene nominato Ministro senza portafoglio per il Turismo e per lo Sport del governo Monti. Dal 25 novembre 2011 ha anche la delega al Dipartimento per gli Affari Regionali.[1]
Onorificenze
Note
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piero Gnudi
- Piero Gnudi, un bolognese che conta al ministero del turismo, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 16 novembre 2011. URL consultato il 17-11-2011.