Foresto Sparso
Foresto Sparso (Forèst in dialetto bergamasco[3][4]) è un comune di 3.167 abitanti della provincia di Bergamo.
Foresto Sparso comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Gennaro Bellini (lista civica Insieme per Foresto) dal 14-6-2004 |
Territorio | |
Coordinate | 45°42′00″N 9°54′00″E |
Altitudine | 346 m s.l.m. |
Superficie | 7,73 km² |
Abitanti | 3 151[1] (31-12-2010) |
Densità | 407,63 ab./km² |
Frazioni | Ca' Bersetti, Chiesa, Dosso dell'Era, Franzi, Gafforelli, Mattina, Oliva, San Michele, Sera, Tremellini, Vallunga |
Comuni confinanti | Adrara San Martino, Berzo San Fermo, Entratico, Villongo, Zandobbio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24060 |
Prefisso | 035 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 016104 |
Cod. catastale | D697 |
Targa | BG |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | forestesi |
Patrono | san Marco Evangelista |
Giorno festivo | 25 aprile |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Territorio
Situato in una conca posta in una piccola valletta, bagnata dal torrente Uria, che si sviluppa perpendicolarmente alla Valcalepio, dista circa 29 chilometri dal capoluogo orobico.
Il comune altro non è che l’insieme di ben sette frazioni, di cui la più grande è il borgo di Chiesa dove si trova il municipio e, appunto, la chiesa parrocchiale. Gli altri piccoli centri sono: Franzi, San Michele, Vallunga, Tremellini e Gafforelli, Olive.
Storia
L’origine del toponimo è attribuibile all’esistenza in passato di una grande foresta nella conca in cui si trova il paese: in tal senso un documento risalente all’anno 1153 cita busco qui nominatur Forestum. La seconda parte del nome invece è dovuta alla disposizione del centro abitato, molto frammentata, "sparsa" su tutto il territorio comunale.
Il paese ha una storia antica avvolta dal mistero, anche a causa della sua posizione geograficamente un po’ isolata, che non ha permesso di avere notizie antecedenti all’anno 1153, quando il comune viene citato per la prima volta nel documento precedentemente descritto.
Si hanno invece notizie certe riguardanti il periodo medievale, quando il paese si trovò, al pari dei paesi limitrofi e delle località della vicina val Cavallina, al centro delle sanguinose dispute tra le opposte fazioni dei guelfi e ghibellini.
Le cronache del tempo riferiscono che il livello di maggior recrudescenza delle lotte è databile all'anno 1380, quando le milizie ghibelline provocarono una vera e propria carneficina tra i rappresentanti dell’opposta fazione, bruciando edifici ad essi appartenuti.
Gli abitanti cercarono di riportare nel paese la normalità, dando inizio alla ricostruzione degli edifici rasi al suolo e danneggiati. Ma gli scontri ripresero fino a quando i milanesi, capitanati da Niccolò Piccinino, riuscirono a conquistare l’intera Valcalepio, e con essa anche il territorio di Foresto Sparso.
Soltanto con la definitiva affermazione della Repubblica di Venezia sul ducato di Milano le dispute cessarono, e al paese furono concesse numerose agevolazioni ed indennità proprio dalla Serenissima, a parziale risarcimento dai danni subiti. Inglobato nella Contea della Valcalepio, cominciò a godere di quella tranquillità che lo ha portato e contraddistinto fino ai giorni nostri.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
L’edificio di maggior interesse artistico è senza dubbio la chiesa parrocchiale, in località Chiesa. Edificata nel corso del XIV secolo, subì numerosi rifacimenti nel corso dei secoli successivi, fino ad assumere le linee attuali nel corso del XVII secolo. All’interno sono presenti numerose opere tra cui spiccano le opere lignee, in primis il pulpito, di Andrea Fantoni e del padre Grazioso.
Sul territorio sono presenti anche altre chiese, tra cui quelle di San Michele, di San Giuseppe e quella dedicata alla Madonna, una delle chiese più vecchie del paese, posta in località Gafforelli, ma soprattutto il santuario di San Giovanni delle Formiche, posto sulla sommità del colle che separa Foresto Sparso con la Val Cavallina, ancor oggi meta di pellegrinaggio da parte della gente del paese.
Cultura
Persone legate a Foresto Sparso
- Gennaro Sora, militare decorato al valore militare alpino
- Santo Cadei, detto Foresto, (1931-2004) pittore neo figurativo di fama internazionale, decorato cavaliere della Republica Italiana
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]

Economia
Il paese da sempre avuto un’anima prettamente rurale e, conseguentemente, le attività economiche sono state incentrate sull’agricoltura e l’allevamento. Nei secoli addietro erano rinomate le coltivazioni di pere che, dopo una veloce essiccazione, rappresentavano una specialità gastronomica del comune.
Un’altra attività molto redditizia nei secoli passati è stata l’estrazione e la lavorazione della pietra cote, chiamata dai locali pietra molera, utilizzata per l’affilatura di utensili da taglio.
Negli ultimi decenni è stata rivalorizzata la coltura della vite, che ha portato alla produzione di rinomati vini che assumono la denominazione di Valcalepio.
In tal senso ogni anno viene organizzata, nel mese di settembre, la festa dell’uva e dei fiori, dove carri allegorici ornati di fiori (altra attività presente sul territorio) e carichi di buon vino, sfilano per le contrade del paese.
Amministrazione
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 280.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
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