Critiche ai Testimoni di Geova
Le dottrine e l'organizzazione dei Testimoni di Geova hanno dato origine a diverse polemiche e controversie. Due sono gli aspetti maggiormente oggetto di critica: il ricorso a traduzioni della Bibbia ritenute infedeli e funzionali ad avallare le credenze dei testimoni e la struttura verticistica della loro Congregazione ed il carattere settario della medesima, entro cui, come lamentano vari ex testimoni [1], i fedeli si troverebbero in una condizione di condizionamento mentale.[2][3] Le critiche più aspre provengono proprio da ex aderenti alla congregazione.
La Congregazione Centrale dei Testimoni di Geova ha risposto a talune di queste critiche, mentre altre non sono state prese in considerazione poiché ritenute dicerie di disassociati[4][5]; alcune risposte a taluni rilievi di ex aderenti sono arrivate da siti non ufficiali dei Testimoni di Geova[6][7].
Critiche di carattere sociale
Il carattere settario
La Congregazione dei Testimoni di Geova è stata definita una setta: il Rapporto Guyard del 1995, un documento del parlamento francese sulle sette, la definiva tale [8] e la Relazione sulle sette nell'Unione europea del 1997, oltre a citare diverse volte i Testimoni di Geova, ricordava come in Grecia i testimoni fossero l'"unica setta riconosciuta in quanto tale" nel paese[9]. Parimenti, autori come Anthony A. Hoekema[10], Ron Rhodes[11] e Alan W. Gomes[12] hanno espresso tale convinzione. Nel 2012, Hervé Machi, segretario generale della Missione interministeriale per la vigilanza e la lotta contro le derive settarie ha affermato che in Francia pur non esistendo sette, i Testimoni di Geova presentano un certo numero di problemi che sono caratteristici di una deriva settaria[13].
Di "settario" nei testimoni di Geova i critici rilevano alcuni aspetti:
- il carattere di "separazione" che vivono gli aderenti rispetto al mondo esterno. Essi perseguono esplicitamente la separazione dal mondo[14][15], estraniandosi dalla società politica e dall'ambito economico, considerati corrotti, nonché dalle altre organizzazioni religiose, giudicate erronee. È scoraggiato intraprendere profonde relazioni sociali con le "persone del mondo", ovverosia i non testimoni, se non nei limiti del vivere quotidiano, in quanto solo i testimoni accederanno alla vita eterna, mentre tutti gli altri sono destinati alla distruzione[16]. Viene sconsigliato loro di sposarsi o fidanzarsi con non testimoni; è vietato avere qualsiasi tipo di rapporto sociale con disassociati [17], cioè coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Gli interessi del "Regno" prevalgono su ogni altro interesse. Ogni aspetto della vita della persona, come ad esempio tutto ciò che attiene alla scelta universitaria, è assolutamente secondario rispetto all'avvento del Regno.[1][18]. Più in generale la vita del testimone di Geova appare condizionata dalla convinzione che il mondo attuale è destinato ad avere termine, con conseguente rischio di fatalismo[18][19].
- il poco spazio dato al dissenso nei confronti della Congregazione e degli insegnamenti che questa diffonde. Un eventuale dissenso può essere manifestato solo attraverso forme codificate e può portare alla disassociazione[20]: il dissenso è oggetto di biasimo, sia che concerna questioni dottrinali sia che concerna l'organizzazione od il Corpo Direttivo, anche perché all'atto del battesimo, sulla base della formula adottata nel 1985[21], il battezzando dichiara "pubblicamente di riconoscere l'Organizzazione diretta dallo spirito di cui Geova si serve, equivalendo ad un implicito riconoscimento "legale" dell'Organizzazione".[22] Inoltre è sconsigliato ai Testimoni di Geova leggere pubblicazioni critiche verso le dottrine della Società.[23] I testimoni di Geova devono attenersi alle indicazioni che vengono dal Corpo Direttivo e diffuse attraverso le loro pubblicazioni, ivi compresi i divieti formulati sulla base dell'interpretazione che lo stesso Corpo Direttivo fa ed ha fatto della Bibbia. Non tutti peraltro sono espliciti. Secondo i Testimoni ci sono disposizioni biblicamente precise da seguire e se qualcuno viene a conoscenza di un peccato grave commesso da un confratello, innanzitutto deve invitare chi l'ha commesso a confessarlo e se l'invito viene disatteso, portare la questione dinnanzi agli anziani[24], secondo i critici questo costituirebbe una vera e propria rete di controllo[25]. Tra i divieti si enumerano: il divieto di festeggiare feste diverse dalla la Commemorazione o Pasto serale del Signore [26], di partecipare alla vita politica (non debbono pertanto votare né possono candidarsi o assumere incarichi politici; non possono rivolgere il saluto alla bandiera[27][28]) o militare di uno Stato (non possono prestare servizio militare, né impugnare armi), di accettare trasfusioni di sangue con l'eccezione degli emoderivati, di possedere oggetti che richiamino credenze occulte. L'essere testimone di Geova non può prescindere dall'appartenere alla Congregazione e dal sottostare ai suoi precetti, poiché non c'è salvezza fuori dall'Organizzazione. Non è sufficiente credere in Dio, nella Bibbia ed in Gesù Cristo, ma bisogna accettare tutte le dottrine [leggi, norme, interpretazioni] previste dall'Organizzazione.[29] Chi non vi si conforma può esserne espulso mediante disassociazione o può, in caso di violazioni meno gravi, essere subire un'ammonizione.
- la pratica della "disassociazione", ovverosia dell'espulsione dalla Congregazione per grave violazione di uno dei precetti dottrinali. La pena per chi non si attiene alle norme dottrinali è, in ultima analisi (se uno non si pente) la dissociazione cioè l'espulsione dalla congregazione né può avere alcun tipo di contatto sociale con gli altri aderenti, siano pure familiari (si ammettono eccezioni solo per quanto riguarda i familiari stretti conviventi, rimanendo tuttavia proibito avere rapporti di natura spirituale e religiosa con il disassociato), venendo di fatto isolato dalla comunità (non bisogna avere alcun tipo di rapporto - neanche un saluto - con chi si è allontanato dalla Società[30])[17]. Come ogni precetto anche la dissociazione si ritiene derivi dal "volere di Dio". I critici, invece, sostengono che si tratti del tentativo di isolare dai Testimoni di Geova il dissociato al fine di impedire che altri possano valutare attentamente le motivazioni per cui il "disassociato" o il "dissociato" sono diventati tali ed evitare così possibili influenze.[31] La stessa Torre di Guardia nel 1988 scriveva: eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento». (1 Corinti 5:7) Evitando anche coloro che si sono volontariamente dissociati, i cristiani sono protetti da possibili idee critiche, indifferenti o persino apostate. - Ebrei 12:15, 16.[32] I testimoni, dal canto loro, affermano che l'espulsione è un mezzo per salvaguardare la purezza dottrinale e morale dell'organizzazione. L'esercizio di questo potere, affermano i TdG, è necessario per garantire l'esistenza stessa dell'organizzazione e che la disassociazione viene operata con amore e rispetto. Il provvedimento della disassociazione non comprometterebbe, secondo i TdG, in alcun modo i diritti fondamentali della persona come la sua dignità e la sua privacy, inoltre la persona disassociata può presentare appello più volte.[33].
Le accuse di condizionamento mentale
Autori come Raymond Franz[2], ex membro del Corpo Direttivo, ritengono che i TdG abbiano le caratteristiche proprie di quelle religioni che esercitano il controllo mentale e anche se all'interno della organizzazione non si pratica l'isolamento fisico, comunque si attua un isolamento mentale.
Analoga posizione hanno altri ex aderenti[3].
Autoritarismo e diniego della libertà di parola
La leadership del movimento è stata descritta come autocratica e totalitarista; le critiche si incentrano sulla richiesta della Società Torre di Guardia ai propri fedeli di l'obbedienza e la fedeltà dei testimoni,[34][35] sull'intolleranza al dissenso e all'aperta discussione di pratiche e principi dottrinali[36] e sulla pratica di espellere e isolare coloro che non aderiscono alle prescrizioni del movimento.[37][38][39]
Raymond Franz ha accusato gli organi direttivi del movimento di non sopportare le critiche e di cercare di mettere a tacere le differenze di punti di vista all'interno dell'organizzazione[40] e di sacrificare la libera coscienza personale in ragione della conformtà all'interno dell'organizzazione esigente conformità organizzativa che sostituisce la coscienza personale.[41] Franz afferma che tale posizione fu confermata nel 1954 quando, innanzi a un tribunale scozzese, il legale della Watch Tower disse dei testimoni di Geova: noi dobbiamo restare uniti ... uniti a ogni costo.[42] Il sociologo James A. Beckford notò che la Watch Tower richiede uniformità di credenze nei sui membri[43]
George D. Chryssides ha rilevato che le pubblicazioni dei testimoni insegnano che le coscienze degli individui sono inaffidabili e devono quindi essere subordinate alle scritture e alla Watch Tower.[44]
Il sociologo Andrew Holden ha affermato che ai TdG viene insegnata la loro teologia in modo meccanicistico, imparando quasi a memoria.[45] Raymond Franz e altri hanno descritto delle riunioni dei testimoni come sessioni di catechismo basate su domande e risposte, in cui sia le domande sia le risposte sono fornite dall'organizzazione e spingendo i membri a ribadire tali opinioni
Raymond Franz e altri hanno descritto delle riunioni religiose dei Testimoni di Geova come "catechistiche" sessioni di domande e risposte, in cui domande e risposte sono entrambe forniti dall'organizzazione, mettendo pressione sui membri per ribadire le sue opinioni.[46][47] Gli ex membri Heather e Gary Botting hanno affermato che ai testimoni viene detto cosa devono sentire e pensare[48] e che coloro che esprimono punti di vista differenti sono visti con sospetto.[49] Raymond Franz ha anche affermato che la maggior parte dei testimoni ha paura a esprimere critiche per paura di essere accusati di non essere leali.[41] Degli autori hanno messo in evidenza la frequenza con cui la Watch Tower avverte contro i pericoli del pensiero indipendente, concetto che include anche il mettere in discussione le sue pubbliche statuizioni o gli insegnamenti[50][51][52][53] oltre che la possibilità per i membri di intraprendere studi della biblia indipendenti dalle istruzioni della Watch Tower.[54][55][56] La Watch Tower inoltre statuisce che i membri non debbano leggere le critiche che gli apostati muovono all'organizzazione[57][58] o materiale pubblicato da altre religioni.[59][60]
Heather e Gary Botting hanno dichiarato: i testimoni di Geova non tollerano critiche dall'interno come molti membri che hanno provato ad esprimere un proprio punto di vista circa gli insegnamenti dottrinali hanno scoperto con disappunto[61]. James Beckford ha osservato che l'organizzazione nega legittimità ad ogni forma di criticismo e che l'abitudine di mettere in discussione la dottrina ufficiale è strenuamente combattuta a tutti i livelli[62]. Ai testimoni viene detto di essere sotto costante sorveglianza all'interno della congregazione[63] e sono soggetti ad un sistema disciplinare che incoraggia la delazione.[64][65]
Testimoni ed ONU
La posizione dei testimoni di Geova nei confronti dell'ONU è critica:
- "dal punto di vista escatologico, l'ONU viene considerata "la bestia selvaggia di colore scarlatto" descritta in Apocalisse; [...] La ragione per cui i testimoni di Geova identificano la "bestia selvaggia di colore scarlatto" e "l'immagine della bestia selvaggia" descritte nel libro biblico di Apocalisse [...] sta nel fatto che l'ONU, pur proponendosi sani e condivisibili obiettivi - la pace nel mondo, il dialogo, la concordia tra le nazioni - questi non potranno essere raggiunti dagli sforzi umani, essendo gli esseri umani inclini all'errore data la loro imperfezione dovuta all'eredità del peccato originale, come spiegato nella Sacra Bibbia in Romani cap. 5 versetto 12."[66]
- purtuttavia "non è vero che i principi perseguiti dall'ONU siano di per sé immorali."[66]
Nel 2001 destò stupore un articolo del The Guardian che raccogliendo le accuse di ex affiliati al movimento [67] comunicava come da circa un decennio la Società Torre di Guardia fosse un'ONG riconosciuta dall'ONU. La sorpresa nasceva dalla circostanza che negli anni precedenti l'ONU fosse stata esplicitamente indicata dai testimoni di Geova come "la bestia selvaggia di colore scarlatto" citata nell'Apocalisse.[68]
Il forum del The Guardian fu preso d'assalto da lettori: emerse come all'interno della congregazione probabilmente nessuno sapeva dell'affiliazione.[69]
Due giorni dopo l'uscita dell'articolo l'ufficio stampa inglese dei testimoni di Geova comunicò che era stato richiesto il disconoscimento come ONG, poiché nel 1991 una delle nostre corporazioni legali si registrò presso le Nazioni Unite come ONG (Organizzazione Non Governativa) al solo scopo di poter accedere alla loro vasta biblioteca. Ciò consentì ad uno dei nostri scrittori, che ricevette una tessera di identificazione, la facoltà di effettuare ricerche e di ottenere informazioni che sarebbero poi state utilizzate per la redazione di articoli riguardanti le Nazioni Unite, per la successiva pubblicazione nelle nostre riviste. A quel tempo non ci fu richiesto di apporre alcuna firma su nessun modulo. Anni dopo, all'insaputa del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, le Nazioni Unite pubblicarono i "Criteri per l'associazione alle ONG", nei quali era detto che chi si fosse affiliato alle ONG doveva condividere gli obiettivi delle Nazioni Unite. Non appena ne siamo venuti a conoscenza, abbiamo interrotto la nostra appartenenza alle ONG ed abbiamo restituito la tessera di accesso che ci era stata consegnata.[68]
Le motivazioni dell'uscita dall'ONU sono quindi state spiegate in relazione ai mutati criteri di affiliazioni di una ONG: In particolare, affermano i testimoni di Geova, nel 2000 i criteri erano diventati per loro inaccettabili, con particolare riferimento alla necessità di "firmare" i nuovi moduli per il riconoscimento.[66]
Di queste motivazioni sono state tuttavia messe in risalto le contraddizioni[69]:
- non è ammissibile che l'Onu, motu proprio, accetti l'adesione di una ONG senza alcuna sottoscrizione.
- l'accreditamento come ONG va rinnovato anno dopo anno. Nel caso quindi dei testimoni di Geova ciò è avvenuto per altre 9 volte oltre la prima. Negli anni si sono susseguiti diversi documenti e comunicati stampa che esplicitavano che una ONG dovesse conformarsi a principi e sostenere lo statuto dell'ONU.
Alto tasso di malattie mentali e suicidi
Il Professore Jerry Bergman [70], ex testimone ed attualmente attivista anti-sette, ha sostenuto che sia riscontrabile tra gli aderenti alla congregazione un tasso di incidenza di malattie mentali più alto del normale nell'ordine dalle tre alle sei volte; in particolare avrebbe riscontrato casi di schizofrenia, schizofrenia paranoica, depressione, nevrosi e fobie) [71]. Ad analoghe conclusioni perviene John Spencer in un articolo pubblicato sul The British Journal of Psychiatry[72].
Adriano Fontani, presidente del comitato nazionale dei fuoriusciti dei TdG, richiamandosi al lavoro del Prof. Bergham afferma che la presenza di tali malattie mentali avrebbero come conseguenza i "purtroppo numerosi suicidi, tra cui il più eclatante risale al 2001: balzato agli onori della cronaca, infatti, è stato il terribile suicidio portato a termine allo Stadio Olimpico di Roma, durante l'assemblea internazionale estiva, avvenuto davanti a migliaia di persone"[73].
Immagini subliminali
Alcuni parlamentari italiani proposero un'interrogazione parlamentare il 12 novembre 1998 affermando che "nei testi delle suddette pubblicazioni [dei testimoni di Geova], a detta di «esperti», sarebbero contenuti messaggi subliminali, atti a favorire il plagio dei lettori".[74] La stessa Società Torre di Guardia sembra fosse già consapevole di queste critiche rivoltele, perché nel 1984 prese posizione in merito come segue:
Oggi si ritiene che queste presunte immagini subliminali siano semplici casi di pareidolia.[76]
Questioni dottrinali
Diverse questioni dottrinali così come riportate dai Testimoni di Geova sono oggetto di dibattito e critica.
Rifiuto di considerare i testimoni di Geova cristiani
I testimoni di Geova non sono riconosciuti come cristiani dalle altre confessioni cristiane, a causa principalmente del loro antitrinitarismo, che li porta a negare l'identificazione tra il Padre ed il Figlio[77] Gesù, identificato con l'arcangelo Michele[78], e la negazione della spiritualità ed immortalità dell'anima[79].
In ambito cattolico ed evangelico il rifiuto è motivato anche dall'approccio al testo biblico dei testimoni: secondo la Chiesa cattolica essi ne danno un'interpretazione troppo letterale e fondamentalista [80], mentre le Chiese evangeliche lamentano il ricorso a libri o pubblicazioni non biblici (in epoca passata proncipalmente scritti dei primi due vertici della congregazione, Russell e Rutherford, attualmente soprattutto pubblicazioni del Corpo Direttivo) per commentarla ed interpretarla ed il ricorso selettivo, nel definire le proprie posizioni dottrinali, soltanto ad alcuni passi, versetti o libri della Bibbia, trascurandone ed ignorandone altri ben più importanti oltre che il contesto generale in cui essi sono inseriti.[81]
I testimoni di Geova non fanno parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese, l'organo principale che raduna le differenti chiese cristiane nel mondo, sebbene non risulti comunque che abbiano richiesto di aderire a questa associazione ecumenica interconfessionale.
Antitrinitarismo
I testimoni di Geova credono che Gesù sia il Cristo, ma non lo riconoscono come una delle tre Persone di Dio:
Egli sarebbe la prima creatura di Dio: ne consegue che non esisterebbe da sempre né sarebbe pari al Padre, in quanto da Lui creato. Avrebbe partecipato, in quanto "Parola di Dio", con la quale viene identificato, al processo creativo del mondo, grazie ad una "forza attiva" che viene dal Padre e che viene identificata con lo Spirito Santo delle altre confessioni cristiane, di cui si nega pertanto e parimenti la divinità, in quanto mero attributo divino e non Persona della Trinità. In particolare i testimoni affermano che Gesù è un angelo, specificamente l'arcangelo Michele, e dichiarano che Gesù è risorto solo "spiritualmente":
Questo, secondo le altre confessioni cristiane, sarebbe in contraddizione con varie parti delle Sacre Scritture, in particolare con la seguente frase della "scrittura greca" di Giovanni, ovverosia la traduzione che i testimoni fanno del Vangelo di Giovanni:
A tal proposito i testimoni, citando tra l'altro i versetti 27 e 28 del meesimo testo, ritengono che Gesù:
L'antitrinitarismo ha motivato l'accusa di ripresa delle idee dell'arianesimo[senza fonte], che purtuttavia nemmeno per i testimoni è una dottrina corretta[86], senza risolvere d'altro canto la questione posta da Agostino, ovverosia senza rispondere al seguente quesito, cui le altre confessioni cristiane rispondono ritenendo che Gesù è generato, non creato: se Dio crea attraverso la Parola, come avrebbe "creato" la Parola?
I testimoni ritengono che la dottrina trinitaria derivi dall'influenza esercitata con il tempo dalla filosofia greca sul cristianesimo[senza fonte] e che non sia pertanto desumibile dal testo biblico né che fosse creduta dai primi cristiani od insegnata da Gesù; viceversa lo studioso De Ruggiero ritiene che la filosofia cristiana dei Padri della Chiesa fosse inconciliabile con quella greca e che fossero state in realtà le dottrine antitrinitarie, elaborate per esempio dai citati ariani, a derivare tale posizione dal Neoplatonismo[87][88].
Traduzione della Bibbia
La traduzione del testo biblico effettuata dai testimoni di Geova e da questi giudicata valida, nota con il nome di Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, è stata oggetto di critica.
Vari biblisti, ellenisti e studiosi, nonché esponenti di altre confessioni, considerano questa traduzione infedele rispetto al testo originale, che sarebbe stato manipolato e falsificato al fine di conformarlo alle credenze del loro movimento.
Il pastore presbiteriano Ray Stedman, studioso e biblista di area protestante [89], ritiene che il Corpo direttivo dei testimoni menta deliberatamente nella traduzione della bibbia al solo fine di diffondere le proprie convinzioni dottrinali[90].
Il biblista olandese Anthony Hoekema, di fede riformata, ha affermato che la traduzione dei testimoni di Geova della bibbia in inglese non è resa correttamente, ma incorpora elementi volti a supportare i convincimenti dottrinali degli stessi testimoni[91].
L'ellenista J.R. Mantey, membro del Seminario Teologico della Chiesa Battista, ha asserito che "dopo aver studiato la loro erronea traduzione in centinaia di versetti del Nuovo testamento, si è chiarita in me la convinzione che quando la Scrittura era in disaccordo con i loro particolari insegnamenti, essi deliberatamente l'hanno tradotta in modo erroneo oppure hanno alterato il testo al punto tale che potrebbe sembrare che ci sia qualche apparente sostegno per le loro opinioni non scritturali (...). Ma ciò che è di gran lunga peggio, (...) si sono resi colpevoli di deliberato inganno: Ciò rende la loro traduzione detestabile"[92].
Negazione dell'immortalità dell'anima
I testimoni di Geova negano la dottrina dell'immortalità dell'anima. Per loro, con la realizzazione del Regno di Dio in Terra, si avrà la resurrezione fisica dei morti.
L'interpretazione dei testimoni di questa ed altre scritture si basa sul diverso significato delle parole "anima" e "spirito" nelle lingue bibliche originali: secondo i testimoni di Geova l'anima è la persona in sé stessa e non sopravvive alla morte, perché sarebbe mortale; lo spirito invece non cessa di esistere alla morte, poiché non deriva dalla persona, non le appartiene, ma è energia vitale che Geova ha concesso e che torna a Lui.
Tale posizione ha suscitato perplessità presso la maggior parte delle altre confessioni cristiane, perché giudicata in contrasto con le Sacre Scritture [93][94].
Rifiuto delle trasfusioni di sangue
Rifacendosi alla Bibbia [95] i testimoni ritengono dal 1961 le trasfusioni di sangue gravi violazioni dottrinali motivo di disassociazione, ovverosia di espulsione del membro della congregazione che vi ricorra.
Tale divieto è valido anche per i bambini [96].
Tale posizione è fatta discendere dal divieto divino imposto a Noè di cibarsi del sangue, santo poiché in esso è la vita [97]; gli stessi Ebrei ortodossi evitano di ingerire il sangue, attraverso apposite tecniche di macellazione e di salatura. Purtuttavia non vietano le trasfusioni, perché si è obbligati ad infrangere un precetto della Torah pur di salvare la vita propria o degli altri.[98][99][100][101]
Viceversa i testimoni hanno esteso l'obbligo di astenersi dal sangue dal solo sangue animale all'umano, il che li ha portati estensivamente a considerare le trafusioni un atto di disprezzo del sangue di Cristo e, dunque, di Dio e della fede [102].
Il divieto di ricorrere a trasfusioni vale anche per i singoli componenti sanguinei[103], per quanto sia lasciata al singolo la scelta di assumere o meno gli emoderivati, come ad esempio l'albumina[104]. Considerano accettabili terapie trasfusionali con sostanze diverse dal sangue[105] quali, ad esempio, l'eritropoietina,[senza fonte] il Ringer lattato[106] o il Plasma expander[106].
Nel tentativo di soddisfare comunque le esigenze trasfusionali di pazienti testimoni di Geova, la cui congregazione ha cercato la cooperazione dei medici in tal senso [107], sono stati sviluppati protocolli terapeutici alternativi alle emotrasfusioni[108]; ad esempio in Italia è stata introdotta la possibilità di scelta di trattamenti alternativi [106][109] come il recupero intraoperatorio[110], la macchina cuore-polmone e l'emodiluizione.
La giurisprudenza italiana ha affermato che il diritto all'autodeterminazione è un diritto assoluto di libertà e pertanto il dissenso ad una terapia medica espresso anticipatamente da un paziente deve essere rispettato, anche qualora questi versi in pericolo di vita [111], così legittimando il rifiuto in oggetto anche in osservanza a specifiche norme [112].
Mutamenti dottrinali radicali
Varie critiche sono state espresse nei confronti di mutamenti notevoli di posizione su vari argomenti verificatesi entro il movimento.
Lo studioso tedesco Gunther Pape, nel suo libro Io ero Testimone di Geova,[113] dopo aver analizzato gli scritti dei precedenti presidenti della congregazione, ha scritto:
Un esempio di mutamento dottrinale si ha nel festeggiamento del Natale: dichiarato "di origine pagana" da J. F. Rutherford nel 1927, la sua celebrazione fu proibita nel 1928.[26][115]
Altri mutamenti dottrinali che hanno suscitato controversie sono quelli legati al Millenarismo.
Millenarismo
Le pubblicazioni dei testimoni hanno spesso parlato di "fine del mondo", intesa come realizzazione del Regno di Dio in Terra.
Russell era convinto[116][117], sulla base di calcoli numerici che traevano fondamento dall'interpretazione della Bibbia, che il tempo della fine fosse iniziato nel 1799, che il ritorno invisibile di Gesù Cristo fosse iniziato nel 1874 e che la fine del mondo sarebbe avvenuta nel 1914[118].
Non essendo avvenuto quanto previsto, la data venne posticipata, in base a calcoli rivisti, all'anno successivo, il 1915, e poi al 1918.
Nel 1920 Rutherford, assurto nel 1916 a guida del movimento dopo la morte di Russell, sostenne, in base all'intepretazione di alcuni passi del libro biblico di Daniele, che nel 1925 sarebbero tornati sulla terra i patriarchi dell'antichità, per ospitare i quali venne predisposta la villa di Beth Sarim (dall'ebraico "Casa dei Principi"). [119][120].
Rivelatesi erronea la previsione del 1925, la data venne ulteriormente posticipata al 1975 [121].
Oggigiorno i testimoni credono che nel 1914 Gesù abbia iniziato a regnare come re del celeste governo di Dio in attesa della "fine del mondo", non distante nel tempo ma di cui non si può prevedere la data precisa.
Note
- ^ a b Sul termine "setta"
- ^ a b L'opinione di Raymond Franz
- ^ a b La Storia di Giuseppe
- ^ La Torre di Guardia, 1°novembre 1984, "Diffondereste una diceria?"
- ^ La Torre di Guarda, 15 aprile 1988, Disciplina che può produrre un pacifico frutto
- ^ Testimoni di Geova online
- ^ Cristiani Testimoni di Geova
- ^ (EN) Rapporto Guyard
- ^ Relazione sulle sette nell'Unione Europea
- ^ Anthony A. Hoekema, The Four Major Cults, Grand Rapids, Michigan, William B. Eerdmans, 1963, pp. 1–8,223–371, 373–388, ISBN 0-8028-3117-6.
- ^ Ron Rhodes, The Challenge of the Cults and New Religions, Grand Rapids, Michigan, Zondervan, 2001, pp. 77–103, ISBN 0-310-23217-1.
- ^ Alan W. Gomes, Unmasking the Cults, Zondervan, 1995, pp. 22, 23, ISBN 0-310-70441-3.
- ^ Intervista a Hervé Machi
- ^ lv p.50
- ^ w12 1/5 p.4
- ^ I Testimoni di Geova pensano di essere i soli a salvarsi?
- ^ a b Testimonianza di un ex Testimone di Geova
- ^ a b discorso tenuto da Gerrit Lösch, membro del Corpo Direttivo, il 22 maggio 2005 a Monza durante un'assemblea distrettuale
- ^ Testimonianza di un ex
- ^ Il dissenso fra i Testimoni di Geova
- ^ La Torre di Guardia del 1/10/85
- ^ I Comitati Giudiziari e la libertà di coscienza
- ^ La Torre di Guardia 15/3/86
- ^ La Torre di Guardia del 15/10 1999 pp.17-20
- ^ Resoconto della Commissione Affari Costituzionali della Camera - Testimonianze di Patrizia Santovecchi e Adriano Fontani p.41
- ^ a b 1975 Yearbook of Jehovah's Witnesses, 1974, p. 147; The Golden Age, December 14, 1927, "The Origin of Christmas", pp 178–79
- ^ La predicazione mette alla prova la libertà di parola
- ^ Saluto alla bandiera. dalla biblioteca on line dei TdG
- ^ La Torre di Guardia del 1/4/86 pag.30-31
- ^ La Torre di Guardia 1/1/82
- ^ Perché tra i TdG esiste la disassociazione?
- ^ Torre di Guardia del 15-4-1988
- ^ La disassociazione su un sito non ufficiale dei TdG
- ^ "Following Faithful Shepherds with Life in View", The Watchtower, October 1, 1967, page 591, "Make haste to identify the visible theocratic organization of God that represents his king, Jesus Christ. It is essential for life. Doing so, be complete in accepting its every aspect ... in submitting to Jehovah's visible theocratic organization, we must be in full and complete agreement with every feature of its apostolic procedure and requirements."
- ^ "Loyal to Christ and His Faithful Slave", The Watchtower, April 1, 2007, page 24, "When we loyally submit to the direction of the faithful slave and its Governing Body, we are submitting to Christ, the slave's Master."
- ^ James A. Beckford, The Trumpet of Prophecy: A Sociological Study of Jehovah's Witnesses, Basil Blackwell, 1975, pp. 89, 95, 103, 120, 204, 221.
- ^ Andrew Holden, Jehovah's Witnesses: Portrait of a Contemporary Religious Movement, Routledge, 2002, pp. 22, 32, 150–170.
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- ^ James A. Beckford, The Trumpet of Prophecy: A Sociological Study of Jehovah's Witnesses, Basil Blackwell, 1975.
- ^ Minority Religions, Social Change, and Freedom of Conscience
- ^ Andrew Holden, Jehovah's Witnesses: Portrait of a Contemporary Religious Movement, Routledge, 2002.
- ^ Raymond Franz, In Search of Christian Freedom, Commentary Press, 2007, pp. 419–421.
- ^ W.C. Stevenson, Year of Doom 1975: The Inside Story of Jehovah's Witnesses, Hutchinson & Co, 1967, pp. 33–35.
- ^ Heather & Gary Botting, The Orwellian World of Jehovah's Witnesses, University of Toronto Press, 1984.
- ^ R. Franz, In Search of Christian Freedom, chapter 16.
- ^ "Exposing the Devil’s Subtle Designs" and "Armed for the Fight Against Wicked Spirits", Watchtower, January 15, 1983, as cited by Heather and Gary Botting, The Orwellian World of Jehovah's Witnesses, 1984, page 92.
- ^ "Serving Jehovah Shoulder to Shoulder", The Watchtower, August 15, 1981, page 28, "Jehovah's Theocratic Organization Today", The Watchtower, February 1, 1952, pages 79–81.
- ^ James A. Beverley, Crisis of Allegiance, Welch Publishing Company, Burlington, Ontario, 1986, ISBN 0-920413-37-4, pages 25-26, 101, "For every passage in Society literature that urges members to be bold and courageous in critical pursuits, there are many others that warn about independent thinking and the peril of questioning the organization ... Fear of disobedience to the Governing Body keeps Jehovah's Witnesses from carefully checking into biblical doctrine or allegations concerning false prophecy, faulty scholarship, and injustice. Witnesses are told not to read books like this one."
- ^ According to Randall Watters, who in 1981 published a pamphlet, "What happened at the world headquarters of Jehovah's Witnesses in the spring of 1980?", cited by Heather and Gary Botting, a former Governing Body member is said to have referred Brooklyn headquarters staff to an organizational handbook containing 1,177 policies and regulations, telling them: "If there are some who feel that they cannot subject themselves to the rules and regulations now in operation, such ones ought to be leaving and not be involved here."
- ^ Penton, M. J., Apocalypse Delayed, University of Toronto Press, 1997, pp. 107–108, 122, 298..
- ^ "Walk With Confidence in Jehovah’s Leadership", The Watchtower, June 1, 1985, page 20, "To turn away from Jehovah and his organization, to spurn the direction of “the faithful and discreet slave,” and to rely simply on personal Bible reading and interpretation is to become like a solitary tree in a parched land."
- ^ Question box, Our Kingdom Ministry, September 2007.
- ^ "Do not be quickly shaken from your reason", Watchtower, March 15, 1986
- ^ "At which table are you feeding?" Watchtower, July 1, 1994
- ^ Watchtower, May 1, 1984, page 31, as cited by R. Franz, "In Search of Christian Freedom", chapter 12
- ^ "Firmly uphold godly teaching," Watchtower, May 1, 2000, page 9.
- ^ Heather & Gary Botting, The Orwellian World of Jehovah's Witnesses, University of Toronto Press, 1984, page 143, 153.
- ^ James A. Beckford, The Trumpet of Prophecy: A Sociological Study of Jehovah's Witnesses, Basil Blackwell, 1975, pp. 204, 221.
- ^ Andrew Holden, Jehovah's Witnesses: Portrait of a Contemporary Religious Movement, Routledge, 2002.
- ^ R. Franz, In Search of Christian Freedom, chapter 11.
- ^ Muramoto, O., Bioethical aspects of the recent changes in the policy of refusal of blood by Jehovah's Witnesses, in BMJ, vol. 322, n. 7277, January 6, 2001, pp. 37–39, DOI:10.1136/bmj.322.7277.37.
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- ^ (EN) The Guardian - articolo
- ^ a b Onu e Testimoni di Geova - pagina 1 (sito critico)
- ^ a b Onu e Testimoni di Geova - pagina 2 (sito critico)
- ^ Informazioni sulla sua carriera accademica
- ^ Jerry Bergman in Jehovah's Witnesses and Mental Illness, Witness, Dicembre 1992), ISBN 9993195286
- ^ [1]
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- ^ http://www.tdgonline.net/indice/articoli/interrogazione.htm
- ^ La Torre di Guardia del 1º novembre 1984, pag. 20
- ^ Strani disegni nelle pubblicazioni della Watch Tower
- ^ Gesù è Dio? (La Torre di Guardia 1/4/2009), su jw.org.
- ^ Chi è l'Arcangelo Michele?, su jw.org.
- ^ Che speranza c’è per i morti?, su jw.org.
- ^ L'impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, Nota pastorale del Segretariato per l'ecumenismo e il dialogo della CEI
- ^ Apocalypse soon - Culti e sette
- ^ Watchtower.org - Who is Jesus Christ?, su watchtower.org.
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- ^ Watchtower.org - Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, su watchtower.org.
- ^ Torre di Guardia numero del 1 settembre 2009 p. 28
- ^ "I testimoni di Geova non adorano né l'"immenso" e incomprensibile Dio dei trinitari né il "Dio sconosciuto" di Ario." Si veda: La Torre di Guardia 1/12/1982 pag.24
- ^ Sulle contraddizioni tra Trinità e filosofia greca si veda: Guido de Ruggiero, La filosofia del cristianesimo vol. II, Laterza, Bari, 1967, pp. 5-30
- ^ Scrive in proposito De Ruggiero: "L'emanatismo neoplatonico concepisce a questa guisa le sue ipostasi; e i pensatori cristiani, che, come Origene, sono più fedeli alla filosofia greca, accettano la legge, ammettendo la subordinazione del Figlio in rapporto al Padre". Si veda: Guido de Ruggiero, La filosofia del cristianesimo vol. II, Laterza, Bari, 1967, p. 10
- ^ e' possibile ascoltare i suoi sermoni in http://www.raystedman.org/bio.html
- ^ Bible Translation and Study
- ^ Jehovah's Witnesses di Anthony Hoekema
- ^ Cit. da A. Aveta, "Analisi di una setta", pagg. 30, 31
- ^ ad esempio con Lu 23,43: Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso» (Nuova Riveduta). La TNM invece traduce: Ed egli disse a lui: "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso [inteso durante il futuro regno Millenario]". Tale traduzione è accolta anche dalla The Simple English Version del traduttore Rotterdam; nessun altra versione della Bibbia la contempla. I critici lamentano l'infedeltà della traduzione, poiché nei Vangeli Gesù dice per altre 73 volte espressioni similari all'"In verità ti dico" senza mai specificare "oggi".
- ^ ad esempio con il settimo capitolo degli Atti degli Apostoli - Atti degli Apostoli, 7:59 - in cui Stefano chiede a Gesù morendo, di accogliere il suo spirito. Le versioni accolte dalla maggior parte delle confessioni cristiane riportano che nella preghiera non si rivolge al Padre, ma direttamente al Figlio.
- ^ In particolare: Le+17,11 Levitico 17:11, 12, Eb+9,11-14.22 Ebrei 9:11-14, 22, Is+48,17 Isaia 48:17, Atti 15,20 e Atti 15, 28-29
- ^ http://www.infermieristicapediatrica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21:lassistenza-ai-bambini-figli-di-testimoni-di-geova&catid=9:family-centered-care&Itemid=10
- ^ gen 9:3-6 gen 9:3-6
- ^ È il pikuach nefesh (פיקוח נפש), ovvero l'obbligo di violare un comandamento per salvare una vita (Lev. 19:16).
- ^ Talmud, Yoma 84b
- ^ Maimonide, Mishneh Torah 2:3
- ^ Rav Shlomo Gantzfried, Kitzur Shulchan Aruch, 92, 1. 10; 192,4
- ^ Tale posizione emerse già nel 1946. Nell'articolo "I Testimoni di Geova - Proclamatori del Regno di Dio cap. 13 pp. 183-184 Noti per la nostra condotta" de "La Torre di Guardia" del 1º luglio 1945 (ottobre 1946 in Italia) si cercava di dimostrare che il divieto biblico di ingerire sangue era valido non solo per Noè, per tutti i suoi discendenti e non comprendeva solo il sangue animale. Tale principio, secondo i testimoni di Geova, fu espresso già nel I secolo d.C., quando nella riunione conosciuta come Concilio di Gerusalemme venne comandato ai cristiani di 'astenersi dal sangue'. At+15,28.29 Atti 15:28, 29
- ^ Commento di Daniele Gabriele, dell’ufficio Legale della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova
- ^ La Torre di Guardia, 15 giugno 2000, pp.29-31
- ^ Sito università di Pisa Ricerca in Medicina e Chirurgia senza sangue
- ^ a b c Dica 33 Ematologia Trasfusione
- ^ TG2 Salute - Medicina e chirurgia senza sangue sono sempre più richieste
- ^ Articolo "Sempre meno sangue in sala operatoria" Corriere della Sera, in data 23 marzo 2008, inserto Salute, sezione Medicina, pagina 60.
- ^ USL 18 Toscana
- ^ La Trasfusione del Sangue
- ^ Corte Costituzionale, sentenze nn. 307/1990, 471/1990 e 238/1996; Corte di cassazione, sentenze nn. 364/1997, 3122/2002 e 38852/2005
- ^ art. 9 della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina, recepita in Italia con L. 145/2001; art.35 ultimo comma del codice di Deontologia Medica del 16/12/2006
- ^ Queriniana, Brescia 1974, pp. 142.
- ^ Queriniana, Brescia 1974, pp. 36-37
- ^ (Proclamatori, p. 200)
- ^ Millions Now Living Will Never Die
- ^ http://www.jwfacts.com/index_files/Page720.htm
- ^ "Nel 1914 ci sarà la fine della battaglia di Armaghedon", Torre di Guardia, 15 gennaio 1892, pag. 1355
- ^ Top secret
- ^ "Nel 1925 risorgeranno sulla Terra Abramo, Isacco ed altri profeti dell'antichità, è una inconfutabile certezza basata sulla Divina Parola", da Milioni ora viventi non moriranno mai, pagine 97-98
- ^ "Nell'autunno del 1975 scadono i seimila anni dalla creazione dell'uomo, ed inizierà il settimo millennio di pace mondiale", da Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio, pag. 30, 1967
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Voci correlate
- Testimoni di Geova
- I Testimoni di Geova e l'olocausto
- Omosessualità e Testimoni di Geova
- Tetragramma biblico
- Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture la versione della Bibbia dei Testimoni di Geova.
Bibliografia
- Franz V. Raymond, Crisi di coscienza. Fedeltà a Dio o alla propria religione? Parole franche di un testimone di Geova, EDB, 2005 (l'autore era membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e spiega i motivi che lo hanno portato ad una "crisi di coscienza" e all'abbandono dell'organizzazione)
- Sergio Pollina, I nostri "amici" Testimoni di Geova, Edizioni San Paolo, 1996
- Bernard Blandre, La storia dei Testimoni di Geova, Edizioni San Paolo, 1989
- Chiara Bini e Patrizia Santovecchi (a cura di), Figli di un dio Tiranno - Dieci storie di fuoriusciti da gruppi religiosi, Avverbi [ISBN 9788887328370]
- Battista Cadei e Patrizia Santovecchi,Da Testimone di Geova a...? Un aiuto per chi vuole uscire, EDB, Bologna 2002
- Steven Hassan, Mentalmente liberi. Come uscire da una setta, Avverbi, Roma 1999
- Segretariato per l'ecumenismo e il dialogo della CEI. L'impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, Nota pastorale - sezione su "Testimoni di Geova e New Age"